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Autore: Dark soul_    03/01/2013    2 recensioni
"Alexi? Voleva un bene dell'anima a quel ragazzo, lo amava ... ma come fratello... sì era come se Alexi fosse il suo fratellino e lui dovesse proteggerlo dalle insidie del mondo."
Genere: Erotico, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Carry me away from my pain

Hieno.

The end.
the songwriter's dead.
The blead fell upon him
Taking him to the white lands
of Empathica
of Innocence
Empathica
Innocence.

Janne parcheggiò davanti a casa della ragazza. Non era andato a trovare lei ma era sicuro che Alexi si trovasse lì; Suonò il campanello. Nessuno rispose, si accostò alla finestra, era sparito tutto: i mobili, le lampade, i poster sui muri e tutto il resto. Le pareti buie e il pavimento freddo erano in balia della polvere che divorava ogni cosa.

Una settimana prima.
Alexi era sdraiato sul letto di Janika, la guardava preparare le valigie con le lacrime agli occhi. Le aveva ripetuto che poteva restare, che anche se Janne fosse stato contrario lui le sarebbe rimasto vicino ma lei si era limitata a sorridere forzatamente e a rispondere che era meglio così, per il bene suo, di Janne e della band. Non avrebbe permesso che i Children of Bodom si sciogliessero per causa sua. A Stoccolma si sarebbe trovata bene, poi avrebbero parlato al telefono e lui poteva passare a trovarla. Alexi aveva annuito e si era raggomitolato sul letto mordendosi l'orlo della manica della felpa nera.
In pochi minuti la giovane aveva finito di impacchettare la sua roba ed era pronta a partire, l'aereo sarebbe decollato due ore più tardi e il chitarrista si era offerto di accompagnarla in aeroporto. Janika si sdraiò accanto al vocalist e lo abbracciò, lui si strinse al suo petto e le baciò il collo:
- Mi mancherai, davvero tanto. Non so come farò senza di te. -
Lei sorrise e gli rispose che l'avrebbe dimenticata e sarebbe andato di nuovo tutto bene. Era giusto così, lui e Janne dovevano continuare a essere amici perché lo erano sempre stati e perché lei non contava nulla nella loro vita. Lui provò a ribattere ma riuscì solo a emettere un gemito e ad affondare il viso sulla spalla della biondina per ricominciare a piangere. Ma perché piangeva? Non lo aveva mai fatto e sicuramente non era nello stile del Wildchild ma era l'unica cosa che riusciva a fare. Perché sapeva che avrebbe perso la donna che amava e che non l'avrebbe più rivista, perché sapeva che con Janne sarebbe cambiato tutto, non si sarebbe più fidato di lui e per un po' di tempo non gli avrebbe rivolto la parola. Doveva prendersi le sue responsabilità, doveva affrontare i suoi problemi, l'avrebbe fatto perché era un uomo. Ma faceva male. Non vedere più il sorriso di Janne, e sopratutto non vedere più Janika sarebbe stato come autodistruggersi.
L'aereo decollò in orario e Alexi rimase a gironzolare in aeroporto per tutta la sera, si sedette al bar e ordinò una decina di birre che si scolava con velocità impressionante, il mattino dopo si  svegliò sulla panchina del parco pubblico.
Era ormai una settimana che Janika mancava dalla fredda e desolata Helsinki, il vocalist aveva visto Janne solo una volta; Il tastierista l'aveva abbracciato e gli aveva detto che sarebbe andato tutto bene, sarebbe tornato tutto come prima  e si sarebbe dimenticato di quello "spiacevole incidente". Ma a lui non importava, aveva saltato le prove e si limitava a gironzolare per casa in mutande con una birra o qualche superalcolico in mano; La sua chitarra era abbandonata ormai da giorni contro il muro e gli spartiti erano sparsi a terra senza un'ordine logico. Tutto questo gli ricordava Kimberly. Il divorzio era stato duro ma lo aveva superato. E ora, per la seconda volta, una donna che credeva il suo angelo l'aveva lasciato. Ma lo sapeva, sarebbe morto da solo. Uscì di casa e si mise a camminare per le vie deserte, era mattina presto e nessuno si sarebbe sognato di uscire con il freddo glaciale che attanagliava la città. Non sapeva dove stesse andando, non sapeva perché lo stava facendo ma i suoi piedi lo portarono davanti alla resa dei conti. Un ponte. Non ci pensò due volte, salì sul parapetto. L'acqua scrosciava impetuosamente infrangendosi sugli argini del fiume. Aveva sempre creduto di essere come quel fiume, l'acqua non si ghiaccia perché è in continuo movimento e così credeva di essere anche lui. C'era sempre stata la sua band che lo sosteneva, la musica era sempre stata un rifugio dal dolore ma ora, ora che la sua band gli era ostile, ora che le uniche due donne che pensava di aver amato l'avevano abbandonato aveva capito perché aveva scelto il nome Children of Bodom. No, non era stata una semplice concordanza geografica. Lui era come quel lago. Le sue acque profonde erano il suo cuore e lo strato di ghiaccio che si formava d'inverno, quando tutto era più difficile era la sua mente. Ma appena gli veniva mostrato un po' di calore il ghiaccio si scioglieva, e lui tornava ad avere le sue acque profonde, le sponde verdeggianti e l'aspetto ingannevole. Il lago sembra accogliente e sicuro ma ti trascina verso il fondo, è invidioso di te e vuole trascinarti giù insieme a lui e tu, inerme, lo farai. Affascinato dall'aspetto piacevole e dall'oscurità che sembra luminosa.
Invece quel fiume non si dava per vinto. Nonostante il gelo polare continuava a ferire le rocce con le possenti onde e d'estate il caldo non lo scalfiva, essendo solo afa moderata, continuava a scrosciare nel pieno delle sue forze. Ma alla fine cos'era quel fiume se non un affluente del lago?
Alexi si sporse leggermente, l'acqua rifletteva l'immagine confusa del cielo e solo in quel momento capì che, nonostante tutto, era la fine. Era la fine dei Children of Bodom, era la fine della sua carriera artistica, era la fine di Alexi Wildchild Laiho. Rifletté per qualche minuto. Janika non era stata che una conseguenza, non gli importava davvero di lei, era solo un modo per dare un nome al suo dolore. Ma la verità era che, invecchiando, aveva perso lo smalto che aveva all'inizio della sua carriera, i fan erano diminuiti e il loro ultimo disco aveva venduto meno della metà di quello precedente. Per non parlare delle date dei concerti, gli anni precedenti i loro biglietti finivano in meno di due settimane dall'annunciazione della data mentre, nonostante l'imminente concerto a Tampere, c'erano ancora dei biglietti invenduti. Quindi quella era la fine.
Se un uomo viene licenziato può trovarsi un altro lavoro. Può continuare la sua vita in un'altra azienda, ufficio o attività commerciale. Se un artista capisce che la sua carriera è giunta alla conclusione non sa cosa fare. Aveva sempre creduto che sarebbe stato facile tenere separati Alexi da Aleksi. Ma non era stato così. Fin dai primi anni i personaggi si erano fusi diventando un'unica maschera di tristezza e ora, il palco vuoto era riflesso nell'acqua, le luci erano spente e il volume al minimo. I sensi abbandonano il corpo debole, il salto, la luce e alla fine, più niente.


**
Nonostante il titolo non è l'ultimo capitolo, Don't u worry xD
  
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