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Autore: Ria_27    11/01/2013    2 recensioni
Non ero ancora nata quando la scoperta del Dr Gregory l’H273 rivelò le sue drammatiche conseguenze.
Ma nel mondo in cui vivo chiunque conosce questa storia.
Sono passati ormai trent’anni da quando tutto questo ebbe inizio ma ancora oggi l’unica cura che si conosce contro gli Affetti è sterminarli .
Questo però non impedisce loro di fare sempre più vittime tra le quali mia madre .
Era all’ottavo mese di gravidanza quando venne contaminata .
Le indussero il parto portandomi alla luce, donandomi la vita prima che quella di mia madre le venisse sottratta.
Non so quand’è stato il momento preciso in cui me ne resi conto.
Quando un bambino riesce a rendersi conto di essere diverso?
Non saprei rispondere.
Di sicuro però ricordo il momento in cui due agenti dell’FBI arrivarono all’Istituto .
Erano venuti a cercare me, erano li per me ,questo era tutto ciò che seppi-
Avevo solo tredici anni ero una ragazzina arrabbiata con il mondo se pur non capendolo eppure ero ormai consapevole di essere fuori dal comune.
Così non ebbi altra scelta .
Scappai.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rieccomi qui signori e signore ;)
Ho ritardato un pò ma perora purtroppo mi sa che sarà sempre così :/ gli impegni mi stanno uccidendo lentamente!
Però ,come dico sempre,l'importante è riuscire a postare ugualmente vi chiedo solo un pò di pazienza!!!
Ok in questo capitolo vedremo Rachel alle prese con Charlotte e il suo caratteraccio ,non aggiungo altro vedete voi stessi !!
Ringrazio tutti quelli che mi seguono,scusate la fretta >.<
A presto;
Ria_27


Capitolo 14-Gioco di Squadra  

I giorni trascorsero nella tipica routine della DS, in cui l’unico tempo a tua disposizione era quello che riuscivi a ritagliare nel tuo alloggio.
Persino la Mensa sembrava esser diventata un campo di combattimento intensivo. Da quando la voce della Missione si era sparsa tutti sembravano esser diventati improvvisamente interessati alle mie vicende.
Gente di cui neanche conoscevo il nome si fermava per salutarmi, chi a voce chi con gesti ,mentre i più spavaldi arrivavano persino a sedersi al mio stesso tavolo pur di cacciar fuori le domande che sembravano assillarli sulla mia Missione.
Tutto in quel posto sembrava ruotare intorno a quello.
Le Missioni.
Ma le uniche Reclute a cui era concesso prendervi parte era il Gruppo Alpha,così a tutti gli altri non restava che sognare ad occhi aperti.
Oppure torturare me con le loro inutili curiosità,il che era anche peggio.
Così quel giorno avevo cercato di non suscitare troppe attenzioni limitandomi a prender posto in uno dei tavoli più remoti della sala.
Percepii un paio di sguardi seguirmi in silenzio,ma decisi comunque di ignorarli preferendo lo spettacolo che mi stava regalando la brodaglia giallastra del mio piatto.
Una smorfia schifata mi increspò le labbra.
E quella doveva essere una colazione?
Con un sospiro arrendevole feci ciò che ormai ero solita fare da oltre un mese,scostai il piatto ponendolo ad una distanza di relativa sicurezza.
A quanto pareva mi sarebbe toccato affrontare la giornata  a stomaco vuoto,ancora una volta!
_E’ libero il posto?_
Socchiusi gli occhi inspirando a fondo prima di voltarmi per cacciar fuori qualche parola poco gentile contro il nuovo persecutore.
Ma prima che potessi anche solo aprir bocca i miei occhi riconobbero la figura alle mie spalle.
_Oh sei solo tu_ mi sciolsi in un sospiro sollevato .
Il sorriso sul volto di Sebastian vacillò appena sospinto da un’espressione vagamente confusa _Chi altro dovrebbe essere?_
_Credevo che fossi uno di quegli stupidi rompi scatole disposto a vendersi un rene pur di tirarmi fuori qualche episodio della Missione…Dio,sono così patetici_ scossi la testa con fare esasperato prima di arcuare la bocca con fastidio.
Sebastian fu scosso da una risatina sommessa _ Per la mia prima Missione mi hanno seguito come fedeli cagnolini per circa venti giorni_
Inarcai entrambe le sopracciglia _Bene me ne mancano giusto una decina, credo che per allora avrò già tentato il suicidio con quella_ indicai con un gesto conciso il piatto ancora stracolmo della brodaglia viscosa.
Sebastian tornò a ridere prima di lasciarsi cadere in una delle sedie ancora libere.
_Porta pazienza,prima o poi si dimenticheranno tutta questa storia ,funziona sempre così_ mi rivolse un sorriso incoraggiante .
_Lo spero proprio_ ammisi semplicemente abbandonandomi totalmente sulla sedia .
_Così, intuisco che non hai alcuna intenzione di fare colazione?_ mi lanciò l’ennesima occhiata divertita mentre con abile maestria cambiava discorso smorzando i toni.
Una piccola risatina di scherno fuoriuscì dalla mie labbra mentre tornavo ad osservare quella che mi era stata presentata come una zuppa .
_Non credo che si possa neanche chiamare ‘’colazione’’,rigurgito di cane sarebbe più appropriato_ storsi il naso con disgusto .
Forse era meglio smettere di fissare quella roba prima che la nausea avesse avuto la meglio.
_A quanto pare la cuoca riesce ad elaborare solo una pietanza ogni mese! Quella del mese scorso era il tacchino_ il volto di Sebastian si contrasse mentre nella sua mente sembravano riemergere i ricordi appena espressi.
_Tacchino?_ ripetei incredulamente _A colazione?_ aggiunsi senza riuscire a non mostrarmi scettica.
Gli occhi di Sebastian smisero di osservare un punto indistinto della parete per tornare su di me mostrando un’espressione furba.
_Oh no,non solo a colazione, anche a pranzo e a cena,non faceva distinzioni_
Quella cuoca era un mostro.
_Lasciamo perdere prima che mi tocchi correre al bagno _ tornai a sollevarmi sulla sedia cercando di scacciare le inquietanti immagini del cibo proposto da quell’orrendo donnone che se ne stava in cucina.
Sebastian ridacchiò leggermente _Si credo che sarebbe meglio_
Il suono dell’allarme iniziò a riecheggiare fra le pareti della mensa accompagnato dal lampeggiare rossastro della lanterna posta sotto l’imponente orologio parietale.
Odiavo infinitamente quel suono.
Sebastian si voltò seguendo a sua volta il mio sguardo mentre quel fastidioso rumore continuava a propagarsi incessantemente.
_Mi sa che ci tocca andare_ il ragazzo abbozzò un piccolo sorriso mentre tornava ad abbassare lo sguardo su di me.
Sospirai per l’ennesima volta in quella giornata _Già,la nostra ora di libertà si è appena conclusa ci toccano i lavori forzati_
Mi sollevai dalla sedia senza troppo entusiasmo preparandomi all’ennesima giornata di routine.
Sebastian mi affiancò con quel sorriso solidale ancora impresso sul volto.
Mi mostrò un piccolo occhiolino prima di tornare ad aprir bocca _Verso gli Allenamenti e oltre_
 
La Sala Allenamenti era già gremita di Reclute quando io e Sebastian varcammo la soglia.
Passammo in mezzo alle varie figure diretti verso il piccolo trio posto all’estremo opposto della stanza.
_Oh bene iniziavo giusto a sentire la sua mancanza_ Charlotte flettè appena  il busto smettendo di prestare attenzione allo stretching per sollevare lo sguardo su di me.
Una smorfia di puro fastidio le contrasse i tratti del volto simile a raffinata porcellana.
Ricambiai la sua occhiata senza troppi problemi finendo semplicemente per ignorarla.
Quelle battutine pungenti erano ormai all’ordine del giorno.
Se avessi dovuto prestare ascolto a tutte le cavolate che le fuoriuscivano dalla bocca non avremmo avuto un minuto di tregua.
_Ritira gli artigli Char ,vorrei allenarmi senza dovermi preoccupare di un’eventuale zuffa fra gatte_ Christopher roteò appena gli occhi prima di tornare a stirare un braccio dietro la schiena.
_Come se l’idea non ti allettasse almeno un po’_David gli lanciò un sorriso sornione .
Le labbra di Christopher si inclinarono in un piccolo ghigno _Forse non sarebbe così male_ convenne senza smettere di mostrarsi divertito davanti a quella possibilità.
Rieccoci.
I commenti maligni stavano a Charlotte come le affermazioni maschiliste stavano a quei due.
_Idioti_ Charlotte riservò loro un’occhiata truce prima di voltargli definitivamente le spalle.
_Bene,vedo che siete già tutti qui_ il ritmico ticchettio dei tacchi anticipò la figura di Samantha.
La donna avanzò verso di noi senza un attimo di esitazione.
Mi voltai appena per scrutarla corrugando leggermente la fronte.
Era abbastanza insolito trovare Samantha a quell’ora del giorno in quella stessa Sala.
_Cosa ci fai tu qui?_ a quanto sembrava non ero l’unica a pensarla così e il tono vagamente confuso con cui Sebastian formulò quella domanda me lo lasciò intendere.
_Mi hanno appena recapitato questa_ con un gesto semplice Samantha sollevò un foglio esponendolo totalmente ai nostri sguardi.
La mia espressione si fece ancora più perplessa mentre cercavo di decifrare il contenuto informativo di quel documento.
Ma a quanto pareva gli altri furono più veloci di me.
Uno sbuffo scocciato fuoriuscì dalle labbra appena dischiuse di Charlotte _ Un’altra volta? Ma lo abbiamo già fatto lo scorso mese ,a cosa serve ripeterlo?_
_E’ un totale spreco di tempo, sottrae solo spazio agli allenamenti_ Christopher incrociò le braccia al petto con aria palesemente scocciata.
Ancora leggermente frastornata voltai il capo per ritrovare le stesse espressione del tutto prive d’entusiasmo anche sul volto di Sebastian e David che si limitavano ad annuire silenziosamente.
Tutti sembravano aver capito cose stesse ad indicare il foglio che Samantha aveva appena richiuso all’interno della cartelletta in pelle che era solita portarsi dietro.
_Lo so ragazzi ma sono ordini superiori,non ho voce in capitolo in tal proposito!Mi dispiace_ la donna abbozzò un sorriso rammaricato scrollando lievemente le spalle.
A quel punto non riuscii più a desistere.
_Scusate l’intromissione ma potreste aggiornare anche me?_ feci saettare il mio sguardo sulle quattro figure davanti a me.
I loro volti tornarono a scattare verso di me,sembravano essersi resi conto solo in quel momento che la questione non era poi così chiara per tutti i presenti.
Allargai appena le braccia con maggior enfasi _Allora?_ ripetei cercando di esortarli a tirar fuori qualche spiegazione.
_Oh si, scusami Rachel avevo dimenticato che tu non potessi avere idea di ciò di cui stavamo parlando_ Samantha mi riservò un sorriso colpevole prima di tornare a parlare _ Sporadicamente viene richiesto un allenamento extra per le Reclute speciali, è una sorta di test intensivo che permette a noi di verificare il vostro andamento e permette a voi di tenervi in forma per eventuali missioni! A quanto pare oggi è uno di quei giorni_ recuperò il foglio che aveva precedentemente conservato tornando a mostrarmelo.
_Di che genere di test stiamo parlando?_ aggrottai ulteriormente la fronte.
L’ultimo ‘’test’’ a cui ero stata sottoposta in quelle mura si era rivelato essere una sorta di infernale macchina controlla sogni.
Il ricordo nauseante di quella esperienza era ancora troppo vivido nella mente per non riemergere in quel momento.
Samantha sembrò cogliere la mia preoccupazione poiché si affrettò a scuotere velocemente la testa _Nulla di simile al Labirinto,te lo assicuro_
Magra consolazione .
_ In parole semplici ci dividiamo in due squadre e l’obbiettivo di ognuna è quello di far fuori i componenti di quella rivale! La prima squadra che lo fa vince,semplice no?_ Sebastian abbozzò un sorriso incoraggiante.
Ma nonostante la genuina espressione dipinta sul suo volto quelle parole incrementarono le mie perplessità.
_Far fuori?_ ripetei inarcando criticamente un sopracciglio.
_Così non ne usciamo più_ Christopher sospirò appena massaggiandosi stancamente le palpebre socchiuse prima di tornare a prestarmi attenzione _ Non ci mettiamo veramente ad ucciderci tra di noi ,non siamo così sadici ! Semplicemente ci vengono consegnate delle pistole elettroniche e dei ricevitori magnetici . Con la tua pistola,diciamo giocattolo,devi puntare a questi ,se centri il bersaglio i ricevitori riceveranno l’impulso e si smagnetizzeranno! In tal modo avrai eliminato il membro avversario senza sangue o arti volanti_
Christopher concluse la frase scrollando le spalle con leggerezza.
Sbattei un paio di volte le palpebre.
_E’ come uno spara tutto_ obbiettai rammentando i giochi elettronici che Jo teneva nel suo bar.
Christopher tornò a sollevare le spalle _ Chiamalo così se preferisci,l’importante è che tu abbia capito come funziona_
_Beh ad ogni modo poco importa_ Charlotte sbattè rumorosamente il proprio piede richiamando l’attenzione su di se .
I suoi occhi brillarono con stizza _Nessuno si è reso conto di una questione piuttosto evidente!_
_E sarebbe?_ David le riservò un’occhiata sinceramente curiosa.
La ragazza inarcò le sopracciglia mostrando un’espressione critica _ Con miss mondo qui presente siamo in numero dispari, non possiamo dividere le squadre in questa maniera! E’ ridicolo_ sentenziò tornando ad incrociare le braccia con fare corrucciato.
_Non vedo dove sia il problema_ Christopher inclinò appena il capo regalando alla mora un’occhiata di tranquilla indifferenza.
Questa sembrò fomentare ulteriormente il malumore di Charlotte _ Il problema ,mio caro, nasce dal fatto che non possiamo formare le squadre_ digrignò con forza i denti palesemente infastidita dall’intervento del ragazzo.
Christopher continuò a sostenere il suo sguardo senza troppi sforzi _Continuo a non vedere il problema_ ammise semplicemente.
A quel punto fu chiaro persino a me che ce la stava mettendo tutta per provocarla.
_Chris_ lo ammonì Samantha sospirando appena.
Evidentemente aveva dovuto notare come Charlotte fosse sul punto di balzare per staccare la testa biondiccia del ragazzo.
_Quale sarebbe la tua soluzione ,genio?_ la mora sibilò stringendo i pugni con fastidio.
Christopher sembrò riflettere un attimo sulla questione tamburellando con le dita sul proprio braccio.
Poi ad un tratto tornò a sollevare il volto per incontrare l’espressione di sfida di Charlotte.
_Maschi contro femmine! E’ un’idea geniale ,lo ammetto_
_COSA?_ per la prima volta in un mese di convivenza forzata io e Charlotte sembrammo avere lo stesso pensiero poiché quella parola fuoriuscì dalle nostre labbra nello stesso momento.
Gli occhi di Christopher balzarono divertiti fra i nostri volti puntati su di lui.
_Wow, fate già lavoro di squadra_ si prese gioco di noi sorridendo con furbizia.
Charlotte emise qualcosa di molto simile ad un ringhio _Non se ne parla nemmeno_ berciò puntando le mani nei fianchi con forza prima di dirigere lo sguardo verso Samantha _Diglielo anche tu!_
La donna tentennò appena ,prima di sciogliersi in una scrollata di spalle _In realtà la trovo una buona idea_
Ecco un altro macigno cadere sulla mia testa.
_Dici sul serio?_ replicai scetticamente.
Non riuscivo a capire come anche solo la possibilità di me e Charlotte come compagne di squadra potesse risultare perfino decente.
_Si ammazzeranno _ concluse David senza troppi giri di parole.
_E’ vero Sam , se permetti mi offro io come compagno di squadra per Rachel_ Sebastian avanzò leggermente portandosi al lato della nostra Capo Sezione .
_Non sapevo che fossi diventato una donna_Christopher emise una risatina carica di scherno .
Sebastian fece per aprire bocca per rispondere a quella provocazione quando Samantha alzò il tono della voce per farsi sentire.
_Ok basta,l’ultima parola spetta a me e io credo che l’idea migliore sia quella di far cooperare Rachel e Charlotte_ il suo sguardo si soffermò su di noi proprio mentre Charlotte tornava ad emettere un suono di allibita protesta.
_Non puoi farmi questo_ si lamentò come una bambina di soli cinque anni supplicando Samantha con un’occhiata.
_Come se io non sognassi altro _ mi voltai per scoccarle un’occhiata critica a cui la ragazza rispose con sguardo truce.
_Piantatela_ Samantha sospirò roteando gli occhi con palese stanchezza _Non è un mistero che voi due vi sopportiate a malapena, quindi quale occasione migliore per farvi imparare a contare l’una sull’altra?!_
Una smorfia mi increspò le labbra davanti a quell’aspettativa.
Ero piuttosto sicura che se avessi realmente potuto contare solo su Charlotte ,in una vera e propria missione, mi sarei ritrovata uccisa dal fuoco amico.
_Discorso chiuso_ concluse Samantha disegnando una piccola parentesi con entrambe le dita.
Il mio sguardo corse istintivamente sul volto ancora contrariato di Charlotte.
_Bene_ borbottò semplicemente puntando entrambi i piedi a terra.
Samantha annuì appena spolverandosi la giacca del completo _ Ora andate a prepararvi siamo già in ritardo_
Inspirai silenziosamente.
Mi  maledissi per aver denigrato la monotona routine della DS che ,tutto d’un tratto,non sembrava poi così male.
 
_Così questo sarebbe il Circuito?_ osservai la vasta zona aperta che si stagliava intorno a me in una rete di fitta vegetazione.
Samantha mi aveva già informato sulla vastità di quell’area mentre mi aiutava a prepararmi ,ma non ero comunque riuscita ad immaginare nulla del genere.
Un’ampia distesa erbosa sconfinava oltre il campo visivo, intervallata da una molteplice serie di imponenti alberi e arbusti dal fogliame pieno.
Era un paesaggio incredibile .
Ancora più sorprendente era ,però,rendersi conto che in realtà quell’intero luogo si trovava all’interno del perimetro della DS.
La spessa rete che lo recintava non era visibile a quella distanza ma bastava pur sempre ricordarsi della sua presenza per smettere di godere della definizione ‘’area aperta’’.
Charlotte continuò a guardare dritto davanti a se _Si_ assentì monocorde senza reale interesse continuando ad incedere con passo spedito.
_Ed è sempre qui che fate questa sorta di allenamenti speciali,giusto?_ tornai a rivolgere un’occhiata curiosa.
Ma ancora una volta le mie parole non sembrarono riuscir a far breccia in quella sorta di gelida corazza che la ragazza continuava a frappormi contro.
_Si_ ripetè nuovamente con lo stesso tono meccanico di poco prima.
Dubitavo persino che stesse realmente ascoltando le mie parole.
Roteai gli occhi sospirando appena _Hai intenzione di continuare a mantenere questo atteggiamento per tutta la giornata?_
Charlotte piantò i piedi a terra per scoccarmi finalmente un’occhiata _Oh no,solo fino a quando questa stupida prova non sarà finita,dopo di che potrò tornare ad ignorarti come sempre_
Inarcai un sopracciglio _Quando mai ti sei limitata ad ignorarmi?Non fai altro che lanciarmi frecciatine senza sosta ,se questo è il concetto che hai di ignorare ti consiglio vivamente di rivederlo_ inclinai appena il capo regalandole un sorrisino piccato.
Mi ero stufata di mostrare accondiscendenza quando lei non sembrava voler fare neanche un misero passo in merito.
Il suo volto si rabbuiò ulteriormente _ Bene,sarà meglio che inizi la nuova fase del silenzio a partire da subito,tanto per non perdere ulteriore tempo_ con quelle parole tornò a darmi le spalle con evidente risentimento prima di tornare a camminare verso la fitta vegetazione.
Per la centesima volta nell’arco di pochi minuti sospirai stancamente iniziando a seguirla .
_Ascolta,questa storia della squadra non va a genio neanche a me ,anzi tutto il contrario, ma fino a prova contraria l’unico modo che abbiamo per uscirne e tornare a ringhiarci a distanza è quello di portare a termine questa stupida pseudo-missione e per fare ciò bisogna che collaboriamo_ puntai il mio sguardo sul suo volto ancora rigidamente contratto.
Emise una piccola risatina scettica _Per concludere la missione non ho bisogno di fare squadra con te, troverò quegli idioti per conto mio ,smagnetizzerò il loro recettore e attenderò che qualcuno della DS localizzi la mia posizione per condurmi al punto in cui Samantha mi aspetta con i miei punteggi! Per quanto mi riguarda tu puoi fare ciò che vuoi_ si volse appena per lanciarmi l’ennesima occhiata aspra .
_Pensi realmente di poter farcela ?_ le regalai un sorriso sarcastico _ Certo,se sei certa di riuscire a far fronte a quei tre tutta da sola accomodati pure! Ma lasciami solo ricordarti che sono già in vantaggio numerico senza contare sul fatto che in questo preciso istante,a differenza nostra, si trovano da qualche parte non troppo lontano,ad elaborare una strategia avversiva_
L’espressione carica di sicurezza sul volto di Charlotte vacillò visibilmente.
A quanto pare ero finalmente riuscita a trovare una motivazione in grado di oltrepassare la spessa barriera del suo caratteraccio.
_Quei tre non sono poi così forti_ azzardò quell’ennesima replica ma il suo tono lascio trapelare la propria titubanza.
Scrollai le spalle _Sono in forma tanto quanto te e in sovrannumero…Io non li sottovaluterei _
Si mordicchiò nervosamente un labbro tentennando con lo sguardo verso il suolo.
_Ci tieni a vincere?_ insistetti intuendo che quella era la mia unica occasione.
_Ovvio che ci tengo,che domande_ i suoi occhi tornarono a scattare verso di me con stizza.
_Beh allora ci toccherà iniziare a fare gioco di squadra_ sentenziai portando le braccia sotto il petto con fare conciso.
Rimanemmo per qualche istante semplicemente in quella posizione,sfidandoci con lo sguardo.
Quando alla fine un sospiro arrendevole trapelò dalle labbra di Charlotte sancendo la mia vittoria.
_D’accordo_ si arrese socchiudendo appena gli occhi.
Sembrava quasi avesse appena ingurgitato un rospo e la cosa non poteva che divertirmi oltremodo.
_Ma ti avverto_ la sua testa tornò a scattare minacciosa verso di me _ sono io a prendere le decisioni, se ti dico una cosa tu ti limiti ad eseguirla senza lamentele_
Inarcai nuovamente un sopracciglio criticamente _Piccoli passi Charlotte_
La ragazza continuò a sostenere il mio sguardo prima di abbassare il dito che mi aveva puntato contro tornando a camminare.
La seguii con lo sguardo per qualche istante prima di sospirare a mia volta.
Piccoli passi




  
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