Epilogo
Nota Iniziale: non vorrei deludere nessuno con questo capitolo, quindi se vi deluderà contante come fine il capitolo precedente. La canzone è L'amore Immaginato, di Piero Pelù.
Sono solo. Completamente solo, solo su questo
palco con tutte le luci che mi puntano in pieno negli occhi. Si apre il sipario
e non vedo nulla, solo tante e altre luci accecanti. Cerco di rassicurarmi mentalmente, cioè alla fine
ho studiato mesi per fare questo. Tanti mesi, troppi forse?
Prima che me ne
accorga la musica è già partita. Stringo il microfono per darmi forza.
Nulla.
Siamo mondi siamo mondi paralleli
Che si attraggono e si respingono così
I movimenti e le parole
iniziano ad essere spontanei, con le mani mi abbraccio e poi le allontano dal mio
corpo.
Tu non credere che ti stia scappando
Qui tutto passa e niente si dimentica
Questa canzone, come
dice sempre lei, mi ricorda tanto la nostra relazione. Ricordo ogni parola che
mi ha detto, e ogni azione che ha compiuto. Tutto.
Provo a dire cose facili per altri
Ma che mi fan paura
Ogni volta che ci siamo lasciati per quei due
giorni, per poi rimetterci insieme subito, mi sembrava di morire ma dicevo agli
altri che mi sarebbe passata presto. Bugia. A me la voglia e il senso di lei,
non mi passa mai.
Basterebbe solo fare il primo passo
Rischiare una figura e forzare la serratura
Inizio a camminare su
tutto il palco, questi passi sono troppo semplici confronto i passi che ho
dovuto fare con lei. Troppo fiera e orgogliosa per scusarsi o per dare ragione a
qualcun altro.
Hey l’amore immaginato
Le parole mi vengono come un richiamo. Alzo la
mano libera.
È quello vero quello vero quello vero quello amato
L'amore immaginato
È quello che ti chiama e poi non ti chiama poi ti chiama poi sta li in agguato
L'amore incasinato
È quello che fa bene che fa male che fa bene che fa male che fa bene che fa bere
L’amore immaginario…
Con lei ho provato sensazione che con nessuna altra ho mai provato. Un
amore complicato il nostro: immaginato, incasinato, immaginario, folle,
voglioso...
Resto per pochi secondi zitto, ora la musica è in primo
piano. Sono pronto per pronunciare un altro verso, quando una voce mi precede.
Just like theatoms of imaginary love
we keep on pulling back and pushing far away
Eccola. Lei con
i suoi lunghi capelli biondi che finiscono in dolci e morbidi boccoli. Ha un
vestito che arriva un po' prima delle ginocchia. E' nero con piccoli pois
bianchi, quasi invisibili e in vita un grosso fiocco azzurro. E' stupenda. Anche
la sua voce lo è. (NdA Il vestito è del photoshoot di HSM2)
but there are those things way too easy but are scary
it scares the world out of me
risking anything to follow all that I feel
where everybody’s looking for the key to the one and only
Lei prima al fondo vicino al bordo del palco, si avvicina di più al
centro e a me. Siamo faccia a faccia, lei porta il palmo della sua mano
all'altezza della mia spalla. Metto la mia contro.
Ah! L’amore immaginato
Ci avviciniamo al pubblico, vicini ma non
uniti.
È quello vero quello vero quello vero quello amato
L’amore incasinato
makes you happy makes you crazy makes you thirsty makes you hungry makes you
want more
L’amore immaginario…
Poi Sharpay si gira, verso di me. E si porta la
mano senza microfono all'altezza della testa, anche io lo faccio.
C’ ho proprio un mondo in testa
Le mani pian piano si abbassano di
più verso il cuore. Lei si allontana da me.
Che passa qui dal cuore
La sua mano inizia sopra il suo capo e va
sempre più giù.
E dove in fondo all’anima
Allunga la mano verso il mio corpo e poi
pian piano le distanze ricompaiono. Io, però, prontamente le prendo la mano.
Ci potremo poi incontrare
Per ricominciare
Eh l’amore immaginato
È bello vero bello vero bello vero bello vero bello amato
L’amore immaginato
makes you happy makes you crazy makes you thirsty makes you hungry makes you
want more
L’amore amaro amato
È quello che fa bene che fa male che fa bene che fa male che fa bene che fa bere
L’amore immaginario ...
Continuiamo a cantare, sempre più vicini
e uniti. Continuiamo a muoverci, sempre più vicini e uniti. Continuiamo a
ballare, sempre più vicini e uniti. Continuo ad amarla, sempre più vicino e
unito a lei.
La canzone finisce e aspetto fino a
che il sipario si chiuda completamente e gli applausi continuino a risuonare per
l'auditorium. Amo questo suono, è vera e propria musica.
Appena tutto ciò
finisce, mi dirigo subito dietro le quinte dove Ryan, ormai senza stampelle
(anche se mi ero abituato a vederle camminare zoppicante), mi aspetta. In mano
ha due mazzi di rose. Uno completamente rosso, l'altro invece è tutto rosso ma
con una rosa bianca al centro. Mi ha sempre paragonato ad una rosa bianca lui,
sembra delicata, anzi è delicata, ma attorno a se c'è tutta una difesa (le
spine) che può ferire anche i più forti.
Mio fratello mi viene incontro e mi
porge il mazzo con la rosa bianca. Lo prendo e lo abbraccio, con lui non servono
le parole, forse adoro il nostro rapporto per questo.
Sciolto l'abbraccio
noto che non non da a nessuno l'altro mazzo, ma continua a fissare un altro
luogo, un po' più al fondo. Cerco di localizzare il punto, lo trovo. Gabriella
Montez.
<< E' per lei? >> chiedo, cercando di sempre indifferente.
Lui
annuisce continuandola a guardare, rapito.
<< Su vai, a tutte le ragazze fa
piacere ricevere dei fiori >> lo spintono un po' verso di lei.
Osservo
lontano la scena. Lui titubante si avvicina, le picchietta delicatamente la
spalla e Gabriella si gira. Ryan allora, senza pronunciare una sola parola, le
mette davanti il mazzo di rose, alla sola vista gli occhi scuri di lei si
illuminano e gli salta addosso. Molto compiaciuta faccio un sorrisino fra me e
me.
Ad un tratto mi viene in mente una cosa, saltellando divertita arrivo
fino al sipario e lo apro leggermente. Osservo un'altra scena: un ragazzo e una
ragazza, tutti e due di colore, che parlano divertiti e si tirano qualche
spintone affettuoso. Poi lei dice qualcosa e da un inaspettato bacio sulla
guancia al ragazzo. Lei si volta e se ne va, lui rimane un po' in trance poi
ripreso va velocemente verso di lei e le porge la mano. Si allontanano insieme.
Taylor e Chad, sono fatti per stare assieme. L'ho sempre pensato.
Sorrido
sempre più compiaciuta, ma sento una voce. La Darbus.
Chiudo bene il sipario
e subito dopo mi vedo arrivare la professoressa con sempre più scialli addosso:
<< Sharpay cara, sei stata stupenda >>
<< Grazie, professoressa... tutto
merito suo >> Bugia. Però certe bugie valgono più di verità, almeno ora la
Darbus sarà contenta di aver fatto qualcosa di buono nella sua vita. No?
<<
Oh, Sharpay. Grazie mille. Volevo solo avvisarti che ci sono delle certe persone
che ti vogliono parlare. Al fondo dell'auditorium >> non me lo faccio ripetere
più di una volta e corro.
Rallento e inizio a vedere le figure: ci sono tre
persone vestite elegantemente (due uomini e una donna) e lui. Faccio finta di
nulla e continuo ad andare avanti.
La donna si gira e inizia dire in toni
raffinati: << Lei deve essere Sharpay Evans >>
Annuisco e do una stretta di
mano a tutti. Uno dei due uomini mi fa un complimento per la forza della
stretta. Ringrazio.
<< Ora tocca a noi presentarci >> cominciò a dire la
donna << Io sono Julie McCord, mentre loro due >> indicò i due uomini dietro lei
<< sono Will e George Grefin. Veniamo dalla Julliard School >> sentendo quel
nome inizia a mancarmi il respiro, mentre il cuore pretende di andare più veloce
del normale << volevamo fare i complimenti per la vostra esibizione. Voi due
sareste proprio la ciliegina sulla torta della nostra scuola. Ma... >> ecco il
"ma" che frega sempre tutto e tutti. Abbasso lo sguardo, è una delle poche volte
che non mi sento così forte da affrontare tutto. Con lo sguardo basso fisso la
mia mano tremante, ma la mia mano non è l'unica che trema. Anche la sua. Poso
sopra la mia e lui mi dona uno dei suoi sguardi azzurrini.
<< ...come sapete
pochi sono i posti nella nostra scuola e il modo più facile per entrarci è una
borsa di studio, ma come sapete non ce ne sono molte a disposizione. Però, se
deciderete di iscrivervi alla Julliard, contate sulle nostre raccomandazione >>
ora anche il cuore non batte più.
<< Grazie >> dico in un sussurro
emozionato.
<< Ve lo meritate >> dice George.
Scambio altre strette di
mano e li vedo allontanare. Solo poco dopo mi rendo conto che siamo mano nella
mano. Cerco di divincolarmi, ma lui mi tiene stretta, come se non volesse farmi
scappare di nuovo.
Potrò mai perdonarlo? Non lo so. Una parte di me mi dice
di stare con lui, per sempre. Un'altra parte invece mi dice di rinunciare.
<<
Non andare >> sussurra.
Lo guardo negli occhi, mi perdo nel suo sguardo.
Troppo azzurro e troppo intenso per resistere, è una calamita che quando ti
prende non ti lascia più libera.
<< Troy, devo >> ribatto dolcemente,
sussurro anche io.
Mi prende anche l'altra mano e la chiude nella sua morsa
delicata. Posa le sue labbra sulla mia guancia, sfiorandola.
<< Sharpay! >>
dice una voce maschile, è entuasiata.
<< Ciao Zeke >> Troy lascia la presa e
mi avvicino a Zeke, che mi saluta con un bacio a stampo.
Mi prende le mani,
come ha fatto poco prima Troy << Ti ho cercato da tutte le parti, poi la Darbus
mi ha detto che stavi parlando con Troy insieme a delle persone >>
<< Si...
>> mi stacco da lui, vado un po' più indietro e con la mano segno la mia figura
per intera << hai qui davanti, una raccomandata della Julliard School >>
Zeke
mi abbraccia forte, continuando a complimentarsi. Aggiungo, a bassa voce, che
anche Troy lo è. Si avvicina a lui, facendogli i complimenti e con un abbraccio
affettuoso da amici. Ma il volto di Troy è afflitto.
Alberque, 29 Agosto 2007
Caro Troy, no
caro... amato Troy,
Non so se riceverai questa lettera, non per le poste o qualcosa del genere,
ma se io avrò mai il coraggio di inviartela.
Sono un po' imbarazzata (si,
sembra strano ma lo sono realmente) nel scriverti questa lettera, dove cercherò
di aprirmi il più possibile, sapendo che il nostro ultimo contatto è stato quel
bacio sulla guancia di 2 anni fa e poco più.
E' tutto l'estate che penso cosa
scriverti e sapendo che fra poche settimane seremo
tutti e due, ufficialmente, studenti della Julliard School (Ryan mi hai detto
che anche tu sei stata ammesso), ho preferito che tu la ricevessi prima del
nostro nuovo incontro.
Non so se te lo ricordi, ma io ti avevo detto una
frase che ti ha ferito. Avevo detto che mi
pentivo di averti baciato, che mi vergognavo di averti dato il nostro: ultimo
primo bacio. Veramente non è il nostro ultimo bacio, ma è il primo... ma ormai
mi sono abituata a chiamarlo così e onestamente penso sia il migliore. Non nel
senso che il bacio in sè era più bello, ma il significato del bacio. Non sai
quanto aspettavo che avvenisse quel momento e quando ho sentito che fra poco
sarebbe finito tutto, mi sono buttata a capofitto.
Ci tenevo solo a dirti che...
che non ti ho mai dimenticato del tutto e che... io non mi sono mai pentita di
averti dato il nostro ultimo primo bacio.
Baci,
Sharpay
THE END
Ringrazio tutti coloro che hanno seguito questa FF e chiunque la leggerà.
Ringrazio anche tutti coloro che continueranno a seguire le mie storie.