Il palazzo di Meridian era incantevole. Sembrava essere l’unico centro del bene in tutti gli universi che esistono. Soltanto qualche tempo prima nessuno avrebbe mai pensato che potesse essere una così bella regione… ma poi era arrivata Elyon, lei era la Luce. E Meridian era davvero tornata a splendere, era diventata di nuovo quella terra di pace e tranquillità che era stata anche prima che Phobos ne acquisisse il controllo. Ma adesso… quel brutto periodo di tenebre era stato dimenticato, archiviato da tutti, e Elyon regnava serena sul suo popolo. Era talmente spensierata e felice! Sembrava una fata, una di quelle creature magiche che portano il bene a tutti, e il sorriso sulle labbra dei bambini. Correva leggiadra per il castello, per i giardini, alcune volte anche tra le strade della città, e non la smetteva mai di essere allegra. - Caleb!- adesso stava correndo per il grande atrio del castello, in cerca dell’amico. Ma lui non rispose. Eppure Elyon lo vedeva, era lì, seduto su quella panchina appena fuori il grande portone, davanti agli enormi giardini. Sembrava che fosse triste. Se ne stava lì, con la testa bassa e le mani sulle ginocchia, quel suo viso così bello eppure così sofferente. Anche a Elyon sparì la voglia di sorridere e di correre allegra per il castello. Vedere Caleb così triste rendeva lei anche peggio. Si avvicinò a lui e gli poggiò una mano sulla spalla. - Caleb… ma che hai?- chiese poi con quella sua dolce voce. Lui alzò finalmente il viso verso di lei. Le sorrise leggermente. - N-niente…- disse poi con un po’ di tristezza nella voce. Poi Elyon piegò la testa da un lato, osservò un blocco appoggiato accanto a lui. - Cos’è, quello? Il mio blocco da disegno?- Caleb cercò di fermarla, ma lei lo afferrò prontamente, lo aprì. Oh, adesso era tutto chiaro! Nella prima pagina del suo adorato blocco c’era un disegno di Cornelia. Elyon storse la bocca, Caleb la guardò per un attimo con aria sconfitta. Adesso l’aveva scoperto, di nuovo. Era già la seconda o la terza volta che Elyon lo sorprendeva mentre guardava i disegni di Cornelia. Ma il fatto di non averla accanto lo faceva davvero impazzire. - Ti manca davvero così tanto?- chiese poi la ragazza sedendosi accanto a lui. Caleb abbozzò un sorrisetto. - Si… mi manca troppo- disse abbassando la testa nuovamente. Elyon sorrise. Cornelia era la sua migliore amica, e Caleb era l’unica persona che adesso le stava accanto. Il fatto di saperli così innamorati le dava anche un pizzico di gelosia, però voleva davvero tanto bene a Cornelia: conoscendola, stava piangendo anche lei, proprio come lui adesso. E poi Caleb! Lui era così… così… presente, per lei. Era sempre pronto a difenderla quando serviva. Ma Elyon sapeva che questo era il suo dovere, lui era rimasto accanto a lei proprio per proteggerla. Ma il suo cuore apparteneva sempre a Cornelia. Era stata lei stessa a regalare a Cornelia un ritratto di Caleb. Sapeva quanto lei ci tenesse. E adesso le piangeva il cuore a saperli divisi… - Ma perché non vai sulla Terra? - E lasciarti qui da sola? No, ci sono troppi pericoli, Elyon! - Tu devi smetterla di pensare solo al tuo dovere! E il dovere che hai verso Cornelia? Non pensi a quello? - L’amore non è un dovere, è solo una sofferenza! - Sarà, però tu la ami ancora!- Caleb rimase zitto. Beh, ci aveva centrato in pieno. - Beh, ma forse lei non ama più me- disse alzandosi. Elyon storse il naso, deglutì a vuoto e poi, afferrando quel blocco rientrò dentro. - … io non credo…-