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Autore: Dark soul_    31/12/2012    2 recensioni
"Alexi? Voleva un bene dell'anima a quel ragazzo, lo amava ... ma come fratello... sì era come se Alexi fosse il suo fratellino e lui dovesse proteggerlo dalle insidie del mondo."
Genere: Erotico, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Carry me away from my pain

Was it Worth it?



Alexi entrò in casa di Janne con la chiave di scorta che l'amico gli aveva affidato in caso avesse avuto voglia di stare con lui. Non trovandolo in soggiorno decise di salire le scale; Strano, saranno state le dieci di mattina e lui non era ancora sveglio? No, non poteva essere. Era sempre stato mattiniero, a meno che non si fosse ubriacato, ma se si fosse ubriacato l'avrebbe fatto con Alexi e, fino a prova contraria lui era più o meno sobrio; quindi, c'era qualcosa che non andava. Arrivato al secondo piano si guardò intorno in cerca di un qualche rumore che confermasse la presenza del tastierista, Nulla. Si diresse verso la camera da letto e aprì piano la porta, fece una smorfia, era arrivato tardi. Janika e il ragazzo erano abbracciati e avvolti sotto le coperte, i vestiti erano sparsi ovunque e le tende erano chiuse. Si avvicinò in punta di piedi al letto per non svegliare la biondina, scosse leggermente il tastierista che aprì un occhio e, vedendo Alexi, scostò dolcemente dal suo petto la giovane e si mise a sedere:
- Perchè sei qui? -
Chiese a bassa voce. L'altro gli rispose che c'era una cosa che doveva sapere e che era abbastanza urgente. Janne si infilò i boxer e scese insieme al compagno in sala, si sedettero sul divano. Il vocalist era nervoso, si era acceso una sigaretta che si rigirava fra le dita e che fumava irrequietamente, aprì la bocca per dire qualcosa ma le parole gli si bloccarono in gola, erano lacrime quelle che si stavano formando negli occhi color ghiaccio? Spense la sigaretta e si lasciò scivolare sulla fodera del divano, la casa di Janne aveva sempre avuto un buon odore, non di fiori o di qualche altro deodorante commerciale, semplicemente odore di casa. Con il profumo di cibo nelle ore in cui tutti mangiavano e odore di bucato il giovedì e il sabato; C'era una domestica, che doveva avere origini ispaniche, che andava da tre volte a settimana e che probabilmente usava un detersivo al limone che lasciava una sensazione di freschezza nell'aria. Tutto questo gli sarebbe mancato. Non voleva perdere il suo migliore amico e aveva paura di rovinare tutto con semplici frasi pesanti come macigni che ristagnavano infondo alla sua bocca lasciandogli un sapore amaro e la voglia di vomitare. Si sentiva un verme. Avrebbe voluto scavarsi una buca e sotterrarvisici per essere dimenticato da tutti. Ma voleva troppo bene al tastierista e non era capace di mentirgli, inoltre pochi mesi più tardi avrebbero iniziato un tour e l'avrebbe visto tutti i giorni, a ogni ora.
Il tastierista lo guardo perplesso in attesa della notizia urgente che lo aveva condotto attraverso una fredda mattinata del rigido inverno Finlandese fino a casa sua, lo incitò a parlare. Una lacrima gli rigò il viso, la asciugò irritato con la manica della felpa, si decise a parlare. I finlandesi parlano, in genere, a bassa voce e molto velocemente. Ma era raro che il chitarrista parlasse così:
- Io ecco ... non so come dirtelo, so che mi odierai e non ti chiedo di non farlo, ti chiedo solo di non ammazzarmi di botte...-
Janne sorrise. Probabilmente pensava che l'altro dovesse dirgli che aveva combinato qualche casino con le demo che avevano registrato o che aveva toccato la sua tastiera e aveva combinato qualcosa a cui non aveva trovato rimedio. Alexi di incupì vedendo i muscoli rilassati sul viso dell'amico e continuò il discorso, sputando fuori la frase successiva come fosse veleno:
- Io e Janika siamo stati a letto insieme -
Sul volto del tastierista si dipinse uno sguardo stupito e perplesso al tempo stesso, ma lei era incinta. Erano andati a letto insieme con il rischio che lei perdesse il bam... ma sì certo, lei non lo voleva quel bambino. Quindi probabilmente gliene sarebbe fregato ben poco. Ma perchè Alexi lo aveva fatto? Glielo chiese. Rispose che non lo sapeva, ma che si era sentito male ogni giorno dopo che era successo. Aveva davvero voglia di picchiarlo. Si limitò ad aggredirlo verbalmente:
- Ma, Vittu, Alexi! Quante ragazze ti scopi alla settimana? Sette? Otto? C'era bisogno di farti anche lei!?!? Ma sì dopotutto a te cosa te ne frega dei sentimenti degli altri? Vero? Perkele, sei solo un fottuto egoista, pensi solo a soddisfare te stesso! E dopo tutto quello che ho fatto per te! Credevo che fossi diverso, Alexi, credevo che tu fossi cambiato, pensavo che avresti fatto tutto per me, come io l'ho fatto per te. Ma mi sbagliavo ovviamente. A te non importa minimamente di quello che provano gli altri. Cosa ti importa se mi piace una ragazza? Cosa ti importa se lei mi corrisponde? NULLA. Che poi non mi sembrava di chiederti molto, no? Ti ho solo chiesto di non scoparti la mia fidanzata! Ah, no, hai ragione, non te l'ho chiesto. Ma pensavo fosse sottointeso. O devo mettertelo in carta bollata la prossima volta? No dimmelo, perchè se vuoi lo faccio! -
Il vocalist si alzò in piedi, era in preda al panico e aveva i nervi a fior di pelle, alzò la voce per ribattere, non voleva essere cattivo, ma non voleva neanche addossarsi tutta la colpa:
- Ti chiedo scusa! Vittu, Almeno  io te lo sto dicendo, non come quella puttantella che ti sei scopato!-
Janne lo interruppe per urlargli addosso di non mettere in mezzo Janika, avrebbe parlato anche con lei, ma non era questo il momento. Alexi gli disse che riguardava anche lei e che non era la santa che pensava, si era tranquillamente fatta fottere da entrambi senza dirgli nulla e che non era esattamente il modo corretto di comportarsi.
Si guardarono in cagnesco mentre Janika scese le scale, le urla la avevano svegliata. indossava la maglietta e un paio di slip, quando vide i due litigare le venne un tuffo al cuore e si sentì mancare. Il tastierista le rivolse uno sguardo che la mise in croce, raggiunse i ragazzi e si sedette sul divano, nascose il viso fra le mani e sospirò. Janne si sedette sulla poltrona davanti a lei:
- Scusa se mi intrometto nella tua vita privata, ma quando avevi intenzione di dirmelo? No, sai, non vorrei essere invadente.. -
Alexi era rimasto in piedi e fece una smorfia schifata sentendo Janika singhiozzare. Si sedette accanto a lei sul divano, le appoggiò una mano sulla schiena. Perchè lo stava facendo? La compativa? No. Sapeva di aver sbagliato e sapeva che aveva sbagliato anche lei. Si girò verso il compagno, li stava fissando attoniti:
- E' diverso, Janne... io non me la sono solo scopata. Dalla prima volta che l'ho vista mi ha colpito, i suoi occhi sono criptici, ma la sua anima è così uguale alla mia, no.. non parlo dell'Alexi che si scopa tutto quello che ha un'ombra. Parlo di Markku. Parlo del ragazzo, o uomo che dir si voglia, che non sa cosa fare della sua vita, che tutti penserebbero essere un re ma che è nella merda più totale. No, Janne, portarsi a letto decine di fan arrapate non significa essere felici; Ubricarsi tutte le sere è solo un modo per tenermi occupato, hai letto i miei testi? Quello sono io. Io la amo. Perchè lei è come me. Perchè, non so se ti ricordi, ma quando avevo la sua età mi tagliavo anche io, e se proprio lo vuoi sapere lo faccio anche ora. No, non sono un emo di merda. Sto solo cercando di non autodistruggermi. Mi hai insegnato che per essere felice bisogna volerlo. E io lo voglio. Janne, dico davvero. Non lo faccio solo per farti stare male, non lo farei mai. Lo dico perchè è giusto. Perchè è così. -
Janika era scoppiata in lacrime, non riusciva a fermarle, aveva appoggiato la testa sulla spalla del chitarrista e lo stava stringendo a se. Janne, invece, sembrò non aver sentito nulla di ciò che gli era stato detto o forse lo stava solo ignorando perchè faceva troppo male. Chiese quando fosse successo, con uno sguardo impenetrabile, impassibile. La ragazza rispose che era succeso prima che si baciassero. Il tastierista fece una smorfia affermando di non sapere se fosse meglio o peggio. Poi un lampo gli attraversò gli occhi:
- E tu, Janika.. tu provi qualcosa per lui o per me? Oppure stai giocando con entrambi? -
Lei cercò di calmare i singhiozzi, vide che entrambi la guardavano con un espressione interrogativa. La verità era che non sapeva come rispondere. Abbassò lo sguardo e sentì il vocalist stringerle la vita, la amava davvero? O era solo un modo per sembrare meno orribile? Ma come poteva lei giudicare orribili qualcun'altro quando lei stessa lo era? Sfiorò la mano del ragazzo che le stava accanto:
- Io lo amo ... No, Janne, non ti ho mai amato. Non credo di averlo mai fatto. Sei un ottimo amico e ti voglio bene, dal più profondo del cuore. Ma io amo Alexi. Perchè quando sono con lui non ho paura dei mei sentimenti, perchè lui mi fa sentire bene. Scusami, se sono una stronza colossale. Scusa se sono venuta a letto con te e se ti ho baciato. Non sapevo cosa stavo facendo, ero confusa e credevo che fosse la cosa giusta. No, Janne, non ti amo. -
Il tastierista annuì. Il volto serio di ghiaccio gravava sui due. Alexi era semplicemente stupito. Non se lo aspettava, pensava che sarebbe scoppiata a piangere e che avrebbe chiesto scusa dicendo all'altro di amarlo; Invece no, era successo il contrario.
Janne, disse semplicemente di prendere la loro roba e di uscire da casa sua, all'istante. Così fecero, Janika salì al piano superiore e si rivestì, scese e prese la mano del vocalist che la aspettava in salotto. Alexi posò la chiave sul tavolino all'ingresso e, insieme, uscirono.
  
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