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Autore: Maunt    08/01/2013    1 recensioni
questa fanfiction è ispirata al primo episodio dell'ottava stagione:" l'ultima miniatura(seconda parte)". Cosa è successo dopo che hanno caricato Sara sull'elicottero ? Bene questo è quello che la mia mente immagina .
buona lettura !
ps per favore lascite qualche recensione !!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gilbert 'Gil' Grissom, Sara Sidle
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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LA VISITA
Finalmente arrivò il mattino , erano le sei , troppo presto per le visite , che iniziavano alle sette e mezza . Gil si alzò e si diresse nella cucina , Catherine dormiva sul divano e un mezzo sorriso passò sulle labbra di lui , avrebbe dovuto ringraziarla , aspettò che il caffè fosse pronto e ne preparò due tazze , una la mise sul tavolino davanti a Catherine e l'altra la bevve ; aspettò che la sua amica si svegliasse con il profumo del caffè , passò circa mezz'ora ; la donna appena ridestata dal sonno sorrise e prese la sua tazza bevendo a piccoli sorsi la bevanda .
"passato bene la nottata ?"chiese con un mezzo sorriso
"molto bene " rispose Gil .
                                                                                             .....
Si stavano lasciando la casa alle spalle , Grissom guidava l'auto di Catherine e stava cercando le parole per dire qualcosa
" senti cath , volevo ringraziarti , insomma tu hai dormito da me e mi hai sostenuto e e ... " lei lo guardò dolemente
"Non preoccuparti Gil , é quello che si fa tra amici " ma lui insisteva
"No senti , veramente ... grazie mille Catherine !".
Furono le uniche parole di tutto il viaggio ; Grissom era ansioso e palpitante di arrivare in ospedale perchè una volta giunto il suo incontro con Sara sarebbe stato più vicino.
Scesero velocemete dalla jeep appena arrivati nel parcheggio e si diressero a passi affrettati verso l'ingresso ; ora l'attesa di vedere Sara era angosciante , non poteva più aspettare , voleva sentire la sua voce pronunciare il suo nome , voleva stringere la sua mano sentendo la stretta ricambiata da lei , incrociare il suo sguardo e vedere quella luce che proveniva dall'anima della sua Sara . Al solo pensiero accelerò il passo , stava quasi correndo , sapeva che mancavano ancora dieci minuti prima che gli permettesero di incontrarla , ma non poteva più aspettare , avrebbero fatto un'eccezione . Il cuore gli martellava in petto e sentiva uno strano nodo allo stomaco , si diresse da una delle infermiere addette all'accettazione e chiese
"Mi scusi devo vedere una persona che è ricoverata qui " l'infermiera annuì con aria annoiata e trafficò con il computer che aveva davanti
"Nome e cognome prego " la sua apatia lo infastidì
"Sara Sidle" rispose brusco , mentre la donna scriveva il suo nome al computer Gil si girò verso Catherine che rideva sotto i baffi , evidentemente si era accorta della punta di acidità nella sua voce .
"Stanza 103 , terzo piano" disse l'infermiera e dopo aver ringraziato si diressero verso l'ascensore , ancora pochi minuti e avrebbe potuto riabbracciare la sua Sara , gli tremavano le mani dall'agitazione .
Appena le porte si aprirono Grissom vide un piccolo gruppo di persone radunate davanti ad una stanza , si avvicinò : vide Brass sorridergli e Nick e Warrick lo salutarono con una mano , erano arrivati alla stanza 103 , nessuno era ancora entrato e Gil sapeva che l'avevano fatto per lui . Guardò nella camera dal vetro e finalmente la vide , distesa sul letto , aveva un braccio ingessato e alcuni cerotti , ma stava bene e dormiva beatamente . Che magnifiche sensazioni che provava , solievo e gioia e ansia , ma soprattutto tanto tanto amore per Sara .
Aprì piano la porta e vi si infilò dentro il più silenziosamente possibile , la stava chiudendo quando il suono più bello del mondo gli arrivò all'orecchio
"Gil..." era la sua voce che lo chiamava , una splendida melodia per lui ; si girò immediatamente e il sorriso di lei gli fece quasi cedere le ginocchia, nulla era più bello del suo viso illuminato dalla gioia provocata dalla sua presenza , si diresse verso il bordo del letto
"Sono qui piccola mia " Grissom allungò una mano e strinse dolcemente quella di lei facendo attenzione all'ago nel suo braccio , si guardarono negli occhi per un secondo o forse un minuto , lui gli accarezzava dolcemente la guancia e , sempre fissando il color nocciola dell'iride di Sara , si avvicinò lentamente e posò delicatamente le labbra sulle sue dandole un piccolo bacio carico di dolcezza
"Ti amo Sara " lei sorridendo sussurrò appena
"lo so tesoro"
"Sono stato malissimo , io sono vecchio ormai e ho rischiato un bell'infarto" sorrise beffardo avvicinando una sedia al letto
"Sì hai ragione " ammise scherzosamente " Dovrò anche ringraziare Catherine per averti fatto andare a casa per riposarti " Grissom rimase interdetto per un po' e la guardò aggrottando la fronte nella sua tipica espressione da ragionamento
"Ma ... come fai a sapere che ... che sono stato a casa ?"
"Gil" lo ammonì " "Non prendermi per fessa , riconoscerei il profumo del tuo bagnoschiuma ovunque" e inspirò profondamente avvicinandosi a lui "Pino silvestre , lo adorò "
lui un po' imbarazzato abbassò lo sguardo , ma poi si lasciò andare in una risata fragorosa che coinvolse anche Sara e insieme si abbandonarono in un momento di gioia perfetta .
Sara si accorse del piccolo gruppo che aspettava fuori dalla stanza, di tanto in tanto qualcuno lanciava occhiate curiose senza farsi vedere , era la prima volta che i loro colleghi li vedevano scambiarsi i gesti tipici di una coppia . Spostò il suo sguardo su di essi e li salutò con la mano libera invitandoli ad entrare ; ci furono molti abbracci e baci e Greg si azzardò a fare qualche battuta sulle loro mani che si stringevano affettuosamente in bella vista sul letto , solitamente Grissom avrebbe lasciato correre , ma in quel giorno di particolare euforia rispondeva giocosamente alle provocazioni .
Piano piano la stanza si svuotò e rimaserono nuovamente soli , Sara era molto stanca e Gil lo notò , si sedette sul bordo del letto e accarezzandole i capelli disse
"Piccola ora riposa , io rimango qui ... ti amo " quanta dolcezza c'era in quelle parole è indesrivibile , nessuno avrebbe mai immaginato Grissom , l'uomo insetto , parlare in quel modo ad una donna , la sua .
Sara chiuse gli occhi e sussorò flebilmente
" Ti amo anche io Gil" dopodichè cadde in un dolce sonno , lui si sedette su una sedia e contemplò quella magnifica donna che gli aveva fatto provare in poco tempo tutto ciò che per cinquant'anni aveva abilmente allontanato , gli doveva tutto e non poteva pensare di vivere senza di lei , un pensiero improvviso gli passò per la testa perchè non chiederle di sposarlo ?
  
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