Film > Le 5 Leggende
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Autore: CarlyFairyTale    15/01/2013    4 recensioni
Com'è nato il mito di Jack Frost? Dove ha origine, come si è diffuso il suo nome?
C'è qualcuno che potrebbe spiegarlo meglio di me, qualcuno che ha vissuto in prima persona...la prima persona che abbia mai creduto in lui.
Lei è una principessa, è scozzese e i suoi capelli sono lunghi e indomabili come il suo animo.... il suo nome è Merida.
[Crossover con Ribelle-The Brave: MeridaxJack]
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Jack Frost, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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tu credi in me


CI SONO ANCH'IO


<<  Tu....tu sei lo spirito senza nome!  >>

<<  Come?  >>

Jack guardava più confuso che mai la bizzarra ragazza, le stessa che era rimasta per interminabili secondi immobile ad osservare incantata la neve che lui stesso aveva prodotto.
Era la prima volta che gli capitava di vedere qualcuno così meravigliato da qualcosa che lui aveva fatto, e specialmente che sapesse che era stato lui a produrlo.
La giovane gli sorrire entusiasta, iniziando a saltellare sul posto come una bambina.
L'albino doveva ammettere che era inquietante la facilità con cui la rossa cambiava umore, ma una parte di se la trovava anche una cosa graziosa e questo gli fece sfuggire un piccolo sorriso a quell'atteggiamento infantile.

<<  Lo spirito senza nome! Quello che porta la neve, e....e che ghiaccia i ruscelli, che porta le bufere! Sei tu, vero?  >> gli chiese ancora Merida avvicinandosi a lui.

Gli occhi gli brillavano, scintillavano di emozione come dei piccoli rubini blu.

<<  Bè, si ma...io ce l'ho un nome, te l'ho detto!  >> spiegò lui stringendosi nelle spalle e alzando le sopracciglia.

Questa risposta bastò perchè la ricciola mostrasse un altro sorriso lungo tutta la faccia, con le mani congiunte tra di loro.
Era strano...aveva fatto felice una persona, senza bisogno di fare nulla di particolare.
Tutto questo causava in Jack una specie di orgoglio, che cresceva sempre di più.
Se il suo cuore non fosse stato immobile e freddo avrebbe iniziato a battere all'impazzata....gli donava una strana gioia fare felice le persone.
E il sorriso che ora gli stava mostrando Merida valeva tutti quegli anni passati in solitudine.

<<  Io lo sapevo, lo sapevo che esistevi!  >> esultò la giovane, più a se stessa che all'altro.

Queste parole fecero però svegliare il ragazzo come una doccia d'acqua gelida.
Si precipitò su di lei afferrandola di colpo per le spalle.

<<  In che senso lo sapevi? Come facevi a saperlo, chi te l'ha detto?  >> le chiese trafelato, iniziando a squoterla leggermente per le spalle.

Merida rimase spiazzata da quel comportamento, tanto che per un attimo stette immobile a fissarlo.
Jack a quel punto si sarebbe aspettato di ritrovarsi di nuovo con una freccia puntata contro o, più probabile, con quest'ultima già nella pancia.
Ma non accadde nulla di tutto ciò.
La ragazza rimase a guardarlo con occhi sbarrati, senza osare proferir parola.

....

La giovane principessa fissava lo sconosciuto, con i pugni chiusi stretti contro il petto e le piccole labbra appena socchiuse in un espressione di puro stupore.
Quando si era sentita afferrare per le spalle in quel modo il suo primo istinto era stato quello di difendersi, in fondo non conosceva quello spirito, e da quel poco che sapeva della leggenda sembrava essere una creatura ostile agli umani.
Ma poi si era bloccata.
Quello sguardo l'aveva fatta bloccare.
Quello sguardo pieno di speranza e meraviglia...e pieno di paura. Tanta paura.
Era impossibile non vederla, la sua paura era talmente evidente da poter essere toccata con mano. Il modo in cui quelle iridi ghiacciate tremavano. Liquide, innocenti...erano più sincere di qualsiasi parola.
E per questo motivo era rimasta immobile a fissarlo, incapace di dare una risposta alla sua domanda.
Un vortice di pensieri giravano nella testa di Merida.
Come poteva uno spirito provare paura?
Perchè una creatura immortale era governata da emozioni così umane?
C'era davvero qualcosa che potevano temere anche le leggende?

<<  Chi, per favore dimmi chi ti ha detto che esistevo!  >> le ripetè ancora una volta il ragazzo, con voce vacillante, mentre avvicinava il viso al suo.

Finalmente l'altra ritrovò il fiato per parlare, scrollandosi allo stesso tempo da quei pensieri e dalla presa di Jack Frost con un movimento brusco.

<<  Nessuno....insomma, mi hanno parlato della tua leggenda dei ragazzi del villaggio!  >> disse lei, ritrovando la sua compostezza.

Al contrario l'albino sembrava aver completamente perso la ragione. Iniziò a guardarsi intorno in modo frenetico, come a cercare qualcosa di inestimabile valore che non riusciva a trovare.
Infine sembrò trovarlo.
Merida seguì il suo sguardo fino a incontrare un leggero bagliore al di là del bosco.
Il villaggio...era quello che cercava?
Non ebbe certo risposta da Jack, perchè egli si alzò in volo, schizzando via a gran velocità portato da un vento gelido.
La rossa dovette coprirsi gli occhi con un braccio per evitare che la neve alzata da quel vento improvviso le finisse negli occhi.

<<  Ehi!  >> protestò arrabbiata, vedendo sparire lo spirito in lontananza.

Non si fermò nemmeno un secondo a riflettere, gli corse subito dietro alzandosi leggermente la gonna per riuscire ad andare più veloce.

<<  Dove vai, aspettami!  >> urlò ancora agitando la mano per aria, ma ormai il ragazzo era scomparso.

Merida non voleva arrendersi, voleva ritrovarlo, aveva tante cose da chiedergli.
Era tutta la vita che sognava di incontrare una creatura magica.
Certo, prima di lui aveva visto dei fuochi fatui, ma era una cosa diversa....i fuochi fatui non comunicavano, non dicevano le loro emozioni e si dissolvevano non appena li sfioravi.
Non avrebbe permesso a quella leggenda di fare altrettanto, non questa volta.
Continuò a correre finchè non arrivò senza fiato nei pressi del villaggio.
Non era affatto come la sua reggia, li tutte le case erano fatte di legno ed erano accomunate da una sola strada.
E fu proprio nel bel mezzo di quella strada che la principessa riconobbe quella zazzera bianca inconfondibile.

<<  Eccoti, pazzo di uno spirito  >> sibilò ancora ansimante per la corsa, iniziando a camminare in sua direzione con tutta l'intenzione di dirgliene quattro.

Si bloccò all'improvviso, a metà strada.
Lo spettacolo che gli si parava davanti era l'ultima cosa che si sarebbe aspettata di trovare.
Jack Frost rincorreva tutte le persone per strada. Gli sorrideva, ci parlava, ma loro lo ignoravano.
Nessuno si voltava o gli parlava...e quando si fermò davanti a una coppia di anziani per attirare la loro attenzione questi gli passarono fisicamente attraverso,tirando dritto.
A quel punto il ragazzo abbassò la testa sconsolato, inginocchiandosi a terra e sospirando pesantemente.
Nei suoi occhi si leggeva un profondo sconforto, e la speranza che la ragazza ci aveva letto poco prima si era totalmente dissolta.
Merida a quel punto si avvicinò a lui lentamente, pensando a qualcosa di adeguato da dire.
Non le venne in mente nulla.
Giunse davanti a lui totalmente priva di idee, cosa che lasciò entrambi per diversi minuti senza parole.

<<  Loro...non ti possono vedere?  >> azzardò ad un certo punto la giovane principessa, piegandosi lievemente in avanti per poter guardare l'interlocutore negli occhi.

Lui però non alzò la testa, si limitò a fare cenno di no tenendo le braccia incrociate e stringendosi appena tra esse.
Quel silenzio non piaceva per niente alla rossa, si sentiva quasi in colpa, anche se non sapeva il motivo del disagio di Jack.

<<  Perchè...come mai non ti vedono?  >> tentò ancora, andando ad inginocchiarsi accanto a lui.

Finalmente riuscì a scorgere il suo sguardo.
In esso c'era durezza, una velata e mal celata tristezza oltre che una buona dose di risentimento.

<<  Non credono in me. Per questo non mi vedono.  >> disse il ragazzo del gelo, con voce ferma e distaccata. Troppo distaccata.

Finalmente la degnò di uno sguardo, ma era uno sguardo tutt'altro che amichevole.
Per la prima volta Merida sentì davvero freddo.

<<  Mi avevi detto che qui c'era gente che credeva in me, mi hai mentito!  >> le ringhiò contro l'albino, alzandosi in piedi e iniziando a camminare.
Non si preoccupò di aspettarla, semplicemente si diresse verso la foresta con passo veloce.

La ragazza intanto era rimasta totalmente spiazzata.
Non capiva le sue parole, ne tantomeno i suoi gesti.
Non si capacitava di quel comportamento, e questo la faceva infuriare più di ogni altra cosa.
Fece una smorfia di rabbia che deformò il suo bel visino, di scatto si alzò dalla sua posizione correndo dietro a Frost. Non appena lo ebbe raggiunto gli diede un pugno ben assestato, dritto alla nuca, tanto forte da farlo quasi cadere a terra.
L'altro gemette per il male e per la sorpresa, si voltò di scatto verso di lei massaggiandosi la tempia. Ciò che si trovò davanti agli occhi fu una giovane ragazza minacciosa, con la mano ancora chiusa in un pugno come a volergli far intendere che se voleva poteva dargliene ancora.

<<  Allora, per prima cosa datti una calmata mister ghiacciolo. Il fatto che tu sia uno spirito non vuol dire che puoi trattare la gente come ti pare!  >>  gli intimò Merida agitando le mani in maniera quasi teatrale.

A quel punto Jack aprì la bocca per rispondere, ma prontamente l'altra chiuse la mano a becco facendogli cenno di tacere.
Incredibilmente l'altro obbedì, richiudendo istantaneamente la bocca.

<<  Secondo, invece di dare di matto forse ti converrebbe parlare con chiarezza e cercare di spiegarmi bene cosa succede, non credi? In fondo me lo devi anche, visto che a quanto pare sono la sola che ti vede!  >>

L'altro sembrava essersi calmato.
Sui suoi lineamenti fini non si leggevano più tracce di risentimento, solo una grande confusione, e forse anche un po' di vergogna.
Rimase a guardarla corrucciato finchè la rossa non terminò di parlare, come un bimbo in castigo che ha appena ricevuto una sgridata con i fiocchi.
Poi, esattamente come un bambino, invece di affrontare la cosa preferì scappare a nascondersi. Si alzò in volo facendosi trasportare dal vento invernale, andandosi ad appollaiare sul ramo più alto di un abete li vicino.
Merida lo osservò storcendo la bocca e mettendosi le mani sui fianchi.

<<  Accidenti...che testa dura che hai, spiritello!  >> sospirò alzando gli occhi al cielo.

....

Se ne stava inghinocchiato su quel ramo solitario, con i piedi stretti saldamente alla corteccia e il bastone incastrato tra le braccia.
Rimirava la luna, come ogni notte.
Però quella sera era diverso, tutto era cambiato e al tempo stesso non era cambiato nulla.
E questo era terribilmente frustrante per lui.

<<  Quindi è questo il tuo gioco? Fai in modo che una sola ragazza possa vedermi, facendomi illudere che la gente inizi finalmente a credere in me per poi ricordarmi che sono....sono....!  >> sibilò, non riuscendo a terminare la frase e facendo un verso di rabbia.

Con un gesto nervoso lanciò una pietrolina verso l'orizzonte, quasi sperasse di riuscire a colpire la luna stessa. Poi, quanto si rese conto di quanto si stesse rendendo ridicolo sospirò, tranquillizzandosi un poco.

<<  Io ci avevo creduto, sai? Ci avevo creduto veramente...>>

Era vero, ci aveva sperato. Aveva sperato davvero di arrivare in quel villaggio e vedere gente che si girava verso di lui, bambini che lo indicavano gioiosi, persone che dicevano il suo nome a gran voce.
Invece..nulla.
Era persino riuscito a rovinare tutto con quella ragazza, l'unica che poteva vederlo.
Era stato uno sciocco, era scappato prendendosela con lei quando in verità la giovane non aveva colpa.
Adesso sapeva che l'altra non sarebbe più tornata.
Finalmente aveva trovato qualcuno con cui parlare e l'aveva cacciato via.
Se era solo poteva dar la colpa solo a se stesso.

<<  Ehi tu!  >> gli urlò improvvisamente una voce squillante.

Per poco Jack non cadde dal ramo su cui si trovava per la sorpresa, si voltò di scatto verso la voce sbarrando gli occhi subito dopo.
Era lei, la ragazza dai capelli rossi.
Si era avvicinata senza che lui manco se ne accorgesse, passando da un ramo all'altro come una piccola scimmia.

<<  Cos....come diavolo hai fatto ad arrampicarti fin quassù?!  >> sbottò basito l'albino, guardando istintivamente verso il basso.

Quell'albero era altissimo, nessuno sarebbe mai stato così pazzo da arrampicarcisi sopra, per lo meno non fino in cima.
Ma al contrario la ragazza alzò le spalle con noncuranza, come se fosse una cosa da poco. Si attaccò con le mani al ramo su cui stava lui, issandosi poi sulle braccia e tirando successivamente su una gamba, ritrovandosi in una posizione ben poco regale che comunque le permise infine di mettersi seduta accanto a Jack.

<<  Niente di che,....ho scalato cose ben più alte e pericolose...di un alberello.  >> disse Merida leggermente affaticata, mentre riprendeva fiato.

Il carattere di quella giovane lo incuriosiva e stupiva ogni minuto di più, gli sembrava incredibile che si fosse arrampicata fin lassù solo per parlare con lui. Sopratutto dopo che l'aveva trattata in quel modo.
La verità era che Jack non era affatto abituato a parlare con la gente,  e di conseguenza non sapeva nemmeno come si doveva parlare con la gente.
Guardò la rossa con un espressione colpevole da cane bastonato, congiungendo le mani e iniziando a torturarsele nervosamente.

<<  Senti...mi dispiace di averti trattata in quel modo....sono stato ingiusto...>> 

<<  Di pure insopportabile!  >> ribadì lei.

<<  Tu però mi hai dato un pugno! >> rispose a tono lui.

Merida a quella risposta gonfiò le guacie in un espressione buffa, mettendosi una mano davanti alla bocca e scoppiando subito dopo a ridere.
La sua risata era dolce e cristallina, stranamente anche molto contagiosa...per cui non ci volle molto prima che alle sue risa si unissero quelle di Jack. Il giovane spirito da prima fece una piccola smorfia, poi socchiuse gli occhi increspando le labbra e scoppiando infine in una risata sguainata.
Di conseguenza la ragazza aumentò la sua, tenendosi anche la pancia.
Più una rideva più l'altro la seguiva. Un paio di volte cercarono di fermarsi, guardandosi negli occhi per poi scoppiare nuovamente.
Risero a lungo sotto lo sguardo silente e anche un po' curioso della Luna.
Le loro voci suonarono musicali e unisone in quella notte troppo spenta e silenziosa.
Solo dopo un bel po', quando furono entrambi senza forze e senza fiato, finalmente si calmarono riportando la notte nel silenzio.

<<  Adesso ti va di parlare?  >> gli chiese d'un tratto Merida, appoggiata con la schiena al ramo e le gambe raccolte contro il petto.

La ragazza gli mostrò un sorriso sereno, inclinando lievemente la testa da un lato e facendo ricadere la sua folta chioma rossastra nel vuoto.
Jack annuì appena, facendo un respiro profondo.
Poi le raccontò tutto.
Le raccontò del lago ghiacciato, del suo bastone e della Luna.
Le narrò di come lui fosse invisibile alla gente e di quanto avesse tentato di farsi vedere inutilmente, di come nonostante i suoi sforzi nessuno credesse in lui.
Non appena finì la sua storia notò che la ragazza era piuttosto pensierosa.
Guardava in panorama con gli occhi ridotti a due fessure, concentrati a cercare qualcosa di ignoto.

<<  Forse ho capito perchè io riesco a vederti....>> disse infine, risvegliando l'interesse dell'altro in un baleno.

<<  Vedi, girano molte leggende in questo regno. La gente le ama e le racconta, ma nessuno ci crede veramente....però quando mi è stato detto che nel bosco c'era uno spirito senza nome che portava il gelo io ci ho creduto, dal primo istante.  >>

L'albino rimase fermò a guardarla rapito. Era una cosa così semplice, sembrava tanto banale detta così, eppure non lo era. Al contrario, era una cosa che capitava a uno su un milione.

<<  Ma...perchè?  >> questa domanda sorse spontanea sulle labbra dello spirito.

Ancora una volta la risposta dell'altra fu un alzata di spalle.

<<   Bè, perchè io ho sempre creduto nella magia!  >>  disse allegra passandosi una mano tra gli intricati capelli ricci.

Proprio in quel momento la sua guancia rosa assunse toni rossastri e caldi, i suoi occhi da blu diventarono un miscuglio verdastro.
Il sole dell'alba la stava illuminando.
Merida si voltò in direzione dell'orizzonte, vedendo il primo spicchio di alba che sbucava dalle montagne innevate.

<<  Oh cavolo! E' già l'alba, devo scappare!  >> esclamò trafelata, iniziando a guardarsi intorno per trovare il giusto appiglio e cominciando a scendere.

Jack la seguì con lo sguardo mentre si allontanava di fretta. Poi si alzò in volo, seguendola trafelato.

<<  Aspetta! Tornerai?  >> le chiese preoccupato.

Lei annuì con la testa, continuando a scendere finchè una volta giunta a pochi centimetri dalla terra non fece un salto atterrando sulla neve soffice.

<<  Ci vediamo alle due vicino al ruschello, aspettami li!  >> gli disse salutandolo con una mano mentre si allontanava di corsa.

Il ragazzo rimase fermo a rimirarla finchè non vide la zazzera rossa sparire all'orizzonte



Io
di risposte non ne ho
mai avute, mai ne avrò
di domande ne ho quante ne vuoi.
E tu
neanche tu mi fermerai
neanche tu ci riuscirai
io non sono quel tipo di uomo e non lo sarò mai.

Non so
se la rotta è giusta o se
mi sono perduto ed è troppo tardi
 per tornare indietro, così
meglio che io vada via
non pensarci, è colpa mia.
Questo mondo non sarà mio.

Non so
se è soltanto fantasia
o se è solo una follia
quella stella lontana laggiù
però io la seguo e anche se so
che non la raggiungerò
potrò dire
Ci sono anch'io.

Non è
stato facile perchè
nessun altro a parte me
ha creduto
però ora so
che tu
vedi quel che vedo io
il tuo mondo è come il mio
e hai guardato
nell'uomo che sono e sarò.

Ti potranno dire che
non può esistere
niente che non si tocca o si conta o si compra perchè
chi è deserto non vuole che qualcosa fiorisca in te.

E so
che non è una fantasia
non è stata una follia
quella stella la vedi anche tu
perciò io la seguo e adesso so
che io la raggiungerò
perchè al mondo
Ci sono anch'io

Ci sono anch'io

Ci sono anch'io.....

 



Evvai finalmente sono riuscita a pubblicare questo capitolo!!! (un po' in ritardo, lo so!)
Spero davvero di non essere caduta nell'OOC, perchè credo di aver fatto Jack un po' esagerato....tenete però conto che lui qui è appena "nato" per così dire, per cui non ha nemmeno ancora accettato la sua condizione, almeno così è come me la sono vissuta io.
Proprio come dice Pitch nel film la più grande paura di Jack è che nessuno creda in lui, è questo che volevo far trasparire in questo capitolo! Spero davvero di esserci riuscita...altrimenti...bè, dovrò impegnarmi di più! ^^
Come potete notare alla fine ho inserito il testo di una canzone, e abituatevici perchè credo che lo farò quasi in tutti i capitoli.
La canzone in questione è "Ci sono anch'io" di Max Pezzali, che per chi non lo sapesse è anche la stupenda soundtrack del cartone della Disney "Il Pianeta del Tesoro" (se non l'avete visto brucerete all'inferno xDD).
L'ho inserita semplicemente perchè è la canzone che mi ha ispirato questo capitolo (guarda caso il titolo del capitolo è "ci sono anch'io" xD), e anche perchè l'ho trovata perfetta per Jack!
Io molto spesso traggo ispirazione dalle canzoni, che ascolto a ruota libera mentre scrivo!
Quindi, preparatevi ad altre tracce e altri capitoli con nomi di canzoni!
Vi preannuncio già che ci saranno capitoli con titoli: "Il cielo toccherò" (soundtrack di The Brave) ; "Tra Vento ed Aria" (altra soundtrack di The Brave).
Bene, e dopo la buona dose di Spoiler vi saluto xDD
Come al solito ringrazio tantissimo tutti coloro che mi seguono! Grazieeeee!!


HeilyNeko



  
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