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Autore: Holly Rosebane    05/01/2013    70 recensioni
«Ritroveremo la tua ispirazione. E sai che quando mi punto, devo riuscirci» concluse. Scossi la testa, stancamente.
«Non questa volta, riccio. Ti stai imbarcando in qualcosa di troppo grande per te».
«Yasmin, non ho altra scelta. Il mio tempo qui è limitato, e non so con esattezza quanto avrò a disposizione» disse, sedendosi sul tavolo, poggiando i gomiti sulle cosce e fissando il pavimento. «Se non ti sbrighi a scrivere la conclusione del libro e a rimandarmi nel mio mondo… morirò».

~
Pensai di avere le allucinazioni, di essere ancora nel più assurdo dei miei parti onirici.
E invece no.
Perché Harry Styles, il personaggio della storia che stavo scrivendo, era appena uscito fuori dal computer.
Letteralmente.
E mi fissava sorpreso dall’altra parte della stanza.
Iniziai a sentire le vertigini.
Genere: Commedia, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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VI.

Una Sola Direzione
 
 











"E vedi non c'è niente da fare siamo nati per aspettare, per aspettare che qualcosa si muova e ci venga a cercare." 
LUCA CARBONI – GIOVANI DISPONIBILI

 




 

«Indovina? Sono riuscito a farle scrivere ben cinque pag…» le parole di Harry vennero stroncate da urla e risate, provenienti dalla cucina.
Aveva spalancato la porta d’ingresso, precipitandosi dentro e parlando a gran voce, ansioso di comunicare la notizia a Zayn. Ma non era riuscito a finire di parlare, interrompendosi da solo. Ah, già.
«Che cosa sta succedendo, qui?» Chiese, guardandomi confuso. Gli sorrisi.
«Sono arrivati gli amici di mio fratello».
Dalla cucina comparve Louis Tomlinson, il più grande di tutti. Stringeva una bottiglietta di Coca-Cola in mano e fischiettava allegramente.
Lisci capelli castano chiaro, frangia laterale in piega perennemente perfetta, grandi occhi azzurro cielo, nasino alla francese e aria furbetta. Lui era quello matto, nel gruppo di sciroccati di mio fratello. E quando dicevo “matto”, intendevo “completamente fuori”.
Scriveva canzoni ai piccioni, mi rubava i libri per poi aprirli a caso e urlare la prima frase che leggesse nell’orecchio di mio fratello, si faceva chiamare Boo Bear e aveva una predilezione per le carote. Tanto da mascherarsi anche da quell’ortaggio, lo scorso Halloween. E adorava vestirsi con colori accesi completamente in contrasto fra loro.
Chissà perché. Forse aveva paura che gli altri lo perdessero in mezzo alle folle, e aveva bisogno di un segno distintivo. Oppure, era solo matto. Come avevo sempre pensato.
 Mi rivolse un sorriso radioso, e prese un sorso di cola, bevendo dalla bottiglia.
«Ciao, Jasmin!» Esclamò, cambiandomi volutamente il nome. Insisteva nel dire che gli ricordassi la principessa Disney di Aladdin, e mi chiamava sempre come lei. Nonostante il mio nome iniziasse per “Y”. Sospirai, sorridendogli a mia volta.
«Ehi, Uomo Carota» ricambiai il saluto. Ridacchiò, superandomi senza degnare Harry di un’occhiata, e dirigendosi verso il salotto. Styles si voltò verso di me, sconvolto.
«Da dove…?» Domandò, ma non fece in tempo a finire che arrivarono anche gli altri.
M’illuminai. Perché c’era anche lui.
Si sistemò il cappellino a visiera piatta, sorridendo in quel suo modo particolare e bellissimo, che ti metteva voglia di ridere insieme a lui. Quando lo vedevo, mi sentivo subito meglio. Come se la giornata migliorasse anche solo perché l’avessi incontrato. Era di una dolcezza unica, che sopportava i miei deliri peggiori… e nonostante tutto, ancora non mi aveva lasciata.
Si avvicinò, cingendomi gentilmente la vita con le mani e attirandomi a sé. Mi diede un leggero bacio sulle labbra, per salutarmi.
«Ah, non sapevo che avessi un ragazzo!» Esclamò Harry, trattenendo una risata. Mi staccai dal biondo, sorridendo incerta. Perché mi sentivo stranamente… agitata?
«Perché io non te l’ho detto» risposi, senza sciogliere l’abbraccio. «Lui è Niall Horan. Niall… Harry Styles» presentai.
Si strinsero la mano, l’uno guardando l’altro con cortese rispetto, ma il riccio fissò l’irlandese con una punta di ironia. Sfumatura che non capii.
«Chi è questo, Yasmin? Un tuo amico?» Chiese Liam Payne, tendendo a sua volta la mano ad Harry.
 Lui era quello un po’ chiuso, l’intellettuale del gruppo. Adorava i film Disney ed era sempre gentile con tutti.
 Corti capelli castano chiaro e dolci occhi nocciola, passava parecchio tempo insieme a Niall. Ben pensandoci, Liam avrebbe anche potuto credere alla mia storia del ragazzo di carta. Peccato che non avessi minimamente il coraggio di raccontarla a nessuno. Esitai, e Zayn salvò la situazione.
«No, Liam» disse, passandosi nervosamente la mano fra i capelli corvini. «Lui è… un cugino… che viene da…» incespicò, e Harry affilò lo sguardo. Vidi gli angoli delle sue labbra iniziare a piegarsi in un sorriso furbo.
 Pareva trovasse divertente quel paradosso. In effetti, esteriormente doveva esserlo sicuramente.
«Dal Maine!» Esclamai, forse con un po’ troppa enfasi, tanto che Niall mi lanciò un’occhiata stranita. Sorrisi per scusarmi, e mi avvicinai a Styles. Gli passai un braccio attorno alla vita, stringendo leggermente il suo fianco con le dita.
«Vero, Harry?» Gli chiesi, affondando di più le unghie nella carne. il riccio fece un sorriso piuttosto tirato, annuendo. Perché speravo di fargli male, quando ricordai che non poteva provare alcun tipo di sensazione fisica…?
«S... ehm, volevo dire “yeah”!» Balbettò, fingendo un accento americano che non aveva con poca convinzione. Continuai a sorridere, augurandomi che se la bevessero senza farsi domande. Lanciarono un’occhiata perplessa a Styles, poi lasciarono correre lo sguardo da me a Zayn.
«Ok, come dite voi» convenne Liam, stringendosi nelle spalle. «Benvenuto a Londra, Harry!» Aggiunse, sorridendo gentilmente al riccio.
 Niall continuò a guardarlo con leggera indifferenza, ma la attribuii al semplice fatto che potesse essere magari geloso di Styles. Sospirai impercettibilmente.
Ci avevano creduto.
 
 


Nel pomeriggio, ci raggiunse anche la mia amica Hana. La quale, sapendo che mio fratello aveva invitato i suoi amici a pranzo e che dopo avrebbero provato con la band, non si era fatta scappare l’occasione.
 Sì, Zayn e gli altri tre avevano formato un gruppo. Niall era la chitarra, Louis il basso, Liam stava alla batteria e mio fratello era la voce. Occasionalmente cantavano anche gli altri, a seconda del brano.
 Erano parecchio bravi. Si esibivano tre sere a settimana allo “Staten Island”, il locale di musica dal vivo sulla ventiduesima, e facevano sempre il tutto esaurito.
Speravo che prima o poi qualcuno li notasse e gli proponesse un contratto discografico, ma fino a quel momento nessuno gliel’aveva ancora mai chiesto.
«Yasmin, posso dirti che tuo cugino è proprio uno strafigo?»
Scossi la testa, mentre Hana sfogliava Cosmopolitan UK a pancia in sotto sul mio letto.
 Lei aveva origini giapponesi, entrambi i suoi genitori erano di Kyoto, trasferitisi a Londra per motivi di lavoro. La conoscevo da quando ero troppo piccola per ricordare, ed eravamo sempre state inseparabili. Infatti, la consideravo più come una sorella che come un’amica e basta.
Anche a lei avevo dovuto propinare la storia del cugino dal Maine, e non aveva battuto ciglio. Anzi, sì, e parecchie volte, ma solo perché cercava di fare colpo su Harry con il suo fascino orientale. Senza troppo successo, però.
Styles, da quando aveva saputo che Niall era il mio ragazzo, aveva cercato qualsiasi scusa per finirmi sempre appiccicato addosso come un adesivo, lasciando difficile credere che fra di noi ci fosse soltanto un forte rapporto fra cugini. E facendomi costantemente innervosire.
«Fra qualche settimana tornerà in America, Hana… non pensarci troppo» l’avvertii. La ragazza sbuffò, roteando i suoi occhi nocciola, dalla forma irrimediabilmente a mandorla.
«Che guastafeste… vabbè, vorrà dire che Liam dovrà finalmente convincersi che sono la donna della sua vita» sentenziò, voltando pagina.
Hana aveva una cotta per Payne da quando l’aveva incontrato per la prima volta a casa mia, e lui sembrava ricambiare il suo interesse… anche se non si era ancora fatto avanti. Li trovavo carinissimi insieme, ma Liam doveva darsi una mossa. Altrimenti Hana si sarebbe rivolta verso altri orizzonti.
 Improvvisamente, vidi la porta della mia camera spalancarsi. Harry fece irruzione nella stanza, con la sua solita tranquillità. Avrei anche potuto essere nuda o in mutande, e questo a lui non avrebbe fatto alcuna differenza.
«Sono forti, quei quattro» esordì, dirigendosi alla finestra come fosse in camera sua, e spalancando le imposte, lasciando che le schitarrate e gli acuti lo raggiungessero con più nitidezza. «Eppure manca qualcosa…»
«Non si usa bussare nel tuo m…» mi zittii all’istante, evitando di sparare la più grande cretinata della mia vita, davanti ad Hana. Mi corressi come meglio potei. «Nel tuo paese?» Riformulai, fingendo indifferenza.
Harry scosse la testa, sporgendosi di fuori.
«No, spiacente. Da me non esistono le porte» commentò, con malizia. Hana mi lanciò un’occhiata divertita, e poi appuntò lo sguardo sulla slanciata figura del riccio, ammirandolo.
«Basta, devono sapere che se continuano così, non andranno da nessun’altra parte» concluse, richiudendo la finestra. Si voltò, lanciandomi un sorrisetto indisponente e scompigliandosi i riccioli con la mano.
«Non mi accompagnate, bellezze?» Chiese, modulando la voce nel suo tono-da-maniaco. Stavo già per rispondergli con molta finezza, ma Hana mi precedette.
«Certo! Giusto Yasmin?» Disse la bionda, guardandomi con terrorizzante dolcezza. Quel suo sguardo era il più terribile che conoscessi. Perché accettava solo una risposta. E non era “no”, di sicuro. Sbuffai, alzandomi controvoglia.
«Forza, andiamo» mi arresi, facendo cenno ad Harry di avviarsi. Ma questi scosse la testa, facendo scivolare il braccio sulle mie spalle, sorridendo amabilmente. Gli assestai una potente gomitata nel fianco, ma lui non batté ciglio. Giusto, niente sensazioni fisiche. Maledizione!
«Siete tutti così affettuosi, nel Maine?» Chiese Hana, alzando un sopracciglio e trattenendo una risata. Harry annuì, facendole l’occhiolino.
«Specie con le cugine» rispose. Mi passai la mano sul volto, non riuscendo a capire quello che gli stesse prendendo ultimamente, e facendo mentalmente appunto a me stessa di finire quel libro. Presto. «Sai, le trattiamo come fossero le nostre ragazze».




Look at me!

Come avrete potuto ben vedere, dispongo nuovamente di un pc!!! Fuck yeah!! E quindi posso aggiornare!!
Lo so, scusatemi immensamente per il ritardo, ma ormai penso ci abbiate fatto l'abitudine, hahaha! Spero che l'attesa sia stata ripagata con questo capitolo!
Vi ringrazio come al solito, per l'immensa pazienza che dimostrate nei miei confronti e per avere comunque la costanza di seguirmi! Se non ci foste, dovrebbero inventarvi!
Ho notato una cosa importantissima: che la storia è fra le "Scelte" del sito.
Wow.
Davvero non ci posso credere. Scriverlo qui adesso mi sembra ancora surreale. 
Ma soprattutto, se questa cosa è avvenuta, è tutto merito vostro.
Dico sul serio, quando l'ho scoperto, a momenti non cascavo dalla sedia! Non vi parlerò delle urla correndo per casa perché è imbarazzante... dicevamo? Hahahah! Niente, tutto questo per ringraziarvi ancora una volta. Sì, ormai è un vizio.
Mi sa che per stasera è meglio se chiudo baracca qui, altrimenti non si sa dove finiremo... passo ai miei consueti riti di chiusura! Ringrazio chiunque abbia inserito la storia fra le seguite/ricordate/preferite e chi le legga e basta/faccia un salto veloce ogni tanto e chi recensisca! Bene! Posso lasciarvi in pace, hahahah! Come sempre, ci terrei moltissimo a sapere i vostri pareri in merito al capitolo, le vostre opinioni!
Vi lascio il mio Twitter, per chi di voi non l'avesse ancora... e Tinypic ha deciso di ordire una congiura contro di me e le mie povere gifs, quindi penso che per il momento dovrò farne a meno (ma non finisce qui, sia chiaro! -.-)... un bacione a tutti, alla prossima!!!


P.S.: il volto di Hana, l'amica di Yasmin, è quello di Beni Arashiro (una cantante jpop che io apprezzo molto... ha anche collaborato con Ne-Yo nel featuring di Let Me Love You, per chi magari la conoscesse solo di nome)!


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