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Autore: cioco_93    30/12/2012    2 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
- Devo dire che vai un po’ veloce rispetto al codice stradale italiano – azzardai nervosa. Quel ragazzo aveva un un qualcosa che sapeva mettermi tremendamente in soggezione.
- Sei hai paura, la prossima volta niente passaggio, mi spiace – rispose con straffottenza. “Antipatico” pensai.
- Non ho detto quello – dissi, non mi piaceva l’idea che pensasse che avessi paura.
- Sembrava, la prossima volta sii piu’ precisa – mi contraddi’
- E tu meno acido – risposi a mia volta
- Ti piace avere l’ultima parola e’.?? – continuo’ lui.
- Senti chi parla – ribattei, anche se aveva pienamente ragione, adoravo avere l’ultima parola, ma a quanto pare lui non era da meno. Giusto in quel momento Anne sali’ in macchina e pose quindi fine alla nostra veloce e sciocca discussione. Vicky 1 Logan 0.
Spero di avervi interessata ;)
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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    6. Prendere e lasciare

    La mattina seguente si svolse tutto quasi nella normalità.
    Io che andavo a scuola con Anne e Logan, le lezioni infinite, io e Calligan che ci stuzzicavamo a vicenda, e il solito veloce e atteso ritorno a casa sfrecciando per la tangenziale.
    Il quasi era per i baci rubati e in parte nascosti che Logan mi aveva dato durante la mattinata e l'ora buca di religione, passata con le ragazze al parchetto, a raccontare sotto loro richiesta, nei minimi dettagli la serata precedente. .
    Io e Calligan comunque avevamo deciso di andarci cauti, di considerarci per ora sola una coppia di ragazzi che si frequenta senza dare troppo nell'occhio e senza niente di ufficiale.
    Arrivata finalmente a casa,
    non persi tempo a sistemare sala e cucina per poi godermi un meritato riposo, che durò però ben poco. Per le 16,30 infatti il mio citofono iniziò a suonare all'impazzata.
    “Ma chi è sto pazzo” pensai tra me e me avviandomi a rispondere.
    - Si.? - domandai assonnata.
    - Amore sono io – mi disse con voce spezzata Alice. Non esitai ad aprire il portone. Qualche minuto dopo quando comparve sulla soglia di casa mia: non feci in tempo a chiudere la porta di casa che me la ritrovai in lacrime tra le mie braccia.
    - Mela che succede.?? Si tratta di Fabri vero.?? - chiesi preoccupata stringendola forte.
    - È finita, è finita davvero – riuscì a sbiascicare tra le lacrime.
    - Dai vieni dentro, buttati sul divano, ti prendo qualcosa da bere e arrivo – cercai di rassicurarla. La ragazza annuì leggermente con il capo e si diresse verso il salotto, io invece andai velocemente in cucina. Tornai dopo poco meno di un minuto con un bel bicchiere di thè alla pesca e porgendoglielo mi sedetti accanto a lei per capire cosa fosse successo.
    - Ce, ti pare.? Dopo un mese e mezzo che lo prego di dimostrarmi qualcosa, di provare a recuperare un rapporto dove non è più il tempo che litighiamo, ma quello in cui siamo felici. Dove io mi sbatto per mandare avanti una relazione che tutti oramai danno per finita, me compresa in fin dei conti, da settimane oramai, lui cosa fa.? Oggi mi chiama, mi chiede dei soldi per il regalo di Tommy che io ovviamente non avevo, perchè con tutto il bene che posso voler a Tommy, 25 € da dare per il suo regalo non ne ho, lui mi sfasa dietro e mi lascia per telefono.!! Lui capito.? - mi raccontò arrabbiata. Io la guardavo sbalordita, e per quanto avessi voluto, le parole giuste mi erano morte in gola e cercai di abbracciarla per calmare il suo pianto isterico.
    - Tornerà indietro, lo sai questo.?? - le sussurrai dopo qualche attimo. Lo sapevamo benissimo tutte due che sarebbe successo, in quasi due anni era sempre stato così.
    - Lo so, ma sta volta io non torno indietro. Sta volta mi devi menare se lo faccio, perché andrei veramente contro tutti i miei principi e il mio buon senso – rispose lei. Ci staccammo dall'abbraccio e ci guardammo intensamente negli occhi.
    - Sarà dura, lo sai.? - le dissi con tono retorico, ma lei rispose comunque.
    - Si, ma tu mi sarai vicino vero.? - chiese con voce ancora tremante dal pianto.
    - Certo, non c'è nemmeno bisogno di chiederlo – la rassicurai io, certa delle mie parole.
    L'ora seguente la passammo a guardare i vecchi episodi di “Una mamma per amica” su Sky, senza ovviamente che nessuno dei miei appunti di letteratura italiana venisse toccato, quando il giorno seguente mi sarebbe toccata una bella interrogazione. Nel frattempo le raccontai anche della meravigliosa serata precedente.
    - Sono felice amore, te lo meriti – mi disse lei.
    - Dici.? Comunque non è niente di ufficiale. Magari tra due giorno lui si stufa e torniamo a odiarci come sempre – le dissi io malinconica. Era una cosa che purtroppo mi aspettavo da Logan
    - Ma smettila scema.!! - mi contraddisse lei- Comunque che ne dici se usciamo.? - domandò poi d'un tratto alzandosi scattante in piedi.
    - Vuoi andare al vita.? - le chiesi io perplessa, riferendomi al solito parchetto dove si rifugiavano i ragazzi della compagnia ogni santo pomeriggio.
    - Ti pare.? Ci sarebbe sicuramente Fabri. No andiamo in piazza, scrivi a Teo e vedi se magari ha finito di lavorare e se ha voglia di uscire – mi disse convinta.
    - Teo chi.? - domandai totalmente stupita.
    - Bhè sicuramente non Malzi dato che A è in giro con Fabri e B non lavora- disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
    -Andronni.?? - tentai a indovinare
    - Si, esattamente. Lo farei io ma non ho soldi sul telefono – si spiegò. Ancora perplessa presi il telefono e chiamai il nostro amico. Fortunatamente quel pomeriggio era già fuori dal lavoro e quindi si era proposto di vederci nel giro di mezz'ora in piazza.
    Matteo era un mio grande amico. Lo conoscevo fin da piccolina, ma avevo iniziato a rivolgergli seriamente la parola solo qualche anno prima. Più volte, soprattutto nelle estati precedenti mi ritrovai a passare i pomeriggi con lui, e anche quando ero tornata quell'agosto dalla Polonia, distrutta dalla rottura con Marco lui mi era stato vicino quando a Milano non c'era ancora anima viva. Lui ed Alice tra l'altro anni prima erano migliori amici, poi però tra una cosa e l'altra si erano allontanati, per poi comunque alla fine riprende i contatti.
    - Siete state fortunate, lo sapete.? - ci disse quando salimmo in macchina – è un po' che non vi vedo, come va.?? - domandò in conclusione.
    - Mi sono lasciata con Fabri – ammise molto semplicemente Alice – e no, non è una delle nostre solite rotture della durata di un giorno. Sta volta è per davvero. Sta volta, nonostante tutto, non torno indietro - continuò a spiegare.
    - Ti dico solo una cosa: spero sia vero. E non lo dico per cattiveria, ma per quanto non mi piaccia ascoltare i pettegolezzi era sulla bocca di tutti che oramai tra voi le cose non andavano, e poi tu stessa l'ultima volta che siamo usciti quest'estate avevi iniziato oramai ad accennare l'argomento – le disse il ragazzo. Alice non lo contraddisse e semplicemente cercò di spostare l'argomento su altro.
    - Mondadori.? Devo comprare un libro e ne possiamo approfittare per un caffè – propose con voce tremante, il che era comunque normale. Per quanto forte sia sempre stata la mia amica, l'argomento era ancora troppo fresco per parlarne senza lacrime e dolore.
    - Perfetto – rispondemmo in coro io e Teo.
    In pochi minuti arrivammo alla libreria e dopo un veloce giro tra libri e cd raggiungemmo il bar.
    - Tre caffè di cui due macchiati, da portare fuori per favore – ordinò l'amico, e uscimmo in terrazza. Alice incredibilmente, dal nervoso, aveva comprato un pacchetto di sigarette e gentilmente me l'offrì appena arrivarono i nostri caffè.
    - Tu Vicky invece.? A uomini come va.? Spero Che Marco sia un capitolo chiuso – iniziò a domandarmi Teo.
    - Bhè... Marco è sicuramente capitolo chiuso e nel frattempo diciamo che ho giusto iniziato a frequentare una persona – iniziai a raccontare.
    - Uhhu la cosa si fa interessante. Lo conosco.? - chiese subito curioso.
    - Non credo...non era della zona -gli spiegai.
    - Io invece credo che lui lo possa conoscere, o almeno avere presente chi sia – constatò Alice – Ti ricordi l'altra sera che eri in piazza.?? Noi eravamo con gli altri, e tipo ad un certo punto è arrivata una coppia di ragazzi su una...- iniziò a fargli ricordare l'amica quando fu Teo ad interromperla.
    - ...una
    BMW serie uno bianca. Sto male.!! - esclamò il ragazzo esaltato. Sembrava un bambino a Natale.
    - Ok, mi sa che hai capito di chi stiamo parlando - commentai divertita.
    - Bhè, per quel che ho visto non è niente male. Ma è tanto scemo quanto bello.?? - domandò preoccupato.
    - Oh no fidati. Vicky si è trovata un bel tipo, intelligente, ricco e che le tiene pure testa - rispose Alice al posto mio. La trucidai istintivamente con lo sguardo – Vicky non puoi ribattere, sai meglio di me che è tutto vero – si giustificò a seguire.
    - Dai Vicky, guarda che ha detto solo cose belle. Comunque mi è appena arrivato un messaggio da un amico, vi scoccia se ci raggiunge un attimo.? - domandò il ragazzo.
    - No ma va, chi è.? Gianmarco.?? - chiesi curiosa.
    - Nono, si tratta di Simone Simetti. Tu te lo ricordi Ali no.?? Eravate molto amici una volta – disse Teo rivolgendosi alla ragazza. Ad Alice brillarono incredibilmente subito gli occhi. Era una cosa che le capitava di rado quando si parla di amici o conoscenze, e ciò quindi non mi sfuggì.
    - Simo.? Oddio.!! è una vita che non lo vedo.!! certo certo venga pure – confermo la ragazza.
    Dopo una decina di minuti, il famoso Simone arrivò. Alice e Teo lo salutarono per prima, poi io mi presentai. Era un ragazzo carino, ma si vedeva che era decisamente più grande di noi. Aveva l'aria simpatica e decisamente gentile. Alto e magro com'era mi venne istintivo paragonarlo al gigante buono.
    - Quindi Viola torna in Puglia.? - domandò stupita la mia amica dalla notizia che aveva appena saputo.
    A quanto pareva, questo Simone era storicamente fidanzato da anni con questa ragazza pugliese, che si era trasferita a Milano, solo per lui, 5 anni fa. Avevano da subito convissuto, ma purtroppo la relazione era finita più o meno un mese prima.
    - Si, esattamente. Ma vi prego non parliamo di me. Voi cosa mi raccontate.? - domandò cordiale il ragazzo.
    - Io sono single da più o meno 4 ore, lei si frequenta con un figo famoso e americano – iniziò a raccontare brevemente la ragazza indicandoci – e Teo invece...Teo tu cosa stai combinando a proposito.? - si domandò poi guardandolo spaesata. Eravamo oramai lì da un'ora, e il nostro amico ci aveva fatto domande e lasciato parlare solo di noi, senza dirci parola di come se la passasse lui.
    - Sapete che non amo parlare di me – iniziò a spiegare lui – fatto sta che sono felicemente single, dopo l'ultima fregatura di quest'estate – disse sinteticamente Teo.
    - Ahah non sei cambiato di una virgola Mat in questi anni. E direi per fortuna.!! - commentò Simone divertito.
    Restammo ancora un oretta seduti a chiacchierare tutti insieme e poi decidemmo di ritornare in zona.
    Logan in tutto il pomeriggio non mi aveva scritto nemmeno una volta, ed era la prima volta in vita mia che non sapevo se esserne felice o meno dopo che avevamo appena iniziato a frequentarci. Mi ricordo che con Marco era stato diverso. L'avevo dovuto pregare di darmi i miei spazi i primi tempi. Non mi piaceva che mi scrivesse troppo, come ricordo che gli avevo perfino vietato di farmi troppo complimenti, perchè mi mettevano in tremendo disagio. Con Logan invece sentivo che sarebbe stato diverso.
    - Vi devo portare a casa bellezze.?? - Domandò Teo in macchina.
    - No ci fermiamo in piazza, che ci dovrebbero esser Viola e Felicia ad aspettarci. Rimani con noi.? - risposi io velocemente.
    - Si dai, tanto non ho ho voglia di tornare a casa...- disse lui e iniziammo a correre tra il traffico.
    Quando pochi minuti dopo ci ritrovammo in Piazza, notai però che non c'erano solo le nostre due solite amiche ad aspettarci ma ben sì anche Anne e Logan. Il mio cuore alla vista del ragazzo perse immediatamente un battito.
    Quando scesi dal mezzo mi avviai subito verso gli altri senza nemmeno aspettare Alice e Teo, solo perchè avevo troppa voglia di poggiare le mie labbra su quelle di Logan, anche se solo per un veloce istante.
    Salutai prima le ragazze con un bacio sulla guancia e poi mi sporsi verso Calligan. Il pensiero di dovermi staccare velocemente da lui, fortunatamente non fu realizzato dal ragazzo stesso che approfondì, se ben di poco, il nostro paradisiaco contatto.
    - Ciao straniera – mi sussurrò lui.
    - Ti sei fissato con questo saluto è.? - ribattei divertita.
    - Sempre pronta a controbattere non è vero.? - commentò ridendo lui. Mi staccai a malincuore e pensai piuttosto a presentarlo a Teo.
    - Logan questo è Matteo, Matteo questo è Logan – dissi ponendomi tra i due ragazzi.
    - Vicky, Matteo manco mia madre mi chiama. Comunque piacere, Teo – puntualizzò il mio amico porgendo la mano.
    - Il piacere è mio – disse ponendo la mano a sua volta l'americano.
    - Tranquilla con Anne ci siamo già presentati – mi fece notare quando notò il mio intento – Comunque scusa se te lo chiedo Logan, ci siamo già visti.?? no perchè hai una faccia decisamente famigliare – constatò poco dopo Mat volgendosi al ragazzo.
    - È probabile che tu l'abbia visto su qualche rivista tesoro – gli spiegò Viola disorientando Teo.
    - Scusa.? - domandò spaesato il ragazzo.
    - Loro sono Logan ed Anne Calligan...Il cognome ti dice qualcosa.? - cercò di spiegargli Cici.
    - Sto male.!! seriamente.?? adesso capisco il perché della BMW – disse divertito.
    In pochi secondi Logan, come al suo solito, si perse in seri discorsi di macchine con Teo mentre io mi dedicai con molto piacere alle ragazze.
    - Come stai.? - chiese preoccupata Felicia ad Alice.
    - A casa di Vicky non ho fatto che piangere, poi sono uscita ho messo una bella maschera sfoggiando il sorriso migliore che avevo, e adesso, qui di fronte a voi non riesco più a trattenere le lacrime – confesso la ragazza facendo cader giù calde gocce sulle sue guance. Ci tuffammo in 4 per abbracciarla, e fortunatamente la mossa calmò un pochino la mia amica.
    - Tesoro, devi stare tranquilla...io non conosco molto bene la relazione tra te e Fabri come le altre, ma per quel poco che ho visto, per quanto si veda l'affetto che proviate l'uno nei confronti dell'altro, oramai era finita. Ci credi che da quando vi conosco non ho ti ho mai vista un solo giorno in cui tu non litigassi con lui.?? - cercò di farle capire Anne.
    - Lo so, e che non sono più abituata. Adesso come farò senza di lui. A modo suo, e molto pessimo, comunque sapevo che potevo appoggiarmi a lui... - spiegò Anne tra le lacrime.
    - È per questo che ci siamo noi. A cosa pensi che le abbiamo inventate le amiche, oltre che a far stronzate insieme.?? - disse cercando di rallegrare la ragazza Viola, e fortunatamente riuscì nel suo intento.
    - Hej ciccia, cosa sono tutte ste lacrime.?? - chiese retorico Teo avvicinandosi. Lo lasciammo prendere il nostro posto e Io in automatico mi alzai in piedi e mi diressi verso Logan.
    - Le altre mi hanno detto che si è lasciata con Fabri – mi disse il ragazzo
    - Già... il punto è che purtroppo, ma anche finalmente, sembrerebbe definitiva – gli spiegai. Guardavo la scena della mia amica in lacrime sugli scalini della chiesa, e in flash back, mi ricordai di quei giorni di fine agosto, nei quali anche io mi trovavo nelle stesse condizioni.
    Quando Alice si calmò, cercammo nuovamente di riprendere un discorso, di temi leggeri, che potessero discostare da qualsiasi cosa potesse ricordarle Fabri.
    Verso le 20 tutti ci salutammo in piazza, e ognuno si divise per le proprie strade. Logan ed Anne tentarono di convincermi di accompagnarmi a casa, ma dato che si trattava di fare 50 metri, mi rifiutai testardamente.
    - Ciao piccola – mi disse mia madre accogliendomi in casa.
    - Ciao Ma...tutto bene.? - le chiesi mentre mi dirigevo tranquilla in camera.
    - Certo tesoro. Sigaretta.? - propose poi tutta allegra.
    Oramai era una nostra, mal sana, tradizione, quella di fumare appena rientrata in casa, ma erano forse quegli unici 5 minuti che ci concedevamo l'una all'altra.
    - Allora.?? Ieri com'è andata.? Non mi hai ancora raccontato niente.!! - mi chiese curiosa mia madre.
    - Sai com'è non ci eravamo ancora viste.! Comunque...bhè decisamente bene. È stato tutto perfetto...la cena, il bacio in Duomo, lui... c'è mamma gli piacciono i Muse.!!! - le raccontai estasiata.
    - Ah bhè, se gli piacciono i Muse allora – mi prese in giro lei.
    - Dai mamma...sai cosa voglio dire – la rimproverai io.
    - Si, che a Marco non piacevano i Muse – disse ancora divertita.
    - Preferirei non mettere il nome di Marco in una conversazione, nella quale centra Logan sai.?? Anzi, preferirei che non uscisse proprio più il nome di Marco – le spiegai seria. Rimanemmo in silenzio per qualche secondo, quando poi aggiunsi – E comunque si, a Marco non piacevano i Muse – le dissi divertita.


    La mattina seguente, uscendo dal portone, notai che nella solita BMW posteggiata davanti a casa, vi era solo Logan.
    - Buon giorno...come mai soli sta mattina.??- domandai salendo in macchina.
    - Anne deve andare a scegliere un locale per un gala dopo scuola. Sarei dovuto andare con lei, ma i due Sirdo, Cratti, e altri della scuola mi hanno chiesto di andare a una partita di calcetto...E un sacco che qualcuno non mi chiedeva una cosa del genere, quindi ho pregato Anne di occuparsene da sola. Perciò io ho preso una macchina e lei la sua – spiegò lungamente il ragazzo.
    - Sai la frase “Anne deve andare a scegliere un locale per gala dopo scuola” sarebbe stata esauriente – commentai divertita. Il ragazzo mi trucidò con lo sguardo.
    - Mi stai dando del logorroico.?? - chiese fingendosi offeso.
    - Ahahah no, ma è divertente dirlo una volta tanto a qualcuno e non sentirselo dire – lo tranquillizzai io ridendomela sotto i baffi. Logan scosse la testa, e approfittando si sporse verso di me per baciarmi.
    - Questo è decimante un bel buon giorno – mugugnai ancora sulle sue labbra. Il ragazzo si ritrasse e tornò a concentrarsi sulla strada.
    - Aspetta...ma non potevi mandarmi un messaggio ieri sera.?? Non ho manco preso l'abbonamento per tornare a casa con i mezzi.!! - lo rimproverai dopo aver riflettuto sul suo lungo discorso.
    - Tranquilla non ti servirà. La partita è subito dopo scuola, e giochiamo solo un'oretta. Speravo mi potessi aspettare, così dopo possiamo andar a prender Alice e raggiungere Anne. Sai ci teneva che comunque dessi un'occhiata alle location, ma io volevo stare anche un po' con te...in più ho pensato che sarebbe carino andare a prendere Alice, così almeno si svaga un po' e non pensa troppo a Fabrizio – mi spiegò il ragazzo.
    - Scusa hai già avvisato Alice.? - chiesi perplessa e anche un po' arrabbiata.
    - Si ieri sera, perché.?? - ribatté lui come se fosse la cosa più naturale al mondo.
    - Adesso non prendere questa per una scenata di gelosia, ma non ti è venuto in mente, che per quanto mi possa far piacere tutto quello che hai organizzato, potevi degnarti di avvisarmi ieri.?? - li feci notare stra lunata.
    - Io...non ci ho pensato scusa. Io non sono abituato a dar credito a qualcuno. Le ragazze che ho frequentato erano sempre più un divertimento, un giocattolo che manovravo a mio piacimento, e non mi preoccupavo di avvisarle e a loro stava bene così – iniziò a spiegare lui.
    - Scusa mi stai paragonando alle tue avventure.? No perché se è così probabilmente ci siamo fraintesi, mi sarò fatta capire male ma io ...- iniziai a contraddirlo oramai del tutto irritata. Il ragazzo però si parcheggio al volò su un passo carraio e spense la macchina girandosi verso di me.
    - Ferma. Qui sta uscendo un gran casino per nulla. Io non mi permetterei mai di paragonarti a quelle oche. Tu sei diversa, e da te non voglio un'avventura di una o due settimane, giusto per sfizio. Voglio che questo sia assolutamente chiaro. Tu mi piaci davvero cazzo. Quello che stavo cercando di spiegarti io era che, a furia di avere quei tipi di relazioni, se così si possono chiamare, non sono più abituato ad avvisare qualcuno con cui esco delle mie azioni, e mi dispiace. Da oggi in poi, con te, cercò di esser più chiaro possibile e di avvisarti sempre dei miei piani. Soprattutto se riguardano anche te. Ok.? - mi disse lui in un interminabile, ma decisamente rassicurante monologo.
    - Ok. Adesso però riparti, non vorrei arrivare tardi a scuola – risposi fredda. Non lo feci apposta, era semplicemente un mio meccanismo di difesa. Logan non disse più nulla, uscì dal parcheggio e ritornò in strada.
    Arrivati a scuola, prima di uscire dalla macchina Logan mi prese di foga e mi baciò. Inizialmente con forza e passione, poi mano a mano si calmò e iniziò a lasciarmi piccoli baci a fior di labbra.
    - Dobbiamo andare – mormorai io.
    - Abbiamo ancora due minuti prima che suoni – commentò lui.
    - Ma anche sei piani di scale da fare, che ci faranno arrivare in ritardo, e in prima ora abbiamo la Bonalumi – lo contraddissi io.
    - Scusa ma pensi alla Bonalumi mentre mi baci.? - chiese divertito lui staccandosi del tutto dalle mie labbra. Ovviamente non risposi e scesi come se nulla fosse dall'auto.
    Quando arrivammo in classe, fortunatamente la prof non era ancora arrivata, ma notai subito la presenza delle borse delle mie amiche sui banchi, ma anche la loro netta assenza.
    - Sono in balconcino – mi disse Daria vedendomi spaesata – e tranquilla ci hanno chiamato dalla vicepresidenza la Bonny o arriva in ritardo oggi o non arriva proprio – continuò. Posai allora anch'io la borsa e mi diressi sulle scale esterne.
    - Hej come mai qui fuori.?? - dissi giungendo dalle ragazze, quando notai Ester in lacrime seduta sui gradini – hoj tesoro, ma che succede.?? - chiesi avvicinandomi.
    - È in panico, non le arriva il ciclo - mi spiegò Caterina.
    - Scusami tesoro, ma non vorrei mettere il dito nella piaga, ma non hai da un po' un relazione, e poi il ciclo il mese scorso l'hai avuto – le ricordai sedendomi accanto all'amica.
    - L'ultimo ciclo è stato strano, è durato pochissimo e le perdite sono state minime. Inoltre prima di averlo la volta prima ero stata con Andre ricordi.?? e come una deficiente l'ho fatto senza protezioni, perché dalla foga del momento mi ero dimenticato che avevo smesso la pillola – mi raccontò la ragazza piangendo come una pazza.
    - Sei andata dal medico.?? - chiese Ilenia.
    - Ma il medico non le dice niente. Di quanto sei in ritardo.? - domandò Angelica.
    - Sono passati già 10 giorni – rispose Ester. Rimanemmo tutte in silenzio.
    - Ragazze parliamone...qui c'è solo una cosa da fare se vogliamo toglierci il pensiero: Ester devi fare un test di gravidanza – giunse a conclusione Magda, e non poteva avere più che ragione.
    - Non posso farlo mica a casa da me.!! E poi da sola non ho il coraggio.! - disse lei.
    - Facciamo che lo fai domani, a casa mia. Passiamo in farmacia dopo scuola e ci pensiamo poi da me. Ok.?? - propose Anne.
    - No- non ti scoccia, se-sei sicura.?? - chiese singhiozzando Ester. L'amica scosse la testa e tutte insieme ci unimmo insieme in un abbraccio consolatorio.
    - E domani sera dormite da me, così almeno qualsiasi sia l'esito staremo insieme.!! - propose ancora l'americana. Non potemmo che acconsentire ancora una volta tutte stringendoci ancora abbracciate.

  
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