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Autore: ChiizuDreamer    15/01/2013    1 recensioni
Harmony Miiko è una ragazza di 15 anni, amante del canto e della musica da sempre. Il suo sogno è proprio quello di diventare una brava cantante per emozionare il pubblico: tale scopo l'ha indotta ad iscriversi presso una prestigiosa scuola privata, il Miracle Painting Institute...
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Like a Flower

L'Agenzia Arupaka si trovava agli ultimi piani di un altissimo palazzo situato più o meno al centro della città, abbastanza distante dalla scuola. Le ragazze, a parte Makoto, dell'Agenzia conoscevano solo il nome, tanto famoso in televisione, ma non avevano mai visto il palazzo, nè tantomeno l'interno: dopo aver varcato la porta di legno color ciliegio a due ante, su cui spiccavano due preziosi pomelli dorati, ci si ritrovava davanti a una stanza grandissima, illuminata da enormi finestroni. Pareti azzurre, tetto bianco adornato da un bellissimo lampadario con pendenti a goccia, piastrelle di marmo raffinatissimo; Sulla sinistra vi era una scrivania bianca ad angolo, con un computer, un telefono, vari fogli di carta riposti ordinatamente uno sopra l'altro, un portapenne con dentro -indovinate un po'- delle penne. Sulla destra vi erano delle poltrone, anch'esse bianche, e in fondo una porta con su scritto  "Toilette". Alcuni vasi con delle piante erano sparsi qua e là per colorare l'ambiente. Si respirava un profumo fresco, lì dentro. Era molto piacevole.
"Che posto..." pensò Harmony guardandosi attorno, con le labbra socchiuse, camminando lentamente e tenendo la borsa sulla spalla con entrambe le mani "...davvero lussuoso..."
Ad un tratto, spostò lo sguardo sulle altre: Makoto era rilassata, doveva essere abituata a frequentare posti simili; Shino era tutto un fremito, camminava quasi saltellando e sorrideva a trentadue denti, di certo la sua mandibola stava soffrendo. E non poco. Ichigo era un po' timida, anche lei si guardava un po' attorno. Dal viso di Yui, invece, non trasparivano emozioni, anche se era contentissima in quel momento.
«Ragazze mie,» disse Katsuko, che accompagnava il gruppo «lui è Watanabe Eiji-san, il direttore dell'Agenzia Arupaka.»
L'uomo poteva avere non meno di cinquant'anni. La sua carnagione olivastra, aveva gli occhi neri e i capelli della medesima tonalità, ma si vedeva chiaramente che erano colorati. I grandi occhiali che portava sul naso gli conferivano un'aria molto seria e professionale. Indossava un vestito grigio e una cravatta rossa. Le sue mani erano enormi. Lui era tutto enorme! Non che fosse grasso o cosa, era solo molto robusto. Tuttavia, non sembrava una cattiva persona, anzi. Sorrideva e si presentò subito alle ragazze, dando loro il benvenuto nell'Agenzia. Spiegò loro un paio di cose, cercando di prepararle alla loro avventura, che non sarebbe stata roba da niente.
«Per adesso debutterete come idol» disse «ma voglio che un giorno non veniate più etichettate come tali, ma come cantanti, attrici, ballerine vere! Il percorso di idol è solo un inizio per immettere giovani talenti nel mondo dello spettacolo. Poi sta a loro diventare qualcosa di più!» A quel punto il direttore si voltò verso le ragazze e continuò: «Hashi Katsuko-san sarà la vostra manager.»
«Cosa? Tu, zia?» chiese Makoto stupita.
«Eheh...faccio anche quello nella vita! Sono una donna impegnata!»
«Katsuko gestirà i vostri impegni, troverà tempo per tutte voi.»
La giornata fu una "spiegazione" complessiva. Un po' noioso, ogni tanto, ma comunque pur sempre l'inizio di qualcosa che noioso non sarebbe stato assolutamente. Quel giorno stesso, le ragazze conobbero l'insegnante di canto e la coreografa. Due donne giovani e apparentemente severe, ma eccellentemente preparate. La sera, finalmente, il gruppo riuscì ad avere un po' di tregua. Katsuko le aveva riaccompagnate a scuola. Prima tappa? La mensa! Assolutamente! Stavano morendo di fame, una più dell'altra. Sedettero tutte allo stesso tavolo e si misero a discutere della giornata.
«Ragazze.» disse Shino poggiando una mano sul tavolo. Il suo sguardo era serio, non era mai stato così, infatti le altre si preoccuparono.
«Mi raccomando.»
«"Mi raccomando" cosa, Shino?» chiese Ichigo con le bacchette a mezz'aria.
«La coreografa.»
«"La coreografa" cosa?» chiese ancora, poggiando le bacchette nel piatto.
«Non guardatela negli occhi.»
"Ecco che ora spara una delle sue cazzate. 3...2...1..." pensò Harmony, sospirando.
«Vi lancerà una delle sue maledizioni se oserete incrociare il suo sguardo! Waaa mi fa così paura quella donna!»
Si misero tutte a ridere, eccetto Harmony, ovviamente, lei avrebbe tirato il cibo che aveva nel piatto in faccia a Shino.
«Piuttosto, la zia ha dett-» 
«Kastuko ha detto che la devi chiamare manager, Makoto! Nel lavoro non vale se la chiami "zia"!» la rimproverò Yui.
«Scusami! Eheh! La nostra manager» ricominciò Makoto forzando la parola "manager" «ha detto che ci troverà al più presto un posto nel Hachiouji Summer Festival! Sarebbe bellissimo debuttare in quell'occasione...sapete, da piccola ci andavo quasi tutti gli anni, ed era bellissimo! Il palco è fantastico, viene sistemato davvero bene. Per non parlare degli ospiti speciali che vengono invitati ogni anno: attori e cantanti famosi, persone di spicco del mondo dello spettacolo...sarebbe un'ottima pubblicità per noi!»
«Lo conosco!» esclamò Harmony «Però...se non mi sbaglio...il festival è a metà Luglio...» riflettè pensierosa, poi spalancò gli occhi: «E' fra un mese! Dobbiamo esercitarci tantissimo, o non ce la faremo mai!»
Passarono ancora alcuni giorni, durante i quali Katsuko si rimboccò le maniche, si diede un sacco da fare pur di far debuttare il suo gruppo di idol. La fortuna volle che nel programma del Festival di Haciouji ci fossero giusto un paio di vuoti, uno di questi poteva benissimo essere riempito dalle ragazze.
La notizia le entusiasmò un sacco, nemmeno Harmony riuscì a trattenersi dal fare i salti di gioia. 
«Ehi, voi!» le richiamò Katsuko «Il Festival è fra meno di un mese! Desidero che rimaniate concentrate e composte! Promettetelo!»
«Lo promettiamo!» dissero all'unisono.
«E desidero che facciate del vostro meglio! Promettetelo!»
«Lo promettiamo!»
«Che brave ragazze! Avviso subito le insegnanti di ballo e canto e uno dei miei produttori per la musica. Cominceremo fra qualche giorno.»
E così fu. Già solo tre giorni dopo, il gruppo si trovava nella sala di ballo: una sala con parquet, grandissimi specchi, spogliatoi. 
«Majo-san (1) non è ancora arrivata?» chiese Shino giocando con i bordi della sua maglietta.
«Eeeh? Shino, sei scortese!» le disse Ichigo «E' la tua coreografa, non una strega!»
Giusto in quel momento, le ragazze sentirono la porta chiudersi. La donna si schiarì la voce e chiese: «Chi sarebbe la strega?»
Shino prese a sudare freddo. Come aveva fatto a sentirla? Non aveva mica urlato! Magari era davvero una strega. «Si parlava di ragazze della nostra scuola!» spiegò Shino ridacchiando nervosa.
«Capisco...beh...» la giovane donna battè tre volte le mani per richiamare l'attenzione «Tutte qui! Il produttore mi ha consegnato la base musicale e io ho già in mente dei passi.» tirò fuori dalla borsa un CD e lo inserì nella radio.
«La musica è già pronta? Wow!» si meravigliò Yui. Lei era una compositrice e non le bastavano così pochi giorni per comporre una canzone che fosse degna di quel nome. 
La donna presse il tasto "Play" e la musica partì. Era molto dolce e rilassata, i passi non sarebbero stati complicati. Sicuramente una scelta del genere era stata fatta per la stramancanza di tempo: meno di un mese per imparare la canzone e la coreografia. Per ballare e cantare insieme serve moltissima pratica, le ragazze non ce l'avrebbero mai fatta da un giorno all'altro.
Le settimane che mancavano allo spettacolo passarono velocissime, tra studio, canto e ballo. Ogni giorno che passava l'ansia e l'emozione crescevano, cresceva l'impazienza e la voglia di diventare qualcuno. La sera prima, le ragazze, dopo cena, decisero di rimanere per un po' nel cortile della scuola. Shino, Yui e Makoto si stesero sul prato, mentre Harmony e Ichigo ci si sedettero soltanto, poggiando la schiena al tronco di un grande albero.
«Ah, ragazze...» disse ad un tratto Harmony «...stavo pensando che...non abbiamo ancora un nome...e lo spettacolo è domani...»
«Oh, è vero! Hai ragione!» disse Ichigo, poi si mise un po' a pensare. Insieme a lei, tutte le altre. Impossibile che un gruppo non avesse un nome.
Makoto era stesa a pancia in giù e accarezzava i petali di un fiore appena raccolto. Si voltò improvvisamente e lo porse ad Harmony, dicendole: «Senti qua.»
Harmony obbedì e annusò il fiore. «Mmmmh...» fece, chiudendo gli occhi «è dolcissimo...» sussurrò, arrossendo un po' sulle guance.
«Noi siamo...» cominciò Makoto sollevandosi, sedendosi a gambe incrociate «...siamo come dei fiori, per adesso. Più avanti vedremo nascere i nostri frutti. Per ora, però...doniamo alle persone quel che possiamo donargli: come i fiori donerebbero il loro profumo...noi doneremo al pubblico la nostra voce!»
Le ragazze guardarono Makoto senza dire niente, stupite dal discorso appena fatto. Lei, come risposta, arrossì.
«L-lo so che stupido, eheh...non...n-non guardatemi in quel modo!» ammise ridendo imbarazzata.
Harmony scosse la testa «Non lo è.»
Finalmente una cosa che non ti sembra stupida, Harmony! Chi l'avrebbe mai detto che non avresti preso a pugni Makoto?
«La tua idea mi piace.» disse; dopo averci pensato un attimo, riprese: «Che ne dite, allora, di "Koe no Kaori"(2)? Sarebbe perfetto.»
«Mh!» fece Ichigo «E' carino e si addice perfettamente a noi!»
«Già! Si addice perfino ad Harmony-chan! E' così violenta, ma quando canta sembra anche lei un fiore~» disse Shino.
In un attimo, Harmony le si fiondò addosso urlando e prendendola per il colletto: «NON DIRE COSE IMBARAZZANTI!»
«Scusamiiiiiiii!» piagnucolò Shino;
«E POI...NON TI HO MAI DATO IL PERMESSO DI CHIAMARMI HARMONY-CHAN, COS'E' TUTTA QUESTA CONFIDENZA TUTT'UN TRATTO?!»
La serata si concluse con una sonora risata.
 
 
Note:
(1) Majo-san: Signora strega;
(2) Koe no Kaori: Profumo della Voce;
  
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