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Autore: Ria_27    15/01/2013    3 recensioni
Non ero ancora nata quando la scoperta del Dr Gregory l’H273 rivelò le sue drammatiche conseguenze.
Ma nel mondo in cui vivo chiunque conosce questa storia.
Sono passati ormai trent’anni da quando tutto questo ebbe inizio ma ancora oggi l’unica cura che si conosce contro gli Affetti è sterminarli .
Questo però non impedisce loro di fare sempre più vittime tra le quali mia madre .
Era all’ottavo mese di gravidanza quando venne contaminata .
Le indussero il parto portandomi alla luce, donandomi la vita prima che quella di mia madre le venisse sottratta.
Non so quand’è stato il momento preciso in cui me ne resi conto.
Quando un bambino riesce a rendersi conto di essere diverso?
Non saprei rispondere.
Di sicuro però ricordo il momento in cui due agenti dell’FBI arrivarono all’Istituto .
Erano venuti a cercare me, erano li per me ,questo era tutto ciò che seppi-
Avevo solo tredici anni ero una ragazzina arrabbiata con il mondo se pur non capendolo eppure ero ormai consapevole di essere fuori dal comune.
Così non ebbi altra scelta .
Scappai.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buon giorno/pomeriggio a tutti miei cari lettori :D
Dopo avervi lasciati con un capitolo che apriva nuove incognite vi posto il nuovo capitolo che ne aprirà ancora di più :D
Tralasciando lo scherzo xD da questo momento in poi la storia inizierà a prendere una piega molto più movimentata,si andranno scoprendo sempre nuove cose e ci avvicineremo a quella che sarà una verità fin'ora ancora celata!!!
Alla fine del capitolo ai più deboli di cuore potrebbe venire un attacco perciò sentiatevi liberi di odiarmi ...
Bene passo ora a ringraziare StellaC e Smartis98 per le recensioni del capitolo passato :) grazie ragazze!
Inoltre come sempre ringrazio chiunque mi segua in silenzio e chi ha messo la storia fra le preferite :D
Spero che il capitolo vi piaccia,fatemi sapere


Capitolo 16-Sacrificio

_Questo è semplicemente assurdo_ Vanya Vanderbilt contrasse le labbra con irritazione _Agenti che se ne vanno in giro a cercare di uccidere delle Reclute tutto perché contaminati?! Volete veramente che ci creda?_
_Sta insinuando che abbiamo mentito?_ non riuscii a trattenere quella replica sbalordita.
Charlotte si era dilungata per un buon quarto dora in una ripercussione attenta e dettagliata di quelli che erano stati gli avvenimenti a cui eravamo andate incontro,non aveva risparmiato nessun dettaglio.
Vanya aveva seguito attentamente tutta la sequela di informazioni con aria neutra ,perfettamente composta in una delle sedie della Sala Riunioni dove Samantha aveva indetto un incontro d’emergenza una volta che Christopher le aveva velocemente esposto i fatti.
Tutti ,compreso Collard, si erano ritrovati ad esibire un’espressione di puro sgomento davanti alla dettagliata esposizione di quella vicenda.
Tutti tranne Vanya che in quel momento troneggiava davanti al resto di noi con i pugni serrati contro il tavolo.
_Pensi forse che io possa dare atto alle parole di qualche Recluta senza nutrire il minimo dubbio sulla loro veridicità?_ la donna inarcò le sopracciglia con scetticismo .
_Non avremmo avuto motivo di inventarci questa storia di sana pianta_ una morsa di rabbia si contrasse nel mio stomaco aggiungendo alle mie parole un nuovo impeto.
Una mano si posò con delicatezza sulla mia spalla.
Voltai appena il capo per incontrare gli occhi di Christopher inviarmi una muta richiesta.
Calmati
_Vanya cerchiamo di ragionare, le ragazze mostrano chiari segni da conflitto,inoltre il corpo è stato visto dall’intero Gruppo. Nessuno di loro avrebbe ragione di inventare una storia del genere_ Samantha decise di intervenire evidentemente preoccupata dalla piega che sembrava aver preso quella storia.
_Il corpo è ancora li se proprio volete accertarvene_ aggiunsi con sfida.
La mano di Christopher tornò a posare una leggera pressione sulla spalla su cui stava ancora sostando.
Un fremito di puro fastidio mi percorse.
Odiavo il modo in cui tutti sembravano frenarsi la lingua.
Charlotte si era limitata a raccontare i fatti per poi tornare in disparte,come se tutte le farneticazioni e le accuse di Vanya non fossero dirette anche a lei.
Sebastian e David erano rimasti del tutto dietro le quinte non appena avevamo messo piede nella Sala ,limitandosi a confermare la visione del corpo.
Persino Christopher non aveva detto più del dovuto, se ne stava alle mie spalle seguendo l’intera vicenda con attenzione ma senza proferir parola.
L’unica più reticente ancora una volta era la sottoscritta.
_Dovremmo starcene in silenzio mentre li fuori c’è la possibilità di un imminente attacco?_ sbottai sottovoce inclinandomi verso Christopher .
Il ragazzo sospirò lievemente_Lascia che se ne occupi Samantha_ questa fu la sua semplice conclusione.
_Mi preme ricordarti Samantha, che i nostri agenti sono periodicamente sottoposti ad accurati controlli ,tutti,indistintamente! Capirai quindi la mia reticenza nell’accettare la presuntuosa accusa che vi siano delle infiltrazioni nel nostro sistema_ ancora una volta Vanya tornò a parlare con calma flemma.
Non sembrava esser disposta ad accettare una voce al di fuori della sua.
_I controlli vengono eseguiti con una periodicità di una volta ogni trenta giorni, dobbiamo considerare la possibilità che in questo lasso di tempo ognuno di noi qui dentro possa esser soggetto a contaminazione e prima che chiunque se ne possa render conto si avrebbero a disposizione ben trenta giorni di tempo per agire indisturbati_ Samantha rimase perfettamente calma ,si permise di inarcare appena un sopracciglio nel concludere.
_Così dovremmo aspettarci che un esercito di agenti dal sangue epigono si aggiri qui fuori pronto a farci fuori?! Questo è volare con la fantasia_ Collard ridacchiò con palese divertimento schioccando alla collega un’occhiata critica.
_Non serve un esercito,bastano due o tre mele marce del tutto inaspettate_ replicò freddamente senza abbandonare neanche per un istante quell’aria di glaciale sicurezza.
_Che cosa sta succedendo qui_ le possibili repliche vennero messe a tacere da una nuova voce.
Un uomo dall’aspetto austero si fece avanti nella Sala catturando gli sguardi di tutti.
_Kellar,finalmente!_ il volto di Vanya tornò a distendersi in un largo sorriso.
Un brivido mi percorse lungo tutta la schiena mentre i miei occhi non davano segno di voler abbandonare il volto rigido dell’uomo davanti a me.
Kellar, l’uomo che aveva messo in piedi quell’intero posto.
Ex agente dell’FBI ,a cui era stato dato l’incarico di creare una sezione a parte che potesse far fronte all’incombenza del virus H273,il pilastro portante della Divisione Speciale.
Come richiamato dai miei pensieri Kellar roteò appena il capo per incontrare il mio sguardo stralunato.
Una sensazione di freddo mi attanagliò non appena quelle gelide iridi si posarono su di me senza rivelare il bench’è minimo pensiero.
_Ci troviamo ad affrontare una questione piuttosto incresciosa mio caro_ Vanya tornò a parlare catturando l’attenzione dell’uomo.
_Delle Reclute hanno insinuato un presunto attacco da parte di uno dei nostri agenti il quale ,a detta loro, si sarebbe rivelato essere un Epigono_
_Nessun presunto attacco signore, vi è un corpo a riprova di ciò che è stato appena sostenuto, si tratta di un attacco vero e proprio_ il sorriso sul volto di Vanya vacillò visibilmente davanti all’intromissione di Samantha.
Non si aspettava che osasse tanto.
Kellar soppesò per qualche istante quelle parole _ Ci troviamo davanti un caso d’infiltrazione se ho ben capito_
La sua voce era ancora più gelida e tagliente dei suoi occhi.
Tutto in quell’uomo metteva i brividi.
_Signore,con tutto il dovuto rispetto,non vedo come questo sia possibile ,i nostri controlli sono estremamente accurati in tal proposito_ Collard si mosse nervosamente sulla sedia abbagliando Samantha con un’occhiata irritata prima di riportare l’attenzione sul proprio superiore.
_Chi ha preso parte alla vicenda?_
Quella domanda sembrò spiazzare tutti.
_Le Reclute del Gruppo Alpha Signore,precisamente Charlotte e Rachel_ il tono di Samantha traballò leggermente con evidente perplessità.
Kellar tornò a voltarsi verso il punto in cui sostavamo .
I suoi occhi corsero sulle nostre figure prima di tornare a soffermarsi su di me .
Lo vidi scrutarmi senza rivelare alcuna espressione,il suo volto era una maschera impenetrabile.
Il suo sguardo sostò qualche secondo in più prima di tornare a distogliere la propria attenzione dal mio volto contratto dal disagio.
_Radunate tutti quanti nell’Auditorium,dalle semplici Reclute agli Agenti, tutti verranno sottoposti ad un controllo e che nessuno lasci la stanza prima che siano arrivati i risultati di quei test_il tono di Kellar non sembrava voler ammettere repliche.
Perfino Vanya ,il cui volto era evidentemente contratto dal disappunto, si limitò ad annuire meccanicamente _Come richiedi tu!_ assentì .
Kellar tornò a raggiungere la porta con grandi falcate _Che sia fatto subito_
 
 
_Signori conoscete già la procedura, consegnate un campione di saliva attraverso il piccolo bastoncino che vi è stato assegnato, basterà trattenerlo in bocca appena pochi secondi,niente di nuovo!_ Collard tornò a parlare attraverso il microfono ,i suoi occhi continuarono a scrutare attentamente la folla che si accalcava al di sotto del piccolo palco .
A mia volta mi ritrovai a far scorrere il mio sguardo verso le varie figure che riempivano la stanza.
Come richiesto da Kellar ,Collard aveva istantaneamente riunito l’intero Corpo della DS nell’Auditorium .
Una volta li erano stati prontamente distribuiti gli strumenti per il test del DNA a cui si sarebbero dovuti sottoporre tutti indistintamente.
Ovviamente io risultavo essere lo strappo alla regola.
Probabilmente l’unica anomalia nel mio sangue sarebbe stata non trovare tracce del virus H273.
_Ma perché dobbiamo ripetere il test,credevo che si effettuasse ogni trenta giorni,ne sono trascorsi appena dieci_  una ragazza dalla scura divisa da Recluta contrasse le labbra con fastidio voltandosi verso il robusto ragazzo al suo lato.
Quest’ultimo si ritrovò ed esibire una scrollata di spalle _Ne so quanto te_
Sospirai appena cercando di non dare troppo nell’occhio.
Avrei voluto saperne anch’io quanto loro,beate ignoranza.
_Oh guarda ecco Christopher magari lui sa qualcosa_
Quelle ultime parole ricatturarono la mia attenzione portandomi a sollevare nuovamente il volto.
Christopher si fece strada fra la calca infernale senza troppi problemi scambiando perfino qualche saluto cordiale qui e la.
_Ehi Chris_ il ragazzo corpulento richiamò l’attenzione dell’altro alzando la mano in aria.
_Bruce_ le labbra di Christopher si incurvarono in un sorriso di circostanza mentre si soffermava al lato del ragazzo.
_Senti un po’ amico,sai per caso cos’è tutta questa storia?_
Il volto di Christopher si contrasse appena _E’ solo il solito controllo,credo che questa volta abbiano voluto coglierci di sorpresa,tutto qui!Nulla di cui preoccuparsi_ concluse cercando di suonare leggero mentre sulle sue labbra tornava a formarsi un sorriso tirato.
Per fortuna i due ragazzi non sembrarono accorgersi di nulla.
_D’accordo…grazie per l’informazione_Bruce sembrò rilassarsi leggermente seguito a ruota dalla ragazza che finì per emettere un sospiro sollevato.
Christopher mostrò un piccolo cenno con il capo prima di allontanarsi a grandi falcate puntando il proprio sguardo su di me.
_Grande discorso,complimenti_ lo schernii una volta che mi fu accanto.
Emise una piccola risatina senza provare neanche a discolparsi.
_Com’è andata?_ domandai ricordandomi d’un tratto il motivo per cui si era allontanato fino a quel momento.
Un nuovo sorriso divertito fece capolino sulle sue labbra _Neanche una traccia di Epigono nelle mie vene ,sono fiero di me stesso_ abbassò appena lo sguardo per mostrarmi un piccolo occhiolino a cui risposi roteando gli occhi.
Perfino nelle situazioni più difficili non sembrava perdere quell’indole caustica.
_Ragazzi,menomale che vi ho trovati,con questa folla è praticamente impossibile vedere più lontano del proprio naso_ Samantha avanzò ulteriormente occhieggiando la zona pullulante .
Il volto di Christopher tornò a contrarsi con preoccupazione _Cosa succede?_ domandò con palese tensione.
_Ci sono novità?_ mi mossi nervosamente sul posto mentre i miei occhi continuarono a saettare sul volto di Samantha alla ricerca di qualche risposta.
La donna scosse appena la testa _ Ancora nulla di nuovo, non era per questo che vi avevo cercato! Ho bisogno che andiate ad assicurarvi che non sia rimasto nessuno nei vari piani _
_D’accordo ,nessun problema_ Chris annuì con aria neutra .
Samantha ci rivolse un sorriso sollevato _Bene, mi raccomando non metteteci troppo , dipende come si evolverà la situazione avremo bisogno di una mano qui_ concluse la frase tornando ad incurvare le labbra lasciando trapelare le proprie preoccupazioni.
Christopher ridacchiò appena _Tranquilla ,saremo dei fulmini_
Sollevai lo sguardo per lanciargli un’occhiata poco convinta.
Chissà perché nutrivo qualche dubbio
 
_Perchè dobbiamo iniziare dal piano terra? Perché non dai piani più alti?_ mi guardai nervosamente intorno ritrovandomi a massaggiarmi le braccia con nervosismo.
Christopher rallentò il passo abbassando lo sguardo su di me con curiosità _Non dirmi che hai paura ?!_ domandò con una nota di evidente critica.
_Non ho paura,solo non mi trovo particolarmente a mio agio a metri e metri sotto terra_ sbottai fulminandolo con un’occhiata irritata.
Quando l’ascensore si era aperta davanti a noi mostrandoci il tetro dedalo di corridoi dei sotterranei una scarica di tensione mi aveva contratto lo stomaco.
Non riuscire a vedere la luce naturale ogni giorno per giorni era già qualcosa di indiscutibilmente orrido senza aggiungere poi una passeggiata a metri di profondità dove persino le luci a neon sembravano non avere la stessa intensità.
Christopher ridacchiò con aria divertita _Allora esiste qualcosa in grado di metterti i brividi,buono a sapersi_ un ghigno si fece spazio fra le sue labbra.
_Falla finita_ gli intimai scoccandogli l’ennesima occhiataccia.
_Pensa che spasso se lo sapesse Vanya,probabilmente ti farebbe costruire un Alloggio qui,appositamente per torturarti un po’_la sua espressione sorniona crebbe notevolmente.
_Christopher_ tornai a richiamarlo assottigliando ulteriormente lo sguardo mentre percepivo il sangue gelarsi davanti solo ad una possibilità del genere.
Mi regalò un’occhiata furba senza smettere di mostrare un sorriso divertito _Magari finiresti per apprezzarlo,sai dicono che il modo migliore per affrontare le proprie paure sia …_ ad un tratto interruppe le proprie parole arrestandosi di botto, scrutando l’aria con attenzione.
_Che succede?_ contrassi la fronte con palese perplessità non riuscendo a comprendere quel repentino cambio.
_Shh_ replicò semplicemente sollevando un dito verso di me mentre i suoi occhi continuavano a vagare con accurata attenzione verso il corridoio cunicolare.
_Hai sentito anche tu?_ domandò all’improvviso tornando a puntare il suo sguardo su di me.
Gli regalai un’espressione sorpresa _Cosa avrei dovuto sentire?_ ribattei confusamente.
_Un rumore…come di passi_ la sua testa tornò a scattare di lato.
Ad un tratto fui in grado di sentirlo anch’io.Qualcosa di appena percepibile eppure ben definito,sembrava che qualcuno stesse cercando di camminare in modo quasi silenzioso.
Il volto di Christopher si contrasse con rigidità _Seguimi e resta dietro di me_ mi intimò frapponendosi davanti a me prima di tornare a camminare.
Seguii le sue istruzioni rimanendo in silenzio con ogni senso in allerta.
Camminammo fino a raggiungere la fine del corridoio semi buio, li ,davanti a noi, una piccola stanza faceva filare un cono di luce dallo spazio lasciato aperto dalla porta.
Christopher si spinse ulteriormente contro la parete assottigliando lo sguardo per intravedere oltre la soglia della stanza.
Un secondo rumore ,questa volta simile a qualcosa che cade inavvertitamente a terra,emerse chiaramente dall’altra parte.
Christopher girò appena il volto per incontrare i miei occhi spalancati.
Silenziosamente portò un dito sulle labbra facendomi segno di tacere prima di tornare a voltarsi verso la porta adiacente.
La sua mano si posò leggermente sul freddo metallo imprimendovi una leggera pressione.
Percepii il mio cuore balzare freneticamente nel petto mentre intuivo le sue intenzioni.
Cercai di protrarmi in avanti per afferrargli un braccio in modo tale da fargli cambiare idea,non eravamo armati e di sicuro del tutto impreparati ad affrontare eventualità simili a quelle che si erano presentate quello stesso giorno nel Circuito.
Avanzai di qualche passo quando qualcosa di freddo entrò in contatto con il mio tempio.
Non ebbi bisogno di domandarmi cosa fosse,il rumore di un grilletto che veniva caricato fu chiarificatore.
A quel semplice rumore Christopher tornò a voltarsi con uno scatto irrigidendosi di colpo alla visione che gli si presentò.
_Le spie non piacciono a nessuno _ una voce gutturale concluse quell’affermazione con una risatina maligna.
Gli occhi di Christopher continuavano a saettare come impazziti dal volto dell’uomo allarma puntata dritta contro la mia testa.
Avevo avuto diverse esperienze con una pistola puntata contro,vedere la canna di un’arma da fuoco puntata addosso non era mai stata un’esperienza piacevole,ma in quel momento ,scoprii che percepirla contro il tuo corpo era qualcosa di molto peggio.
_Entra nella stanza_ l’uomo alle mie spalle tornò a parlare con un tono che non voleva ammettere repliche.
Il volto di Christopher si irrigidì ulteriormente davanti a quell’imposizione.
_Ho detto entra,o le faccio saltare il cervello_
Christopher tornò a far balzare i propri occhi sul mio volto , emise un piccolo sospiro arrendevole prima di procedere all’interno della stanza.
La mano ,ancora libera, dell’uomo corse a spingermi _Cammina_
Incespicai sui miei stessi passi.
Se solo non avessi avuto quell’arma puntata contro gliel’avrei fatta pagare amaramente.
Tornai ad incedere con passi  lenti e calibrati mentre la mano dell’uomo contenente l’arma rimaneva tesa e sicura contro la mia testa.
Con una seconda spinta mi costrinse ad entrare nella stanza illuminata prima di agganciare il braccio libero intorno alle mie spalle premendo maggiormente la canna della pistola contro la mia pelle.
_Guardate cosa ho pescato qui fuori_
Le teste di altri due uomini si sollevarono dal tavolo su cui erano riposte un quantitativo nauseante di armi.
_Questa storia non mi piace ,questi due li riconosco,fanno parte di quella stupida cricca di Reclute Speciali e la ragazza…_ l’agente che aveva preso la parola si arrestò puntando il proprio sguardo titubante su di me.
_Lo so bene chi è la ragazza_la replica dell’uomo alle mie spalle fuoriuscì gelida e tagliente.
Scostò appena la pistola spingendomi con forza in avanti.
Ancora una volta mi ritrovai ad oscillare pericolosamente e per poco non persi del tutto l’equilibrio,per fortuna Christopher balzò prontamente verso di me raccogliendomi prima che potessi sperimentare lo scontro con il suolo.
_Stai bene?_ mi sussurrò in un orecchio sollevandomi lentamente ancora stretta nella sua presa.
Non pensai seriamente ad una risposta sincera,non era quello il momento.
_Si_ mi limitai ad asserire tornando a sostenermi su entrambe le gambe.
_Noi stiamo rischiando la vita qui dentro Greg,non possiamo perdere tempo con loro_ l’uomo oltre il tavolo tornò a parlare con voce appanicata .
Il terzo di loro annuì con vigore _Ha ragione lui, dobbiamo filare ,di sopra hanno già iniziato i test,non ci vorrà molto prima che risalgano a noi_
_Volete stare calmi_ l’uomo che mi aveva puntato contro la pistola,Greg, aumentò il tono di voce con rabbia _Ce ne andremo presto, bisogna solo sistemare questi due_ con un gesto tornò ad indicare il punto in cui sostavamo noi.
Christopher tornò ad irrigidirsi al mio lato ,il suo volto contratto non lasciava trasparire alcuna emozione solo una fredda flemma.
Stava studiando la situazione, era chiaro dalla scintilla che divampava nei suoi occhi.
_Ma la ragazza ,lei è…_ le repliche del secondo uomo vennero messe a tacere istantaneamente da Greg
_La ragazza verrà con noi_ asserì con convinzione.
Dal petto di Christopher emerse un ringhio sommesso _Scordatelo_ i suoi lineamenti si indurirono ulteriormente mentre il suo corpo vibrava pericolosamente.
Greg emise una piccola risata caustica mente tornava ad avvicinarsi verso di noi _Davvero? Cerca di impedirmelo_
Le sopracciglia di Christopher si contrassero appena_ Con vero piacere_
Prima che potessi anche solo rielaborare quelle parole Christopher scattò in avanti assestando un calcio ben piazzato nella mano dell’uomo contenente l’arma.
Quest’ultimo perse la presa lasciando cadere la pistola con un tonfo al suolo.
Senza attendere neanche un secondo Christopher tornò a scaraventarsi in avanti colpendo l’uomo in pieno volto.
L’uomo vacillò emettendo un lamento strozzato sotto la raffica di colpi di Christopher ma prima che potesse atterrarlo puntò i piedi a terra risaldando il proprio equilibrio _Sei finito_ grugnì prima di portarsi in avanti.
Christopher scattò agilmente come un felino,era veloce proprio come lo avevo visto durante gli allenamenti.
Ma l’altro uomo non era da meno, la forza e la preparazione da agente veniva coadiuvata da una serie di potenzialità non propriamente da normale essere umano.
Un pugno andò a scontrarsi contro lo zigomo di Christopher facendolo indietreggiare prima che un calcio lo colpisse dritto nello stomaco.
Il mio corpo si era irrigidito ulteriormente ,sembrava non volermi aiutare a compiere neanche un movimento.
I miei occhi continuavano a puntare con sgomento verso il punto in cui Christopher era impegnato a schivare una serie di colpi.
Stavo quasi per impormi di entrare in azione quando la mia attenzione venne catturata da un rumore metallico.
La mia testa si voltò meccanicamente e ciò che trovarono i miei occhi mi mozzò il respiro.
Gli altri due agenti avevano ricomposto velocemente una delle armi sul tavolo e adesso la puntavano dritti davanti a loro.
Non avevo bisogno di individuare il bersaglio.
Conoscevo già dove avrebbe fatto rotta quella piccola pallottola.
Un secondo rumore anticipò il colpo messo in canna.
Accadde tutto quasi come fosse la scena di uno stupido film d’azione in cui la tua adrenalina schizza alle stelle.
Non so cosa mi portò a reagire ,ad uscire da quella stasi ammaliante nella quale ero caduta.
Vidi Greg prendere Christopher contro piede scaraventandolo contro la parete e capii che quello sarebbe stato il momento.
In un secondo il proiettile balzò dalla canna della pistola disegnando una traiettoria perfetta.
Si sarebbe scontrato contro il petto di Christopher,a quella distanza avrebbe raggiunto il suo cuore.
Lo avrebbe sicuramente fatto se solo io non mi fossi frapposta facendo scudo con il mio corpo.
Durò solo un istante, l’urto mi sbalzò lievemente all’indietro ma venne prontamente attutito dalla mia carne.
Una fitta lancinante divampò dentro di me come un fuoco mentre il proiettile collideva con il mio corpo.
Un solo attimo.
Nulla di più.
Ebbi appena il tempo di sollevare lo sguardo per incontrare il volto sconvolto di Christopher rivolto verso di me.
Stava bene,lui stava bene.
Fu tutto ciò che riuscii a pensare prima che il dolore mi ottenebrasse i sensi.
La vista mi si offuscò mentre le mie gambe cedettero.
Qualcuno urlò il mio nome ma era tutto troppo sfocato.
Poi il buio mi avvolse.




 

  
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