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Autore: itsjudsie    29/12/2012    11 recensioni
Crossover NCIS/Castle - detective tra le righe.
«Io e Castle all’NCIS? No no, non se ne parla».
Lo sguardo del direttore la fulminò e Beckett rimpianse di aver scelto questo lavoro.
«Si da il caso che qui, chi comanda, sono io» la Gates si alzò dalla sedia e porse alla sua migliore detective quattro biglietti aerei per Washington.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2.
 
Il detective Beckett salì sull’aereo e si sedette in una fila di posti vuoti. Castle mise lo zaino del portabagagli sopra le loro teste e si sedette vicino a lei.
«Sono elettrizzato! Collaboreremo con l’NCIS!» pochi secondi e sarebbe diventato pazzo. «Secondo te hanno una base segreta come la CIA? Mi daranno una pistola o vi seguirò solo come scrittore? Mi faranno guidare un’auto? Uuh, secondo te il loro capo è un alieno??»
Kate si infilò gli auricolari e accese la musica al massimo volume. Non aveva né tempo, né voglia di ascoltare le sue sciocchezze.
Dietro di loro, Espo e Ryan discutevano sul caso. Non gli andava proprio giù il fatto che era la polizia di NY che doveva andare dagli agenti della marina e non il contrario. Dopotutto il corpo era stato trovato da loro.
Dopo circa 300 km di viaggio, arrivarono all’aeroporto. Kate era stufa della voce dello scrittore, si chiese perché aveva accettato di sedersi accanto a lui. Ancora un po’ e gli avrebbe sparato.
Scesero dall’aereo e nel parcheggio salirono sulla macchina che li avrebbe portati al Washington Navy Yard.
 
L’ascensore si fermò e le porte si aprirono.
Il locale in cui si trovavano era almeno tre volte quello dove lavoravano loro, e c’era un sacco di gente. Chi alla scrivania, chi con documenti in mano, chi fermi a fissarli.
«Cos’è, uno spettacolo? Forza, riprendere il lavoro, cosa state aspettando?»
Dalle scale dall’altra parte dell’enorme stanza scese l’agente Gibbs, che riportò tutti al lavoro.
Strinse la mano a Kate e alla sua squadra, presentandosi «Agente speciale Leroy Jethro Gibbs. È un piacere conoscerla, detective.»
«Io sono Kate Beckett, e loro sono i detective Kevin Ryan e Javier Esposito. E lui è il nostro ‘consulente’, Richard Castle, che..»
«Ah, lo scrittore. Benvenuto.» e gli strinse la mano. «Se ci darai qualsiasi tipo di problema, ti rispedirò a casa».
«Agli ordini, capo!» Castle si mise sull’attenti, e si beccò un’occhiataccia da Kate.
Arrivarono alle quattro scrivanie al centro della stanza, e tre agenti si alzarono dal loro posto per salutare i nuovi arrivati.
Gibbs li presentò «Agente speciale Anthony DiNozzo, agenti Timothy McGee e Ziva David. Più tardi conoscerete il resto della squadra, adesso possiamo parlare del motivo per cui siete qui.» Jethro si avvicinò allo schermo piatto accendendolo col telecomando, e tutti gli altri lo seguirono.
«Kate, perchè anche noi non possiamo permetterci questo? Sono stufo della lavagna.»
McGee sorride, invidiavano la loro tecnologia.
Il detective Beckett capì perché avevano dovuto spostarsi loro e non l’NCIS. Il 12esimo distretto in confronto a questo non era niente.
«Quando arriva il corpo?» chiese Esposito. Ormai era abituato a fare quella domanda, però si rese conto che non serviva, dato che questa volta non ci sarebbe stata Leanie.
«Tra non molto.» rispose Gibbs.
«E quand’è che conosceremo il resto della squadra?» Richard era impaziente.
«Vi porto subito» Jethro si fece seguire fino all’ascensore e li portò giù, nel piano delle sale interrogatori.
Appena uscirono, si aprì una porta automatica e si trovarono davanti un obitorio senza corpi e un medico legale con farfallino colorato, seguito da fedele aiutante.
«Molto piacere di conoscervi» si presentò il primo, togliendosi i sottili guanti da lavoro e buttandoli nel cestino. «Io sono il dottor Mallard, ma chiamatemi Ducky, come fanno tutti. E lui è il signor Palmer.»
«Ragazzi» fece un cenno di saluto col capo. «Di là c’è Abby che vi sta aspettando».
DRIIN DRIIN.
«Pronto? Sì, Abby, sto arrivando! Dammi un attimo!» Gibbs rispose alla chiamata con tono stressato, quasi irritato.
Ripose il cellulare nella tasca della giacca e uscì dalla stanza, seguito da tre poliziotti confusi e uno scrittore elettrizzato forse troppo.
Attraversarono tutto il corridoio dalle pareti arancioni e arrivarono davanti ad un’altra porta, uguale alla prima.
Tutti a parte l’agente si tapparono le orecchie, ed entrarono. Ora la musica era ancora più alta, a differenza da prima, quando c’era un muro a dividerli.
«Abigail!» urlò con un tono più forte del livello della musica e la ragazza che fino a quel momento stava lavorando al computer dandogli  le spalle, si girò.
«Abbassa questa roba!» stava per impazzire.
Il folletto dai capelli neri spense la radio e corse dai nuovi arrivati. Si buttò tra le braccia di Kate, per darle il benvenuto, la quale restò spiazzata. Si aspettava una stretta di mano, al massimo.
Poi abbracciò anche i ragazzi, i quali non sembrarono per niente dispiaciuti.
Abby aveva un sorriso che andava da un orecchio all’altro e non la smetteva di saltare.
A Castle tutto questo sembrò molto strano, abituato com’era ai modi più pacati della sua partner.
«Ciao a tutti!» la ragazza ruppe il silenzio che si era creato dall’imbarazzo, con un tono troppo, troppo entusiasta, dondolando avanti e indietro come una bambina davanti ad un gioco nuovo.
Non smetteva di sorridere, e Castle cominciò a mettere in dubbio la sua sanità mentale. Ma questo solo perché non la conosceva.
Gibbs guardò l’orologio e s’irrigidì. «Sono le 22:15, e il corpo non è ancora arrivato. Noi qui abbiamo finito.» Uscì dalla stanza e andò verso l’ascensore. I quattro cagnolini lo seguirono di corsa. «Ehy! Noi stanotte dove stiamo?» Richard aveva il fiatone.


 

Note: Scusate ma  non ho resistito alla tentazione di pubblicare subito il 2° capitolo asdfghjkl.

Btw,

1. Non sono sicura che il piano delle sale interrogatori sia lo stesso dei laboratori,
però mi piaceva come idea.
 
2. Ducky si toglie i guanti da lavoro anche se non sta lavorando (“non ci sono corpi”).
Lo so, ma faceva più effetto per la frase :’)
 
3. Spero di aver descritto il carattere e i modi di fare di Abby come nel telefilm.
 
4. “«Sono le 22:15, e il corpo non è ancora arrivato. Noi qui abbiamo finito.»”
Lo so che all’NCIS hanno sempre lavoro da fare, e non si fermano neanche di notte,
ma semplicemente mi serviva una pausa per finire questa scena iniziare la prossima nel capitolo dopo
(che è già pronto, devo solo trascriverlo).
 
5. Spero non vi abbia deluso. Fatemi sapere! :D
Un bacione
-M
 

  
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