Serie TV > Agente speciale Sue Thomas
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Autore: Rachi    01/08/2007    1 recensioni
La mia primissima fanfiction in assoluto (ora sto terminando la terza) veramente prima di questa solamente temi scolastici e tesine, ma come si dice c'è sempre una prima volta per tutto... risale ad un anno fa, sto cercando anche di sistemarla mentre la metto sul sito.
Ambientata tra gli uffici dell'FBI e un tranquillo quartiere residenziale, riusciranno finalmente a chiarire i loro sentimenti e a risolvere quel caso per cui sono stati mandati sotto copertura?
Una storia sul telefim Agente Speciale Sue Thomas...
Genere: Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo7


Capitolo 7


Jack intanto a casa aveva seguito tutto. Quando aveva sentito Sue dire “io amo Jack” sentì il cuore fermarsi. Tutto quello che aveva raccontato…erano veramente loro, i loro sguardi, i loro silenzi, il loro bacio…

Poi ad un tratto sentì nelle cuffie la voce di qualcuno. Era Enry James che parlava a Sue! L’ha seguita fuori casa, non abbiamo copertura! Non può averci scoperto!! Terrorizzato dall’idea corse in direzione della casa dei James
Arrivato vicinissimo ai due si accorse che stavano chiacchierando tranquillamente e quando lo videro arrivare disse «Ti stavo cercando Sue, sono tornato a casa e non c’eravate…»
«Jack ti presento Enry James, è il marito di Carol, ti ho parlato di Carol, ricordi?»
«Certo si, dovevi venire a prendere il the, scusa me ne ero dimenticato»
«Mi ha fermato per invitarci a cena questo we, gli stavo dicendo che avrei sentito te, ma visto che sei qui…»
«Sarà un piacere, ma non vorremmo disturbare…»
«Nessun disturbo, saremo il comitato di ben venuto nel quartiere!»
«Potrò anche estorcervi i segreti di famiglia?» fece una pausa un po’ più lunga del dovuto per vedere una reazione che non ci fu «Avete delle rose stupende, vorrei sapere come fate!»
«Di questo dovrai parlare con mia moglie. È lei ad avere il pollice verde in famiglia…comunque se per voi va bene noi pensavamo a domenica sera…»
Jack e Sue si guardarono e mentre Sue pensava di cercare di accorciare i tempi Jack disse «domenica? Perfetto!»
«allora a domenica.»
Rimasero a guardare dal vialetto i James che si baciavano prima di rientrare in casa. Poi Carol si girò, e senza far uscire la voce disse solo per Sue: prendilo per mano!
Jack non riuscì ad afferrare le parole di Carol così chiese a Sue «Scusa ma cosa ti ha detto?»
La ragazza lo guardò un attimo prima di rispondergli con un filo di voce «Di prenderti per mano»
Jack la guardò sorridendo «Non vorrai mica disubbidire alla nostra consulente matrimoniale?»e le prese la mano mentre Carol li osservava, e così, si diressero verso casa.

Sue teneva lo sguardo basso mentre le loro dita continuavano a rimanere intrecciate anche se ormai Carol non li poteva più vedere, e Jack la chiamò usando la mano libera. Non aveva intenzione di lasciarle l’altra. “Se mi chiedo ancora perché non l’ho fatto prima finirò per capire che sono stato uno stupido” Sue alzò gli occhi e Jack le disse «Sai in questi giorni è un po’ difficile riuscire a parlarti, non mi degni di uno sguardo.»
Perché deve avere quel sorriso”«Lo so sono un po’ sfuggente, ma non so proprio cosa mi passa per la testa…»
Jack riprese a parlarle «Ieri … quando Allie è venuta in ufficio, … è venuta solo a dirmi che si trasferisce…»
«Qui?» “Troppo veloce Sue, troppo veloce…
«No, in Europa. Si sposa e segue il suo marito che ha ottenuto un lavoro importante. Volevo dirtelo ieri, … mai poi non c’ho più pensato. Non hanno ancora deciso una data, ma sarà un matrimonio lampo. Entro il prossimo mese»
Sue lo guardava ma non riusciva a credere a quello che stava leggendo sulle sue labbra. «Allora Allie non era li per…pensavo…mi dispiace…stai bene?» “Devo guardarlo per forza mentre mi dice di no?”
«Sono felice per lei, si merita un uomo che la ami. E non ero io quello giusto, come lei non lo era per me.» “Devo essere più chiaro? Dimmi che hai capito ti prego…” «E’ venuta per invitarmi al matrimonio…»
Sue non sapeva che dire, ma Jack capì che forse avevano fatto un passo avanti. Vedeva una schiarita in quelle nubi nei suoi occhi azzurri.

«Ho piazzato tre microspie»gli disse, una sotto il divano in sala, una in corridoio, e una nello studio, le uniche stanze in cui sono riuscita ad entrare.
«Perfetto, le aziono subito, così Tara si divertirà con le registrazioni ambientali» le disse «che dici ordiniamo una pizza?»
«Pizza? Perfetto!» e sorridendo gli porse l’elenco del telefono.

Mangiarono seduti a terra in salotto, davanti alla tv senza audio, mentre Sue si inventava i dialoghi più pazzeschi che Jack avesse mai sentito. Una serata molto piacevole, come tutte quelle che trascorrevano insieme d’altronde, e ad un tratto mentre i loro sguardi si incrociarono Jack le disse quello che aveva pensato ascoltandola durante il pomeriggio. Quel discorso era rimasto aperto da fin troppo tempo, e forse era ora di portarlo alla conclusione
«Sai mi è piaciuta molto la versione della nostra storia» Sue cercò di dire qualche cosa, ma Jack glielo impedì.
«Ascolta, per una volta voglio finire a dirti ciò che penso, e soprattutto dire esattamente quello che penso» guardandola negli occhi, poi distogliendo lo sguardo continuò.
«Mi piacerebbe … avere quel coraggio, anzi, …, mi piacerebbe che lo avessimo,…, entrambi.»
Ci fu un attimo di silenzio imbarazzante poi Sue disse: «Jack. Potresti ripetere ciò che hai appena detto guardandomi negli occhi? Non che non abbia capito, ma vorrei guardarti anche io negli occhi. Mentre lo ripeti non ti leggerò le labbra.»
Jack si voltò, le sorrise e mentre i loro sguardi si perdevano in quel magico momento le ripetè «Mi piacerebbe che entrambi avessimo quel coraggio.» e questa volta la frase fu più semplice da pronunciare
Si continuarono a guardare negli occhi a lungo e Sue disse: «Hai voglia di accompagnarmi ad un matrimonio?»
«Solo se tu mi accompagni a quello di Allie!» e scoppiarono a ridere insieme. «C’è un’altra cosa che vorrei fare questa sera» la prese per mano, la fece alzare e le disse «Mi concede questo ballo?»
«Con piacere mio cavaliere, ma non c’è la musica!»
«Non serve a te e non servirà a me.»
La prese tra le braccia e le disse «Chiudi gli occhi Sue»
Lei non chiese perché e mentre ballavano una musica che era solo loro, stretti l’uno all’altra,si baciarono.
  
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