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Autore: AxlCharityBip    04/01/2013    2 recensioni
Avevo urlato con tutto il fiato che mi ritrovavo nei polmoni. E lui avrebbe dovuto abbracciarmi, mi avrebbe dovuto dire che sarebbe andato tutto bene. Sarebbe dovuto rimanere con me. Per sempre. Però la vita non è un film, ed io lo sapevo bene.. Appoggiò la mano sulla maniglia. 'Scusa' aveva mormorato, prima di andarsene nascondendo le lacrime. 'Scusa'. // ff larry.
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Wake me up. 

4. Kiss me like you wanna be loved.


Louis.
 
Era terribilmente tardi ed Eleanor mi aspettava nella sua, nella nostra camera, ma io non riuscivo a pensare di addormentarmi accanto a lei. Il volto di Harry tornava di continuo nei miei pensieri, impedendomi di ragionare. Solo pochi secondi ed ero già fuori di casa, senza nemmeno avvertire la ragazza che mi stava rendendo la vita un inferno. Ma no, non ero arrabbiato con lei. Ero arrabbiato con me, con la fama, con il management. Con il mondo, che pensava che l'amore tra me e Harry fosse sbagliato. Come potevano giudicarci sbagliati? Come potevano guardare gli occhi di Harry e giudicarlo sbagliato
Premetti il piede sull'acceleratore e imprecai contro me stesso.
Meritavo tutto quel dolore, meritavo di perdere Harry. Lui era troppo per me. Lui aveva bisogno di qualcuno che potesse proteggerlo in ogni momento, di qualcuno che lo amasse ogni secondo di più. Io non ne ero in grado. Harry era fragile ed io non sapevo prendermi cura di lui. Parcheggiai la macchina davanti a quella che fino a qualche ora fa era anche casa mia. Non avevo il coraggio di scendere. Non avevo il diritto per entrare e uscire dalla sua vita ogni qualvolta ne avessi voglia. 
'non tornare mai più, Louis.' portai le mani agli occhi, costringendo le lacrime a non scendere. Ero stato uno stupido a lasciarlo andare via. 
Scesi dalla macchina e corsi alla porta, con le mani che tremavano. Infilai la chiave nella serratura con un po' di difficoltà, la feci girare tre volte ed entrai. Buttai il cappotto e le chiavi a terra e corsi al piano di sopra. Nella sua camera non c'era. Controllai nel bagno, in cucina, e poi capii. 
Con il respiro pesante aprii la porta della mia camera. Buio. Era tutto buio, e avrei pensato che non ci fosse, se solo non avessi sentito qualche singhiozzo provenire dalla stanza. Mi chiusi la porta alle spalle e mi tolsi lentamente la sciarpa, lasciando cadere anche quella a terra. Ora che i miei occhi si erano abituati al buio, riuscivo a vederlo rannicchiato in un angolo del letto con una bottiglia di birra in mano mentre mormorava il mio nome. Come avevo ridotto quell'angelo? Come avevo potuto rovinarlo con le mie mani? 
Mi sedetti accanto a lui, sentendo il forte odore di alcool mischiato a quello dolce di Harry. Lo presi tra le braccia nonostante le sue proteste, probabilmente non riusciva nemmeno a rendersi conto che ero davvero lì, con lui. Non riusciva a rendersi conto che non l'avrei lasciato mai più. 
- Harry, ti prego, sei uno straccio. 
Mormorai, stringendolo a me. Passai le mani tra i suoi capelli che mi erano mancati troppo in quei giorni. Mi chinai su di lui e baciai le sue labbra rosse e screpolate e sentii di poter respirare di nuovo. Lo cullai tra le mie braccia per farlo addormentare, mentre continuavo a dirgli che non me ne sarei più andato. 
- Scusa Harry, scusa. Ti amo, ti amo tantissimo, scusami. Scusami.. 
Asciugai le sue lacrime, lasciando scorrere le mie. Era bellissimo anche con il volto bagnato dalle lacrime. Quanto ero stato stupido? Potevo sopportare gli insulti, potevo sopportare l'ira dei manager, potevo sopportare di veder crollare la nostra carriera, ma non potevo sopportare di vederlo in quello stato. Non potevo stare lontano da lui. Sfiorai le sue labbra con le dita, sentendo il suo respiro rallentare, segno che ormai si era addormentato. Sarei rimasto in quel modo per tutta la vita.
 
Harry. 
 
Mi svegliai il giorno dopo, con un mal di testa così forte che mi sembrava di sentire un trapano nel cervello. La debole luce che filtrava dalle fessure della serranda bastava ad irritarmi. Solo qualche minuto dopo capii che mi trovavo nella stanza di Louis, e le braccia che mi stringevano erano proprio le sue. Nonostante fossimo al buio, sentivo i suoi occhi azzurri fissi sui miei, e istintivamente tremai. 
Ero tra le sue braccia, e tutto nella mia testa mi ripeteva che era sbagliato, che dovevo alzarmi e andarmene, che non sarei dovuto ricadere nella sua trappola. Però, io feci tutt'altro. Lo strinsi a me e lo baciai, probabilmente con la mente ancora offuscata dall'alcool. Lo sentii sussultare sotto di me e sorrisi, involontariamente.
- Sei qui. 
Sussurrai, al suo orecchio. 
- Sono qui, non me ne vado più.
Sentivo le sue dita tra i miei capelli. Appoggiai la testa al suo petto, sentendo il suo cuore battere regolarmente. Quante volte avevo ascoltato quelle parole? Quante volte gli avevo creduto? Quante volte se n'era andato di nuovo, lasciandomi solo? 
- Lou.. 
- Harry, io ti amo. 
Mi interruppe ancora prima che potessi dire qualcosa. Percepivo che il suo battito del cuore accelerava, capivo la sua paura, ma non potevo permettergli di usarmi in questo modo. Il mio cuore non reggeva più le sue bugie. 
- Anche io, è questo il problema. 
Risposi soltanto, con la voce molto più sicura e ferma di quanto mi aspettassi. Mi misi a sedere sul letto, dandogli le spalle. 
- Ci sono troppe cose che.. 
Iniziai, ma lo sentii singhiozzare. Stava piangendo. Nascosi il volto tra le mani, insultandomi da solo perché stavo per distruggerlo definitivamente. 
- Louis, ti prego. Non è facile per me. Io.. io.. 
Respirai profondamente, impedendo alle lacrime di scendere. Presi la sua mano e la strinsi nella mia, voltandomi nuovamente verso di lui. 
- Ho rovinato tutto, non è vero? 
Quella domanda mi spiazzò. Mi sembrò di leggere tutto il dolore che provava nei suoi occhi limpidi come il cielo d'estate, il dolore che io gli stavo procurando. 
- Sssh. 
Sussurrai, chinandomi su di lui. 
- Abbiamo rovinato tutto. 
Conclusi, dandogli un leggero bacio che sapeva di lacrime e tristezza. Infondo, cos'altro avevo da perdere, se stavo già perdendo lui?
Sentii le mani gelide di Louis insinuarsi sotto la maglietta, anche se quel tocco era bollente. La parte razionale di me mi diceva che stavo facendo tutto sbagliato. Se mi fossi lasciato andare a Louis, quella mattina, non avrebbe mai capito che non ero una bambola da cui andare quando si stancava di Eleanor. Ma come potevo resistere ai suoi baci? 
Intrecciai la sua lingua alla mia e continuai a baciarlo, con i nostri respiri che diventavano affannati. Le mani di Louis ripresero a sfiorare la mia pelle, fino a quando la mia maglietta non fu lanciata a terra, seguita immediatamente dalla sua. Bastarono pochi minuti per restare totalmente nudi, lui era dentro di me e si muoveva lentamente, come se avessimo tutto il tempo del mondo. Io, però, sapevo che non era così. Lui urlava di amarmi tra un gemito e l'altro, ma io sapevo che non era vero. Le nostre mani erano intrecciate, le nostre lacrime nascoste dall'altro, la disperazione palpabile nell'aria. 
E stavamo facendo l'amore, perché facevamo sempre così quando le cose non andavano bene. E sempre sarebbe stato così. 
 
- Boo.. 
- Sì? 
- Io.. 
Avevo la bocca asciutta e le parole bloccate in gola. Avrei tanto voluto dirgli quanto lo amavo, ma mi era impossibile. Se non avesse ricambiato? Se non mi avesse amato nemmeno la metà di quanto lo amavo io? Sospirai, ripetendomi di nuovo le parole nella mente. 
- Hazza? 
- Boo... 
Il bisogno di dirglielo era tale come il bisogno di respirare, perché io ero vivo solo se Louis era con me. Mi presi coraggio, e lo dissi. Senza pensarci più. Io lo amavo e lui doveva saperlo.
- Boo, io.. ti amo. 
Sussurrai, vicino al suo orecchio, seduti sul divano del nostro appartamento. 
- Mh.. 
Lui rise. Sembrava seriamente divertito, così abbassai lo sguardo sul pavimento e cominciai a mordermi il labbro. Avrei dovuto rimediare in qualche modo.. 
Mi prese il viso tra le mani e mi baciò, leccando il sangue che stava uscendo dal labbro spaccato. 
- Ti amo anche io. 
Mormorò, a pochi millimetri dalle mie labbra. Strabuzzai gli occhi, incredulo alle sue parole. Mi amava, io lo amavo. Ci amavamo. E andava bene così. 
 
Louis si era accasciato accanto a me, asciugandosi di fretta le lacrime, ma questo non mi impedii di fermare le mie. 
Accarezzai il suo volto con un mano, per poi portarmi l'indice alle labbra assaporando il sapore del suo dolore. 
- Forse.. 
- Non dirlo, Harry, non dirlo. 
- Abbiamo bisogno di.. 
Lui si era già alzato, cercando i suoi vestiti. 
- Una pausa. Abbiamo bisogno di una pausa. 
Conclusi, mentre lui era ormai sulla soglia della porta.
- L'unica cosa di cui avevo bisogno, Hazza.. eri tu. 
Mormorò lui, con i singhiozzi che ormai scuotevano il suo corpo. 
- Solo tu. 
Sorrisi tra le lacrime, mentre mi lasciava di nuovo solo. 
'Sei uno stupido, Harry.'



Writer's Corner. ©

Ommioddio, ommioddio, ommioddio, sono passate tre settimane! 
Mi scuso tanto, ma nelle vacanze divento incredibilmente pigra, e mi sono cullata nel 'dolce far niente'. 
Beh, by the way, sono tornata.. credevate di esservi liberati di me? lol, non è così, mi dispiace.
Bene, cosa c'è da dire su questo capitolo? Pensavate finisse bene? Eh no! HAH. 
Ebbene sì, avete letto bene, Louis va via!  
Sono una bastarda, lol. Okay, non credo ci sia altro da dire, quindi... è l'ora di pubblicare, anche se questo capitolo non mi piace molto. 
Spero di non farvi aspettare altre tre settimane, al prossimo capitolo! xx 

Come al solito, vi ricordo che potete trovarmi su facebook (
Vanitas Lexa) e su twitter (@____sweetcheeks). 
Grazie a chi mette la storia tra
preferite/ricordate/seguite, è importante per me, e soprattutto grazie a chi recensisce
Un grazie particolare va ad
Alice
, che mi supporta - o sopporta, se preferite - con questa storia. 

Mi dileguo per davvero, addio, fatemi sapere cosa ne pensate!


 
  
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