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Autore: Dark soul_    01/01/2013    1 recensioni
"Alexi? Voleva un bene dell'anima a quel ragazzo, lo amava ... ma come fratello... sì era come se Alexi fosse il suo fratellino e lui dovesse proteggerlo dalle insidie del mondo."
Genere: Erotico, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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COB 9
Carry me away from my pain

That's what it sound like when a nihilist cries



Alexi accettò l'invito di Janika, avrebbe passato la serata a casa sua a patto che potesse stare da solo se ne avesse avuto voglia. La ragazza gli aveva detto che poteva stare nella stanza degli ospiti, lei sarebbe stata nella sua e per qualsiasi cosa gli sarebbe bastato chiamarla.
Il cantante si sedette sul letto dopo aver chiuso la porta; non sapeva perché aveva accettato quell'invito, sapeva soltanto che non voleva rimanere solo. Certo, non era la prima volta che stava male, ma insieme a lui c'era sempre stato Janne che lo consolava, che gli diceva che sarebbe andato tutto bene e che, in ogni caso, ci sarebbe stato.
Si premette le mani contro al volto per non piangere, non si sentiva così per se, ma per l'amico. Si era sempre fidato di lui e Alexi aveva tradito la sua fiducia. E a quale prezzo? Tutto per una donna... Ne è valsa la pena? Sì. Perché? Perché era fottutamente vero. La amava come non aveva mai amato una donna perché quando le aveva raccontato dei suoi genitori che non c'erano mai stati, di sua sorella che provava sempre a fare si che tutta la merda che li circondava fosse un posto migliore e poi dell'adolescenza, quando passava le giornate a tagliarsi e a bere tutto l'Alcool a sua disposizione e infine della sua situazione attuale, del fatto che fosse sempre ubriaco, di tutto il sesso che faceva solo per riempire un vuoto che aveva nell'anima e che, in genere, riempiva con la musica; Lei aveva annuito, gli aveva accarezzato la guancia e gli aveva sfiorato le labbra con le sue. Ed era stata la prima volta che aveva fatto l'amore. No, non sesso. Niente violenza o lussuria, semplicemente desiderio di sentire il corpo caldo della ragazza sotto il suo e di poter baciare le sue belle membra e la sua pelle candida. Sì, ne è valsa la pena.

Janika si era tolta i vestiti e si era fatta una doccia, era uscita dal bagno e aveva indossato la sua maglia dei Kiss e dei jeans neri. Si voltò e vide il suo poster dei Children of Bodom appeso alla parete, vide le facce serie dei membri e si sentì male. Una fitta le trapassò lo stomaco come una lama rovente che si rigirava nella carne. Cosa aveva fatto? Aveva rovinato tutto. Anni e anni di amicizia fra Janne e Alexi rovinati per una notte. Perché non riusciva a capire i suoi sentimenti, era solo una bambina nel corpo di una donna. Il chitarrista era nella stanza accanto alla sua, lo sentiva sospirare e piangere piano, chiedere aiuto al silenzio perché, probabilmente, neanche lui sapeva cosa fare. Prese tutti gli album dei Bodom che aveva in camera li dispose davanti a se dopo essersi seduta a terra. Iniziò a piangere tutte le lacrime che aveva in corpo. Perché era così stupida? Non riusciva a capire che stava rovinando tutto. Doveva trovare una soluzione, doveva andarsene, chiedere scusa a tutti e dire a Janne che non era stata colpa di Alexi ma solo colpa sua, poi sarebbe sparita dalla loro vita; Sarebbe andata in Svezia insieme alla madre e alla sorella e li avrebbe dimenticati come, dopotutto, avrebbe chiesto a loro di fare con lei.
Aprì la porta e uscì dalla stanza per andare in quella degli ospiti. Il vocalist era raggomitolato sul letto, piangeva piano, quasi impercettibilmente; Le aveva detto che aveva imparato a piangere in silenzio perché a nessuno importava se lui stava male. Si sdraiò accanto a lui e lo abbracciò, lui sembrò inizialmente irritato ma poi si girò e nascose il viso nell'incavo della spalla della ragazza stringendola a se, lei gli accarezzò la schiena:
- Allu ... io penso che me ne andrò. Parlerò con Janne e gli chiederò scusa, gli dirò che non è stata colpa tua ma che è stata tutta colpa mia. Gli dirò che io uscirò dalla vostra vita e che dovrete dimenticarmi -
Il ragazzo si irrigidì e smise di singhiozzare, non sapeva cosa risponderle. Sì, lo ammetteva, avrebbe preferito perdere lei che non Janne. Ma l'idea che se ne andasse, l'idea che non l'avrebbe più rivista gli fece venire un conato di vomito. Si allontanò da lei e si sedette sul materasso le disse che non poteva andarsene. Che se anche una sola cosa di quelle che aveva detto a Janne era vera lei doveva rimanere perché lui non sarebbe riuscito a dimenticarla.
Il cellulare di Alexi squillò, era Henkka. Rispose:
- Henkka, dimmi -
l'altro era in preda al panico più totale, balbettò qualcosa di incomprensibile prima di formulare una frase di senso compiuto:
- Janne lascia la band. Mi ha telefonato il nostro agente e mi ha detto che Janne vuole lasciare tutto. Domani passa a prendere la tastiera e il resto e parte per non so dove. MA CHE VITTU E' SUCCESSO?!-
Il telefono gli scivolò dalle dita e le ginocchia cedettero, cadde a terra e si raggomitolò. Riprese a piangere. Henkka dopo vari tentativi di rimettersi in comunicazione abbandonò l'impresa e riagganciò. Janika corse dal vocalist e lo fece alzare, sembrava un morto. Il viso gli era diventato di un pallore spettrale e gli occhi arrossati e colmi di lacrime vagavano nel vuoto. Gli chiese cosa fosse successo, l'altro le rispose con un filo di voce. Janne se ne sarebbe andato. Lo lasciò sul letto e corse a prendere il telefono, compose il numero del tastierista e attese. Non rispose. La segreteria telefonica la informò che al momento il cliente chiamato era occupato o irraggiungibile ma che avrebbe potuto lasciare un messaggio dopo il segnale acustico. Chiuse la chiamata e ci riprovò, ancora nulla. Al terzo tentativo sentì la voce stanca del ragazzo chiederle che altro voleva:
- Janne non puoi farlo! Perkele! NO! Tu vuoi bene ad Alexi, è stata tutta colpa mia, sono una sporca doppiogiochista, sono una puttana. Non devi prendertela con lui, lui non poteva sapere che ci saremmo messi assieme e poi io ti ho baciato, poi io sono venuta a letto con te... Non andartene, non lasciare la band.. ci sono milioni di fan che vi amano, che adorano il vostro lavoro. E non è giusto nei confronti di nessuno che una donna rovini tutto. Sono solo una delle tante! Se sono un problema me ne vado io, anzi me ne andrò in Svezia con mia madre... ma tu, ti prego, tu e Alexi dovete  riappacificarvi. Non è stata colpa sua.-
Janne per la prima volta pensò a tutto questo con una mentalità diversa, pensò che era vero. Era tutta colpa di quella puttana. Alexi era un fratello per lui e probabilmente ora stava malissimo e tutto per colpa di Janika. No. Non sarebbe stato lui ad andarsene:
- Janika, tu mi hai ferito. Ma hai ragione, è colpa tua non di Alexi. Sì, penso che dovresti andartene. Ma se vuoi resta, puoi metterti con lui, ma sappi che con te non voglio più avere nulla a che fare.Quindi, fai quello che vuoi ma stammi lontano. -
Detto ciò chiuse la chiamata. La ragazza posò il cellulare sul letto. Se lo aspettava e, sopratutto, se lo meritava.Riferì ad Alexi ciò che gli era stato detto. Lui disse che non voleva perderla. La biondina si sedette accanto a lui rispose che se ne sarebbe andata ma che potevano rimanere in contatto. Sarebbe partita il giorno stesso con il primo volo, gli diede un ultimo bacio sulle labbra rosee e tornò in camera sua.

Un bacio è  l'apostrofo rosa fra le
parole T'amo.

[Cyrano, Cyrano di Bergerac, Rostand]

***
Premesso che l'ispirazione mi è piovuta addosso tutta insieme e che quindi sto scrivendo un capitolo dopo l'altro, voglio ringraziare tutti quelli che mi seguono e che recensiscono :) E' bello avere qualcuno che ti sostiene... Grazie a tutti e al prossimo capitolo :D
  
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