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Autore: Diana924    03/01/2013    1 recensioni
Dopo sei mesi dalla morte di John Carr Elisabeth Norbert torna a Londra. Ad attenderla c'è una lettera che le fa capire che il suo lavoro è in pericolo. Terrorizzata torna immediatamente a Seaton, lasciando il suo bordello maschile a Liam, sorvegliato dal giovane William von Strock, ancora poco avvezzo a simili cose.
Ma c'è un altra ragione se Elisabeth, detta Lizzie, è dovuta partire, molto personale: Lizzie è incinta, e diversamente dalle altre volta non sa chi è il padre.
[ sequel di " Lady Elisabeth e un caso complciato, è caldamente consigliato di leggerla per comprendere la storia ]
Genere: Drammatico, Erotico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Età vittoriana/Inghilterra
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Fu solo quando vide Eddy che l’attendeva alla stazione che Elisabeth Norbert tornò a respirare con tranquillità. Veloce scese dal treno per poi consegnare il bagaglio al ragazzo che le aprì lo sportello della carrozza.

Stava per salire a cassetta quando un cenno di lei gli fece comprendere che la sua presenza era desiderata all’interno del mezzo e come sempre obbedì. Madame aveva sicuramente visto Liam, il suo amato Liam e forse aveva giaciuto con lui ma non gl’importava, voleva solo avere notizie dell’irlandese.

<< Sei silenzioso eppure bruci dal desiderio di chiedermi qualcosa >> gli disse madame che si era avvicinata a lui e lentamente aveva posato la mano destra su i suoi pantaloni.

<< Nulla madame, nulla >> rispose cercando di non ansimare.

<< Molto bene, perché io invece ho diverse cosette da raccontarti >> rispose Liz con un sorriso. << L’ho visto non appena sono scesa dal treno, bello come il sole e insolente come sempre. Mi ha chiesto di Harriet, sua figlia, e poi dentro la carrozza mi accarezzava, riesci a pensarci Edward? Le sue mani, forti ed esperte, prima sul mio abito e poi sulla mia pelle, sempre più in basso e con sempre più energia >> aggiunse lei per provocarlo mentre con studiata calma infilava la mano dentro i pantaloni di Eddy che gemette a quel contatto.

Liz ignorava che subito dopo averla vista, e averla toccata e baciata Liam era tornato velocemente a casa, aveva atteso che miss Fairfax gli consegnasse i registri che lei gli aveva mandato per poi avvisare William. Ignorava altresì che lo aveva preso nel suo letto, più di una volta e in diverse posizioni e che poi aveva chiamato Fergus perché si divertisse con loro.

Ignorava anche che quella sera, mentre quel cameriere a cui non aveva nemmeno chiesto il nome si occupava di lei, i ragazzi si erano scatenati in una festicciola privata perché era giorno di chiusura. Ignorava Tony che permetteva a Dicky di camminare sulla schiena per poi farsi frustrare con forza per poi prenderlo, ignorava le gambe di Fergus  che si allungavano sinuose in un invito a Clarence e di come Liam strattonasse i capelli di Freddie.

<< Davvero madame? E … lui, cosa vi ha detto della bambina? >> chiese Eddy mentre si accorgeva che erano al Manor e infatti Liz ritirava la mano con un sorriso malizioso. << Niente che ti riguardi, e ora renditi utile >> rispose lei prima di scendere dalla carrozza e dirigersi all’interno.

Non appena entrò subito Alfred le corse incontro abbracciandola, seguito da Charles. << Mamma Bes >> le disse suo figlio mentre lei li stringeva a sé. << Bambini miei >> rispose lei mentre Gwen entrava tenendo per mano Georgiana il cui volto fu subito illuminato da un sorriso.

<< Sono stati brai Gwen? >> chiese alla zia dei suoi figli, suoi e di Liam. << Bravissimi Mrs, specialmente Connor, si sta facendo sempre più bravo, nach bhfiul sé? >> chiese e lei spalancò gli occhi, non avrebbe mai capito quella lingua. << Is fìor >> rispose suo figlio prima che Charles si accorgesse del suo sguardo. << Gwen gli chiesto se non era vero e Alfie ha risposto che è vero mam >> le spiegò il suo secondogenito.

<< E Harriet? >> chiese lei osservando come Gwen si irrigidisse a sentire il nome dell’ultima nata. << Dorme, Gwen non vuole prenderla in braccio e si fa sempre così quando deve entrare nella sua stanza >> rispose suo figlio mimando il segno della croce che utilizzavano i cattolici mentre Gwen restava in silenzio e Georgie apriva a sua volta bocca: << Harriet rende Gwen triste e arrabbiata ma non ha fatto nulla mamma >>.

Gwen lo sapeva pensò, poi dopo averli salutati corse nella sua stanza e trovò sua figlia addormentata. Dolcemente la prese tra le braccia e Harriet aprì gli occhi. << Non importa quel che dicono, io ti voglio bene, anche se non so chi è tuo padre, io ti voglio bene Harrio >> disse accarezzandole il volto

 

Ringrazio Alecat, Ska, valepassion95 e zia_addy per averla messa tra le seguite, HollyCupocake per averla messa tra le ricordate anche se mi avrebbe fatto paicere sapere la loro opinione, ma non è mai troppo tardi. Un grazie enorme va a cicina che ha commentato tutti i capitoli e un altro a Dear Juliet e a Lady Nionu per aver recensito. Siamo a metà del ciclo, grazie per aver letto fino a qui

   
 
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