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Autore: Sylvia Ruth    06/01/2013    1 recensioni
Il cuore di Dave Gahan si è fermato per tre minuti... Questa è cronaca...
Ma se non fosse tutto qui?
Se la sua morte fosse stato solo un nuovo inizio?
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Cosa diavolo ha quella donna da fargli schizzare la temperatura al massimo e annebbiargli completamente il cervello? Si concentra sulla sua bocca, rossa, gonfia,
lussuriosa ed è colto dall'impulso di assaggiarla ancora, e ancora, e ancora.
Si scosta per sussurrarle: "Andiamo?"

"Dove?"
"In un posto più... appartato." La prende per mano e praticamente la trascina nel cortile sul retro, protetto da una vetrata e deserto.

                                                               * * * * * * * * * * *

"Diavolo!" Borbotta. "Non mi sento più le gambe."

"Io invece mi sento meglio... Grazie alle tue attenzioni." Sogghigna lei sistemandosi con pochi gesti l'abito e le calze.

"Margareth... Non so che mi è preso..." Andy tiene gli occhi bassi. "Di solito non mi comporto come... come..."
"Come un uomo? Ah, già. Sei sposato. Tranquillo, bimbo! Terrò la cosa per me." Andy sospira, sollevato. "Ma in cambio ti chiedo un aiutino..."

"Per cosa?"
"Per togliermi quell'impiastro di olandese dai piedi."
"Anton??"
"Proprio lui. Sopporto a stento i miei connazionali..."
"Molto, molto volentieri." Ride lui.

Passando vicino al bancone ordina un grosso boccale di birra scura e un altro cocktail per lei. "Un Brandy Alexander. Ha il tuo profumo..." Le bisbiglia. "E tutto il tuo gusto...
Dolce e speziato."
"Ma grazie, tesoro!"

"Fatto?" Chiede Martin.
"Al momento sì. Per il resto dovrò aspettare il mio ritorno a casa." Risponde lei, lanciandogli un'occhiata palese di invito. Martin batte due volte le palpebre in segno di
assenso.

Nel frattempo Andy inciampa cadendo e rovesciando la birra addosso allo sfortunato Anton.
"Andy!" Protesta furioso.

Margareth ride silenziosamente. **Il signore è servito.**

"Quanto mi dispiace!!"  Fletch simula un profondo rammarico. "Sei zuppo. Dovrai cambiarti. Aspetta... Ti chiamo un taxi. Serve anche a me. Sono stanco e devo aver bevuto
troppo." Prima di allontanarsi schiaccia l'occhio a Martin. "Comportati da perfetto gentiluomo, mi raccomando."

"E' bello avere degli amici sinceri." Commenta Margareth.
"E' d'aiuto." Replica lui. "Sei tu che gli hai chiesto di allontanare Anton?"
"Vedo che nonostante tutta la birra ingurgitata il tuo cervello funziona." Il duello ha inizio.

"Questa sera mi sono trattenuto. Avevo più di un motivo. Da quanto conosci David?" L'interroga.
"Dal mio arrivo. Poche ore fa. Simpatico ragazzo." Risponde calma.

"E' già passato tra le tue gambe?" Sibila.
Lei è colta di sorpresa da questa domanda, ma non lascia trapelare la sua meraviglia. "Ti interessa?"
"Sì. Ha già passato abbastanza guai."

**Fingi di essere freddo e distaccato, ma non lo sei. Perchè?** "Me ne ha parlato. David non è quello che cerco e poi è troppo impegnato a dimostrare di essere adulto e responsabile..."
"A chi?"

"Alla banda delle Tre J... Jack, Jennifer e Jonathan... Anzi. Quattro. Dimenticavo Jimmy. Simon dice che passa la maggior parte del tempo attaccato ad un telefono."
"Chi è... Simon?" La tensione in lui sta svanendo.

"Il custode della casa di Kit, che è spesso in viaggio e ha bisogno di chi gli ritiri la posta e sbrighi altre incombenze." Minimizza con un gesto della mano. "Se hai finito con la tua indagine... Passiamo oltre?"

"E, per te, cosa sarebbe oltre?" Martin appoggia le spalle al sedile ed incrocia le gambe.
"Finire a letto insieme e vedere chi dei due si stanca prima." Ribatte, pacata e sicura di sè. "Andrew è stato un gustoso antipasto... un gradevole spuntino, ma ho bisogno di
qualcosa di più sostanzioso..."
"Credi che faccia al caso tuo?" Replica con un ampio sorriso.

Lei annuisce. "Ti sento simile a me. Ti piace il sesso senza impegni o rimorsi successivi e... trasgressivo. Però ti avviso: non mi faccio legare o rovinare la pelle. Per il resto
d'accordo su tutto."

Lo sguardo di Martin si accende. Si alza senza aggiungere altro. L'aiuta e paga il conto.
"Dove?" Le chiede chiamando con un gesto il Taxi. Lei sale e scandisce l'indirizzo.

Dentro l'auto l'atmosfera si fa carica di elettricità. Maggie freme nell'attesa. Ha voglia di sentire le sue mani e la sua bocca addosso. Sbircia Martin che la fissa con il viso teso.
"Vieni qui." Le intima.

"No." Se l'avesse toccata gli sarebbe saltata in braccio, strappandogli i vestiti e spaventando l'autista.
"Allora vengo io da te."

"Perchè?"
"Per dirti tutte le cose che intendo farti, senza ascoltatori curiosi."
Maggie scuote la testa. Il magnetismo che li attira è sempre più forte. "Penso di riuscire ad immaginarlo."

A Martin brillano gli occhi. "Non credo tu possa immaginare i progetti che ho per quelle perle."
Le viene la pelle d'oca. "Sapessi i miei." Incapace di resistere, scivola sul sedile finchè le loro cosce aderiscono dall'anca al ginocchio.

Martin le mette un braccio sulle spalle, le prende la mano e si china verso il suo orecchio, spiegandole in modo dettagliato le sue intenzioni. Nell'oscurità del'auto le sue parole,
colme di promesse sensuali e la sensazione del suo pollice che le sfrega la mano la fanno vibrare.
   
 
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