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Autore: ellacowgirl in Madame_Butterfly    31/12/2012    2 recensioni
Può un cuore nobile e leale convivere con un animo dannato e pericoloso, nella medesima persona?

"Non ricordo nulla, del mio passato, se non qualche vaga immagine, qualche volto sfocato e lontano anni luce dalla mia vita attuale.
E' come se avessi un vuoto, come se qualcosa, o forse qualcuno, avesse voluto che io dimenticassi, inevitabilmente e senza darmi la possibilità di scegliere, di replicare, di possedere anche solo un frammento di ciò che ero...
L'anno seguente mi è arrivata una lettera per la scuola di Magia, indirizzata a "Lucilla Sibilla Lestrange". Non sapevo nulla di quel cognome, lo avrei imparato poi pur non sapendo cosa mi legasse davvero a quella famiglia che, almeno all'apparenza, avevo dimenticato."


La storia di una giovane maga che deve fare i conti con un passato che non le appartiene, un presente colmo di incomprensioni ed un futuro che la elegge come una creatura che mai avrebbe voluto essere
Genere: Avventura, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Prologo
Memories

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Non ricordo nulla, del mio passato, se non qualche vaga immagine,
qualche volto sfocato e lontano anni luce dalla mia vita attuale.
E' come se avessi un vuoto, come se qualcosa, o forse qualcuno, avesse voluto che io dimenticassi, inevitabilmente e senza darmi la possibilità di scegliere, di replicare, di possedere anche solo un frammento di ciò che ero...

Mi sono svegliata così, nel bel mezzo di un bosco sperduto, un freddo pungente e l'alito che prendeva forma dinnanzi ai miei occhi lucidi, come avessi appena terminato di piangere.
E le tenebre, mi avvolgevano senza darmi via di scampo... avrei forse dovuto sentirmi protetta, abbracciata da quella sensazione, da quella circostanza che mi consentiva di essere libera, di poter decidere cosa fare, dove andare, chi essere... invece ero solo, tristemente, stata abbandonata.

Una sedicenne, ancora ero, senza un'identità ed una vita da costruire, in mezzo all'oscurità, con solo la luna che pallida mi lasciava intravvedere le mie forme.
Ma mi sono alzata, ho trattenuto la paura ed ho guardato fisso davanti a me: avrei camminato, corso se fosse stato necessario, ma non mi sarei arresa, mai e per nessun motivo. Dentro di me ardeva una fiamma di cui non conoscevo l'origine, ma che avrei portato avanti con tutta me stessa.

Ho vagato in quel bosco, alla ricerca di un qualsiasi punto di riferimento per ore, almeno sino a quando non ho incontrato una figura: un cavallo, all'apparenza, ma con un limpido e puro corno che prendeva forma dalla sua fronte: sono rimasta ad ammirare quel miracolo di vita per parecchi secondi, forse minuti, senza avanzare, quasi col timore di disturbare una simile creatura. Ed è stata lei ad avvicinarsi, a permettermi di allungare una mano verso di lei ed accarezzarla, sentire quel calore invadermi le vene, come se la vita che avevo perduto stesse lentamente tornando...

Poi un grido, forse una formula,
ed in un lampo la creatura si era posta dinnanzi a me, aveva avuto un sussulto,
come fosse stata colpita, per poi giacere al suolo priva di quell'energia vitale tanto preziosa al mondo...

Avevo pianto, quella notte.
Avevo pianto perchè quella creatura che di me, probabilmente, non conosceva nulla, era morta per salvarmi,
per proteggermi, nonostante per lei fossi solo una semplice essere umana...
Avevo pianto, mentre la determinazione si faceva largo dentro di me come non mai:
come quell'unicorno, avrei protetto chiuqnue ne avesse avuto bisogno,
avrei imparato ad usare quella magie che sentivo scorrermi nelle vene per difendere ciò che era giusto... o più semplicemente, per difendere la vita stessa.

Sono giunta poi ad una cittadina, non ricordo quale ma era fredda e piovosa, di periferia, e lì ho cercato di costruirmi una vita normale, con quello che potevo, aiutata da una anziana e gentile signora del paese, rimasta vedova, che si presentava come una strega ormai in pensione.
Grazie a lei imparai molte leggende e conobbi le diverse tipologie di piante, oltre alle creature:
ah, e mi diede un nome:
Lullabi.

L'anno seguente mi è arrivata una lettera per la scuola di Magia,
indirizzata a "Lucilla Sibilla Lestrange".
Non sapevo nulla di quel cognome, lo avrei imparato poi pur non sapendo cosa mi legasse davvero a quella famiglia che, almeno all'apparenza, avevo dimenticato.
Ma decisi che il mio primo nome sarebbe comunque stato quello datomi dalla signora: Lullabi, in segno di riconoscenza verso quella donna che mi aveva insegnato cosa significasse essere generosi e, soprattutto, quanto fosse importante aiutare il prossimo in modo disinteressato, considerando che per lei io fossi poco più che una sconosciuta.

 


Note Autrice:
Cominciata quasi per gioco, diverrà una storia parecchio intricata e contorta, che vedrà un pò tutti i personaggi come partecipanti...
Spero di avervi incuriosito ^^

 

  
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