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Autore: Blubba    06/01/2013    1 recensioni
Forse qualcuno spunterà da dietro il divano e urlerà “Sorpresa!”. Scherzi mentre giri la chiave che si inceppa nella serratura, e che dopo alcuni minuti di manipolazione si apre, mostrando l’atrio vuoto e buio.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti, Viandante
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Corsi così tanto da sentire i muscoli protestare e cedere dopo non so quanto tempo. Dietro dei me c’erano dei passi concitati, non ricordavo chi mi stava seguendo, forse era solo la mia immaginazione. Probabilmente nessuno mi inseguiva, a nessuno importava veramente di me, forse era solo qualche buona anima che si era spaventata vedendomi correre, o un Consolatore di passaggio che voleva psicoanalizzarmi. E io non lo sopportavo, non potevo reggere queste menzogne, con Apeiron che cercava di parlarmi e io non riuscivo ad ascoltarlo, perché non ero stato abbastanza convincente, perché quella piccola speranza di riuscire a vivere felice mentendo aveva mandato tutto a puttane. L’unica cosa che potevo fare era nascondermi e soffrire in silenzio, e morire in un vicolo, magari. Era finita, avevo mandato il mio piano alle ortiche ancora prima di iniziare, ero fregato, fottuto e in quel momento completamente scoperto, in ginocchio in un vicolo talmente stretto e buio da non potermi vedere. La testa era impegnata in pensieri frenetici che mi facevano male fisicamente, che mi spezzavano le ossa e comprimevano la gabbia toracica.
E Apeiron parlava, urlava e io non riuscivo a sentire, non potevo.
Respirare era praticamente impossibile, così in poco tempo mi ritrovai quasi rannicchiato a terra, ad ansimare nella polvere.
Una voce mi diceva che almeno ci avevo provato, che era impossibile e lo sapevo. Non capivo se si trattasse della mia voce o di quella di Apeiron.
Rimasi steso a terra cercando di contare i secondi che passavano ma perdevo spesso il conto e mi toccava ricominciare da zero. Mi accorsi dopo una paio di tentativi di contare ad alta voce, per sovrapporre pensieri e parole a qualcuno che cercava di parlarmi ma che evidentemente non intendevo ascoltare.
-…Ti aiuterò…- Sentii tra un tentativo di scandire il tempo e l’altro. Era il mio Cercatore.
Chi voleva aiutare? Anassimandro o Apeiron? Chi aveva inseguito?
Tra le frasi che arrivavano sconnesse alle mie orecchie, sentii spesso la parola “aiutare”; nel frattempo il Cercatore mi aveva sollevato di peso e in un scatto assestai un pugno sulla sue guancia, lui represse un gemito e non fece una piega. Continuavo a dimenarmi ma ero debole.
Mi dimenai così violentemente da fargli perdere la presa, caddi a terra e nella semi oscurità vidi il suo pugno chiuso avvicinarsi al mio viso.
Poi, solo dolore e buio.
E nella mia mente, riecheggiava solo la parola “aiuto”.




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Blubba:
Ecco, pubblico questo capitolo per farvi sapere che sono ancora viva e vegeta e che ho risolto i problemi che mi hanno impedito di pubblicare fino ad ora. 
Spero che questo capitolo vi piaccia e di poter pubblicare ad un ritmo stabile di almeno un capitolo a settimana. 
Grazie a tutti! P.S. Ho appena sistemato il font, andavo di fretta e non ricordavo quello che usavo prima D:

   
 
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