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Autore: The Edge    02/01/2013    2 recensioni
Due gemelli, due facce della stessa medaglia.
Ambientata nei giorni nostri
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’ultima campanella era suonata, i ragazzi stavano uscendo in massa dalla scuola.
Steve camminava affianco al suo fidanzato e discutevano sul più e sul meno.

“Sembrano una vecchia coppietta di sposati” osservò intenerito Jimmy
“Vero. Sono… carini insieme” mormorò distrattamente Charlie
“Chi sei tu e cosa ne hai fatto di Charlie? Quello che reputa l’amore una perdita di tempo”
“Ma smettila. Da quando sto assieme a Judith ho cambiato opinione”
“Ahhh.. c’è lo zampino della tua ragazza”
“Bravo”

Mentre i due chiacchieravano, Scarlett camminava affianco a George.
Ridevano, anche se il ragazzo era ancora leggermente imbarazzato.
Era di indole timida e ancora non credeva di stare assieme a quella persona che per anni lo aveva tormentato nei suoi sogni.
Fu molto sorpreso quando si sentì afferrare la mano da Scarlett, ma timidamente ricambiò la stretta.
Uscirono dal liceo così, tenendosi per mano.
Erano semplicemente l’ennesima coppia di ragazzini innamorati, nulla di nuovo.
Nessuno li notò, o quasi.

L’abitazione dei Marren era vicina a scuola e Scarlett fu costretta ad abbandonare l’amico, gli lasciò un bacio sul collo, George rabbrividì e la guardò allontanarsi.
Il ragazzo si arrampicò sulle tre rampe di scale ed entrò in casa.
Come al solito la zaffata puzzolente dell’alcol gli colpì le narici.
Appoggiò lo zaino accanto al mobile del corridoio e fece per andare nella sua stanza, quando una voce terribilmente famigliare parlò

“Chi era quella tipa?” domandò Paul
“Scarlett”
“E che rapporti hai con lei?”
“che cazzo te ne frega?”
“Non mi hai risposto”
“è.. la mia ragazza.”
“è così? Quindi non sei frocio
“Non sono mai stato omosessuale e comunque non c’è nulla di male nell’esserlo”
“non c’è nulla di male? Ma dico, sei scemo razza di idiota?”
“Grandioso, ho un padre alcolizzato ed omofobo. Vuoi aggiungere qualcos’altro?”
“COME TI PERMETTI? Sono tuo padre! Porta più rispetto”
“Tu non mi rispetti, perché dovrei farlo nei tuoi confronti?”
“Piccolo, lurido verme che non sei altro. Mettiamo in chiaro un paio di cose. Primo non ti devi più immischiare sul fatto che bevo, secondo i froci sono contro natura e devono morire tutti, e terzo quella Scarlett non mi piace”
“Ma vai a farti fottere! TU non ti devi immischiare nella mia vita privata. Sai che ti dico? Continua pure ad ubriacarti, me ne frego di quello che fai. Tanto il fegato marcio viene a te, mica a me. Gli omosessuali sono delle persone normalissime, ficcatelo nella testa, apri la mente! E ultimo, Scarlett piace a me e tu ti devi fare gli affaracci tuoi. Non ti preoccupi del resto e mi vieni a rompere sulla gente che frequento?”
“Brutto stupido marmocchio, non sai un cazzo della vita. Quella tipa ti farà soffrire e basta, come ha fatto tua madre”
“Non mettere in mezzo la mamma e non paragonare quella puttana alla mia ragazza! Non è colpa mia se hai sempre avuto sfiga con le donne e se hai sempre trovato conforto nell’alcool.”

Paul, accecato dalla rabbia, prese a calci e a pugni il figlio.
Era il doppio di George, era molto più muscoloso di lui.
La sua mano grande si abbatté molte volte sul ragazzo, gli fece molto male.
“PAPA’ SMETTILA DI FARE DEL MALE A GEO!” urlò disperata Lizzy, che aveva visto tutto. Grandi lacrimoni le allagavano gli occhi, era aggrappata allo stipite della porta. Tremava di paura, aveva timore per il suo fratellone.
“LIZ TORNA IN CAMERA” strillò l’uomo, mentre colpiva nuovamente il figlio maggiore.
George, stretto nella morsa delle braccia del padre, non riusciva a liberarsi. Disperato, tentò l’impossibile, ma invano.
Lizzy scoppiò a piangere disperata, aveva paura.  Paul mollò a terra George e si diresse verso la figlia.
Il ragazzo si rimise in fretta in piedi, ignorando il forte dolore anticipò il padre, prese in braccio la sorellina e corse via.
“STRONZO TORNA QUI!” urlò con rabbia Paul.
George lo ignorò, mantenne salda la presa su Liz, che continuava a tremare come una foglia.
Scese velocemente le scale e uscì da quella casa maledetta.

Una volta in strada, si permise di rilassarsi un attimo.
“Tranquilla Liz, va tutto bene”
“No. Smettila di dire le bugie”
“Scusa.”
“Perché papà ti ha picchiato?”
“Non lo so piccola, davvero. Non voglio mentirti”
“Ti fa tanto male?”
“Sì. Non mi sento più le gambe, le braccia, tutto. Fa un male incredibile”
“adesso dove andiamo?”
“Non lo so.”

George fece scendere la bambina, pur essendo molto leggera, non riusciva più a tenerla. Le braccia gli dolevano troppo.
La prese per mano e si avviarono per le strade.
Il tempo passava in fretta, il cielo stava diventando sempre più buio e loro non sapevano dove andare. Tornare a casa era fuori discussione.
“Geo…”
“Dimmi”
“Sono stanca..”
“Anche io. Non so dove portarti.”
“Non hai qualche amico da queste parti?”
“Forse”
Il ragazzo alzò lo sguardo e cercò la targhetta della via. Quando riconobbe il posto sorrise.
“Sì, conosco qualcuno”



Angolo della matta:
Rieccomi qua gente!
Nuovo capitolo, come potete ben vedere!
Lasciatemi una recensione per piacere!
Grazie!
The Edge
  
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