Quindicesimo giorno.
Lavo via lo sporco della taverna del pesce, non ho tempo per lamentarmi.
Mentre gli stracci che uso per pulire solcano il pavimento sporco di sputi, vomito e spermatozoo mi accorgo che la vita qui è un Far West. 
Ptil'uzù il regista entra, scenicamente accompagnato dal sole esterno, come Horus in piena crisi adolescenziale. "Ottime notizie, giovane!" beve una birra-pinguina e una bacia la vecchia baldracca che balla sui tavoli.
"nessuno ci crederà mai ma ci hanno scritturato per ben altre 5 puntate!" 
Il mio mondo interiore si spezza.
"Smettila di spalare merda senza telecamere al seguito, muovi il culo e andiamo!"
Sul Set l'atmosfera non è molto diversa dal vecchio Pub. Pinga mi balla davanti cercando di far colpo su di me e l'attore che interpreta mia madre inizia il doloroso processo per cambiarsi i connotati. Assaporo la fredda aria di sconfitta e, quando incrocio lo sguardo con lui qualcosa scatta in me.
Durante la puntata l'osservo, costretto a pulirsi il muso con gli stessi fazzoletti usati per pulire il culo di Pinga. L'osservo, costretto a quel porno subliminale che ci vede rincorrerci e passare l'uno sotto le gambe dell'altro, allargandoci inverosimilmente dopo dolorose sedute di Yoga, Tantra e un incontro con Mr. Fantastic. 
Quando finiamo di girare ci chiudiamo nel magazzino delle scope, che è anche il mio camerino e ci facciamo avvolgere dalla passione. Dopo aver fatto tantra per giunta la cosa diventa anche piuttosto seria.