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Autore: Wrong_And_Right    05/01/2013    1 recensioni
"La II Guerra Magica è finita e Voldemort ha vinto.
Il mondo sta per cadere in un baratro dal quale non si rialzerà.
L'unico ostacolo al potere del Signore Oscuro sono cinque ragazzi dai poteri straordinari, ma ignari di tutto ciò che sta succedendo intorno a loro.
Lei sarà incaricata di ucciderli, ma, insieme a loro, scoprirà un segreto che la cambierà nel profondo.
Troverà nel buio la luce che ha sempre cercato"
Crossover tra Harry Potter e i One Direction, lasciatemi sapere la vostra opinione.
J.K. Rowling è un mito, non pretendo di modificare la sua storia, ciò che ha scrivo è a puro scopo di divertimento.
Non adatta agli omofobici.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sono loro a scegliere voi.
 


<< Cosa vuol dire "non abbiate paura"? Questa ragazza è entrata in casa mia, puntandoci addosso quello strano bastoncino, poi arriva lei, la sbatte a terra parlando e poi viene a dirci che lei ci voleva uccidere e di essere qui per aiutarci. Magari sa anche spiegarci perchè ci stanno succedendo queste cose strane >>, disse Zayn, totalmente incredulo. 
Gli occhi dei cinque ragazzi continuavano a studiare prima l'uomo che avevano davanti, poi la ragazza stesa a terra.
<< Prima di tutto, passeremo molto tanto tempo insieme, quindi chiamatemi Sirius. In secondo luogo, questa è una bacchetta magica, io sono un mago e lo siete anche voi. Quella ragazza vuole uccidervi perchè lavora per Voldemort >>.
I cinque amici si guardarono e dissero insieme: << Per chi?! >>.
<< Bene, tutta questa storia è molto divertente, davvero. Ora potresti dirci la verità, Sirius? >>, aggiunse Harry.
<< Non qui, no. Dobbiamo andarcene >>, disse Sirius, guardandosi intorno. Aveva la bacchetta pronta e continuava a lanciare occhiate sospettose a Elena.
<< Come? Dove? Noi dobbiamo andare a scuola domani >>
<< Sì, a questo proposito, niente scuola per un po' >>.
<< E la nostra roba? Cosa dovremmo dire ai nostri genitori? >>, domandò Louis, perdendo ogni apparenza di calma.
<< Mi sono occupato io di loro. Per un po' penseranno di... di non conoscervi, ecco >>. A questa frase i ragazzi si guardarono preoccupati  << E ho già preso io le vostre cose, eccole là >>, concluse Sirius, indicando con la bacchetta un angolo del salotto, dove erano comparsi cinque zaini pieni.
<< Forza, prendeteli e avvicinatevi. Ci smaterializzeremo per qualche chilometro, poi andremo a piedi >>.
<< Ci...cosa? Perchè dovremmo fidarci di lei? >>. 
Niall continuava a passarsi le mani tra i capelli biondi. In fondo, chi di noi agirebbe in modo diverso se la nostra vita venisse sconvolta a questo punto?
<< Mettetela così: potrei anche costringervi a seguirmi, ma non lo farò. Quindi prendete la vostra roba e muovetevi, prima che Miss Capelli Rossi qui si svegli >>.
Sirius fu abbastanza convincente. I cinque amici, dopo essersi scambiati l'ennesimo sguardo spaventato, obbedirono: presero i loro zaini e si misero in cerchio, come indicato dal mago.
<< Prendetevi per mano, stiamo per fare una materializzazione congiunta >>.
Nessuno fece domande, anche se tutti avrebbero voluto.
Sirius chiuse gli occhi e in breve nella casa semi-distrutta rimase solo Elena.
 
 
***
 
 
Dovevano essere passate alcune ore, perchè la luce calda del sole stava ormai lasciando il posto a un variopinto tramonto.
Elena riaprì lentamente gli occhi, massaggiandosi la testa, che aveva sbattuto nella caduta. Si guardò intorno e tutto ciò che vide furono alcune poltrone rovesciate e un muro semi abbattuto dallo schiantesimo.
Dei ragazzi, o del mago che l'aveva sconfitta non c'era traccia.
Me li sono lasciati sfuggire, si rimproverò, rialzandosi e spolverandosi i vestiti.
Raccolse la bacchetta, cercando di capire cosa fosse successo.
Non me l'aspettavo, mi sono lasciata cogliere di sorpresa e mi ha stesa con un semplice incantesimo disarmante, continuò, tirando un pugno al pavimento.
Cosa mi sta succedendo?, si chiese poi, rendendosi conto che non le era mai successo niente di simile.
Non si era mai sentita debole, solo il suono di quella parola la disgustava.
Poco male, un tentativo fallito.
D'ora in poi si farà tutto più divertente.
 
 
***
 
 
<< Cosa? >>
<< Come? >>
<< Non è possibile >>
I cinque ragazzi barcollarono, due di loro caddero e si rialzarono a fatica. Tutti e cinque guardavano stralunati Sirius Black.
<< Come hai fatto? >>, chiese Zayn, togliendosi la polvere dai pantaloni.
Erano finiti in un vicolo deserto di Londra, esattamente dall'altra parte della città rispetto a dove si trovavano prima.
<< Con la magia, in realtà è piuttosto semplice, ve lo insegnerò presto >>, rispose lui, facendo cenno di seguirlo.
Prese la guida del gruppo e li condusse, oltre alcune vie deserte, in un luogo che molte volte era stato frequentato da ragazzi confusi.
Grimmauld Place.
<< Staremo qui solo per questa notte, tempo di informarmi sulla posizione degli altri. Ripartiremo non appena farà giorno >>.
Nessuno dei ragazzi prestò molta attenzione al discorso dell'uomo: erano tutti e cinque troppo occupati a chiedersi dove fosse questo "qui". Sirius era fermo davanti un cancello, esattamente tra il numero 11 e il numero 13.
<< Ah, dimenticavo. Giratevi per favore >>, disse l'uomo.
I cinque ragazzi obbedirono: erano stanchi di fare domande, sapevano che in ogni caso non avrebbero ricevuto risposta.
Dopo pochi attimi sentirono alcuni rumori agghiaccianti e, un istante dopo, il numero 12 era comparso davanti ai loro occhi. Inutile dirlo, come per magia.
<< Un tempo questa è stata la mia casa, ma ormai non è più un posto sicuro. Comunque per una notte dovrebbe andare bene >>, disse Sirius, più a se stesso che ai ragazzi spaventati.
<< Prego, entrate. E non abbiate paura del... >>.
Troppo tardi. 
I sei non fecero in tempo a entrare in casa che sentirono le lingue arrotolarsi e vennero presi da una fortissima sensazione di nausea. Un attimo dopo, un'orrenda creatura polverosa molto simile a un vecchio fantasma si scagliò contro di loro.
Tutti urlarono, Sirius no.
Lui guardò il fantasma dritto negli occhi e disse: << Non ti abbiamo ucciso noi, Albus >>. Lo disse con tono nostalgico, come se farlo gli riportasse alla mente ricordi lontani o troppo irreali per tornare.
<< Cos'era quello? >>, chiese Niall, puntando i suoi occhi azzurri in quelli del mago.
<< Niente che vi interessi >>, rispose quello.
I ragazzi però erano stanchi.
<< Non è vero. Adesso ci interessa eccome. Non puoi pretendere di buttare a terra una ragazza davanti ai nostri occhi, dirci che siamo dei maghi, che ci vogliono uccidere, trascinarci per mezza Londra e dirci che quel... coso non era niente. Adesso vogliamo delle spiegazioni >>, lo interruppe Liam.
<< Non ti seguiremo se non ci dirai almeno chi sei e perchè sei qui >>, concluse Louis.
<< D'accordo, venite con me >>, sospirò Sirius. Li condusse attraverso quella casa abbandonata, fino a una cucina polverosa e stantia. Li fece cenno di sedersi attorno a un tavolo ormai quasi ammuffito.
<< Cosa volete sapere? >>, chiese infine.
I cinque si guardarono, poi posero la domanda che più premeva a tutti loro.
<< Perchè ci sta succedendo tutto questo? >>.
<< Non lo so, ragazzi. Vorrei saperlo, ma non lo so. Tanto tempo fa, prima che voi nasceste, qualcuno ha avuto una visione. Questa persona ha predetto che, in caso di un estremo pericolo, soltanto voi avreste potuto salvare l'umanità. Il vostro destino è scritto nella profezia e le profezie non bastano: dovrete combattere contro il mago più cattivo che sia mai esistito >>.
Il silenzio calò nella stanza.
<< Voldemort? >>, chiese Harry timidamente.
<< Non dire il suo nome. Tempo fa hanno fatto un incantesimo che serviva a rintracciare chiunque lo pronunciasse: crediamo di averlo distrutto, ma è sempre meglio non rischiare >>.
Sirius parlava lentamente, come se riuscisse a comprendere che quei cinque giovani davanti a lui avevano bisogno di tempo, molto tempo, per assimilare tutte le informazioni.
<< Chi crede di averlo distrutto? >>.
Zayn era fatto così, lui voleva sapere, voleva capire. Inaspettatamente, era quello più riflessivo nel gruppo.
<< L'Ordine della Fenice. O, perlomeno, quello che ne rimane. Siamo l'unica organizzazione che combatte contro Voi-Sapete-Chi, questa un tempo era la nostra base. Ora siamo in fuga, ufficialmente siamo ricercati, ma riusciamo ancora a trovarci e organizzarci. Siamo stati noi a trovare la profezia che parlava di voi, poi io sono stato incaricato di trovarvi e portarvi il prima possibile alla nuova sede. Solo lì sarete al sicuro >>.
<< Al sicuro da cosa? Voglio dire: ho capito, noi siamo i nemici del cattivo, ma non sappiamo fare niente. Non abbiamo poteri strani, non siamo un pericolo. Perchè vuole ucciderci? >>, chiese Liam.
<< Voi-sapete-chi è... molto potente nel mondo della magia. Lui ha il controllo del mondo della magia. Ora però vuole conquistare anche il mondo babbano e voi >>, disse indicandoli << siete l'unico ostacolo tra lui e la sua egemonia. Lui non è stupido, ragazzi. Sa che in questo momento siete deboli e vuole eliminarvi prima che diventiate un pericolo. Ha già rischiato di fallire una volta, non dando abbastanza peso a una profezia. Ha vinto, ma non compirà di nuovo lo stesso errore >>. 
Guardò i ragazzi, poi riprese, prima che questi potessero porre altre domande.
<< Ragazzi, vi ho già detto troppo. Vi ho detto quasi tutto. Per sapere il resto dovrete aspettare. All'inizio sarà difficile, ma sappiate che tutti noi vogliamo solo aiutarvi. Siamo in guerra e voi siete la nostra unica speranza >>, concluse.
Le domande, le proteste si bloccarono sulle labbra degli amici. Quella frase li aveva colpiti.
<< Noi non sappiamo combattere. Sirius, sei... sicuro che siamo le persone giuste? >>
<< Ne sono più che certo, Niall. Per quanto riguarda il resto, si può facilmente rimediare. Voi chiaramente non avete delle bacchette >>.
I ragazzi scossero la testa.
<< Fortunatamente ne ho alcune con me. Non vi assicuro che vadano bene, sono bacchette di fortuna strappate a qualche nemico qua e là, ma è tutto ciò che abbiamo >>, disse, appoggiando sul tavolo cinque bacchette, una di fronte a ognuno dei ragazzi.
<< Se aveste avuto la fortuna di avere qui Olivander >>, riprese, notando che nessuno si muoveva << avreste sentito un elogio di ognuna di queste bacchette. Sapreste di cosa sono fatte e da cosa è composto il loro nucleo. Tutti hanno preso le bacchette da Olivander, anch'io. Però non avete questa possibilità e dovete accontentarvi di me. Tutto quello che dovete sapere è che non potete scegliere una bacchetta, è lei a scegliere voi. Dovete solo prenderne una in mano e agitarla. E, per favore, cercate di non distruggere tutto >>.
Zayn, Liam, Harry, Niall e Louis si guardarono, poi il riccio si mosse e prese una bacchetta. 
<< Forza. Agitala >>, lo incoraggiò Sirius. 
<< Forza, Harry >>. Louis gli mise una mano sulla spalla e Harry sorrise. Il rapporto tra quei due era davvero speciale.
Il ragazzo scosse leggermente la bacchetta e una luce scaturì dalla punta. Sirius sorrise soddisfatto, mentre gli altri si ritraevano.
Harry lanciò uno sguardo stranito alla sua nuova bacchetta e tornò a sedersi, stupito. 
Lo stesso procedimento si ripetè grosso modo anche per gli altri quattro ragazzi. Niall fece schizzare una candela e Louis rischiò di ribaltare il tavolo, ma alla fine tutti ebbero la propria bacchetta.
Forse però dovrei dire che, arrivato il turno di Liam, la luce era argentata, molto più simile a quella della luna che a quella del sole. Ma nessuno ne fece troppo conto. Solo Sirius aggrottò leggermente le sopracciglia, ma non diede molto peso all'avvenimento. Il primo passo era stato fatto, ora non si poteva più tornare indietro.
<< Al piano di sopra troverete delle stanze, vi consigliò di andare a riposare. Domani dovremo metterci in viaggio >>.
Non ci furono altre parole. Lentamente, i ragazzi si alzarono e si avviarono su per le scale. Sirius rimase immobile per un po', poi si alzò, cercò tra le mensole finchè non trovò una vecchia bottiglia di Whisky Incendiario, infine si risedette. Passò così l'intera notte.
 
 
***
 
 
Si sa, nessuna ragazza dovrebbe trovarsi da sola su un marciapiede londinese in piena notte.
Elena però non aveva niente da temere.
Respirando lentamente, con calma si appoggiò a un muretto in Grimmauld Place, pronta ad attendere anche tutta la notte.
Aveva visto il numero 12 comparire e subito dopo riscomparire. Avrebbe potuto attaccare, ma aveva preferito aspettare. L'effetto sorpresa sarebbe sempre stato dalla sua parte.
Mentre i cinque ragazzi si addormentavano senza parole, l'Angelo Rosso sospirò e pensò: Io non mi arrendo mai. 
 
 
Angolo dell'autrice.
 
Sapete, questa è la prima storia che scrivo che mi convince abbastanza da continuare a pubblicarla. 
Per la prima volta sono soddisfatta, non ho bisogno di recensioni, anche se mi fanno sempre molto piacere. 
Devo specificare alcune cose: alcuni dettagli sono stati modificati per necessità della storia e, sempre per necessità della storia, Harry Potter ha fallito. 
Toccherà ai nostri ragazzi sconfiggere Voldemort, però al momento non sono sicura che possano farcela. Come si è fatto tatuare Liam sul polso: Only time will tell...
Alla prossima e recensite, perchè la più grande soddisfazione di un autore e sapere che la propria storia piace.
Hope xxx
   
 
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