Come al solito, un profondo silenzio fa da sottofondo a tutti i miei
pensieri…o meglio, al mio pensiero.
Unico.
Solo.
Grande.
Tu.
E
mi chiedo ancora come possa essere possibile che io, proprio io, la piccola
signorina-so-tutto sia qui a condividere un momento tanto importante per te…Non
riesco proprio a capire.
Continuo
a torturarmi la ciocca di capelli con cui giocavi tu poco fa, mordo le labbra
che tu baci almeno cento volte al giorno, come se sentire il tuo sapore potesse
aiutarmi a comprendere. Mi hai aperto quella parte di te che oramai avevo
rinunciato a scoprire e ora sono completamente spiazzata.
Il
sole sta calando lentamente, lanciando raggi rossi tutto intorno e facendo
risplendere l’erba di una luce quasi magica. Il cielo, sereno, riflette l’animo
di tutta la comunità magica in questo grande giorno.
Harry
Potter, il bambino sopravvissuto, ha sconfitto il Signore Oscuro.
E’
questo ciò che tutti urlano mentre, alzando i calici, brindano ancora a te.
Come 18 anni fa.
Questa
volta però, il pericolo non è stato solo allontanato. E’ stato definitivamente
sconfitto.
Bambino
sopravvissuto…
No,
non ti si addice più questo soprannome. Non sei più un bambino. Ti vedo qui
davanti a me, inginocchiato sull’erba luminosa. Il capo chino, i tuoi
meravigliosi occhi verdi coperti dai tuoi riccioli ribelli, sfiori con la mano
le due foto che sono inquadrate sopra quel freddo marmo.
Con
le dita percorri il profilo di quell’uomo dallo sguardo birichino e dai tratti
decisi che si scorgono anche sul tuo viso. Dolcemente accarezzi quegli occhi
verdi che sono così uguali ai tuoi. Le tue labbra si schiudono in un sorriso
amaro.
Quanto
è grande il dolore che provi, Harry?
Dopo
un attimo che pare infinito, volti il viso ed il tuo sguardo cade su un’altra
foto. Un giovane viso ti sorride, lunghi capelli scuri incorniciano il suo
viso, due profondi occhi blu scrutano dentro i tuoi.
Ti
sento mormorare il suo nome, il nome del tuo padrino adorato.
Tutti
sanno che il suo corpo non è li…ma quella lapide, accanto a quella dei tuoi
genitori l’hai voluta tu. Anche se questa è la prima volta che sei qui.
Avevi
già programmato tutto, da quando hai saputo della profezia? Hai voluto
aspettare questo giorno per venire qui? E perché proprio con me?
Hai
sempre solo discusso con Ron di questo. Anche quando stavamo già insieme. Ed io
ho sempre lasciato perdere. Oramai ero decisa a non intromettermi in quella
parte di te… C’è sempre una parte inaccessibile, in ogni persona.
Ma
tu hai deciso di donarmi anche quella…quanto sei speciale?
Oggi
hai dato prova di una forza incredibile, non ti sei fermato davanti a niente e
a nessuno. D’accordo, forse ciò che ti ha spinto a dare il massimo è stata
quella voglia di…vendetta…che hai sempre tenuto ben nascosta. Ma in
fondo quante persone hanno perso la vita per colpa sua? Se non fossi
intervenuto, quante persone avrebbero continuato a morire?
Ancora
ti rivedo, in quella gabbia dorata creata dal Prior Incantatio, a
infliggere il colpo finale a quell’essere ignobile. Non ti sei abbassato a
giocare sporco come ha fatto lui. Il tuo orgoglio te l’ha impedito. Il tuo
essere così speciale ti ha fatto brillare come una stella. E l’hai sconfitto…
Porti
le tue mani sugli occhi e ti raggomitoli su te stesso. Ma non oso avvicinarmi.
Questo è un momento tuo, amore mio. Non ho il coraggio di entrare nel tuo
dolore…
Le
tue spalle ora sono scosse da singhiozzi. Vedo le tue lacrime scivolare sulle
tue guance e cadere in terra. Tutte quelle lacrime che non ti sei mai permesso
di versare e che ora non puoi più tenere dentro.
Lentamente
mi avvicino a te. Non riesco a starmene ferma, vedendoti così. Non so davvero
cosa fare…mi inginocchio accanto a te e poso la mia mano sulla tua spalla.
Forse
era ciò di cui avevi bisogno. Velocemente mi abbracci forte, quasi da far male.
Ma non mi importa. Voglio solo vederti sereno. Ti accarezzo la schiena
dolcemente, fino a quando non sento i tuoi singulti placarsi.
Piano
piano iniziamo a dondolare, ti cullo come se fossi un bambino per un tempo che
pare infinito. Dopo una stretta più forte delle altre, ti alzi. Mi porgi una
mano e mi aiuti ad alzarmi.
Stringi
forte la mia mano e mormori un “grazie”. Vorrei dirti quanto ti amo, ma non ci
riesco. Mi perdo nella profondità dei tuoi occhi verdi mentre una lacrima
scende sulla mia guancia. Delicatamente la asciughi e posi un bacio leggero
sulle mie labbra.
Finalmente,
sorridi. E’ un sorriso diverso dai soliti. Sembra più…vero. Ti illumina
fino nel profondo. Lanci un’ultima occhiata a quelle tre lapidi bianche che
riflettono la luce rossastra del sole. Un cenno del capo, come usi fare per
salutare i tuoi amici, e ti dirigi verso il cancello.
L’erba
si piega silenziosa sotto i nostri piedi. Giunti al cancello, ti giri ancora.
Ti sento mormorare…sono parole che se ne vanno con quel soffio di vento appena
più forte e sono convinta siano giunte a destinazione.
…Tornerò presto…
*** … ***
Ok,
ok, ok…lo so che non è il massimo, ma mi sono sempre chiesta come sarebbe stato
l’incontro tra Harry e i suoi genitore… e niente mi sembrava adatto quanto il
giorno della sconfitta di Lord Voldemort.
Così
mentre ascoltavo la canzone I’ll be there for you mi è venuta
l’ispirazione (…si, più o meno…) e questo è il risultato,,,
Va
beh…ho finito di rompere…se avete voglia di lasciare due parole mi fate proprio
un favore…
=)!!
Yaya