Le tue labbra…. Le tue mani..
Capitolo n° 4 – Prigionia
Dolore..
Dolore..
Dolore..
…Basta…
-Devo ripeterti la domanda?
Non mi hai capito forse?-
Dolore… Impotenza …
-Ohh , ma sei gia così stanco, cavaliere?
Dolore… Umiliazione…
Dolore…
Umiliazione…
-Certo che ti ho grandemente sopravvalutato
cavaliere! Ah! Non sei altro che un marmocchio insignificante privato della tua
magia-
Dolore… Umiliazione… Freddo…
-Cos’è quel muso lungo? Non ti sentirai solo spero!, oh! Ma hai me… e tutti questi
raffinati signori!- disse indicando gli altri torturatori. Eragon chiuse gli
occhi.
Dolore… Umiliazione… Freddo… Paura…
-Allora dimmi, dove sono gli
altri avamposti dei Varden?- disse poggiandogli una
mano sul petto. Eragon aprì gli occhi guardandolo con odio
-Ti… ucciderò
ancora e… ancoraaaAAHHHHH!!- il sorriso di Durza si
allargò alla vista del sangue scendere lento sul suo corpo.
-Dove sono
gli altri avamposti dei Varden?- Eragon non fiatò continuando a guardarlo,
socchiuse gli occhi, sfinito dalle torture, sfinito da tutta quella faccenda..
Ore.. sono ore che sto qui
dentro.. voglio uscire.. voglio vedere il sole, gli alberi, il cielo, l’acqua… l’oro del grano, il nero della terra…
qualunque cosa.. qualunque…
Durza rise
-La sai una cosa? Non meriti
il sangue che porti!-
…Rosso…
…RABBIA!…
Alzò la testa, i suoi occhi
erano tornati combattivi, il suo cuore aveva ricominciato
a battere.
-COS’HAI DETTO!!?- Durza sorrise
-Solo la verità ragazzo mio!... Morzan era un grande e potente cavaliere, come lo è
Murtagh!, non hai idea di quante
battaglie ci sta facendo vincere!... Invece tu…- disse avvicinandosi con fare
paterno –Non sei altro che un piccolo pallone gonfiato che crede che tutto il
mondo dipenda da lui!- Eragon si dimenò infuriato
-Quando mi libereranno.. IO TI UCCIDERO’!!!!!!- disse cercando di disfarsi dei catenacci
che lo tenevano bloccato al tavolo.
-Ah ah ahhhhh
aahhhh!!!!-
-CHE HAI DA
RIDERE LURIDO B..astardo?!!- si
blocco riprendendo fiato, tutto davanti a lui sembrava brillare di una luce
accecante, tanto forte da togliergli il respiro.
-Ma non te ne rendi conto?, tu stesso sottolinei la differenza..- fece una pausa -Abissale, che c’è tra voi!- Eragon guardò lo
spettro senza capire
-Voi? Vo..i chi?... di che.. di che diamine stai parlando?- piegò la
testa di lato, il dolore era insopportabile.
-Ma di te e Murtagh
ovviamente!, vedi lui, durante le varie torture, proprio lì, legato come un salame proprio
dove stai tu ora! Mi ha urlato fissandomi con sguardo arcigno << Tu.. SAPPILO PEZZO DI MERDA.. CHE APPENA MI LIBERERO’ SARAI IL
PRIMO CHE MANDERO’ ALL’ INFERNO!!!!! TI UCCIDERO’ CON LE MIE STESSE MANI!>>
Eragon lo osservò nell’imitazione del traditore senza però darvi troppa
attenzione, ad ogni movimento dello spettro infatti il
cavaliere provava un rinnovato senso di nausea.
-E con questo?- riuscì a sussurrare confuso facendosi
ricadere sul tavolo. Durza si mise a ridere
-E con questo?? Tu.. AAHH!!!, tu mi chiedi E con questo??.. Eragon… Tu hai detto
che mi ucciderai.. quando ti libereranno…
comprendi ora?- La mente straziata del cavaliere si concentrò su quell’ultima frase. Chiuse gli occhi in collera con se stesso.
Il bastardo aveva ragione, lo aveva detto… MALEDIZIONE!
Alzò lo sguardo su Durza
aspettandosi di trovarselo davanti a ridere di lui e delle sue sventure.
Si stupì quindi nel cogliere
la preoccupazione nello sguardo del nonmorto.
-Che ti prende
ora faccia di sterco?- sospirò titubante.
Lo spettro a quella domanda parve, almeno in
parte, tranquillizzare il suo animo.
-In quello che ti ho detto,
non trovi niente di strano?- chiese con la chiara espressione di chi sembra
stia aspettando qualcosa.
Eragon a quella domanda
rimase interdetto, lo spettro allora rise apertamente mostrando il fondo nero
della sua gola
-Se solo Morzan ti vedesse potrebbe non sopravvivere a
cotanto scempio! Ahh.. il
tuo sangue, come ho detto, è proprio sprecato!- La sua risata fu interrotta da
un sinistro scricchiolio di cardini.
In un attimo la porta si
spalancò facendo entrare nelle segrete quello che una volta doveva essere stato
un uomo.
-Oh, Eragon..
ho una persona da presentarti!- L’essere si avvicinò zoppicando
-Bene bene bene!!!!!!- disse questi scoprendo
le due lunghe file di denti marci. I suoi occhi, notò il cavaliere, erano
gialli, oscuri, e il suo viso deformato, annerito dalla cenere.
-Dov’eri Lercio?- chiese lo spettro afferrando i pochi, bianchi, capelli
dell’essere.
-Oh padrone… Il Lercio è
ubbidiente padrone!, Il Lercio ha fatto ciò che il
padrone ha ordinato al Lercio di fare!- disse scivolando a terra e stringendo
le sue vesti. Le sue mani erano rivoltanti, ossee e livide,
parevano quelle di un morto.
-Bene!- Durza sorrise
voltandosi verso Eragon –Lercio!-
-Si, padrone!?- disse inginocchiandosi
-Te lo affido, trattalo come
tratteresti un povero bimbo indifeso, tanto la realtà non ci si scosta di
molto- disse ridendo. Si girò verso Eragon con un
sorriso delizioso –A dopo, cavaliere-
Eragon sentì
un movimento dietro di sé, girò lentamente il viso trovando troppo
vicino al suo volto la faccia del Lercio. Cercò di scostarsi ma le catene non
lo fecero muovere. Il suo alito putrido e marcio gli invase i polmoni
facendogli chiudere la gola.
Il Lercio si avvicinò
scrutandolo attentamente, poi sorrise facendosi cadere della bava sulle scarpe.
-Non assomigli molto a
Morzan, lui era mooooollltttooo più bello, ma di più
assai- disse prendendo dal tavolo vicino una mannaia –Murtagh è uguale a lui, oohh è così bello, si, proprio come Morzan.. il Lercio su queste cose non si sbaglia mai!!!!- disse
entusiasta specchiandosi sulla superficie bronzea di uno scudo.
-Morzan era un assassino!-
grugnì cercando di liberarsi, non aveva idea di che cosa sarebbe successo, non
aveva idea di chi fosse quel tizio, ma rimanere
bloccato in quella stanza con quell’abominio munito,
tra l’altro, di mannaia era davvero l’ultima delle sue intenzioni. Il Lercio
mentre sorrideva al suo riflesso notò i tentativi del giovane e si girò in
preda alla collera.
-NON FARLO ANCHE TU!… anche
quel pazzo di Murtagh ha abbandonato il Lercio… resta qui, non muoverti.. fai il bravo.. fallo per il Lercio..- disse sfiorandogli
una guancia, Eragon rabbrividì ritraendosi con orrore per quanto gli fu
possibile
-TU SEI PAZZO!-
-NON DARMI DEL PAZZO!- disse
dandogli la mannaia sul mento.
Eragon sentì qualcosa di liquido
scendergli sul collo.
-OH SANGUE NO!!! SANGUE CATTIVO!!! Sai.. Lercio non possiede sangue, no no!, Lercio no sangue!- disse prendendo la testa tra le
mani e cominciando a dondolarsi –Lercio è un bravo bambino, luI NO mALE!…- urlò
con voce strozzata. Improvvisamente alzò la mannaia e cominciò a colpire il
muro e tutto quello che aveva davanti agl’occhi.
-Liberatemi..
FATEMI USCIRE FATEMI USCIRE.. QUESTO E’ PAZZO FATEMI USCIRE!!!!!!!- urlò il
cavaliere dimenandosi contro il tavolo. Senza rendersene conto riuscì a liberare dalle catene un braccio, si allungò
disperatamente verso il tavolaccio alla sua destra e ignorando il dolore alle
mani prese un arnese appuntito ricoperto di sangue. Senza fare troppo caso al
mezzo di fortuna fece leva sugli anelli che gli imprigionavano le caviglie.
-Cosa fai?
NON LASCIARMI SOLO ANCHE TU!!!!!!!!- disse alzando la
mannaia.
Eragon, con uno scatto
preciso della mano, liberò le caviglie dai catenacci e li tirò addosso al
Lercio. L’essere perse l’equilibrio cadendo rovinosamente su un tripale, il suo urlo di dolore fu tale che i pipistrelli
appesi al soffitto si svegliarono. Le bestie incattivite cominciarono a
svolazzare intorno al cavaliere, quasi come se volessero impedirgli di far
scattare l’ultima catena.
Il giovane li scacciò via
dimenandosi, ma proprio in quel momento il Lercio si rialzò tenendosi il fianco.
-PICCOLO MOSTRICCIATTOLO!!!!!!!!- urlò andandogli incontro, Eragon tirò
disperatamente riuscendo così a rompere gli anelli, spinto dal Lercio però finì
a faccia contro la parete. Era in trappola.
Sentiva la mannaia spingere prepotente
contro la sua schiena. Il Lercio lo girò tenendolo saldamente per la gola.
-POTEVAMO STARE BENE INSIEME!!!!!- genette alzando la mannaia
“.. Io e te potremmo stare
molto bene insieme, fratellino…”
…no…
“Siamo uguali”
-NOO!!- Con uno scatto del
ginocchio diede un calcio al Lercio spingendolo contro il
tavolo delle torture, si alzò correndo verso la porta.
L’aprì mettendo vittorioso un
piede fuori dalle segrete.. ma proprio in quel momento
avvenne qualcosa di strano.
Il suo corpo d’un tratto era diventato immobile, come fatto di pietra.
Sentì impotente una forza sollevarlo da terra e farlo ruotare in aria.
-Ohhhhhhh.. padrone, il.. il Lercio è dispiaciutissimo
dell’accaduto!!!!!- disse gettandosi ai suoi piedi
-Oh, non preoccuparti Lercio.. so io come domare il suo giovane animo-
L’ultima cosa che Eragon vide
fu il sorriso crudele dello spettro… poi ci fu l’oscurità, tanto profonda… da
poterci morire dentro…
Freddo… Buio…
Le urla dei prigionieri… lo squittio dei topi… il
ronzare delle mosche… il gocciolare dell’acqua… l’odore di sterco e cadaveri,
ed io, ingabbiato qui dentro.. solo.. lontano da tutto
ciò che amo, con la sola compagnia dei miei rimpianti…
Potrebbe andare peggio?...
-Salve
fratellino…-
A quanto pare si…
Eragon smise immediatamente di
lottare con le catene. Non si sforzò nemmeno di alzare il volto. Era stato così
a lungo in quella stanza senza luce da non riuscire più a distinguere le forme
e i colori, ma infondo cosa gli sarebbe servito
guardarlo? Avrebbe mai potuto confondere quella voce?
-Va
all’inferno sporco traditore!- sibilò
esausto. Sentì una mano afferrare le catene e sollevarlo da terra, cercò di
mettere a fuoco il suo avversario ma una fitta alla testa lo costrinse a
riabbassarla con una smorfia.
Murtagh lo
scosse con violenza costringendo il cavaliere a guardarlo negli occhi.
Le sue dita gli sfiorarono il
mento, proprio dove il Lercio lo aveva colpito con la mannaia, emise un gemito.
Murtagh si incupidì.
-Chi ha
osato toccare un mio prigioniero- disse infilando la mano sotto il
mantello pesante e logoro.
-Allora chi è stato?!!- Urlò verso i torturatori
-Il Lercio signore..- rispose il vecchio Lercio
-E chi mai ti ha dato l’ordine?- rispose avanzando
-Signore, egli.. egli si dibatteva come un animale! Lercio ha dovuto!!!- Eragon lo vide tremare sotto lo sguardo dell’altro
afferrandosi convulsamente i capelli.
-Come un animale?- chiese
sorridendo, poi si girò guardando il biondo e il suo sorriso si allargò.
Improvvisamente un bagliore
rosso ricoprì l’intera stanza.
Quando scomparve Eragon riaprì gli occhi spalancando la
bocca in cerca d’aria.
In terra c’era il Lercio,
tagliato a metà, ricoperto da una pozza di sangue che andava a
espandersi piano. Gli altri servi indietreggiarono terrorizzati, Murtagh invece
rimase fermo a contemplare la sua opera lasciando che il sangue bagnasse i suoi
stivali.
-CANE CRUDELE!- Murtagh si
voltò fronteggiando lo sguardo carico d’odio dell’altro cavaliere.
Il sorriso del moro si
allargò
-Tu schiavo! Fa ripulire il
prigioniero e portalo nella mia stanza-
-NO!! Preferisco la morte!-
Murtagh si chinò sulle sbarre
-Preferisci la morte ad una
civile quanto piacevole chiacchierata con me?-
-Si!- affermò deciso.
-Molto bene- disse facendo
spallucce con aria accondiscendente. Di scatto prese l’arco e colpì al cuore un
servo poco distante.
-MALEDETTO! Perché l’hai fatto??!!-
-Ho parlato di morte ma non
ho mai detto di riferirmi alla tua!- disse euforico,
puntò la freccia su una serva che si mise ad urlare appiattendosi al muro.
-Che dici fratellino da qui
riesco a centrarla in mezzo agl’occhi?- disse girandosi appena verso di lui
-No, NON FARLO!-
-Allora verrai e farai il
bravo bambino?-
-MAI!-
-OOOH! Fa attenzione Eragon
la freccia è scivolosa!!!- esclamò euforico
-Io..-
-Uno..
due..t-
-E VA BENE MA SMETTILA!- Con
un gesto veloce Murtagh abbassò l’arco inginocchiandosi davanti a Eragon.
-La vedi questa?- sussurrò
tenendo la freccia con due dita -Tu disobbedisci, e io la conficcherò nel cuore
di tutti gli innocenti mi capiteranno davanti-
-Sei un mostro!- Murtagh
sorrise carezzandogli i capelli
-Grazie, ma non hai ancora
visto niente.. fratellino- Eragon gi sputò addosso.
Murtagh rise ripulendosi, poi tornò improvvisamente serio
-Fate ciò che ho ordinato, o farete la loro stessa fine- disse indicando i cadaveri
ricoperti di mosche.
Con uno scatto recuperò la
freccia dal petto dello schiavo e poi se ne andò senza
più voltandosi indietro.
Commento autrice:
CIAO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Dite la verità, pensavate di esservi liberate di me,
vero????
…Mammina che atmosfera
gelida.. ehm ehm ^////^’’
Vabbè, tornando a noi spero che questo
capitolo vi piaccia, so che vi ho fatto aspettare tantissimo ma (ora mi
scannate..) non avevo proprio voglia di battere a
computer ^^’’!
I prossimi capitoli sono gia
tutti scritti, ma ovviamente non battuti! Quindi non
ho idea quando aggiornerò ^^’’! (spero presto!)
In definitiva dipende tutto da voi!
Volete che continuo questa grande (schifezza!) storia,
oppure no?
Infine ringrazio tutte le ragazze che hanno
commentato, compresa giuly (anche se non ho capito
bene a che si riferiva), a cui posso solo dire che se le piace tanto Eragon
allora non deve leggere assolutamente questa storia!, Vabbè sto scherzando ovviamente^^! (oppure
no…–L- !)
Veramente, siete la mia ancora di salvezza!!!!
Ancora un paio di cose importanti:
1) Stavolta non ho messo i commentini miei e di Ale, preferite così?
2) (La vendetta!!!!!) Ale,
che è una mia grande amica, non scrive, come alcune hanno scritto, con me la
storia.
Di solito ci divertiamo a prendermi in giro, con i
commentini, per le cavolate che questa mia mente malata riesce ad ABORTIRE ^X^!!!!!!! (Sembrerà strano ma io
mi diverto un mondo!!!!!)
3) Vi piace Murtagh così bastardo? (A me tantissimo!!!!)
4) In realtà non odio Eragon per quanto Eragon, odio
Eragon per quanto scemo!, non è vero! Scherzo!
In realtà non odio assolutamente Eragon, solo ho
intenzione di farlo diventare grande, perché siamo in guerra ragazze, e la
guerra non risparmia nessuno.
COMMENTATE IN NUMEROSI!!!!!!!!!