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Autore: lar185    19/07/2007    2 recensioni
Nonostante sia passato del tempo, Cornelia non riesce ancora a dimenticare Caleb, e viceversa, ma entrambi non sanno che i loro destini stanno per incontrarsi ancora...(leggete e commentate!)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cornelia Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Ombre Un’ombra oscurò gli occhi di Elyon. La ragazza scosse la testa facendo ondulare i capelli, poi diede una leggera occhiata alla finestra. Vedeva un’ombra nera minacciosa volare intorno al suo castello. Che cos’era? Cosa stava succedendo? - Elyon, allontanati!- la ferma voce di Will fece sussultare Elyon. La regina si voltò trovandosi davanti le sue cinque amiche. - Ragazze! Come mai siete qui? Che cosa sta succedendo?- disse poi. Hay Lin abbassò gli occhi. - Sembra che questa nube stia attentando alla tua vita!- disse poi. Elyon deglutì a vuoto. No! Di nuovo l’oscurità! Quella maledetta nebbia nera stava scendendo di nuovo su Meridian! Elyon rimase ferma nello sguardo. - Sarà meglio che avvisi il mio esercito! Devo chiamare Caleb!- Elyon si stava già avviando verso la porta, quando Cornelia la tirò per un braccio. - No! - Come no? - …ehm… no… ci pensiamo noi! Non c’è bisogno di coinvolgere troppe persone!- la ragazza voleva andare via prima di vederlo. O davvero non sarebbe riuscita a reggere. Taranee si accodò subito al suo discorso. - Si, è vero, Elyon!- Irma sorrise. Poi Cornelia si voltò verso le sue amiche. Bastò che usassero poco i loro poteri perché il castello fosse avvolto da un enorme manto di radici e da una coltre di nebbia fittissima. Adesso quella nube nera era rimasta al di fuori. Ma la cosa peggiore era che loro erano rimaste dentro. - Elyon, resta qui al sicuro! Noi torneremo non appena l’Oracolo ci avrà fatto sapere qualcosa in più su questa nube!- disse Will poggiando entrambe le mani sulle spalle di Elyon. La regina abbassò lo sguardo. - Non preoccupatevi per me!- . Ma quando le ragazze cercarono di orbitare via, non ci riuscirono. Il castello era stato protetto e tutti quelli che c’erano dentro non avrebbero potuto più uscire. - Siamo rimaste bloccate qui! Ditemi di no, per favore!- Cornelia battè forte le mani contro i vetri delle finestre, Elyon fece finta di non aver sentito. Ma sapeva che a Cornelia non piaceva affatto l’idea. Aveva ancora paura di vedere Caleb. Ma sarebbe stato inevitabile! Irma si avvicinò a Cornelia. - Su, dai! A casa tua c’è la goccia astrale, no? - Si, ma io… - Pensa positivo: sarà lei che subirà Lilian per un po’!- l’umorismo di Irma non riuscì a far sentire meglio l’amica. - Ragazze, faccio preparare delle camere: se dovete restare qui voglio almeno farvi stare comode!- Taranee sorrise. - Grazie Elyon- disse poi. La giovane regina sorrise a sua volta. Nessuno poteva immaginare quello che sarebbe successo all’interno delle mura di quel castello. …………………………………………………………………………………………… - Elyon ma che cosa…- Caleb si bloccò con la mano sulla maniglia della porta della camera della sua regina. La stanza sembrava la stessa, la luce era la stessa. Ma se c’era una cosa che non era la stessa era la persona distesa addormentata beatamente sul letto della sua regina. C’era la luna in cielo, era notte, ma non si sarebbe comunque distinto il giorno con quella tremenda nube. Caleb avrebbe voluto chiedere a Elyon se sapesse qualcosa di più, ma non c’era lei, in quella stanza. Lentamente, senza fare rumore, avanzò per la camera chiudendo leggermente la porta. Non credeva ai suoi occhi. Davvero non riusciva a capacitarsi di quello che vedeva. Distesa leggiadra come se fosse un petalo di rosa, sul candido letto di Elyon giaceva proprio lei, Cornelia. La ragazza che amava. La ragazza che gli aveva rubato il cuore, e l’aveva chiuso dentro uno scrigno segreto… la ragazza che aveva fatto di tutto per lui, la ragazza che l’aveva custodito ed amato anche quando Phobos l’aveva trasformato in un fiore… la ragazza più bella che avesse mai visto. Sentiva già le lacrime farsi strada nei suoi occhi come se non avesse altra scelta. Vederla gli scatenava qualcosa dentro. La sua pelle liscia e le sue gote rosee, la sua bocca perfetta e ben delineata, e gli occhi azzurri chiusi, le palpebre appoggiate delicatamente sugli occhi, e i lunghi capelli distesi sul cuscino… aveva una mano appoggiata accanto a se, semi chiusa, e le leggere coperte che le coprivano le gambe. Caleb avrebbe voluto sfiorarla, ma aveva paura che si svegliasse. Era così… innocente e dolce. Si sedette leggermente accanto a lei, continuò a guardarla. Le guardiane erano arrivate lì proprio per quella nube? E perché non erano più andate via? E perché adesso gli sembrava impossibile smettere di guardarla? Vederla di nuovo lì sembrava un sogno… come tutti quelli che aveva fatto su di lei. Era strano vederla di nuovo, in carne ed ossa. Adesso stava sussultando. Aveva fatto un lungo respiro, e aveva di poco spostato la testa. - Caleb…- sussurrò. Quasi lui non riusciva a crederci. Aveva proprio pronunciato il suo nome?! Davvero era rimasto almeno un briciolo del suo amore dentro di lei? Due lacrime gli scesero dagli occhi, le toccò la mano. - Sono qui, amore mio…- Cornelia respirò ancora profondamente. Lei si trovava nel suo sogno, come sempre un sogno su Caleb. Era in un’immensa prateria e stava correndo per cercarlo. Lo chiamava, piangeva, correva e spostava gli alberi con la mano, cercando di capire dove fosse. Ma prima d’allora lui non le aveva mai risposto. La voce che aveva sentito non proveniva dal sogno… era una voce più reale… una voce che era estranea al suo piccolo mondo…Cornelia alzò la testa dalla sua prateria di spighe gialle e guardò il cielo. Qualcuno la stava chiamando! E non era un sogno! Caleb la stava davvero chiamando! Respirò. Voleva svegliarsi. Voleva capire se c’era davvero qualcuno o se era lei che si era immaginata la sua voce. Ed era un’opzione più che plausibile. Lentamente aprì gli occhi, Caleb non se ne accorse. Stava ancora lì a stringerle la mano. Gli azzurrissimi occhi di Cornelia faticavano a vedere tutto nitidamente, come spesso accade quando si è appena svegli. Ma sentiva una calda presenza toccarle la mano. Battè le ciglia, voltò leggermente il viso. No, non era un sogno, e neanche un’effimera illusione! Lui era proprio lì, stava leggermente stringendole la mano…il cuore iniziò a batterle più velocemente. Poi leggermente si alzò sulla schiena. Caleb guardò dentro i suoi occhi. Lei aveva una strana luce dentro quegli occhi, che la illuminava. La sua mano passò ad accarezzarle una guancia. Cornelia socchiuse gli occhi. Alcune volte il silenzio può essere davvero più eloquente delle parole… ma Cornelia sentiva di dover dire qualcosa. Lui adesso la stava ancora guardando, e avrebbe voluto baciarla. Ma aveva paura. Aveva paura dopo tutto quello che era successo tra di loro. Era stato lui dopotutto a voler rompere, la prima volta, e adesso pensava che lei stesse soffrendo troppo. Ma anche lui stava soffrendo. Il motivo per il quale l’aveva lasciata non era certo perché non l’amava. Ma solo perché era dovuto rimanere su Meridian a proteggere Elyon. - Tu… sei… davvero qui…?- Cornelia non riusciva a parlare. La sua dolce voce riuscì a scombussolare Caleb ancora di più. - Mi dispiace tanto… mi dispiace tanto, amore mio… io… non avrei mai dovuto… non avrei mai voluto…- in quel momento il loro romantico discorso fu stroncato da una tenebrosa presenza che aveva con forza spaccato le ante del balcone di quella camera ed era entrato. - Cedric! ...continua...
  
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