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Autore: Kengha    29/12/2012    3 recensioni
Jack Sparrow è arrivato con Gibbs a Tortuga per trovare il modo di estrarre l'amata Perla Nera dalla bottiglia.
Quella che sembrava essere per il nostro capitano una giornata come tante lo costringerà poi ad un nuovo viaggio sulla Queen Anne's Revenge assieme a vecchi "amici"....
"-Miss Angelica?- domandò Hector avvicinandosi alla donna che era seduta all’ombra di una palma e lo guardava piuttosto curiosa.
-Sì…soy yo…- rispose quella
-Vedo che non tradite le vostre origini, signora, eheh.- scherzò Barbossa riferendosi allo spagnolo
-Chi siete? Cosa volete da me?- domandò squadrandolo -....L’uomo senza una gamba…- disse poi notando le sue condizioni.
-Io sono il nuovo capitano della Queen Anne’s Revenge e voi dovete venire con me…che vi piaccia…o no!- sorrise strabuzzando in maniera sinistra gli occhi azzurri."
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Angelica, Hector Barbossa, Jack Sparrow, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un oceano di ricordi'
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Il segreto di Morgan

I primi raggi del sole iniziavano a rendersi protagonisti della giornata mentre il loro padrone doveva ancora emergere dall’immensità dell’oceano.
Era l’aurora e Angelica sapeva di avere poco più di mezz’ora per salvare la vita ad Anne e Mary. La William era stata rallentata da vento sfavorevole e, contrariamente alle previsioni dei tre pirati che accompagnavano la Spagnola, non avevano raggiunto Nassau quella notte.
- James! Quanto manca? – Domandò la donna alla sua sentinella sull’albero maestro.
- E’ poca l’acqua a separarci dalla meta, così su due piedi direi quindici minuti di traversata, Capitano! -.
- Herik, stringi il vento! Dobbiamo andare più veloci! – Comandò senza distogliere lo sguardo dalla costa sempre più vicina.
- Sì signora! -
- E Richard… - S’interruppe e una nota dolente le segnò la voce - … la Perla Nera ci segue ancora? -
- Sì capitano, stanno guadagnando terreno, mai vista una nave così veloce! – Esclamò di risposta, sinceramente sorpreso.
- Già … -
- Capitano Teach, il vento sta cambiando! -
- Ed  è una buona o una cattiva nuova? -
- Buona, direi. Se continua a spirare in questo modo presto ci sarà nuovamente favorevole, potremmo raggiungere Nassau in cinque minuti -.
- Cinque minuti, a dir poco perfetto. Richard, tieni il timone, devo scendere un attimo in cabina -.
Quello ubbidì immediatamente, lasciando che la donna abbandonasse il posto di comando e si ritirasse sottocoperta.
Angelica aprì bruscamente la porta cigolante che conduceva alla cabina del capitano ed afferrò delle carte buttate alla rinfusa su una vecchia scrivania scrostata.
Sfoglio velocemente le pagine, rallentando man mano, fino a fermarsi trovata quella giusta: era un foglio ingiallito e tra i più consumati, le scritte erano quasi cancellate… suo padre l’aveva usato innumerevoli volte per sfuggire dalla flotta inglese o per giungere più rapidamente in qualche luogo.
- जहाजधीमीगतिसेचलरहाहै, चलरहाहैलक्ष्यतकपहुँचताहै-. (*)
Lesse solennemente ad occhi chiusi; Improvvisamente, la William venne scossa da un urto spaventosamente forte a poppa e un istante dopo stava andando tanto velocemente da volare sulle acque.
- Capitano! – Herik entrò correndo nella cabina di Angelica, che era stata sballottata dall’altro lato della stanza. Premurosamente le porse la mano e l’aiutò a rialzarsi.
- Capitano, tutto bene? -
- Sì Herik, non preoccuparti… - Rispose tranquillamente la Spagnola, raccogliendo il suo cappello.
- E’ opera vostra, vero? -
- Che cosa? -
- Andiamo, potete darla a bere a James e forse a Richard, ma non a me. Ho capito tutto -.
- E cosa hai capito, esattamente? -
- Ho capito che voi siete l’angelo protettore di cui si parla nella leggenda di Barbanera, vostro padre. Dunque, voi avete disseppellito il Tesoro dei Sette Mari e ne siete posseditrice -.
- Informato e intelligente, non c’è che dire. So scegliermeli bene, gli uomini -.
Ribatté la Teach, facendo per abbandonare la cabina.
Herik l’interruppe, ponendole la lama della spada davanti, intendendo che però non avesse cattive intenzioni.
- Il Tesoro è una condanna, non potete abusarne, ci condurrà alla morte! -
- Come fai a sapere che è una condanna? -
- Vostro padre, per quanto grande fosse, è morto nel più terribile dei modi. Inoltre, il vudù è meglio lasciarlo stare, tentare di padroneggiarlo è come fare un patto col diavolo… può trascinarti negli inferi quando meno te lo aspetti -.
- Quindi? -
- Quindi diffidate dall’usare le formule, fidatevi -.
- Cosa ne sai, tu? -
- Sono Herik Morgan, nipote di Sir Henry Morgan, precedente governatore della Giamaica -.
- Morgan? – Angelica divenne immediatamente più accorta – E come mai un uomo di così alta classe sociale come te, dovrebbe ridursi ad una vita come questa? -
- Dietro il nome di mio nonno si nasconde molto più di quanto già non appaia. Il governatore è stato un corsaro e, prima di tutto, un pirata. Non sempre ciò che ha fatto è stato per la legge e purtroppo, devo riconoscere di aver ereditato quest’ombra da lui. Morgan ha sperato di seppellire le sue razzie con lui nella tomba, ignorando che le sue eredità arrivassero a me.
Desideravo una vita piena di avventura e aperta all’immensità dell’ignoto, ho tradito mio padre e me ne sono andato via… non prima di aver fatto le mie ricerche. Mio nonno, quello che fu tra i più grandi pirati dei Caraibi, tradì la sua razza e si rifugiò nella legge. Perché mai? Mio padre parlava di redenzione, ma c’era sempre stato qualche pezzo mancante in quel puzzle. Capitano, non si era mai trattato di redenzione, si era trattata di paura. Mio nonno non si arrese alle volontà del nemico non perché pazzo, bensì per sfuggire da un potere che egli stesso aveva alimentato e nel quale era rimasto imprigionato: il vudù.
Henry Morgan fu tra i primi a padroneggiare le formule e tra i primi a scoprirne le reali conseguenze, dipendere da tali riti equivale a fare un patto col diavolo.
Si inizia con l’usarli per semplici cose: più rum, vento a favore, poi l’ego aumenta così come la consapevolezza del proprio potere, quindi s’inizia ad uccidere persone rintanate dall’altra parte del mondo e a resuscitarne delle altre. Il vecchio Morgan tenne le informazioni scoperte in un diario nascosto nella biblioteca di famiglia e che ho avuto l’accortezza di rubare prima della mia fuga. Angelica, non abbiamo il potere di giudicare o vincere la morte, è una cosa che non è concessa a noi uomini… tuttavia, abbiamo il potere di scegliere -.
Angelica si perse negli occhi grigi del giovane Herik, poteva avere forse un paio d’anni meno di lei, ma parlava come se avesse già vissuto una vita intera.
Scelta. Lei non aveva mai avuto questo tipo di opportunità e sapere che per la prima volta tutto era nelle sue mani la faceva sentire… responsabile.
- Angelica non vi sto obbligando a decidere, vi sto consigliando di non fare una scelta di cui vi pentirete -. Ripeté Herik, abbassando la spada. La William rallentò fino quasi a fermarsi
- Stiamo attraccando, vi converrà correre, Capitano -. Concluse, abbandonando la cabina e lasciando la Spagnola da sola.

Quando Jack attraccò a Nassau, la William era già arrivata da una quindicina di minuti abbondanti e l’esecuzione era nel pieno del suo svolgimento nella piazza principale dell’isola.
- Mastro Gibbs, ho poco tempo, pensate voi alla Perla! – Ordinò mentre abbandonava la nave ad una velocità mai vista.

- E’ dunque per i crimini e per le razzie da voi commessi nei mari Caraibici e non, che il governo Inglese prende atto della vostra esecuzione dinnanzi al qui presente governatore e al commodoro Robert Maynard. I prigionieri facciano un passo avanti -.
Un anonimo soldato pronunciò solennemente il discorso scritto su una vecchia pergamena ed immediatamente gli imputati si avvicinarono al cappio.
- John Rackham -. Ordinò sempre lo stesso Inglese.
Il grande Calico Jack non attese neppure che gli legassero la corda al collo, quasi avesse fretta di morire, prese egli stesso il cappio e se lo strinse attorno la testa.
- Se tu avessi combattuto da uomo, a quest’ora non ti saresti fatto impiccare come un cane -. Affermò freddamente Anne Bonny, poco prima che venisse il suo turno.
- Anne Bonny e Mary Read -. Chiamò il soldato.
Le due donne fecero un passo avanti, tenendo lo sguardo freddo e pungente puntato colpevole sulla folla presente. Due giovani legarono loro le corde al collo e si allontanarono presto verso la manovella per aprire le botole sotto i piedi delle due piratesse.
- FERMI! – Ordinò una voce forte, decisa, lontana, nella folla.
Tra i presenti non poté che nascere curiosità e agitazione, chi era il folle che interrompeva un simile processo?
Ed ecco, una sensuale donna dai lunghi capelli castani, mossi come le onde del mare, farsi largo tra i civili e raggiungere abilmente il patibolo.
- Signora, si faccia da parte -. Ordinarono meccanicamente due soldati, costringendola ad arretrare con le loro spade.
- Fatevi da parte voi due, piuttosto -. Una voce autoritaria alle loro spalle fece gelare il sangue nelle vene dei due Inglesi.
- Commodoro Maynard, ma questa donna… -
- Questa donna è molto più valente di voi due, voglio ascoltare ciò che ha da dirci -.
Angelica sorrise impercettibilmente al Commodoro che aveva avuto la premura di aiutarla nonostante, in quella situazione, fosse lei l’antagonista.
- Or dunque, il nostro magnanimo Maynard vi ha concesso il diritto di parola, non abusate di quest’opportunità e diteci per quale motivo queste due donne non possono raggiungere la morte, quest’oggi -. Chiese il governatore, senza abbandonare la propria postazione.
- Signor governatore, giovani soldati e cittadini di Nassau, quelle che avete davanti sono sì due tra le più temibili piratesse del mar dei Caraibi, ma sono pur sempre due donne. Come tali, oltre ad aver il diritto ad processo differente possono aver salva la vita in un determinato caso -.
Jack Sparrow arrivò giusto in tempo per udire la frase che avrebbe salvato la vita ad Anne e Mary:
- Denuncio la condizione di gravidanza di Anne Bonny e Mary Read che per tale motivo, nella mattinata in corso, non potranno essere giustiziate! -
In contrasto alla voce decisa di Angelica c’era il brulicare sconvolto dei civili che certamente non si erano aspettati un simile colpo di scena.
- Sei sicura, Angelica? Ciò che stai affermando è una cosa seria. Se questa cosa non dovesse essere vera potresti finire in prigione anche tu-. Le intimò Maynard, avvicinandola a sé.
- Sì, sono sicura -. Confermò la Spagnola.
- E sia! Che le due donne vengano sottoposte seduta stante ad una visita e, nel caso in cui quanto affermato fosse vero, che vengano chiuse in prigione fino al momento del parto, giorno cui sarà rimandata la loro morte -.
La voce autoritaria di Maynard eclissò quelle di tutti i presenti che tacquero immediatamente.
Anne e Mary vennero allontanate dal patibolo e portate lontane da occhi indiscreti.
In piazza l’attesa divenne snervante, pochi azzardavano parlare: i più si limitavano a guardarsi intorno e a immaginare cosa stesse accadendo.
Fu un’ora dopo, quando ormai tutti gli altri pirati erano stati giustiziati per lenire l’attesa, che il verdetto venne dato ai cittadini di Nassau:
Anne Bonny e Mary Read erano in dolce attesa da quattro mesi.

La piazza venne fatta sgomberare e le due donne vennero chiuse nel carcere al centro dell’isola che sarebbe stato il loro purgatorio per altri cinque mesi.
Angelica si stava allontanando dalla piazza quando un braccio forte, caldo e famigliare la trascinò dentro un vicolo.
- Tu… - Accusò Sparrow guardandola con gli occhi ridotti ad uno spillo.
- Yo -. Ribatté la Teach con un ghigno.
- Andiamo, non fare la pulcinella di mare che non ti crede nessuno, cos’hai in mente? -
- Questi sono affari miei -.
- No, questi sono affari nostri. Mi hai restituito la Perla, sono come minimo in debito -.
- Tks, Jack Sparrow in debito? Jack Sparrow che prova a pagare i suoi debiti? Adesso sì che posso dire di averle viste tutte -. Rise tentando di andarsene ma venendo nuovamente bloccata dal capitano.
- Mi fai davvero così nullafacente? -
- Sì, oltre a menefreghista, approfittatore, bugiardo e un altro centinaio di complimenti che potrei farti anche subito -.
- No grazie, conosco bene di mio le innumerevoli doti che mi caratterizzano -.
- Bien, allora lasciami andare! -
- Non prima che tu abbia risposto ad alcune domande che ho da porti -.
- E per quale motivo dovrei farlo? – Chiese con gli occhi lampeggianti.
- Perché anche tu sei in debito con me -.
- In debito? Mi hai tirata fuori da una situazione dopo avermici condotta, cabròn -.
Con quest’ultima frase riuscì finalmente a liberarsi dalla stretta d’acciaio del pirata e a sparire tra i cittadini Inglesi.
Gibbs arrivò pochi secondi dopo, affannato e con due bottiglie di rum in mano.
- Capitano, la nave è al porto -.
- Molto bene, ma non ripartiremo questa sera Mastro Gibbs, c’è ancora una questione che devo sistemare -.
- Che intenzioni hai, Jack? -
Il Capitano afferrò con indifferenza entrambi i boccali e si allontanò dondolando.
- Devo solo fare visita ad un paio di vecchi amici -. Concluse entrando con un sorriso dentro una locanda poco raccomandabile.

Quella notte, mentre i civili dormivano e solo poche guardie erano di pattuglia per via della situazione apparentemente tranquilla, una figura si muoveva agile tra i tetti più alti di Nassau, saltando da un cornicione all’altro e nascondendosi dietro i comignoli, di tanto in tanto, per evitare di farsi vedere dai pochi Inglesi armati.
Un’altra figura, incomparabile sia per quanto riguarda l’agilità che per la goffaggine, si muoveva a una ventina di metri dalla prima rischiando, spesso, di cadere per le strade.
Dopo l’ennesimo tonfo alle sue spalle, Angelica si girò con un dito sul grilletto della pistola carica che si trovò a puntare contro una bandana rossa conosciuta.
- Sparrow, che diamine ci fai qui? -
- Pago i miei debiti -.
- Tu sei pazzo -.
- Non sei la prima a dirmela e ti risponderò così come ho già fatto: se non lo ero ci provavo col cavolo! -
- Finiscila e tornatene alla Perla -. Lo zittì riprendendo a camminare.
Quello riprese a seguirla e immediatamente la Spagnola afferrò le due spade che teneva legate alle cintole e gliele puntò al petto.
- Guarda che non scherzo, Jack, vattene via -.
- Non prima di aver condotto fuori Rain e Gary -.
- Anne e Mary -.
- Come ti pare! -
Il Capitano la superò dondolando e si preparò a saltare su un altro tetto;
- Si può sapere cosa vuoi ancora? Si può sapere perché non mi lasci stare y non esci dalla mia vita una volta per tutte? -
Angelica porse queste domande con un tono rassegnato, supplichevole. Non era arrabbiata, era solamente in cerca di risposte, per sapere quanto il suo cuore avrebbe dovuto soffrire ancora.
- Ricordi quello che ti dissi a White Cup Bay? -
La Spagnola rifletté qualche lungo istante su quella domanda, cercando di capire a quale parte del lungo discorso che avevano tenuto, si stesse riferendo.
- Che non son… - l’interruppe.
- Che non sei incline a restare a guardare il mio suicidio -.
- Esatto. Quindi adesso andiamo a recuperare quelle due e poi lasciamo questo posto il prima possibile -.
Concluse Sparrow prima di spiccare l’ultimo salto.


(*) la nave che lenta sta andando, la meta raggiunge correndo. [Traduzione Hindi - Italiano]

L'angolo di Kengha:
Sono tornata! In ritardo -come sempre- e con un miliardo di motivazioni con le quali potrei giustificarmi ma che non affatto voglia di scrivere... diciamo solo che è stato il primo VERO Natale dopo 3 anni e che questo mi ha tenuta lontana dal PC (via da casa) per 4 giorni.
Comunque, questo è il penultimo capitolo, giusto? 
La storia si sta avviando verso la fine, giusto?
I nodi stanno venendo al pettine, giusto?
SBAGLIATO!
Questo capitolo mi ha fatto quasi diventare pazza ed ho dovuto dividerlo in due perché altrimenti sarebbero successe due cose:
a) Un capitolo lungo 12 pagine di word;
b) Un capitolo di 6/7 pagine in cui tantissime cose vengono raccontate male;

Diciamo che Morgan non stava né in cielo né in terra (stava per mare xD) però, scrivendo, è uscito questo personaggio che ho avuto voglia di approfondire un poco anche per meglio spiegare dei punti che avrei dovuto concentrare in un unico pezzetto nel capitolo finale.
QUINDI premettendo che sto già scrivendo il prossimo capitolo e che non tarderà ad arrivare, magari anche domani/dopodomani -non mi credete-... NE MANCANO ANCORA DUE!
Più cerco di fare tagli e più questa storia cresce, ma è possibile? 
Va beh, forse vuole solo vedere il 2013 xD 
Besos 

   
 
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