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Autore: Lelusc    08/01/2013    0 recensioni
è incredibile come si cambi dopo aver incontrato la persona giusta.
Mara ha un cuore ormai freddo, che piano piano si scioierà e sboccerà con tutta la sua dolcezza e bellezza, grazie alla persona giusta che le farà capire che non è sola ma che avrà qualcuno che ci starà per sempre per lei.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La mattina seguente Mara si alzò come sempre alle sette, aveva già preparato gli abiti il giorno prima, così si vestì con una maglietta verde mela e dei pantaloni marrone scuro e si legò i capelli in una coda di cavallo.
 Dopo essersi lavata il viso e aver preso la cartella già bella che pronta, scese di sotto.

  Si mise a riscaldare del latte e prese un pezzo di un biscotto fatto a casa dalla sua vicina, per ringraziarla dell’aiuto che le dava, nelle piccole faccende domestiche.  
 A tavola mentre beveva lentamente il latte, pensava alla matematica e per sbaglio il pensiero passò a Gef il nuovo alunno.
 Perché penso a lui, si chiese stizzita, poi finì l’ultimo goccio di latte s’infilò la giacca e uscì da casa, chiudendo la porta a chiave.
 Alla fermata dell’autobus, attese Mina che non si fece viva “scommetto che sta ancora dormendo e che arriverà tardi” pensò facendo un lieve sorriso.
 
 Salita sul autobus, si sedette a uno degli ultimi posti, fino alla scuola. Fuori c’erano molti ragazzi che attendevano e fumavano una sigaretta, o chiacchieravano con altri, ma a lei non interessava, affatto parlare con qualcuno, così entro a scuola.
 Nel corridoio passo a canto a un gruppetto di suoi compagni di classe e s’incammino fino all’aula, dove si sedette al suo solito banco, come faceva tutte le noiose mattine, se non c’era Mina che raramente era in orario.
  
 Aspettò un pochino e vide entrare altri suoi compagni di classe che ebbero la sua stessa idea, cioè quella di entrare e non congelarsi al freddo.
  
 Controllò il cellulare, erano quasi le otto, era in anticipo, come sempre e conoscendo Mina sarebbe arrivata o quando entrava il professore o quando aveva appena finito l’appello, vista la sua fortuna era probabile quando sarebbe finito l’appello.
  
 Ma la sorprese, infatti, non appena finì di pensare la frase, Mina entrò e si diresse verso di lei tutta bella sorridente e allegra “ciao Mara, hai sentito che freddo questa mattina?” “si, ma mi spieghi perché non eri alla fermata?” “ho fermato la sveglia e mi sono rimessa a dormire e così ho fatto tardi,ma per fortuna la mamma mi ha dato uno strappo” “Ah ecco perché sei in orario” “già lo so, sono una dormigliona” “solo quello?” “ehi!” “va bene va bene,sei preparata nella verifica di algebra?” “lo sapevo che me lo avresti chiesto,e bene, no,non ci ho capito un accidenti” “cosa non hai capito?” “a proposito di algebra che fai? Ti tiri fuori con Gef?” subito, Mara girò la testa di scatto verso Mina “no, perché dovrei” “perché, beh perché” “di che hai paura?” “niente è solo che è così diverso da te e se vuole sapere qualcosa su di te?” “e se vuole solo imparare la matematica?” gli ribatte Mara “si, ma se” “ma se, ma se, ma se ,ma se” “non si vive di ma se Mina, se vuole sapere su di me, casca male, non parlo, lo sai bene” “va bene ho capito, non ti alterare” “io non mi altero,ma tu non usare parola di cui non sai significato” “Ma che dici, come ti permetti, per tua informazione so che vuol dire, capito?!” disse Mina scrollandola amichevolmente mentre Mara sghignazzava” “ va bene,se dici che sai che vuol dire mi fido” “ecco brava,ora mi aiuti con la matematica non so nemmeno come iniziare” “va bene unisci i banchi,allora”.

 E rimasero tutto il tempo che avevano a disposizione prima della prima lezione, appunto la verifica di algebra,a ripassare,non sentendo neanche tutti gli altri ragazzi entrare nella classe e sedersi ai propri posti.
  
 Ah, ho capito, ora so come iniziare e per svolgerla devo fare così, giusto?” “esatto, però sei migliorata” “perché tu mi dai ripetizioni e perché quando mi spieghi mi fai capire tutto “sono contenta che capisci tutto,ma ora fammi questi esercizi” “ok professoressa”.  
  
 Non appena finì di controllarglieli il professore, entrò “ragazzi seduti, è ora della verifica, forza”.
 Una volta tutti seduti cominciò a fare l’appello. Quando la porta si spalancò e il professore di conseguenza si girò“mi scusi, sono in ritardo” “va bene Gef, ma mai più” “va bene mi scusi”disse con il fiatone, evidentemente aveva corso, si ritrovò a pensare Mara senza volerlo “accidenti a me e che vado a pensare,non m’interessa di lui”si disse mentre guardava il professore.
 Gef, ci passò dietro e le fece un cenno del capo, quasi impercettibile ma, lei lo aveva visto bene”.

 “Lo hai visto, era per te quel cenno vero, ti guardava” “Mina non ti dimenticare che dietro di noi c’è Siria” “è vero, hai ragione, sarà rimasto folgorato dalla sua bellezza”disse Mina sghignazzando mentre Mara faceva un sospirò di sollievo.<br />
 Il professore le posò dinanzi il foglio,poi ritornò alla cattedra, disse l’ora del ritiro e piombò il silenzio.
 
 Mara diede una guardata veloce agli esercizi prima d’iniziare e poi cominciò, dopo qualche minuto ebbe già finito ricontrollò per bene tre volte e poi poggiò la matita sul banco in bella vista, come segnale al professore, che si alzò e andò da lei, le prese il foglio, si mise bene gli occhiali da vista sul naso e mentre reggeva, con una mano, il foglio e leggeva con l’altra si accarezzava i baffi rossicci, un gesto abituale “Too suppongo siano perfetti come sempre, ora glieli correggo”.

 E all’improvviso si alzarono critiche del tipo “se, sempre lei” “la stramba ha già finito” “come sempre, ma perché si deve far notare” “ma avete visto com’è strana” “a me sembra sempre che gli è morto il gatto".
  
 “tacete un'altra parola e ritiro a tutti il compito chiaro” disse il professore alzando il capo dal foglio, Mina toccò un braccio a Mara per consolarla, ma a lei non interessava e girò il capo come se fosse stata chiamata e vide Gef guardarla, odiava la compassione negli occhi degli altri, così si rigirò a guardare il professore, irritata.
 
 “bene Mara, come previsto, cento su cento, bravissima continua così e forse se vorrai ti iscriverò alla sfida di matematica a gennaio,ora attendi tranquilla” “si professore e la ringrazio ” poi rimase in silenzio.
 L’ora finì e anche quella dopo con una bella spiegazione di una nuova materia di matematica e poi arrivò l’ora di scienze l’interrogazione,che Mara avendo cognome che inizia per “t” non fece,ma quando tocco a Gef,come se una forza l’attirasse verso lui lo sentì guardandolo.

 All’inizio della terza ora, al cambio del professore, qualche imbecille diede voce ai suoi stupidi pensieri, sapendo bene che Mara lo avrebbe sentito.     
   “ Si può sapere perché deve sempre sembrare la super intelligente della classe, quella Mara, è solo brava a fare i compiti e fa la lecchina con i professori, poi ha sempre piena di se, io non la sopporto e poi non si degna nemmeno di parlarci, come se siamo inferiori a lei, sua altezza, secondo me, è solo una stupida”.
  
  “Taci Lorenzo, vedi di smetterla, mi danno fastidio le tue insulse osservazioni anche errate, chiaro” disse Maik di risposta al cretino “ma come, stai dalla sua parte “io non sto dalla parte di nessuno, chiaro? È solo che, siamo tutti compagni della stessa classe e parlare male di una persona è bruttissimo, chiaro?”
 “ Quanto sei noioso, comunque tutta la classe la pensa come me, quella è stramba e che ne so, anche una strega, dovremo starle alla larga”.
  
  “Una strega questo è ridicolo, ma ti senti”s’intromise Gef “come hai detto Chicco?” “guarda che il mio nome è Gef, non chicco vedi di ricordartelo, mio caro e se non te lo ricordi non importa non mi chiamare proprio, sarei molto più contento, comunque a me Mara non sembra affatto strana,ne una strega, pure perché non esistono e poi credo che faccia bene a fare i compiti e ha prendere bei voti, più tosto pensa a studiare bene per essere come lei,non sono certo però che ci riusciresti,ah un'altra cosa non credo neanche si pavoneggi,non mi pare di averla sentita dire frasi, tipo, “avete visto io o finito,voi invece non siete capaci, lumache, non neanche prenderete la sufficienza”a me non pare di aver sentito niente del genere a parte che con voi non parla e fa bene, se tutta la classe è come te,che si tenga stretta Mina che è normale e non la tratta come voi e poi voi non le parlate già, perché siete così stupidi e immaturi da non capire che lei è più intelligente di voi e quindi e un bene che le stiate alla larga,se no me la fate diventare stupida,sarebbe un problema” “ehi tu come ti permetti,mezza calzetta” disse Lorenzo alzandosi di colpo dal banco, ma proprio in quel momento entrò il professore e la questione finì. 
  
 “Ehi hai visto come ti hanno difesa,Maik è stato neutro come al solito,ma Gef ti ha proprio difesa a spada tratta,non credo che a Lorenzo passi così facilmente,speriamo non voglia creare una rissa fuori scuola”disse Mina a Mara che ancora guardava Gef con fastidio ma con un leggero retrogusto di ammirazione”  

  
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