"Pronto Simone, sono Sissi ti devo chiedere una cosa, non è che domani dopo la scuola ti andrebbe di accompagnarmi a comprare dei letti per i miei piccoli?”

“Sì, va bene”

“davvero? Allora ci vediamo domani”.

Dopo aver attaccato mi misi ha leggere un libro fino a che la mamma non mi chiamò per la cena,dopo aver cenato con una bella zuppa di pesce speziata,ritornai in camera.

I miei piccoli stavano ancora giocando e allora perché non pensare alla risposta da dare al professore? E cominciai a pensare al viaggio, arrivando dopo un’ora ad una decisione, sarei partita.

Rimasi un po' sdraiata sul letto,con il pericolo di addormentarmi,ma poi presi un foglio e ci disegnai sopra una tabella e i numeri fino a dieci in grande, poi mi lavai i denti e m’infilai sotto le coperte. Era presto per dormire, ma infondo non avevo niente da fare.

 “Candy Vieni”La chiamai. Appoggiai la testa sul cuscino e attesi.

 Arrivò subito. “Candy facciamo un gioco? Così imparerai i numeri, ti va?”

Mi guardò un attimo confusa,poi annuii.

 “Bene questi sono i numeri e servono per dire quante cose ci circondano, tutto ha un numero, ora te li leggo”.

 “Capito? Ora ti chiedo dei numeri e tu me li devi indicare ok?”

“Uno” e con un piccolo versetto me lo indicò.

 “No, aspetta ora te li rileggo, ascoltali bene” e mentre lì leggevo glieli indicavo. Vidi la piccola guardarmi concentrata, ma non mi sfuggì anche il mio piccolo birbante che si era avvicinato, incuriosito, poi si era seduto in silenzio vicino al foglio e guardava ciò che facevamo.

 “Uno, giusto, sette, sì, dieci, ottimo,quattro, perfetto” e andammo avanti così per un po’, poi quando vidi la piccola tenere aperti gli occhi con molta difficoltà, smisi.

 “Va bene, per ora basta, vieni qui, dormiamo insieme" e attesi che si infilasse sotto la coperta con me, poi guardai il mio piccolo terremoto.

 “Vuoi provare anche tu a giocare?”Gli chiesi. Subito mi guardò male.

 “E dai, così impari anche tu e ti diverti, non vorrai essere l’unico a non sapere i numeri, vero? Dai che so che vuoi farlo, altrimenti non ti saresti avvicinato, allora? Li ricordi?

Dieci, esatto, sei, giusto, uno, bravissimo, tre, ha, ha, sbagliato”

“no, neanche quello, aspetta te li rileggo” e così feci e andammo avanti, fino anche non mi si chiusero gli occhi e non ne sono sicura, ma forse mi addormentai sognando
il mio diavoletto che ancora giocava ai numeri.