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Autore: f9v5    09/01/2013    1 recensioni
Sonic e co. si ritroveranno, ancora una volta, ad affrontare Eggman; il folle scienziato mira, per l'ennesima volta a conquistare il mondo, ma stavolta può contare sull'aiuto di qualcuno di inaspettato. E possono sempre esserci altri nemici che tramano nell'ombra.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Salve, sono di nuovo qui col nuovo capitolo di Teen Heroes. Non penso ci sia bisogno di dirvi cosa accadrà in questo capitolo, il titolo dice tutto!
Ma, a discapito di chi non si aspetta altro, vi dico già ora che gli altri due team coinvolti nella storia torneranno all'opera in questo capitolo, non mi andava di lasciarli in riserva.



Caccia al tesoro tra le rovine

(cda:Vector, spaparanzato sulla sua sedia e con le gambe sulla scrivania, ascolta la musica con le sue cuffie; Charmy, seduto sulla scrivania, gioca con la sua console portatile; Espio è seduto in un angolo a meditare.)



Jump city - Giorno 1, ore 10:50


Aveva già perlustrato gran parte delle fogne, eppure non c’era la benché minima traccia del suo amico androide; dopo aver ripreso le sue sembianze umane, BB si avvicinò al bordo del pavimento, osservando con malcelata preoccupazione le acque fognarie che scorrevano inesorabili.
Un terribile pensiero sfiorò la sua mente: e se Cyborg fosse stato buttato nelle acque e fatto annegare?
No! Non voleva neanche pensare a quell’evenienza e in un attimo ritrovò il suo solito ottimismo.
-Smettila, BB! Conosci Cyborg, di sicuro sta bene, magari si è solo nascosto in un angolo per recuperare le forze. E’ questione di pazienza, alla fine lo troverai!- disse il verde a se stesso per incoraggiarsi a dovere e continuare le ricerche.
Eppure le ricerche continuarono a rivelarsi infruttuose; ad un certo punto, l’attenzione del ragazzo venne attirata da un suono, un “BIP” ad intermittenza piuttosto lieve, ma che il suo udito riuscì a captare.
Raggiunta la fonte del rumore, potè constatare con immenso piacere che si trattava proprio del suo amico: era svenuto e piuttosto ammaccato, col suo occhio sinistro che lampeggiava ed emetteva quel suono, evidentemente un segnale che Cyborg aveva installato nei suoi sensori affinché i suoi compagni potessero rintracciarlo nel caso fosse entrato in stand-by.
-Ehy, Cyborg, amico svegliati!- cercò di farlo rinvenire dandogli qualche leggero schiaffetto sul viso, senza sortire però alcun effetto.
Constatando che non serviva a niente, il verdino affannò la sua mente per cercare un metodo alternativo; ad un tratto gli si accese la lampadina “Ma certo! Perché non ci ho pensato subito?”.
Si trasformò in un corvo, si avvicinò al suo orecchio…e iniziò a gracchiare come un forsennato.
Per riprendersi, Cyborg si riprese, l’effetto collaterale fu che l’urlo gli fece fare un balzo in aria con conseguente atterraggio, per di più di sedere, sul povero BB-gazza, il quale, oltre al robotico didietro dell’amico, si vide scorrere davanti tutta la sua vita ad occhi comicamente sgranati.
Fu, per fortuna, abbastanza rapido da tornare all’aspetto umano, ricavandoci un gran dolore di schiena; con tutta quella ferraglia addosso, non si poteva certo dire che Cyborg fosse una piuma.
-Ehy…ma sono ancora vivo! Urrà! Alla faccia tua echidna del malaugurio, il grande Cyborg non se ne va per così poco Booyah!- esultò fortemente il ragazzo di colore, galvanizzato dal ritrovarsi ancora tutto intero malgrado avesse sinceramente temuto di lasciarci la capoccia.
-Mi fa piacere, ma che ne diresti di toglierti di dosso e lasciare che resti vivo anch’io?- solo in quel momento Cyborg si rese conto del suo migliore amico che lo guardava con sguardo annoiato, battendo con comico nervosismo le dita sul pavimento.
-Oh. Scusa amico!-
Una volta rimessosi in piedi ed aver aggiustato quel poco che restava della sua spina dorsale, il verde un sorriso sincero all’amico -Sono contento che tu stia bene, amico! Per un attimo ho temuto il peggio, ma d’altronde me lo sentivo che stavi bene.-
In realtà Cyborg non si era proprio salvato da solo, per questo la sua espressione divenne dubbiosa.
-In realtà, ho rischiato di morire veramente;anzi, sarei morto sicuramente se quell’echidna, Knuckles ha detto di chiamarsi, non mi avesse salvato…-
(Ed ecco che parte un flashback, tranquilli, capirete subito come distinguerli dal resto della storia)


Il pugno sinistro crepitava di energia, tutta l’energia che gli restava, o andava a segno, o ci sarebbe rimasto fregato.
Quell’echidna si era rivelato un avversario più ostico del previsto, aveva sottovalutato il suo potenziale ed eccolo lì in una situazione di assoluto svantaggio.
“D’accordo Cyborg, ti stai giocando tutto, cerca di non fallire!” si spronò mentalmente, al fine di autoconvincersi a prestare la massima attenzione per evitare di finire in guai peggiori.
Dal canto suo, anche Knuckles prestava la massima attenzione al suo avversario, cercando di capire cosa intendesse fare.
Tuttavia, una domanda uscì prepotente dalla sua bocca -Che cosa intendevi prima, quando mi hai accusato di fare del male alle persone?-
-Non fare il finto tonto, non attacca con me. Non so per certo se tu sei Sonic o uno dei suoi amici, ma so che di voi non ci si può fidare e non intendo permetterti di proseguire la tua opera di distruzione!- negli occhi del ragazzo di colore si leggeva tutta la rabbia che provava nei confronti di coloro che in quel momento riteneva malvagi.
Ma Knuckles non era meno arrabbiato di lui -Per prima cosa:io mi chiamo Knuckles, Sonic possiamo definirlo un mio amico, almeno. Secondo:io, Sonic e via dicendo non siamo malvagi! Stiamo dalla parte dei buoni, qualcuno vi ha mentito per mettervi contro di noi!- 
Fu in quel momento che nella mente di Cyborg si fecero risentire le parole del dottor Eggman -Ricordate:Sonic e i suoi amici sono dei gran bugiardi, racconterebbero di tutto per farvi credere che sono io nel torto e mettervi contro di me- e, collegandola all’ultima cosa dettagli da Knuckles, poteva constatare che era vero.
-Basta cosi! Non abbiamo più niente da dirci e ora prendi questo!- e Cyborg partì in quarta verso l’echidna, pronto a calare il pugno sinistro, ricoperto di scariche elettriche, sul suo nemico.
Knuckles, tuttavia, non aveva la benché minima intenzione di schivare l’attacco “Visto che le buone non servono, glielo farò capire con le cattive!”.
Attorno al corpo dell’echidna apparve in un istante una misteriosa aura viola che andò a concentrarsi sul pugno sinistro di Knuckles.
Le sue intenzioni erano chiare; quando Cyborg si fu ormai avvicinato, i pugni sinistri dei contendenti si scontrarono, causando una gigantesca onda d’urto che illuminò a giorno i percorsi fognari.
Il terreno sotto i loro piedi stava tremando e fratturandosi, se quel duello di forza fosse continuato ancora avrebbe finito per disintegrare il pavimento, portandoli a precipitare nelle acque stagnanti.
E, purtroppo per loro, fu questo che avvenne.
Knuckles non ebbe il benché minimo problema, gli bastò qualche bracciate e riuscì a tornare in superficie.
Cyborg, purtroppo non ebbe la stessa fortuna;il ragazzo, che ormai aveva completamente esaurito le forze, era sul punto di svenire.
“Dunque, è così che deve finire la mia vita?” il robot sembrava essersi rassegnato ed era pronto ad accettare il proprio destino, che sembrava proprio essere quello di morire annegato.
Eppure, prima che l’eccessivo peso della stanchezza prendesse il sopravvento sulle sue palpebre(a dire il vero, solo sulla destra, dato che la sinistra è robotizzata) riuscì a notare una figura, che si stava man mano avvicinando a bracciate.




Seaside Hill - Giorno 1, ore 11:00


-Allora, Espio, è qui che indica il radar giusto? Bè, bisogna riconoscere che è un posto davvero incantevole!- esclamò estasiata la voce di Vector the Crocodile, di fronte al panorama che si stagliava di fronte a lui e ai suoi due compagni.
Quella era la zona di Seaside Hill, nota per le spiagge sabbiose, il mare cristallino e il cielo sempre sereno.
Anche la caratteristica che più saltava all’occhio era certamente un’altra:le antiche rovine, residuo di una qualche antica civiltà che aveva, probabilmente, colonizzato e popolato quella zona. Erano costruzione che, malgrado ormai fossero solo resti, lasciavano intendere che anticamente facevano parte di un complesso davvero impressionante e avanzato, relativamente al periodo a cui risalivano, c’era, anzi, da stupirsi che c’è ne fossero ancora alcune in piedi, un particolare riferimento andava fatto per i ponti di roccia, ancora miracolosamente intatti, che collegavano la spiaggia alle isole vicine, ove si potevano scorgere altri resti architettonici, e, soprattutto, all’immenso palazzo che svettava sulla più grande delle isole.
Insomma, sembrava il luogo perfetto per una vacanza, anche se i Chaotix non erano lì per quel motivo.
-Si, sarà anche un bel posto, ma evitiamo di distrarci, siamo qui per un motivo ben preciso!- il camaleonte non ci mise un attimo a smontare eventuali progetti del collega; con un grugnito di sconsolazione estrasse il radar dalla tasca per dare un’altra controllata e avere conferma -Sì! Lo smeraldo si trova in questa zona non c’è dubbio!-
Ecco perché erano lì! Mentre si trovavano in viaggio il radar diede il segno di avvistamento segnaletico, segno che c’era uno smeraldo nei paraggi e Vector aveva fatto una frenata talmente brusca e improvvisa che Charmy sbattè la faccia sul vetro(aveva la brutta abitudine di non mettere la cintura il piccoletto, così impara!)ed Espio rischiò l’infarto.
-Non perdiamo tempo, gente, prima lo troviamo meglio sarà! Immaginatevi la bella figura che faremo, presentandoci al nostro datore di lavoro con già uno Smeraldo del Caos con noi, come minimo ci aumenterà il compenso!- 
Il caro coccodrillo, pensando a tutti i soldi che gli sarebbero finiti in tasca, aveva praticamente la bava alla bocca; un po’ della sua saliva finì addirittura sul casco di Charmy, che stava davanti.
Il bambino si spostò con un verso di disgusto, sinceramente innervosito per quel gesto.
-Che schifo, Vector! Se almeno la tua saliva fosse bevibile, la sete del mondo sarebbe un problema risolto!- decretò infastidita l’apetta.
Ma il verde non gli stava neanche prestando attenzione, concentrato troppo sul suo obbiettivo attuale -Forza, in marcia!-
Espio e Charmy sospirarono sconsolati e seguirono senza discutere il loro autoproclamato leader all’interno delle rovine per ritrovare lo Smeraldo del Caos.
Ma se ritenevano che sarebbe stato, tutto sommato, facile, si sbagliavano, perché non erano da soli lì; sulla cima di un’altura, qualcuno aveva osservato la scena del team di detective che si apprestava ad avventurarsi in quel posto abbandonato.
Una delle tre figure, quella di una ben nota pipistrella bianca, era estremamente contrariata per la presenza di quei tre ficcanaso.
-Dannazione, vuoi vedere che sono qui per metterci i bastoni tra le ruote?- l’esperta ladra Rouge odiava chi osava intralciarla nel suo “lavoro”.
Malgrado questo, i suoi due compagni di viaggio, Shadow e Omega, non sembravano condividere la sua rabbia.
-Non vedo che hai da preoccuparti, basto io da solo a sbarazzarmi di quei tre, se permetti vado e torno.- ma prima che il riccio potesse fare anche un solo passo, il braccio di Rouge scattò per ostruirgli la strada.
Malgrado lo sguardo seccato rivoltole dal nero-rosso, la ragazza riuscì a mantenere la calma, riuscendo a sostenere il suo sguardo -Non è necessario, tesoro! Limitiamoci a seguirli senza farci notare, al momento opportuno interverrò io e prenderò lo Smeraldo. Anzi, tu e Omega restate pure qui, sarete gli assi nella manica del team, interverrete solo se avrò dei problemi.-
Rouge voleva tenersi Shadow e Omega come arma segreta: i Chaotix neanche li conoscevano, Sonic e il resto della sua banda ignoravano l’esistenza di Omega e non immaginavano minimamente che Shadow fosse sopravvissuto alla Biolizard, quindi era meglio che non si scoprissero fin da subito, avrebbero mantenuto il fattore sorpresa.
Peccato che né Shadow né Omega fossero d’accordo nel restarsene nelle retrovie e il robot non si fece tanti problemi a esplicarlo.
-Se troviamo lo smeraldo abbiamo alte probabilità di trovare Eggman, tutti i robot di Eggman devono essere annientati!-
Eppure Shadow gli fece cenno di star fermo, che avesse cambiato idea e deciso di darle retta?
-Lasciala fare, Omega, così vedremo se la nostra “Miss diamante” è all’altezza; ma per ogni evenienza, tieni le armi pronte!- quella che il riccio, in tono volontariamente provocatorio, aveva lanciato era una vera e propria sfida nei confronti della compagna di squadra e il fatto che il robot della serie E, seppur con riluttanza, aveva deciso di acconsentire era segno che pure lui la stava deliberatamente mettendo alla prova per verificare le sue capacità.
In pratica quei due la reputavano una che sapeva solo parlare senza fatti; molto bene, avrebbero visto di che pasta era fatta.
-Tranquilli, tesorini, zia Rouge torna tra poco e non sarà da sola!- la ragazza si congedò da i due in tono frivolo, voleva fargli credere di non aver notato il loro approccio di sfida, prima o poi avrebbe trovato il modo di prendersi una piccola rivincita sui due, rivincita verbale, beninteso.



Jump City - Giorno 1, ore 11:15


Dovette spiccare il volo in fretta per non essere colpita dall’auto che le era stata lanciata contro; quest’ultima andò a schiantarsi al suolo e tutte le persone nei paraggi si dileguarono per non intralciare i due combattenti, bè, più che altro, per non finirci in mezzo.
Non era la prima volta che i cittadini di Jump City si ritrovavano ad assistere ad uno scontro dei Titans contro qualche criminale o assurdo nemico, ma mai finora gli era capitato uno spettacolo così violento:era passata all’incirca mezz’ora e ovunque si intravedevano muri spaccati, auto incendiate, vetri infranti e tutto il resto.
Questo perché il membro più forte fisicamente dei Titans, Stella, stava affrontando qualcuno, Knuckles, che, in quanto a forza fisica, non aveva nulla da invidiarle.
In quel momento il mobiano stava correndo verso la sua avversaria, ridiscesa a terra, schivando i raggi di energia verdi che la ragazza gli stava lanciando.
L’aliena dovette interrompere l’attacco per spostarsi lateralmente ed evitare il gancio destro dell’echidna, per approfittare del suo sbilanciamento e colpirlo in pieno petto con due dardi stella lanciati dagli occhi, illuminati in quel momento di luce verde.
Il corpo di Knuckles venne scagliato contro un muro, in cui si schiantò, lasciando l’impronta del suo corpo, ma riprese abbastanza in fretta da staccare un pezzo di muro e usarlo come scudo per difendersi dal colpo successivo, che causò un gran polverone.
Stella rimase in trepidante attesa, i pugni che ancora fremevano, pronti a colpire non appena il suo nemico sarebbe tornato alla carica.
Ma quando il polverone si diradò non vi era nessuno.
-E’ Sparito?! Com’è possibile?-
Ma dopo aver dato un’attenta occhiata, la ragazza notò che dove prima vi era l’echidna, c’era ora una grossa buca.
Certo! Era sottoterra!
Ma non ebbe neanche il tempo di constatarlo che il terreno intorno a lei iniziò a tremare; alle sue spalle si sollevò una roccia enorme, bloccandole la strada, seguita da altre che andarono a bloccarla ai lati e davanti.
Il suo avversario l’aveva rinchiusa in una prigione di roccia, lasciandole tuttavia lo spazio per muoversi; che aveva in mente? Colpirla di sorpresa non appena avrebbe sfondato il muro?
Si, probabilmente stava pensando a questo Knuckles, mentre, sottoterra attendeva la mossa successiva.
“Speriamo che ci caschi.” ma le sue preghiere non furono esaudite.
La ragazza si era limitata a spiccare il volo e uscire dalla trappola senza far rumore.
Ma Knuckles capì che la sua idea aveva fallito solo in seguito;non potendo capire in quale punto preciso si trovasse il rosso, la ragazza optò per una soluzione più violenta:colpì il terreno con un destro calibrato al massimo della sua forza, spaccando il terreno in tante parti e l’onda d’urto che ne scaturì sbalzò in aria l’echidna, che rantolò per qualche metro prima di fermarsi, apparentemente sconfitta.
Ma Knuckles non si arrendeva per così poco e, con un po’ di fiatone, si rimise in piedi, roteando le braccia, leggermente indolenzite.
“Accidenti! Questa qui è più forte del previsto!”
Datosi una breve scrollata, il rosso volle renderle pan per focaccia:colpì anche lui il terreno con un pugno fortissimo e la sua avversaria non riuscì a reagire in tempo, subendo la stessa sorte toccata a lui poco prima, ma anche lei ci mise poco a rialzarsi.
-Però…il caro Knuckster non ci sta andando piano, e malgrado ciò quella lì lo sta mettendo in difficoltà. Mph, ma scommetto che io saprei cavarmela meglio di lui.- commentò, col suo solito tono interessato-noncurante, l’ormai ripresosi Sonic,con le ferite ormai cicatrizzate, mentre osservava il suo amico-rivale, dall’alto di un edificio, su cui era corso per non andarci di mezzo.
Era seduto proprio sul cornicione e si stava godendo lo spettacolo neanche fosse stato al cinema; ma i suoi pensieri vennero interrotti dal rombo di un aereo, che si rivelò essere il Tornado con Tails a bordo. Fermato il mezzo sulla cima dell’edificio, il ragazzino andò incontro al suo migliore amico.
-Ehilà, scheggia! Di un po’, dov’eri finito? Ancora un po’ e sarei andato a chiamare quelli di “Mistero” per cercarti.- decretò il blu tanto per buttarla sul ridere.
-Scusami, ho avuto un contrattempo.-
L’attenzione del volpino, però, ricadde sulla strada sottostante, dove i due contendenti avevano ripreso il loro massacro.
-SONIC! KNUCKLES E’ NEI GUAI E TU RESTI QUI A GUARDARE?!- l’urlo del volpino non scalfì minimamente l’umore del riccio blu, che si limitò a sturarsi col dito l’orecchio sinistro, leggermente infastidito dalla voce alta di Tails.
-Considerato che è stato lui a chiedermelo e che si incavolerebbe di brutto se interferissi, la risposta alla tua domanda è si! Anzi, se vai a prendermi delle patatine e una coca-cola mi fai un favore!-
Alla fine il blu lo buttò di nuovo sul ridere, era fatto così.
Malgrado questo, però, i suoi sensi erano sempre vigili e ciò gli permise di afferrare il volpino per un braccio e spostarsi all’indietro, giusto il tempo di evitare un arco di energia nera che andò a distruggere il cornicione su cui si trovavano un attimo prima.
A pochi metri d’altezza rispetto al punto colpito, in piedi su uno scudo di energia nero, stavano Corvina e Robin.
-Li ho mancati!- sentenziò la maga col suo tono neutro, accanto a lei Robin soffocò un’imprecazione.
Quando i due animali alzarono lo sguardo verso i due nuovi arrivati Tails ne rimase intimorito, mentre Sonic sorrise, affascinato dall’idea di tornare in pista, era rimasto fermo troppo a lungo e gli andava proprio una nuova sfida.
-Tsk…guarda te quanti clown scappano dal circo al giorno d’oggi!-




Angolo dell’autore:
Soddisfatti del capitolo? Spero di sì!
La lotta è stata brutale ma non troppo, certo non l'ho terminata, ma non aspettatevi chissà cosa, il meglio vorrei tenerlo per dopo, se siete d'accordo.
Inoltre...chi, secondo voi, entrerà in possessesso dello Smeraldo di Seaside Hill?
Se avete voglia di esprimere le vostre opinioni o propositi a riguardo, la cosa non mi farà che piacere!
Arrivederci!
  
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