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Autore: Animalus    29/12/2012    1 recensioni
Il Tempo è inscindibile, ma se qualcuno di nascosta ci viaggia per studiare il passato
, e quel qualcuno volesse fermare il Disastro…
è qui che inizia la nuova avventura di Jess 16enne pronto a scoprire se stesso e i suoi poteri…”
Genere: Avventura, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo
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Orwell, Ny, Ottobre 2012
 
Correva ormai senza riuscire a prendere un secondo per respirare, era troppo tardi non riusciva più a muoversi, cadde a terra, in quell’istante sentì il rumore metallico, stava fallendo. Non poteva succedere ancora, si alzò e si girò in direzione del rumore, vide la luce bianca, e poi si formò l’onda d’aria aveva un colore azzurrino, la conosceva troppo bene, si propagò verso di lui, non poteva farci nulla, provò ad utilizzare le sue capacità allungò le mani per cercare di deviare l’onda, si concentrò, ma era troppo forte, troppo potente, venne travolto e sbalzato in aria, sentì la pelle bruciare e diventare polvere, chiuse gli occhi vedendo come ultima cosa l’azzurro del Disastro.
 
Jess si svegliò dal quinto incubo in cinque giorni, non riusciva a capire cosa significassero quelle immagini agghiaccianti, perché fuggiva sempre da quelle esplosioni e alla fine non riusciva mai a salvarsi, poi notava di essere sempre lì, in quel piccolo paese di collina, segnato come uno sputo sulle cartine geografiche.
Jess si alzò e si rivestì, erano passati cinque giorni, da quel mini terremoto, da allora sembrava che fosse successo qualcosa, sua madre sembrava preoccupata, e lui non capiva il perché. A scuola tutto procedeva bene, si era formato una specie di gruppetto intorno a lui, con John ed Anna. A lui piaceva che gli girassero sempre intorno, però non sapeva cosa fare, visto che non aveva mai provato l’esperienza di essere al centro di un gruppo di amici.
Della sera in cui era svenuto e del piccolo terremoto non ricordava quasi nulla, sapeva solo che il bidello Robert era come sparito improvvisamente. Non gli importava molto, ma doveva ringraziarlo per averlo aiutato quando era svenuto.
Una volta vestito scese in cucina e trovò ancora sua madre, la cosa lo stupiva.
Jess: ciao mamma...come mai ancora qui?
 Sophia: ciao tesoro...oggi ho turno più tardi non ti preoccupare...ti ho preparato la colazione mangiamo insieme?
Jess era curioso, era parecchio tempo che non facevano colazione insieme
Jess si sedette, sua madre gli presentò la colazione e si misero a mangiare insieme
Sophia: oggi Anna e John torneranno per cena?
Jess: credo di si ti mando un sms comunque...se vuoi posso cucinare io così tu ti riposi
Sophia gli sorrise, era sorpresa dalla disponibilità del figlio
Sophia: grazie vediamo poi...hai dormito bene?
Jess: si mamma
Sophia sapeva che non era vero, aveva sentito Jess urlare per il quinto giorno consecutivo, la situazione era grave, ma ora che Robert era scomparso nel nulla non sapeva cosa fare
Jess: mamma posso chiederti una cosa?
Sophia: certamente tesoro
Jess si teneva dentro questa domanda da quando aveva sentito suo padre al telefono
Jess: dove si trova papà?
Sophia si aspettava quella domanda, specie dopo la rocambolesca telefonata di qualche giorno prima.
Sophia: non lo so Jess...mi dispiace
Jess si aspettava una risposta simile
Jess: capito...mamma ora devo andare ok?
Jess non aveva toccato quasi nulla, si alzò prima che sua madre potesse dirgli qualcosa, voleva vedere fino a dove si sarebbe spinnta sua madre nel mentire, suo padre era sparito per qualche ragione, quella misteriosa chiamata e quello schianto gli fecero pensare subito al peggio, che gli fosse successo qualcosa di molto grave e forse era la verità. Anche stavolta l’avevano tenuto all’oscuro di tutto, ma ora non gli importava, suo padre aveva molto da farsi perdonare, prima che gliene potesse importare qualcosa.
 
Robert aprì gli occhi sentiva prudergli le mani, era legato da 5 giorni in uno scantinato, completamente nudo e guardava davanti a se Andrea che le sorrideva con il suo sguardo maligno.
Andrea: ecco il bello addormentato
Robert: è sempre un piacere vederti davanti a me...strano che non ti piaccia ciò che mi provoca il risveglio.
Indicando il suo corpo nudo
Andrea gli diede uno schiaffo e arrossì
Andrea: sei un porco oltre che traditore
Robert: quante parole cattive, di tradimento non dovresti parlare con me
Andrea: sai cosa hai provocato con la tua mossa da genio?
Robert: spero di si, ma qui qualcosa di più grande c’è, tu mi stai facendo perdere tempo mia cara
Andrea: sentiamo cosa dovresti fare di così urgente eh?
Robert: salvare l’umanità dal disastro
Andrea: il Disastro è un punto fisso nella storia e non si può cambiare, ma con il tuo gesto lo farai avverare forse prima, ma cambierai il futuro in maniera irreparabile...cazzo forse non riusciremo mai più a tornare a casa Robert ma ti rendi conto di cosa hai fatto?
Robert guardò la sua più cara amica con fare finalmente non più aggressivo, i due si conoscevano da una vita ma erano divisi per la prima volta da questa visione, lui aveva visto cose indicibili e lei non ne era al corrente e non poteva ancora dirgli nulla per salvaguardare il suo piano,ma doveva portarla dalla sua parte.
Robert: si lo so benissimo, ma tu devi capire che ho uno dei primi Telecineti tra le mani, possiamo addestrarlo, io e te, prima che gli altri arrivino...possiamo modificare le conseguenze del Disastro, niente aria in bottiglia, niente spaccatura, ti rendi conto di cosa abbiamo la possibilità di fare se modifichiamo il futuro?
Andrea: non pensi che altri ci abbiano già provato?
Robert: sicuramente qualcuno, ma non c’è nessuna prova nei registri...perché? Non te lo sei mai chiesta? Andrea tu e tua madre gestite la nave, sai benissimo che la struttura è super sorvegliata e non esiste altra Macchina ma ci sono esseri del futuro qui. In questa epoca storica pronti a realizzare il nostro futuro...ma noi possiamo evitarlo, ho visto come! Ti prego devi aiutarmi!
Andrea era dubbiosa, conosceva Robert era molto disinteressato alle vicende della terra, ma ora sembrava troppo preso, qualcosa era cambiato in lui, lo sentiva, ma andava contro tutto ciò che aveva vissuto
Andrea: Robert lo sai che non capisco cosa stia succedendo qui...ho una missione e sto cercando di portarla a termine
Robert scosse la testa per la disperazione
Robert: il ragazzo Jess, ha preso alcuni poteri non riesce a capirli, lo possono uccidere se non stiamo attenti e lo stanno cercando...ti prego dammi un giorno per mostrarti cosa significa vivere qui...tu devi vedere cosa c’è fuori...puoi bere l’acqua quante volte vuoi, puoi farlo sulla nostra Terra? Goditi questi momenti Andrea, e capirai cosa mi ha fatto cambiare idea
Doveva provare in qualche modo a convincere la ragazza, doveva provarci.
Andrea lo guardò, era tentata ad accettare, doveva conoscere il ragazzo e sapere tutto su questo mondo che il suo amico stava cercando di proteggere inutilmente, guardò l’orologio, non mandava nessun segnale, il passaggio per il viaggio era chiuso da troppo tempo, che fosse successo qualcosa?
Andrea: ok mostrami il ragazzo e queste meraviglie, poi deciderò cosa fare
Robert: bene, ma prima devo finire quello che hai interrotto
Andrea: cioè?
Robert: cercare di far capire al ragazzo cosa è
In quel momento ruppe le corde che lo legavano e si alzò in piedi, guardando la faccia sorpresa di Andrea
Robert gli sorrise
Robert: non hai mai saputo fare dei nodi decenti...ora scusami ma mi rivesto.
E andò a cercare degli abiti, Andrea lo guardava ammirata e sorpresa dalla sua forza e dalla sua prestanza fisica, che forse dentro di lei stesse nascendo qualcosa?
 
Anna era tranquilla, le cose stavano migliorando dopo 5 giorni, ora passava più tempo con Jess e la cosa, aveva scoperto, non le dispiaceva molto, anzi forse sentiva qualcosa dentro di se.
Passeggiava in direzione della scuola, come ogni mattina amava andare presto non c’era nessuno scocciatore e poteva respirare ed esplorare la scuola nel più totale silenzio, mentre camminava vide Tom, sembrava barcollare, ecco la sua giornata avrebbe subito un cambiamento, si avvicinò.
Anna: ehi tutto bene?
Tom la guardò e cadde a terra, sembrava ubriaco, erano quasi le otto del mattino
Anna: hai bevuto?
Tom: un pochino
Anna: un pochino sotto quale scala di valore? Dai alzati forza
Tom: non voglio andare a scuola mamma
Anna: oh Cristo...sei proprio cotto dai andiamo in  infermeria, ti faranno tornare a casa penso, dai andiamo
Lo prese sotto braccio e si diressero a scuola
Mentre camminavano, Tom iniziò a parlare
Tom: tu sei perfetta, altro che Mary quella stronza che mi ha lasciato, per chi? Per quel lunatico di Jess, che Troia ragazzi, assurda
Anna sapeva che i due avevano rotto ma non il motivo
Anna: ma lo sai per certo?
Tom: certo che si, anche suo padre vuole che si metta con Jess, il motivo non lo so, cosa ha quel figlio di puttana più di me?
E gli alito contro
Anna: un buon alito prima di tutto, Jess comunque non è interessato fidati
Tom: pure frocio? Ti sta bene troia!
Anna: non è gay ma non credo gli piaccia Mary
Tom: ah sei tu la sua ragazza?
Anna arrossì, non erano arrivati a quel punto, ma non poteva negare che forse qualche interesse c’era
Tom: stai attenta a quella, che ti frega il ragazzo, mica no, sennò perché non ti metti con me, no?
Anna: sei proprio fuori, eccoci siamo all’infermeria ti lascio a loro
Aprì la porta e lo fece mettere seduto sul lettino
Tom: ok ma voglio un bacino
Anna si girò e se ne andò sbattendo la porta.
Che strana cosa che gli aveva detto Tom. Mary voleva Jess e anche suo padre, ma perché?
In quel momento comparve John
John: ehi rossa
Anna si spaventò
Anna: ehi cavolo mi hai fatto prendere un colpo
John: scusami ti ho visto entrare con quel peso morto di Tom
Anna: era ubriaco farneticava
John: ah capisco...Jess mi ha scritto, ha chiesto se stasera andiamo a cena da lui
Anna: ok perfetto cucino qualcosa al volo
John: no pare che cucinerà lui tutto
Anna: devo preoccuparmi?
John: dirò a mia madre di avvertire l’ospedale
I due risero, poi sentirono le porte della scuola aprirsi e videro entrare Mary, la ragazza vestiva con una mini gonna nera di pelle, le calze erano a rete, un top rosso che faceva intravedere l’ombelico, una giacchetta di pelle nera. I capelli sembravano svolazzare
Anna: mio dio
John era a bocca aperta
John: che cosa?
Mary passò vicino a loro e li salutò
Mary: ehi sapete dove si trova Jess?
I suoi occhi erano luminosi
Anna: non è ancora arrivato
Mary: se lo vedi digli di passare da me gli devo parlare
Anna: di cosa?
Mary sempre sorridente
Mary: non credo che siano cose che ti riguardino no?
Anna la fissò in modo acido
John intervenne
John: ok va bene appena lo vedrò glielo dico mia cara, complimenti per i tuoi vestiti
Mary: grazie dolcezza
Gli diede un buffetto sulla guancia e se ne andò
Anna: cosa diavolo si è messa in testa
John: non lo so ma tutti i ragazzi gli andranno dietro
Anna temeva questa cosa
Anna: lo temo anche io
 
 Toronto, Canada, Ottobre 2012
 
Franck era immobilizzato al letto, non era riuscito a fuggire insieme a Matty, lo avevano pedinato non capiva, era sull’aereo e stava telefonando a Jess e poi era stato come risucchiato da un vortice, non sapeva dove si trovava, sembrava una stanza di un ospedale, ma perché allora le cinghie? E dove si trovava Matty?
Sentì la porta aprirsi e si trovò davanti Mr. Robin
Mr. Robin:  rieccoci qui mio caro
Franck: difficile liberarsi di me, vero?
Mr. Robin: si ammetto che sei una spina nel fianco ma vedrai, non lo sarai più, grazie alla sua telefonata ho scoperto quando è vicino Jess ai miei uomini
Franck: cosa?
Mr. Robin: inconsciamente ci hai avvicinato al nostro obbiettivo in maniera superba...per questo non ti ucciderò subito
Franck: non lo avrete mai
Mr. Robin: questo è da vedere....ma ora veniamo a noi due mio caro cosa sai su di noi?
Franck: non so chi cazzo sei cosa posso sapere!
Mr. Robin: come siamo volgari qui eh!
Gli puntò il bastone sulla testa ed emise una scossa elettrica, Franck tremò tutto come se gli stesse friggendo il cervello
Dopo poco smise la tortura
Mr. Robin: allora dove si trova tuo figlio?
Franck: Dove sono i tuoi capelli pelatone?
Mr. Robin sorrise
Mr. Robin: voi di questo tempo siete proprio divertenti, ma presto smetterete di ridere, presto vedrete il vostro mondo autodistruggersi, perché noi siamo tra di voi e vogliamo il vostro posto!
Franck: se siete del futuro uccidendo noi, non uccidereste anche voi stessi?
Mr. Robin: vedo che hai fatto i compiti, no purtroppo non sarà così perché in tutti i futuri possibili siamo noi a salvare il culo a voi
Franck: e come?
Mr. Robin: spero che vivrai per vederlo...ma sicuramente grazie a ragazzi come tuo figlio
Franck: esiste solo Jess e quel ragazzo inglese e non li avrete mai
Mr. Robin rise
Mr. Robin: ti sbagli, loro sono mutazioni, noi abbiamo già invaso lentamente il vostro popolo, nel profondo, ho uomini in ogni governo, ragazzi che in questi giorni stanno capendo le loro potenzialità e saranno pronti ad usarle quando il Disastro arriverà e l’umanità perirà, e tutto questo grazie a me, il futuro che salva il passato; questo è sempre stato e questo sarà sempre!
Franck: hai detto che Jess e Matty sono mutazioni la cosa non vi manderà a puttane il piano?
Mr. Robin: ecco perché li vogliamo, eliminiamo il problema all’origine, o con noi o morti
Franck: be’ figlio di puttana futurista, spero che quel bastone entri nel tuo culo fino in fondo, Jess non si fiderà mai di voi
Mr. Robin: spero la stessa cosa...così posso ucciderlo mentre tu lo guarderai chiedere pietà
E gli diede una nuova scossa con il bastone finché svenne, poi uscì dalla stanza, disse alle guardie di sorvegliare la porta e poi si diresse nella stanza delle comunicazioni.
Premette un pulsante e partì subito la chiamata verso il futuro
Il suo capo lo guardava con aria severa
Mr. Robin: signore abbiamo il padre del ragazzo, ma non parla ...
David: cercate di mostrare misericordia...suo figlio?
Mr. Robin: casualmente avevamo un agente dormiente in zona, si sono attivati entrambi il ragazzo pensiamo non lo sappia ancora, presto useremo l’agente dormiente per prenderlo
David: lo voglio dalla nostra parte
Mr. Robin: non abbiamo rivali in questo
David: credo di si ci sono due agenti spaziali e uno di loro vuole il ragazzo, credo che c’entri con la sua mutazione
Mr. Robin: non lo avrà mai
David: lo spero per lei...sa cosa rischia
Mr. Robin: una volta fatto questo avrò ciò che mi spetta
David: sperando che il futuro non cambi
Mr. Robin: non cambierà
Chiuse la chiamata e si recò nel suo ufficio, aveva sequestrato una base della polizia, ucciso tutti gli uomini e fatto cambio con i suoi uomini.
Mancano alcuni mesi al Disastro, ma tutto si preannunciava molto vicino ormai, e lui aveva il suo esercito pronto ad affrontare quella battaglia epica.
 
Orwell, Ny, Ottobre 2012
 
Jess stava uscendo dall'aula di disegno, adorava quella materia, il disegno lo rendeva sereno e privo di problemi.
Passeggiando per i corridoi vide Robert, era sparito nel nulla e doveva sapere cosa voleva dirgli quel giorno, si avvicinò vide che non era vestito con la tuta da bidello, aveva un giubbetto color cachi, con una maglietta nera e dei jeans blu.
Jess: ehi Robert che ci fai qui?
Robert lo guardò sembrava preoccupato
Robert: cercavo te...vieni devo dirti alcune cose
Jess: ho lezione tra poco
L’uomo gli prese il braccio e lo trascinò in un aula vuota
Jess: ehi che cazzo fai
Robert: ti metto al sicuro
Jess: non sei mica mio padre
Robert: come fai ad essere così stupido, non riesci a vedere che c’è qualcosa che non va?
Jess: avanti spiegami cosa ho che non va?
Robert: non lo so ancora...cioè si lo so ma...
Jess: senti non so chi tu credi di essere, vuoi scopare con me? Hai sbagliato sono etero e tu devi starmi lontano!
Jess si era innervosito, Robert voleva che succedesse, alzò lo sguardo
Robert: come posso starti lontano se riesci a fare questo?
Jess si girò e vide tutte le sedie della classe che volteggiavano per la classe
Jess: cosa?
Robert: sei tu a fare questo e devi capire cosa è
Jess: non è possibile
Le sedie caddero facendo un grosso rumore
Jess: chi sei tu?
Robert: un aiuto...
Jess: mio padre....mi ha detto di non fidarmi...tu sei pericoloso!
Robert: no Jess non sono io il pericolo
Jess non riusciva a crederci, suo padre in quella misteriosa telefonata aveva detto che doveva stare attento, dal toccare cose non sue, forse voleva che stesse anche attento a Robert.
Jess: io non posso fidarmi di te...tu chi sei?
Robert sapeva che il ragazzo era confuso, non poteva dirgli tutto ora
Robert: non posso dirti ancora tutto....
Jess: devo sapere!
Robert: e saprai tutto ma non ora...ti prego non devi arrabbiarti lo capisci cosa succede se lo fai?
Jess: non so neanche se sono stato io cazzo! Spiegami!
In quel momento apparve Andrea sulla porta dall'aula
Andrea: vedo come funzionano i tuoi piani!!!!
Robert: lasciaci soli, Andrea fammi gestire questa cosa!
Jess guardò la bionda appena arrivata, la stava fissando con uno strano interesse
Jess: chi sei tu?
Andrea: sono una tua amica ragazzo ora per piacere lascia discutere mamma e papà che devono parlare
Jess: voi siete pazzi
E fece per uscire quando Andrea gli blocco la strada
Andrea: povero ragazzo non sai cosa sei e non sai cosa ti aspetta, presto torneremo e non sarò così disponibile.
Jess: lasciami passare
Andrea vide negli occhi del ragazzo una luce bianca, Andrea parve terrorizzata da quello che vide
Lasciò passare Jess
Andrea: i suoi occhi...ho visto
Robert: cosa??
Andrea: il futuro...ho visto il futuro! Un nuovo Futuro!
 
Jess uscì furioso dall’aula, ma allo stesso tempo era spaventato, si sentiva diverso negli ultimi giorni...ma era veramente lui la causa di quello che era successo al suo armadietto? O quello che aveva visto? Cosa diavolo gli stava succedendo...
Mentre camminava nei corridoi pieni di gente, si sentì ancora una volta diverso da tutti gli altri...perché succedeva tutto a lui.
Non sentì arrivare John alle sue spalle.
John: ehi Jess che fai mi ignori?
Jess si girò e si trovò la faccia sorridente dell'amico
Jess: no scusami è che la giornata è iniziata male
John: a chi lo dici sono stato un inferno la lezione di chimica....la odio
Jess: no io ho discusso con mia madre e poi che ne so guarda una giornata da dimenticare proprio
John: ne sei proprio sicuro? Guarda là
Jess si girò e vide passare per i corridoi Mary con il suo nuovo look
John: prima ti cercava
Jess: veramente? Non mi stai portando in giro?
John: ehi non lo farei mai caro...vacci a parlare dai
Jess: perché dovrei?
John: non fare il salterellino dai avanti vai
Jess intimorito si avvicinò a Mary
Jess: ehi ciao...mi avevi cercato?
Mary appena lo vide iniziò a sorridere
Mary: si certo eccoti finalmente, come stai?
Jess: nervoso diciamo Tu? Vedo che hai un nuovo look stai alla grande
Mary: la vita da single ti fa stare meglio
Jess: decisamente meglio
Mary: grazie mi fai arrossire
E gli prese una mano, Jess sentì una strana sensazione, come un brivido
Mary: lo hai sentito?
Jess la guardò
Jess: cosa?
Mary: quella specie di scossa
Jess: si cosa significa?
Mary: ci stiamo riconoscendo
Mary gli prese di nuovo le mani e Jess percepì di nuovo quel senso di brivido
Jess: cosa stai facendo?
Mary: dobbiamo riconoscerci è una cosa fantastica Jess non credi?
Jess: Mary lasciami le mani stai stringendo troppo
Mary: non è vero dai rimaniamo così ti prego
Jess sentì che la stretta continuava sempre di più, si guardò intorno e vide tutti i ragazzi che li fissavano, poi vide i capelli di Mary che levitavano in aria
Jess: cosa stiamo facendo?
Mary: presto tutti saranno come noi
Jess: cosa stai dicendo???
Mary: i nostri figli, noi cambieremo il futuro abbraccia quello che stai sentendo
Jess sentiva una strana forza che stava uscendo da lui, una sensazione che non aveva provato mai, qualcosa che lo stava travolgendo...ma sentiva che stava andando male qualcosa.
Jess: lasciami Mary!
Mary:  no ti prego ci siamo quasi...presto capirai tutto!
Jess urlò
Jess: NO!
In quel momento Mary venne sbalzata in aria e cadde poco distante in mezzo al corridoio, Jess si guardò intorno e vide tutti gli armadietti che si erano aperti come se avesse dato vita ad un’onda d’aria.
Jess: cosa...
John fu subito da lui
John: che hai fatto amico??
Jess: non lo so
John: stavate volando
Jess lo guardò
Jess: cosa?
John: si stavi volando vi abbiamo visti tutti
Jess: non so cosa stia succedendo...
E ci fu di nuovo un vuoto d’aria, la croce che aveva al collo iniziò a diventare sempre più pesante
Jess: toglimi la croce...è..
John vide che la croce iniziò ad attorcigliarsi al collo di Jess
John: o cazzo
Cercò di toccarla, ma si bruciò
John: ma è ustionante!
Jess era diventato cianotico
Jess: ti prego..
John si voltò in ricerca di un volto amico per aiutare l’amico
John: ehi qualcuno presto!
Si voltò verso Mary che li guardava sorridendo
John: cazzo aiutaci!
Mary si girò e se ne andò sorridendo
In quel momento sopraggiunse Robert accompagnato da una signora dai capelli biondi
John: ti prego aiutalo
Robert si girò verso il ragazzo e vide la croce che si contorceva
Robert: cazzo di nuovo...Andrea hai la pistola al plasma?
Andrea: si...ma vuoi venir ricordato per aver ucciso il primo ragazzo con il plasma?
Robert: dammela forza!
Andrea si piegò e prese la pistola che aveva nello stivale
John: wow che figata
Andrea: e tu chi sei?
John: il migliore amico del tizio che sta diventando blu...poche domande e tanti fatti signora
Andrea: quanto siete maleducati voi di questo tempo
Robert: non c’è tempo avanti
Andrea gli passò la pistola
Robert era sicuro che le cose sarebbero potute andare solo in due modi, o avrebbe fermato quell’attacco oppure avrebbe ucciso Jess
Robert: Jess andrà tutto bene
John: perché potrebbe non andare?
Andrea e Robert lo guardarono male
Jess era diventato blu e non riusciva quasi più a respirare, sentiva che stava per svenire, ma non poteva non doveva chiudere gli occhi doveva cercare di essere lucido, si concentrò sulla forza che aveva sentito, doveva cercare di ritrovarla
Robert caricò l’arma e la puntò vicino alla croce
Robert: al tre sparo...chiudete gli occhi...uno...due...
La pistola volò lontano dalle mani di Robert
Robert: cosa diavolo...
Si girò e vide davanti a se un ragazzo sulla trentina, con un ciuffo castano e degli zigomi accentuati
Matty: così farai peggio testa di cavolo
Si avvicinò e prese per le mani Jess
Matty: Jess concentrati...guarda nei miei occhi
Jess aveva gli occhi ormai pieni di sangue, cercò di fissare lo sguardo del giovane, la voce era simile a quella che aveva sentito cinque giorni prima
Matty: bravo guardami
Jess sentì di nuovo la forza che aveva prima, era forse il ragazzo che gliel’aveva portata?
Matty: bene usala contro la croce...fallo Jess
Jess si concentrò e sentì lentamente di nuovo l’aria entrare nei polmoni, la croce aveva allentato la sua stretta
Matty: bene continua così...vichingo togli quella croce ora!
Robert obbedì e tolse la croce, la girò e vide che la scritta stava cambiando
 
We are Ready
 
Robert la passò ad Andrea
Andrea: pronti a cosa?
Robert: questa collana io l’avevo impostata in modo che comparisse un avviso quando era arrivato il momento...ma qualcun'altro sta scrivendo
Andrea: chi?
Robert: non lo so
Jess tossì era libero da quella stretta, guardò Matty
Jess: grazie...tu sei quel ragazzo inglese che...
Matty gli sorrise
Matty: si sono io mi chiamo Matty
Jess: dove si trova mio padre?
Matty guardò Robert e Andrea
Matty: con la loro gente
Robert: noi non siamo quella gente
Matty: cosa siete allora?
Andrea: non credo che sia il momento specie con un civile qui e questi stupidi studenti che ti guardano inebetiti
Riferendosi a John e a tutti quelli che osservavano la scena con stupore
Jess a fatica parlò
Jess: quello che devo sapere io voglio che lo sappiano anche John e Anna
Andrea: non possiamo
Robert: invece si...stiamo riscrivendo il futuro dobbiamo farlo
Andrea: non posso tutto cambierà
Matty: non ti rendi conto che sta cambiando tutto?
Andrea: io non posso permetterlo...io
Robert: dobbiamo farlo Andrea io sono qui per questo
John: ragazzi o ci muoviamo o credo che usciremo con le manette, guardate
Robert si girò e vide che stavano arrivando degli agenti della polizia preceduti da un ragazzo biondo, era Tom
Tom: presto quel ragazzo ha aggredito Mary e quell’uomo ha tirato fuori una pistola, prendeteli
Gli agenti si avvicinarono
Robert: state commettendo un errore
Tom: te lo avevo detto che ti avrei fatto licenziare
Andrea si alzò in piedi
Andrea: lasciatemi andare subito
Agente: e chi è lei?
Andrea tirò fuori un tesserino e glielo pose davanti
Andrea: FBI questa è una questione di sicurezza federale ci penso io
Gli agenti studiarono il tesserino
Agente: è vero..non possiamo far nulla ragazzino
Tom: non ci credo siamo allo sbando, quando lo saprà la stampa..
Andrea lo prese per il colletto
Andrea: nessuno saprà nulla bulletto...oppure ti verrò a cercare
Tom fissò la donna, i suoi occhi incutevano timore
Tom: ok...scusi signora
Andrea si girò
Andrea: ok andiamo...tutti
Indicando John che stava facendo alzare Jess da terra
Robert: come hai fatto?
Andrea: sono un agente preparato io
E gli passò il tesserino, era una carta vocale, bastava pronunciare un lavoro e li sarebbe comparso, funzionava anche con le carte di credito che avevano un credito illimitato, Robert aveva perso la sua durante la missione.
Robert: sei un genio
Andrea gli sorrise.
E poi se ne andarono.
 
Un ombra osservava la scena da dietro l’angolo avevano fallito ancora una volta, ma questa volta sarebbe stata l’ultima!
si avvicinò di nascosto a Tom che camminava nei corridoi, sconsolato, lo circondò
Tom: ora che altro c'è
Si girò e vide un ombra gigantesca davanti a se
Tom si spaventò
Stava cercando di fuggire, ma era ovunque aprì la bocca e l’ombra gli entrò dentro.
Tom svenne a terra.
 
USS Nature, Orbita Terrestre, Ottobre 673 P.D. (2685)
 
Samantha osservava il pianeta terra dall'oblò del suo ufficio, la Terra era tutta cambiata, il disastro aveva influito sulla Terra, la luna era stata sostituita ormai da quasi quattro secoli, con la stazione orbitale da cui si gestiva il grande impero terrestre. Osservava la terra arida del pianeta, ricordava da vecchie foto che quei terreni aridi erano in precedenza dei mari.
 
Avevano cercato di migliorare la vita degli abitanti in vari modi, i viaggi spaziali avevano contribuito, ma ora tutto questo sarebbe sparito per sempre.
Bussarono alla porta
 
Samantha: avanti
Entrarono due scienziati
Samantha: avanti ditemi
Uno scienziato si fece avanti
Scienziato: signora abbiamo rivelato energia negativa
Samantha: è normale i satelliti avranno incrociato la zona dell'artico
Scienziato: no signora....parlo dei rilevamenti effettuati nella zona temporale in cui si trova sua figlia
Samantha: cosa?
Lo scienziato mostrò un ologramma
Scienziato: vede questi picchi di energia negativa...sono sulla città di Orwell...
Samantha: come è possibile? Non dovrebbero succedere prima di fine decennio
Scienziato: sta succedendo ora...un contatto sembra
Samantha: cazzo richiamate Andrea
Scienziato: abbiamo provato ma le comunicazioni sono saltate completamente
Samantha era spaventata
Samantha: cercate di ristabilire i contatti
Scienziato: lo stiamo facendo ma le interferenze temporali sono al limite, presto la Macchina si spegnerà definitivamente
Samantha: temevo che potesse succedere
Senza dire altro si diresse verso la sala comunicazioni, in quel momento si trovavano scienziati e ingegneri che andavano avanti e indietro, a Samantha non importava, erano perduti tutti quanti.
Samantha premette due pulsanti sulla tastiera di comando, immediatamente partì un rumoroso allarme, gli scienziati si fermarono
Samantha: dobbiamo metterci in salvo
Uno scienziato che era lì vicino di nome Jack, era biondo bassino, Samantha conosceva il padre e la sua famiglia da anni, le si avvicinò
Jack: signora ha attivato la macchina?
Samantha: dobbiamo metterci in salvo e l’unico modo è questo...seguitemi
Jack: signora è rischioso con questi sbalzi
Samantha: lo so benissimo, io e tuo padre l’abbiamo costruita questa cosa dobbiamo andare veloce
Jack non si fece pregare più di una volta prese alcune cose e si avvicinò a Samantha
Jack: andiamo?
Gli altri non si mossero
Samantha: si andiamo
Il rumore stava diventando sempre più assordante non avevano molto tempo.
Si recarono all’hangar della Macchina, Samantha trovò ad aspettarli una scorta armata, chi erano quegli uomini?
Samantha: chi sono quelli?
Jack: pensavo che fossero con lei signora
Samantha: non è così
Prese dalla borsa una pistola e la diede a Jack
Samantha: per sicurezza
Jack la caricò
Jack: andiamo
Si avvicinarono, la scorta armata era lì davanti a loro e sbarrava la strada
Samantha: lasciatemi passare ho una missione importante
Guardia: le missioni sono state tutte annullate
Samantha: questa è veramente importante
Le guardie si guardarono tra di loro
Guardia: sono ordini dal capo
Samantha: sono io il capo qui!
David comparve da dietro la macchina
David: no mia cara...tu non sei più nulla ormai
Samantha lo trovò dimagrito, ma il suo sguardo era tremendo
Samantha: cosa ci fai tu qui?
David: ho percepito la stessa cosa che hai recepito tu mia cara...pericolo e sono qui per assicurarmi che tu non faccia nulla
Samantha: c’è mia figlia li
Jack: lasciateci passare
David: ma certo...passeremo tutti insieme
Samantha e Jack si guardarono timorosi
David: pensavi che fossi stato sincero cinque giorni fa? Lo sapevo ne non avresti resistito vedendo cosa stava succedendo ad intervenire...andremo insieme nel passato e cambieremo il futuro a mio piacimento
Jack puntò la pistola contro l'uomo
Jack: cosa credi che te lo faremo fare?
David fece un ghigno
Jack sentì una forza che si propagava dalla mano fino alla pistola, lasciò la presa e vide la pistola volteggiare per aria, poi si girò verso di lui e si fermò toccandogli la fronte
David: voi umani siete sempre sul piede di guerra
Samantha: lascialo!
David: mi sei sempre piaciuta quando implori
Samantha: avrai quello che vorrai ma io devo riabbracciare Andrea
David: d'accordo...andremo nel passato , e ti lascerò in vita Andrea solo per un favore personale che ti devo Samantha...ma non posso proteggervi, quando arriverà il Disastro sarete da soli.
Samantha: ok...lui è la mia guardia del corpo
Indicando Jack
David: ti servirà...ma avrai bisogno di una nuova arma
Con un cenno la pistola si disintegrò e cadde a terra
David: allora dolce signora...siamo pronti?
Facendo cenno che Samantha la prendesse sotto braccio
Samantha guardò Jack, era sudato si rendeva conto ora che genere di persone aveva davanti. Si avvicinò a David, quella era l’ultima volta che avrebbe visto quel tempo, quelle facce, presto il nulla avrebbe preso tutto.
Samantha prese per il braccio David
David le sorrise
Ed iniziarono ad avvicinarsi alla zona temporale
David: se quel ragazzo mi punta contro qualcosa ucciderò lui nel modo più atroce possibile e poi toccherà a te...Samantha quello che stiamo per fare farà la storia...la mia storia!
Samantha non emise nessun suono, ma capì che la situazione si stava complicando nel peggiore dei modi.
Passarono il portale seguiti da Jack e dalla scorta armata.
 
Orwell, Ny, Ottobre 2012
 
Anna era stata letteralmente rapita dalla scuola da John, lo vedeva preoccupato e stranamente eccitato? Cosa diavolo stava succedendo, l’unica cosa che sapeva era che riguardava Jess; si trovavano a casa sua, ma lui non si vedeva, in compenso sua madre sembrava molto preoccupata, cosa non andava?
Si avvicinò a lei
Anna: signora cosa sta succedendo?
Sophia: presto saprai tutto...Anna la questione è molto preoccupante
Anna: lo sto vedendo...ma dove si trova Jess?
Sophia: di sopra presto scenderà insieme agli altri
Anna: altri?
Sophia sembrava distrutta, sapeva che quel momento sarebbe giunto, ma aveva così paura di cosa avesse provocato la verità
Sophia: Robert e Andrea
Anna: chi sono?
In quel momento giunsero nella stanza, John e un ragazzo alto con un buffo ciuffo, i due sembravano conversare
Matty: quindi a te quell’episodio sembrava bello?
John: certo come puoi dire che il finale della terza stagione di Fringe non sia stato all’altezza, poi certo, la quarta stagione è stata abbastanza deludente ma poi si è ripreso
Matty: non ci siamo proprio guarda
Anna: oddio sei anche tu un fan di televisione?
Matty la guardò e gli sorrise
Matty: certo mia cara...piacere io sono Matty
Le fece il baciamano, Anna arrossì
Anna: voi inglesi e le vostre maniere
Tutti risero
Anna si rivolse a John
Anna: allora cosa sta succedendo?
John: lo vedrai è una figata assurda
Matty: mah se lo dici così sembra una cosa bella John
John si vedeva che non stava più nella pelle
John: Jess sembra essere un alieno
Matty: non è un alieno...in pratica Anna, io e Jess siamo speciali possiamo fare delle cose che altri non possono
Anna: tipo?
Matty alzò una mano, Anna vide arrivare vicino a lei una tazza dalla cucina che levitava da terra
Anna: ma come fai?
Matty: ecco siamo speciali...possiamo farlo con la mente, insieme a tante altre cose...Jess è come me
Anna: ma come?
Matty: lui deve ancora sviluppare i poteri...purtroppo e devo attivarli
John: perché devi farlo tu?
Matty: perché io li ho attivati purtroppo funziona così...bisogna attivarli da qualcuno che li ha...sennò succedono cose molto brutte
Anna: brutte quanto?
Sophia si intromise
Sophia: molto brutte...potrebbe morire qualcuno
Matty: esattamente
John: a te chi li ha attivati?
Matty si fece scuro in volto
Tutti capirono, nessuno lo aveva aiutato, qualcuno era morto, e da quello che vedeva qualcuno a cui lui teneva.
 
 
Jess era di sopra con Robert e Andrea, non riusciva a credere che cosa fosse in realtà lui.
Jess: mi state dicendo che io e Matty siamo una specie di mutazione genetica?
Andrea: si...ma questo non è importante devi sapere che noi veniamo dal futuro
Jess: e con cosa siete venuti qui lo, stargate?
Andrea: no quello lo abbiamo cambiato due anni fa
Jess fissò incredulo Robert che gli sorrideva, per far capire che la ragazza lo stava portando in giro, ma nel volto dell’uomo c’era molta preoccupazione
Robert: noi siamo agenti del tempo...e siamo in parte scienziati
Jess: ok questo lo capisco
Robert: e quindi dobbiamo viaggiare e cercare di evitare contatti con voi
Jess: rischiereste una specie di effetto farfalla giusto?
Andrea: si esatto si chiama proprio così
Jess: qualcosa di fisica l'ascolto ogni tanto
Robert: ok ma devi sapere che qualcosa di brutto accadrà a Marzo del 2013 un evento che cambierà completamente la terra e l'intero universo
Jess: cosa?
Andrea: non possiamo dirtelo perché non lo sappiamo
Jess: come fate a non saperlo?
Robert: noi viaggiamo attraverso buchi spaziali, che sono diffusi in tutto lo spazio tempo...ma nel 2013 non abbiamo nessuna possibilità di intervento
Andrea: o almeno era così
Jess: in che senso?
Robert: niente...è una cosa inutile
Andrea era irritata
Andrea: ah no? Be’ Jess devi sapere che il tuo caro mentore qui ha mandato a puttane una missione in quel periodo
Robert: non sai cosa dici e non lo saprai mai
Jess: ok ma siete tipo innamorati voi due?
Entrambi guardarono verso di lui Andrea era arrossata
Robert: no è che abbiamo diverse opinioni
Jess: sembrate...ma comunque ditemi a Marzo succederà un casino...tipo una specie di energia blu?
Robert: si perché?
Jess: sto avendo degli incubi su queste onde blu che mi uccidono
Andrea: interessante
Jess: ah si?
Robert: non per ora...Jess dobbiamo cercare di dirti meno cose, perché tutto sta cambiando per mia colpa...tu non avresti dovuto avere queste capacità
Jess: ecco ditemi cosa sono?
Robert: sei un Telecineta
Jess: un che?
Andrea: dopo il Disastro il mondo stava morendo, così dicono le leggende ed in parte di esso si risvegliarono delle capacità mentali e queste salvarono il popolo dall’estinzione. Poi si sottomisero e nacque la repubblica terreste e poi va bene, ma entrarono a far parte della popolazione all'inizio da parte inferiore, e questo ha creato molto rancore e si pensa che con i viaggi spaziali ci siano agenti Telecineti che modifichino il futuro, ma per ora non ci sono mai riusciti....fatta eccezione per te.
Jess: perché io sarei il primo della mia specie?
Robert: secondo. tu e Matty siete i primi esemplari
Jess: quindi volete uccidermi?
Andrea: no sinceramente non so cosa fare di te...il futuro sta cambiando in maniera inesorabile e presto verrà cancellato
Jess: e tutto per causa mia?
Si sentì un peso sulla coscienza
Robert: non è colpa di nessuno Jess...stai tranquillo di questo
Jess: ok...cosa si fa ora?
Robert: dobbiamo attivarti...con l’aiuto di Matty sarà più semplice
Jess: perfetto...ma cosa era quello che stava succedendo prima con Mary
Robert aveva un timore
Robert: temo che Mary sia una futurista come noi...ma una Telecineta
Jess: vuoi dire che lei era una di quelli che avrebbero dovuto modificare il passato?
Andrea: si ma prima di te non ci erano mai riusciti...ma ora tutto è diverso
Jess: ok...sentite ho sentito mio padre e prima Matty credi che sia in pericolo mio padre?
Robert: si credo sia nelle mani dei futuristi...
Jess: attiviamo i miei poteri e poi andiamo a salvarlo
Andrea: non possiamo rischiare Jess
Jess non poteva lasciare stare così suo padre
Jess: no mi spiace...dobbiamo fare come dico io devo salvare mio padre
Doveva scusarsi per tutto quello che aveva pensato su di lui
Robert: ne parliamo poi ok?
Jess: no ora...dite, mi aiuterete a salvare mio padre o no?
Robert guardò Andrea era contraria lo sapeva
Robert: ok ci siamo
Andrea aprì la bocca ma non disse nulla
Jess sorrise
Jess: ok perfetto vi devo mostrare una cosa
Aprì l’armadio e vi trovò la scatola nera
Jess: cosa è quella?
Andrea la vide era di un nero molto cupo, non sembrava una scatola
Jess: Matty mi ha detto di non toccarlo
Robert: e ha fatto bene...sanno che si trova qui Andrea
Andrea: lo so dannazione
Jess: spiegatemi
Robert: sono dei segnalatori se li tocchi si attivano da soli...e provoca una cosa spaventosa
Jess: sembra che mi guardi
Robert chiuse l’armadio
Robert: non devi aprirlo mai più
Jess: perché?
Andrea: finirai per toccarlo e non puoi!
Jess si sentiva sopraffatto da tutto questo, sentiva tante sensazioni ma non poteva crollare
Andrea: ehi non volevo
Jess: cosa?
Robert: stai piangendo
Jess si toccò la guancia e vide che stava piangendo, dannazione stava crollando
Robert: per oggi basta...puoi riposare se vuoi
Jess: non so cosa mi stia succedendo
Andrea: andiamo Robert...lasciamolo solo
Robert: ti mando su i tuoi amici?
Jess: no voglio stare da solo
I due si allontanarono lasciando Jess da solo nella stanza, sentiva che c’erano ancora tante cose che non sapeva, tante cose che doveva conoscere, ma ora sapeva che lui era veramente diverso, lui era il capostipite di una razza nuova, potente, perché proprio lui?
Aveva saputo che suo padre era prigioniero ma per quale motivo? Per proteggerlo? Aveva finto di essere un bastardo...tutto stava cambiando. Lui non riusciva a farsene una ragione.
 
Anna salì in camera da Jess erano passate due ore da quando erano scesi Robert e Andrea
Anna: Jess ci sei?
La stanza era tutta buia, vedeva una tenue luce provenire da sotto l’armadio, Jess era lungo sul letto sembrava riposare
Anna gli si avvicinò, si, il ragazzo dormiva era fuori dalle coperte, vide che aveva pianto molto c’erano delle lacrime sulle sue guance, gli toccò il volto
Anna: povero Jess, sei stato sempre speciale per me ed ora sei veramente una cosa nuova, non temere io ci sarò sempre per te
E gli baciò la fronte, il ragazzo aprì gli occhi e i due si fissarono
Jess: ti ho sentito
Anna: bene
Jess: puoi rimanere se vuoi
Anna sentiva come un fuoco dentro
Anna: va bene
Si allungò vicino a lui nel letto, lui l’abbracciò
Jess: grazie
Anna: di cosa?
Jess: per le tue parole
Anna lo guardò la stava fissando, era così bello
Jess: tutto cambierà, tranne questo
Anna: lo spero
E rimasero così per tutta la notte.
 
Mary era in lacrime stava spaccando i muri con la sua forza, come poteva Jess averla rifiutata come?
Suo padre arrivò nella stanza
Clark: Mary tesoro fermati distruggerai tutta casa
Mary: posso ricostruire tutto ma devo distruggere...mi ha rifiutato!
Clark: chi?
Mary: Jess ha preferito rifiutare il mio aiuto, ti rendi conto??
Mary scaraventò un tavolo contro il muro
Clark: tesoro non devi permettere che ti riduca così...riuscirai a conquistarlo
Mary: lui ed io siamo destinati a stare insieme!
Clark: si lo siete e ce la farai!
Mary: fai qualcosa papà fallo accadere!
Il muro sembrò tremare
Clark: sto facendo già qualcosa tesoro mio fidati! Calmati ora!
Mary lo fissò con sguardo truce
Mary: fai più in fretta!
Clark fu spaventato da tale sguardo.
 
Fuori dalla finestra Tom osservava la scena sorridendo, era cambiato era forte e conosceva tante nuove cose ed era pronto
Una luce rossa gli illumino gli occhi e un ghigno malefico gli comparve in volto.
   
 
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