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Autore: Julia_Fred Weasley    05/01/2013    25 recensioni
Fred e Hermione, e il loro amore attraverso gli anni. E adesso c'è l'ultimo capitolo, la mia vita è finita! Ormai sembravano secoli che questa storia andava avanti è adesso è finito tutto! Mi sento abbastanza una schifezza ma tutto ha una fine. Spero comunque di non avervi deluso. E adesso il mio cervello si scervellerà ancora per trovare una storia da scrivere! Beh, intanto... dall'ultimo capitolo:
- Oh, ma ti prego! Dici così solo perché non ne hai voglia!
- Che cosa?! Mpfh… stai delirando, vai a letto che è meglio!
- Vedi! Fai così quando non vuoi!
- Non siamo dei ragazzini, Fred!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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First Year
 


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1st September

Hermione, una normale ragazzina di undici anni con capelli crespi, il viso spruzzato da poche lentiggini e con degli incisivi un po’ sproporzionati stava camminando insieme ai suoi genitori alla stazione di King’s Cross. Era il suo primo giorno di scuola, ma non a una scuola qualunque ma bensì alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts e ci teneva ad essere in perfetto orario. Infatti, i genitori non si stupirono di non trovare quasi nessuno in stazione, ma sapevano come era fatta Hermione. Una volta arrivati al binario 93/4 lasciarono che la figlia attraversasse il muro tra il binario nove e dieci visto che loro non potevano farlo perché babbani. Dopo aver attraversato il muro, Hermione si trovò intorno a una folla di maghi, era così emozionata che diventò più impacciata del solito con tutte le valigie e libri che si portava dietro. Cercò di entrare per prima nel treno così che potesse sistemare i bagagli. Mentre entrava nel piccolo corridoio che formavano i vagoni vide dei ragazzi con capelli rossi, alti e occhi verdi che salutavano la famiglia
- Ti porteremo un bel bagno da Hogwarts, Ginny! - disse uno di loro, Hermione alzò gli occhi al cielo, come al solito non c’era nessuno che come lei tenesse tanto allo studio e alla disciplina. Scrutando tutti i vagoni finalmente trovò uno con un posto libero, nonostante la sua timidezza cercò di fare un passo avanti, non voleva rimanere sola come quegli anni nelle scuole babbane. Aprì lo sportello e si ritrovò davanti un ragazzino con capelli castani che era inginocchiato davanti a lei e una bambina dai capelli biondi e occhi azzurri che sembrava guardare nel vuoto e notò con sua stranezza che aveva la bacchetta appoggiata all’orecchio
- Ciao! - la salutò quest’ultima
- Ciao - Hermione ricambiò - Ma che sta facendo? - indicò il ragazzo che stava guardando sotto i sedili
- Oh! Ha solo perso il suo rospo, Oscar- rispose la ragazzina di fronte a lei - A proposito, mi chiamo Luna e tu?
- Hermione Granger, piacere -
- Io sono Neville - intervenne il ragazzino per la prima volta
- Vuoi che ti aiuti a cercarlo? - si offrì Hermione
- Oh! Grazie, di solito molti ragazzi non vogliono passare del tempo con me, sei molto gentile - Neville si sorprese, Hermione decise che per conquistare degli amici doveva partire dall’inizio
- Bene, io chiedo ai ragazzi nei vagoni se l’hanno visto, tu vai dall’altra parte ok? - ecco che tornava il suo carattere da capetto, comandare la gente era sempre stato il suo forte anche se gli altri la consideravano una so-tutto-io. Hermione uscì chiedendo ad ogni ragazzino del rospo, ma niente, nessuno lo aveva visto continuò ad aprire i vagoni finchè non si scontrò con un ragazzo più alto di lei, capelli rossi e occhi verdi, si ricordò benissimo di lui, era il ragazzino che prometteva alla sorella di portargli un gabinetto da Hogwarts, sconcertata per non averla vista arrivare, Hermione cominciò ad attaccare.
- Ah! Quello del gabinetto! - gli disse a braccia conserte, vicino al ragazzo si avvicinò un altro, uguale a lui.
- Guarda chi abbiamo qui, una matricola! - la prese in giro con il suo atteggiamento che Hermione poté constatare da bullo - E tu saresti?
- Hermione Granger - gli rispose a testa alta
- Fred Weasley, piacere - si presentò anche lui.
- Beh…che aspetti? - Fred notò che lo stava guardando truce.
- Delle scuse, mi sei venuto addosso!
- Solo perché sei alta quanto un tappo di sughero - il ragazzo vicino a lui rise di quella battuta - E sei tu che dovresti chiedere scusa a me. - Hermione rimase sconcertata.
- Che cos…? No! - Nessuno è mai riuscito a tenere testa a Fred Weasley è questo sembrò suscitare scalpore trai vagoni visto che molti altri ragazzini cominciarono ad affacciarsi alla scena.
- Ripeti scusa?! - Fred non poteva credere alle sue orecchie.
- Ho detto di no, Fred. - si compiacque nel dire quelle parole, il ragazzo si avvicinò a lei e per farlo doveva abbassarsi di qualche centimetro, sempre con le mani in tasca avvicinò il suo viso al suo, abbastanza da parlarle all’orecchio.
- Sta attenta Granger, non ti conviene sfidarmi. - Hermione sentì il suo calore e le si arrossarono le guance, non era mai stata così in contatto con qualcuno che non fosse suo parente, a quel punto il ragazzo si alzò e Hermione cercò di essere il più disinvolta possibile per non farsi accorgere del suo rossore. Fred proseguì dandole uno spintone, aprì la porta del vagone successivo e lasciò perdere quella matricola. La ragazzina poté sentire le risate che si facevano i due gemelli alle sue spalle, le venne quasi da piangere, Hermione, no! Sei forte, sei forte, nessuno ti metterài piedi in testa! Si incoraggiò, guardò gli altri ancora allibiti dalla scena per poi andarsene con sicurezza, come se non fosse successo niente. Entrò in un'altro vagone alla ricerca del rospo, c’erano due ragazzi che si stavano strafogando con delle caramelle, rimase quasi inorridita nel guardarli, uno aveva capelli corvini, portava degli occhiali tondi e una cicatrice sulla fronte, mentre l’altro aveva capelli rossi, lentiggini e occhi verdi, Già si era stufata dei ragazzini dai capelli rossi, quest’ultimo aveva una bacchetta in mano.
- State facendo magie? - non poté fare a meno di chiederlo.
- Già, Fred mi ha insegnato a far diventare giallo il mio topo vuoi vedere? - le domandò ancora con la bocca piena.
- Hai detto Fred?! Fred Weasley?!
- Si! - si sorprese - Già lo conosci? Io sono suo fratello Ron Weasley.
- Spero almeno che non sei idiota quanto lui, invece tu devi essere Harry Potter, lo vedo dalla cicatrice. - si affrettò a dire vedendo già la sua faccia sbalordita - Comunque avete visto un rospo? Un ragazzo di nome Neville l’ha perso.
- No - dissero all’unisono
- Beh… vi conviene prepararvi siamo quasi arrivati e…- si rivolse a Ron - Hai dello sporco, proprio qui. - si indicò il naso per poi andarsene spazientita e arrabbiata. Aveva incontrato un altro Weasley, ripensò allo scontro che aveva avuto con Fred, aveva tanta voglia di prenderlo a calci. Quando scesero dal treno, notò che alle sue spalle stavano uscendo anche i gemelli, lei guardò Fred sempre col suo cipiglio scontroso e notò che anche il ragazzino la stava osservando ma con un sorriso sbilenco così da far diventare di nuovo le guance di Hermione rosso pomodoro, distolse subito lo sguardo per dirigersi verso il mezzogigante che accompagnava quelli del primo anno all’entrata per Hogwarts.
Quando entrarono nella Sala Grande a Hermione si girarono le budella, perché la aspettava la prova che lei più temeva, quella del cappello. La professoressa McGranitt chiamò il suo nome e l’ansia andò a crescere sempre di più, Oh no! Sta calma! Si diede slancio, fu pronta a sedersi sul piccolo sgabello, il cappello sul capo, Grifondoro!C’è l’aveva fatta, dopotutto non c’era motivo di essere così ansiosi, Oh no! Alzò gli occhi al cielo, indovina un po’ chi c’era in Grifondoro?! Fred Weasley, che guarda caso la stava salutando e dandole il benvenuto nella casa, lei si limitò a sorridergli cercando di mostrarsi gentile e faccia tosta come se non fosse successo niente nel treno. Andando avanti con lo smistamento si rese conto che l’altro Weasley e Harry entrarono in Grifondoro e ne fu molto felice, e così anche Neville, ma si stupì che la ragazzina coi capelli biondi e lunghi che guardava nel vuoto fosse stata smistata in Corvonero. Finito il banchetto, il prefetto Percy Weasley… Oh ma andiamo, facciamo sul serio?! Pensò sarcastica, sembrava che quella scuola fosse abitata solo dai Weasley, …li accompagnò nei loro dormitori.
- Ehi Granger! - dietro di lei con le mani nelle tasche e aria beffarda c’era lui, Fred.
- Sto ancora aspettando, Weasley. - disse seguendo la scia dei ragazzini del primo anno.
- Che cosa? - ovviamente faceva ancora il finto tonto. - Oh, ti riferisci a quello che è successo in treno, non èvero?
- Si, proprio così - mise le braccia conserte.
- Beh credevo che ci eravamo accordati sul treno.
- Con quella stupida minaccia…“ sta attenta Granger, non ti conviene sfidarmi” - gli fece il verso, Fred si mise quasi a ridere.
- Sei in Grifondoro adesso…
- Già, se sapevo che c’eri tu, avrei fatto come Harry - lo interruppe.
- Mi fai parlare?! - si finse esasperato - sei nella mia stessa casa adesso, è vedrai se quella minaccia era stupida, non ci vorrà molto prima che tu diventi il mio bersaglio. - poi se ne andò con il gemello alle calcagna.
- Me la sto facendo sotto, Weasley! - agitò le mani fingendo paura.

31th October

Quel Weasley! Come ha osato dire che non ho amici! Sono così odiosi! (si riferisce anche a Fred) Uscì dal bagno asciugandosi le lacrime e andò a scontrarsi con qualcosa di verdognolo e grande. Ripresasi dal pianto, Hermione alzò gli occhi e davanti a lei c’era una bestia enorme e brutta con una clava in mano, appena la vide mollò un grido pieno di terrore e andò a nascondersi di nuovo in bagno quando sentì delle voci.
- Hermione! Scappa! - oltre al Troll anche quell’idiota di Ron.
- Abbassati - gridò Harry, Hermione era in pericolo e non sapeva cosa fare quindi fece come le veniva chiesto, si abbassò e per poco non fu colpita dalla clava del Troll, tutti i bagni andarono distrutti ma riuscì a salvarsi e andò subito a nascondersi sotto i lavandini, non aveva mai pensato che un Weasley l’avrebbe soccorsa in quel momento, soprattutto Ron, il ragazzino che l’aveva insultata poco prima.
- Avanti, fate qualcosa! - li incoraggiò, non avrebbe mai pensato di dirlo ma…- Dai Ron! Coraggio! - veramente lo sto incoraggiando?! , ma anche con quel piccolo incoraggiamento Ron riuscì a far cadere la clava sul Troll stordendolo e fu così che svenne davanti ai loro piedi, lei uscì dal suo misero nascondiglio mentre i professori erano pronti per vedere cos’era successo nel bagno delle ragazze.
- Oh mio Dio! - gridò la McGranitt guardando il mostro steso a terra - Ma come vi è venuto in me…
- È colpa mia, credevo di poter affrontare il Troll da sola. - disse Hermione, non poteva crederci… si stava incolpando e salvando Harry e Ron, anche se Ron poteva anche risparmiarselo, dalle grinfie dei professori e si sorpresero anche loro di quello strano gesto, ma se Hermione voleva trovarsi degli amici era disposta a fare cose che non avrebbe mai fatto in tutta la sua vita.
Una volta che la professoressa McGranitt li accompagnò nella loro Sala Comune videro che c’erano alcuni loro compagni che parlavano ancora dell’accaduto, Hermione era ancora sconvolta e non aveva voglia di parlare ma solo di andare a letto e dimenticarsi di tutto il resto. Nella Sala c’erano i gemelli, Neville, Dean e Seamus. Appena videro le tre matricole non poterono fare a meno di andargli incontro e sommergerli di domande:
- Allora era vero, c’era veramente un Troll nel bagno delle ragazze?
- Sì Seamus. - rispose Harry.
- E perché siete conciati così? - George si rivolse ai due ragazzini.
- Volevamo avvisare Hermione, e Calì ci ha detto di averla vista piangere in bagno, così siamo andati a salvarla.
- E non mi dire… tappo-di-sughero ha fatto ricadere la colpa su di voi. - scherzò Fred, Hermione capì che con quel soprannome si riferiva a lei e cominciò a guardarlo in cagnesco a braccia conserte, come poteva dire quelle cose, solo perché avevano avuto quella piccola discussione sul treno non vuol dire che adesso doveva trattarla così, come una so-tutto-io che mette nei guai gli altri anche dopo averle salvato la vita, non era così meschina ed egoista, era così che la vedeva? Era così che gli altri la vedevano? E dire che voleva andare in camera sua a farsi una dormita e dimenticarsi di tutto il resto e invece se ne andò in lacrime, ovviamente il Troll non bastava.
- No, non ci crederai mai invece. - ribatté Ron entusiasta - quando sono venuti i professori, si è data la colpa e ci ha fatto guadagnare anche dei punti, è stata fantastica! - Fred cercò di intravederla tra la folla ma non riuscì a trovarla, voleva congratularsi con lei e stuzzicarla come faceva di solito ma vide la sua chioma ribelle solo all’ultimo, quando stava correndo nella sua stanza con le lacrime che le rigavano le guance arrossate. Sperò che non era per causa sua, credeva che aveva colto l’ironia nelle sue parole e non che se ne andasse a piangere, l’aveva sempre pensata come la ragazzina tosta del treno e che non gli importava di cosa pensassero gli altri, quello che diceva Fred era solo per farla innervosire, perché gli piaceva guardare il suo viso arrossato dalla rabbia, soprattutto se la causa era lui, No… sicuramente è stato il Troll, l’ha sconvolta!

10th November

Hermione seduta su un masso nell’ora di spacco nel cortile della scuola stava aspettando che i suoi amici Harry e Ron tornassero dalle lezioni, ancora non poteva crederci che si era fatta come amici quei due, soprattutto Ron, si meravigliò lei stessa di aver legato con lui, ma ci provò lo stesso anche perché gli aveva chiesto delle scuse dall’episodio successo un mese fa. Da allora erano successe anche molte altre cose come ad esempio, l’ammissione di Harry nella squadra di Quidditch, proprio in quel momento i due ragazzini gli passarono davanti
- Bravo Harry, sei nella squadra di Quidditch, sarai il giocatore più giovane che sia mai entrato a far parte di una squadra! - sentì dire da Ron, per non perderli di vista li seguì, congratulandosi anche lei con il suo amico.
- Si, Harry, congratulazioni, ma sei sicuro di entrarci? A me sembra un gioco pericoloso.
- Non lo so Hermione… - rispose incerto l’amico che venne subito interrotto dalle parole di Ron.
- Ah, non l’ascoltare! Devi entrarci Harry, forse con te i Grifondoro potranno finalmente vincere la coppa! - Hermione ovviamente si accigliò dalle parole di Ron ma ormai aveva deciso di non pensarci, stava cominciando a capire i Weasley, infatti si limitò ad alzare gli occhi al cielo. Mentre lo fece, notò che dietro di loro c’erano Fred e George che bisbigliavano, oh! Fantastico, eccolo qui, e dire che oggi era un bella giornata.
- Complimeti Harry, c’è l’ha detto Baston, anche noi siamo nella squadra… Battitori. - Oh, oh… che notizia! Pensò Hermione sarcastica
- Più avanti cercherò anch’io di farmi vedere dalla Bumb forse mi mette in squadra. - sperò Ron
- E tu? - domandò Fred, i ragazzini si guardarono intorno - A te piace il Quidditch? - poi notarono che lo stava chiedendo ad Hermione.
- Oh! A me non piace il Quidditch anzi lo detesto! - disse senza esitazioni.
- Solo perché non sei riuscita a prendere la scopa né a volare. - precisò Ron.
- Oh! - la prese in giro Fred - Quindi sei arrabbiata perché qualcuno sa fare qualcosa meglio di te, non è vero?
- No! - si infuriò - Non mi piace perché è un gioco brutale e violento, infatti non mi sorprendo che a te piace.
- Tappo-di-sughero si sta surriscaldando eh?! Beh… almeno verrai a vedermi? So che non stai stare senza di me più di un secondo. - si arrabbiò così tanto quasi da rivolgergli un grugnito, si strinse così forte i libri a sé che le si sbiancarono le nocche, le guance le divennero rosse ma non sa per quale motivo, mentre i suoi occhi… come se dentro ci vivesse una fiamma. E tutto questo mentre Fred le rivolgeva un semplice sorriso ironico.
- Certo che verrò alla partita ma se pensi che venga per te stai totalmente sbagliando, razza di idiota! - si portò i libri al fianco e camminò velocemente nell’aula di Trasfigurazioni.
- Credo che stavolta l’hai fatta davvero arrabbiare. - rise Harry.
- Le sue guance erano più rosse del solito, quindi credo di si… evvai! - alzò il pugno trionfante, tutti si misero a ridere.
Era il giorno della partita e Harry potè giurare di non essere mai stato così ansioso come in quel momento, cercò di integrarsi nei compagni di squadra per sapere qualche trucchetto su cui fare affidamento o su qualche tecnica in particolare, ma l’unica scena a cui assistere erano le imprecazione di Baston seguiti da ordini e grida. I gemelli si erano allontanati da lui, tanto diceva le stesse cose e mentre George si metteva la divisa, Fred scostò le tende dello spogliatoio:
- Per la Barba di Merlino! C’è anche Silente! - gridò, tutti si accostarono a lui, Harry potè vedere tutti gli spalti di Grifondoro allegri e euforici e addirittura uno striscione con scritto “Potter sei tutti noi” e per un momento si sentì più coraggioso e pronto ad affrontare la partita. Anche Fred stava guardando lo striscione, soprattutto la ragazzina che stava illuminando le lettere, fece un sorriso sbilenco, gli era già venuto in mente qualcosa. I ragazzi uscirono con le loro scope, era iniziata la partita, con qualche difficoltà che creavano i Serpeverde, i Grifondoro avevano comunque guadagnato alcuni punti grazie ad Angelina Johnson, dagli spalti Hermione riuscì a trovare Harry che stava per essere colpito da un bolide:
- Fred… cavolo il bolide! - gridava dalla folla, poi fece un sospiro di sollievo quando il battitore riuscì a salvare il suo amico. La partita si stava facendo più dinamica, anche se a una certa distanza la ragazzina cercava di seguire ogni movimento di Harry scorse un altro bolide finchè non ci fu qualcuno a coprirle la visuale, Fred si parò davanti a lei, anche nel bel mezzo della partita doveva darle fastidio, il bolide si avvicinò sempre di più ad Harry e George era occupato col l’altro.
- Ehi Granger! Vedo che sei venuta, sapevo che ti ero simpatico.
- Il bolide! - imprecò lei.
- Che cosa?!
- Il bolide! invece di venirmi a rompere le scatole, pensa alla partita idiota! Il bolide sta per colpire Harry! - lui si guardò alle spalle e andò subito in soccorso del cercatore e appena in tempo, il bolide fu colpito con successo!
- Si! Si! Vai Fred! - Ehm… cioè… ottima mossa, niente male, Hermione tornò in sé, questo dopo aver visto lo sguardo stranito di Ron che la osservava. La partita si concluse con una schiacciante vincita dei Grifondoro. Come mai tutta quella esultazione, eppure non era una grande tifosa di Quidditch!

25th December

Hermione era nella sua stanza, era il giorno di Natale e quindi si poteva concedere un altro po’ di riposo ma delle voci la disturbavano e non potè fare a meno di infastidirsi, capì che quelle voci provenivano dal piano di sotto. Si infilò la vestaglia sopra al piagiama, aprì la porta lentamente, non voleva svegliare le sue compagne di stanza, scese i gradini di soppiatto, voleva tanto sapere chi era quell’intelligentone che era già sveglio a quell’ora, scoprì solo la testa che si affacciava alla Sala Comune, E chi poteva essere?! Ron Weasley ovviamente. Viene in ritardo alla prima lezione di Trasfigurazione ma quando non c’è da far niente è il primo ad alzarsi! Ma non era l’unico, c’era anche Harry con lui, si stavano scambiando i regali di Natale, in mano ad Harry vide un maglione con sopra una grande “H” e così anche Ron, decise che era inutile spiarli ancora quindi si unì a loro. Appena “l’intelligentone” la vide alzò gli occhi al cielo.
- È possibile che non si possono scambiare neanche i regali di Natale in pace?! - sbraitò.
- Oh sta zitto! Se tu non mi avessi svegliata adesso non starei qui! - precisò con la sua voce da capetto.
- Ma nessuno ti ha detto di scendere! - replicò l’altro.
- Piantatela voi due! Hermione è amica nostra. - intervenne Harry, Ron si stupì delle parole dette dal suo amico, perciò sfoggiò un broncio dando le spalle ad Hermione. Proprio in quel momento entrarono i gemelli Weasley con indosso gli stessi maglioni di Ron e Harry, stavano mangiando delle Gelatine Tuttigusti + 1.
- Auguri a tutti, ragazzi! - dissero all’unisono.
- Ehi, guarda… anche Harry ha un maglione alla Weasley! - notò Fred - Però, quello di Harry è più bello del nostro – continuò - Naturalmente, Mamma ci mette più impegno se non sei della famiglia.
- E dov’è il tuo, Ron? - chiese George - Sono così belli e caldi. - Hermione ammirò il loro modo di non importarsene di quello che diceva la gente dei loro maglioni, anche se erano un po’ ridicoli.
- Chissà perché ci mette le lettere, sappiamo benissimo che ci chiamiamo Gred e Forge! - di sua spontanientà Hermione si mise a ridere attirando l’attenzione di Fred.
- Ci sei anche tu Granger! Auguri! - come ha fatto a non accorgersi di me! Ero qui proprio davanti a lui?!... non che questo mi interessi!
- Auguri anche te… Fred. - cercò almeno a Natale di essere magnanima con lui a meno che non tirava qualche battutine delle sue.
- Non hai ricevuto niente per Natale? - Hermione fu impreparata a quella risposta, non aveva ancora scartato niente.
- No… ehm… non ho ancora scartato i miei regali anche perché festeggio il Natale dai miei, perciò…
- Uh… capisco, e per me?! Non mi hai fatto nessun regalo?! - eccolo! Sempre il solito.
- Perché avrei dovuto farti un regalo, quasi non ci conosciamo… - Hermione sospese la frase a metà perché Fred gli stava porgendo una scatola di Tuttigusti + 1 con sopra un fiocchetto.
- Beh… io te l’ho fatto, di solito, li faccio agli amici più cari. - Hermione rimase stupita, la riteneva davvero un’amica? O era soltanto uno dei suoi scherzi? Non se lo aspettava minimamente, lo stomaco cominciò a girargli e tutto il viso diventò rosso, forse di imbarazzo, gli occhi le diventarono umidi, nessuno gli aveva fatto un regalo al di fuori dei suoi parenti, neanche i suoi amici più stretti, alzò la testa per guardarlo negli occhi per una volta.
- Grazie, Fred - gli sorrise, questa volta sinceramente.
- Di niente, la prossima volta aspetto il mio. - Hermione rise.
- Sei sempre il solito, non è vero Fred? - In quel momento entrò Percy Weasley, in un’altra occasione avrebbe stimato Percy per aver interrotto quel disordine, ma adesso voleva solo mandarlo via a calci.
- Cos’è tutto questo chiasso? - gridò, anche lui aveva quel maglione.
- Dai Percy, rilassati e guai a te se ti siedi al tavolo dei prefetti, il Natale si passa in famiglia! - lo spinsero fuori, mentre Fred si allontanava da lei per contribuire, sentì George parlare col gemello.
- Hai percaso visto la mia scatola di Tuttigusti + 1? - Hermione salì di corsa a cambiarsi non smettendo di ridere. Forse non era così male come credeva.

15th May

Dopo che i tre amici avevano affrontato le prove per recuperare la pietra filosofale, con Harry illeso, l’accaduto fu subito arrivato alle orecchie dei professori che non smisero di preoccuparsi per i tre ragazzini: Harry fu subito mandato in infermeria, così anche Ron e Hermione che però non avendo affrontato il Signore Oscuro di persona e non avendo lesioni gravi, furono rilasciati prima da Madama Chips. Quel giornò i due amici stavano aspettando fuori l’infermeria per salutare il loro amico, durante l’attesa arrivarono anche Fred e George con in mano una tavoletta di un gabinetto, Hermione alzò gli occhi al cielo.
- Non avrete mica intenzione di portare quel coso a Harry, vero?
- C’è qualcosa che non va Granger?! - le chiese Fred.
- Beh… dimmi che senso ha portare a Harry una tavoletta del gabinetto?
- È divertente! Pensa alla faccia della Chips se la vedesse! - Ron scoppiò subito a ridere - No… aspetta… ho capito, sei gelosa! - lei fece una smorfia per poi mettersi a sorridere.
- No, veramente non ci tengo a ricevere qualcosa del genere e poi è una cosa da immaturi! E se non mi sbaglio, mi ricordo che gliel'avevi promesso a tua sorella.
- No, a lei avevo promesso tutto il gabinetto. - Ron non riusciva a fare silenzio - Oh, vedo che non ti sei dimenticata del nostro incontro sul treno! - la prese in giro, Hermione fece un sospiro esasperato.
- Cos’è tutto questo trambusto? - gridò l’infermiera adesso uscita dall’infermeria, vide i gemelli - Oh! Voi due! Cos’avete in mano! Guai a voi se osate portare dentro quella cosa, non avete alcun rispetto per l’igiene! - finì, poi si rivolse a Ron e Hermione - Se volete vedere il vostro amico è meglio farlo adesso - i due ragazzini entrarono mentre Madama Chips aspettava che non ci fosse nessuna traccia dei gemelli.

2oth June

Finalmente era arrivata la terza settimana di Giugno, questo vuol dire che l’Hogwarts Express era pronto a riaccompagnare gli studenti a Londra. Hermione che con tutti i suoi libri trovava difficoltà a trovare posto, decise di dare alcuni bagagli al responsabile del treno che li avrebbe messi nella stiva, così come la civetta di Harry. Salirono i primi gradini del treno che Harry si fermò.
- Dai Harry! - Hermione lo spinse a muoversi.
- Aspettate, devo salutare qualcuno. - rispose lui, i due aspettarono finchè Harry non tornò con in mano un’album di foto - Ok, possiamo andare.
Una volta entrati, i maghetti sperarono che qualche vagone fosse libero.
- Andiamo da quella parte, forse sono liberi. - propose Hermione.
- Ok, però aspetta, ho visto la signora del carrello, vado a prendere qualche cioccorana e poi ti raggiungo, Harry vieni con me? - chiese Ron.
- Sì - confermò.
- Ok, allora vi aspetto nel vagone, così vi occupo i posti. - Hermione camminò con la testa girata verso destra guardando con attenzione se c’era qualche posto libero. Era così presa nell’osservare che non si accorse di andare a sbattere contro qualcuno.
- Scusa… - parlò quello che l’aveva urtata.
- Oh, scusa… io... - disse ancora concentrata, poi alzò la testa - Oh, ma allora è un vizio!
- Te l’ho detto! Non è colpa mia se sei una tappa! - gridò Fred.
- Forse sei tu che sei troppo alto! Beh… l’importante è che mi hai chiesto scusa! - precisò lei a braccia conserte e a testa alta.
- Che cosa?! Io non ho detto proprio niente!
- E invece si, diglielo George! - Hermione interpellò il fratello che era accanto a lui.
- Ah! Non mi mettete in mezzo a questa storia! Entrambi vi siete detti scusa, ora ce ne possiamo andare, Fred? - George sbrigò immediatamente la situazione.
- Non mi muoverò di qui finchè lei non dice il vero! - protestò l’altro.
- Ok, allora ciao, mi sono scocciato di voi due.
- Io non devo dirti un bel niente! - disse Hermione, a Fred non importava un bel niente delle scuse, gli piaceva solo guardarla arrabbiata e poteva stare così anche per tutto il viaggio. Passò un bel po’ di tempo prima che Hermione proferisse parola anche perché aspettando, la rabbia era sbollita.
- Ok, mi sono scocciata, me ne vado! - Ovviamente l’ultimo giorno di scuola lo doveva passare infuriata, Fred la guardò fare i primi passi.
- No, aspetta! Scusa. - non poteva crederci, forse Hermione era stata l’unica persona a far pronunciare quella parola a Fred Weasley, lei gli sorrise.
- Davvero l’hai detto? - si meravigliò.
- Si, non volevo che passassi tutta l’estate a pensare al bel Fred Weasley.
- Già, che gesto gentile da parte tua... - fece l’ironica.
- Beh… all’anno prosimo allora - Fred non voleva che quel momento continuasse più del dovuto, stava cominciando ad imbarazzarsi.
- All’anno prossimo. - confermò la ragazzina. Fred era quasi arrivato alla porta del vagone successivo ma una voce lo chiamò, lui si guardò di nuovo indietro.
- Che c’è Granger? - le sorrise.
- Scusa. - poi se ne andò prima che lui dicesse altro. Fred aprì la porta più felice del solito.




P.S - Ciao! come avrete capito dall'introduzione questa è la mia prima Fremione, ho sempre adorato la coppia quindi ho deciso di scrivere una ff su di loro, spero che vi piaccia, ho deciso di far dire a Hermione come insulto "idiota" visto che lo dice nel film e poi è più divertente detto da lei, spero di non esere andata in OOC con i personaggi, comunque per ogni opinione, correzione o altro spero che RECENSIRETE :D

P.P.S - Vi prego recensite, perchè su questa coppia ci tengo :D


Julia :D
  
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