“ce la farai Claire,tu sei stata scelta da uomo nella luna per proteggere bambini, e Manny non sceglie persone a caso”
“tutti noi abbiamo brutto presentimento, Manny ha detto che ventitre giugno succederà qualcosa,che sia brutto o bello non so,ma di sicuro tu servirai,ma mia pancia è troppo turbolenta,dobbiamo stare in guardia”
Il discorso fatto durante la notte in
cui era stata
proclamata guardiana continuava a rimbombarle nella testa, ininterrotto
si
infiltrava nei suoi sogni, nei suoi pensieri, non riusciva a
toglierselo dalla
testa.Già da quando era arrivata li la prima volta si
respirava un’aria molto
tesa e preoccupata,ora la situazione era ancora più pesante,
un pensiero
continuava a martellarle costantemente ogni suo pensiero, Jack .
Nessuno sapeva
nulla,nessuno l’aveva visto quel pomeriggio, aveva chiesto il
parere di Calmoniglio
che conosceva le sue abitudini meglio di chiunque altro
“sarà andato a
combinare disastri da qualche parte” aveva risposto lui, ma
c’era qualcosa
sotto, doveva esserci qualcosa, per quanto dispettoso fosse Jack non
l’avrebbe
mai lasciata li a gelare in mezzo ai ghiacciai, anche se fosse stato
uno
scherzo sarebbe dovuto tornare nel palazzo di Nord prima o poi, e
invece niente…
Era rimasta sveglia fino a notte
fonda ad attendere il suo
arrivo, e ora giaceva li ai piedi della finestra della sala da pranzo
ancora
aperta, avvolta in una soffice coperta di lana calda, mentre il resto
della
stanza si era lentamente congelato.
Questa volta non stava sognando la sua casa
e i suoi genitori tantomeno
stava facendo
il solito incubo di tutto ciò che amava che veniva
inghiottito dalle
fiamme,questa volta era diverso dal solito, era in una stanza bianca e
vuota,
con un piccolo altoparlante in alto su una parete che ripeteva
all’infinito un’unica
ed assillante frase
“questa volta
devi salvarci Claire”
non capiva a cosa si
riferisse, quella frase veniva ripetuta più volte da voci
diverse, voci di
bambini e bambine,voci che sembravano chiedere aiuto, sembravano
disperate.
Nonostante
il suo fosse solo un sogno, riusciva ad avvertire il freddo che pian
piano si
impadroniva della stanza e anche del suo corpicino debole e consumato a
causa
dello stress e delle preoccupazioni , un metro e sessanta di ossa e
deboli
muscoli ormai sfiniti, era da giorni che non mangiava, dal giorno
dell’incendio
non era più riuscita a mettere qualcosa sotto i denti.
–Hai freddo Claire?-
una voce rimbombò nella stanza,era beffarda
ma allo stesso tempo le metteva i brividi, si guardò attorno
più volte ma non
vedeva nessuno , l’altoparlante era sparito assieme alle voci
che emanava
-o hai paura?- disse
di nuovo la voce, aveva un che di familiare ma era troppo strana,
distorta
–o forse
tutti e due?- non
riusciva a capire da
dove provenisse quella voce, si voltò di nuovo e questa
volta vide una figura,
una persona dai capelli candidi ,e la pelle di alabastro, ma gli
occhi… quelli
erano spenti e vuoti, non emanavano la stessa felicità di un
tempo
–Jack!- esclamò
lei correndo verso il ragazzo con le braccia tese come se tentasse di
acchiapparlo,
ma appena le fu davanti sparì.
–Aspetta!-
Poco dopo si accorse di essere sul
pavimento della sala da
pranzo,la sua coperta di lana era stata scaraventata da qualche parte e
il
tappeto sopra il quale era sdraiata si era leggermente
bruciacchiato,aveva il
fiato corto come se avesse corpo per chilometri e chilometri senza
sosta, ed
era tutta sudata
–era solo un brutto sogno- sospirò alzandosi in
piedi per
chiudere la finestra, schioccò le dita e da esse si
sprigionarono delle scintille,poi
una debole fiamma che usò per accendere il candelabro li sul
centro del tavolo
da pranzo. Si
accucciò sul pavimento per
cercare la sua coperta, puntò la luce in varie direzioni fin
che non vide
qualcosa di bizzarro, sul pavimento c’era un leggero strato
di ghiaccio, ma non
era normale.
“non può essersi formato
durante la notte a causa della finestra lasciata aperta”
pensò mentre lo
esaminava attenta a non farlo sciogliere troppo in fretta con il calore
del
proprio corpo, era del ghiaccio nero.
“a meno che non siano passati secoli dall’ultima
volta che Nord ha lavato il pavimento”
passò un dito sopra la lastra scura facendola
sciogliere “Sabbia scura?”
si passò tra le mani quella strana poltiglia nera che ne era
uscita , la annusò
ma non aveva odore, si sfregò le mani una contro
l’altra e notò che la sua
consistenza era simile alla sabbia del mare.
–devo avvertire Nord, qualcuno deve
essere
stato qui mentre dormivo- disse con tono serio, tornando dritta in
piedi e
dirigendosi con passi lunghi e decisi verso la stanza
dell’omone con la barba
bianca,che dormiva beato nel suo letto a baldacchino, stringendo un
orsetto
peluche ,mentre uno scintillante albero di natale adornato con luci blu
e
bianche illuminava la stanza, le scappò un sorriso nel
vedere quella strana
scena
-Papà , c’è un problema!- premette
l’interruttore e le luci della stanza
si accesero svegliando bruscamente Nord
–cosa c’è,è ancora presto per
sveglia-
-vieni, è successo qualcosa di strano- lui si
infilò un buffo paio di pantofole a forma di testa di renna,
ed una vestaglia
lunga e rossa , poi seguì Claire fino alla sala da pranzo
dove lei le mostrò la
lastra di ghiaccio nero e la sabbia del medesimo colore
–da quanto è che non
lavi i pavimenti eh? Altro che fingere di fabbricare giocattoli,
dovresti
metterli un po’ al lavoro quegli elfi-
-questo non è sporco- disse lui con un’espressione
molto preoccupata in
volto
–Pitch è stato qui- disse sfregandosi la sabbia
nera tra le dita
–
dobbiamo avvisare altri guardiani-
e
anche Nord sparì, uscendo dalla stanza per andare verso la
sala nella quale era
custodito il globo, lei era rimasta li da sola,tese una mano verso il
pavimento
e questo si scongelò.
“a lui spetta la parte più divertente mentre io
devo
pulire” aprì un armadio e da esso tirò
fuori un secchio, una paletta ed una
scopa
–ma guarda te, inventa giocattoli ultra moderni di alta
tecnologia ma non
sa cosa sia un aspirapolvere – sbuffò iniziando a
spazzare la sabbia con la
scopa, per poi raccoglierla con la paletta e buttarla nel
secchio.
Una delle
finestre si ricoprì di cristalli di ghiaccio neri come
quelli che avevano
invaso il pavimento della sala durante la notte ma lei non ci fece
caso, era
troppo impegnata a rendere il pavimento lucido come uno specchio, e il
buio
della notte rendeva ancora più difficile vederli , la
finestra si spalancò di
colpo facendo entrare una folata di vento gelido,fuori c’era
una forte tempesta
di neve
-Mia cara Claire- un sussurro che lei non udì.
Richiuse la finestra
indispettita, il vento aveva fatto cadere il secchio e sparso tutta la
sabbia
in giro per la stanza, ora doveva ricominciare tutto da capo.
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Messaggio dall’autrice: spero che questo capitolo vi sia piaciuto, Claire è un po’ spenta, scarna e priva di vita,è ancora sconvolta dall’incendio ma prometto che dal prossimo capitolo non la farò più pensare a queste cose ( in effetti credo che stia diventando un po’ pesante come situazione) ma mentre scrivevo mi ero un po’ messa nei suoi panni , e pensavo a cosa avrei fatto se una cosa simile fosse successa a me,io non me la sarei mai dimenticata. Ok non voglio stancarvi con ulteriori seghe mentali, quindi concludo qui ^^
Baci Kuro