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Autore: SonyTH    16/01/2013    0 recensioni
Alex e Audrey sono due migliori amici. Un giorno Audrey prestò il suo motore ad Alex, che ebbe un incidente. All'ospedale Alex, inizialmente, non si svegliò. Quindi Audrey, non sapendo se potesse poi mai avere un'altra possibilità per parlargli, gli disse qualcosa. Qualcosa di cui neanche lei era sicura, qualcosa che non sapeva per certo e che forse non voleva neanche capire. Ma poi, fortunatamente, Alex si svegliò. Però, quando 'dormiva', Alex riuscì a sentire parole di Audrey e così, inizia a chiederle, spesso, cosa voleva dirgli un minuto prima che si svegliasse.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Ci vediamo oggi? E non dirmi di no, ieri mi hai fatto prendere uno spavento. Te lo sto chiedendo, ma puoi rispondere soltanto di sì!-
Alex sorrise dall'altra parte del telefono. - Come lei comanda, mia signora.- rise.
- Ecco, bravo! Quindi alle sei al parco. Se ritardi e mi fai aspettare sola di truicido, addio Alexandeeer.-
 
Alex arrivò al parco che erano le sei e dieci, ma Audrey arrivò alle sei e dodici più o meno. Alex le fece manicomio, dicendo che la aspettava lì da più di dieci minuti. Solo per farla gridare un pò.
- Ehh, che vuoi! Dovevo prepararmi, non è che stata colpa mia. C'era pure mia madre che gridava e bla bla bla.-
- Sì, dici sempre così. Tutte cavolate! -
- E tu che ne sai che sono cavolate?? -
Alex non rispose alla domanda e si andò a sedere in una panchina, e Audrey lo segui.
- Perchè ti siedi? Ci sono le altalene e gli scivoli e tu ti siedi? Vienii, solo un giro sull'altalena dai!-
Lui fece cenno di no con la testa ridendo, lei gli prese la mano e cercò di farlo alzare, ma con scarsi risultati.
- Schifoso sei! -
- Grazie, lo so che sono schifoso! -
- Eh dai! Vienii, solo un giro. -
- No davvero, mi fa un pò male la gamba. A proposito, sai.. ieri, quando mi parlavi riuscivo a sentire tutte cose. Cioè, sentivo ma non potevo far nulla. Non potevo muovermi neanche di poco, credo. Cos'era la cosa che volevi dirmi ma non sapevi se dirmi o meno? -
- Quale cosa? -
- Lo sai quale! Non far finta di niente, ora parlii! -
- No, nulla di che. Era una cavolata davvero, ero solo preoccupata e avevo paura. Non era nulla di che. - disse spostandosi il ciuffo dal viso.
- Invece a me sembrava importante. Perchè non vuoi dirmela? Che c'è? Non mi dici più cosa ti succede? -
- Scemo, che c'entra! E' una cosa.. cioè non è qualcosa che mi è successa. Non so neanche se è così o no. Non so neanche cos' è, in realtà. E sai che ti dico tutte cose, sai pure quand è che vado in bagno! E non dovrei dirti qualcosa di importante? -
- E io che ne so, stavi per dirmelo solo perchè non sapevi se mi risvegliavo o meno. Voglio dire che stavi per dirmelo perchè non sapevi se fossi morto, parliamo chiaramente. Quindi era qualcosa che mi volevi dire perchè avevi paura che non avresti potuto farlo dopo. -
- Ale, basta parlare. Mi spingi su quest'altalena? -
- Perchè cambi discorso? -
- Ti prego, chiudiamo il discorso. Lo sai che ti voglio un mondo di bene. -
Alex la guardò male e lei gli fece uno sguardo supplicante e Alex , anche se di malavoglia, si alzò e cominciò a spingerla.
Stettero a giocare lì per quasi un'ora. Audrey prima non voleva scendere dall'altalena, ma dopo un pò sali sugli scivoli iniziando a correre, a fare capriole lì e a saltare dagli scivoli più alti, le sue solite cose insomma. Alex si fece due giri sull'altalena e poi inizio a rincorrere Audrey sugli scivoli, sempre facendo attenzione, visto che non era una scimmia come lei!
 
Alle 7 e mezza iniziarono a camminare per tornare a casa.
- E' strano farsi tutta questa strada a piedi, eh? -
- Non dirmi così che mi sento il colpa per il tuo scooter poi! -
- E devi sentirti in colpa. Vuoi sapere perchè? Perchè sei così scemo che magari ti senti davvero in colpa. L'importante è che tu stai bene! -
- Adesso sto bene. Non sono cosa da maratona in questo momento, ma posso camminare. Anche se scommetto che proprio non lo avevi notato. -
- No, per niente. Credevo fossi su una sedia a rotelle mentre mi rincorrevi sugli scivoli! - rise.
 
Arrivarono davanti casa di Alex e quindi Audrey gli diede un bacio. - Ciao Alee. -
- Ehi, vuoi che ti accompagno a casa? -
- Che fa, vieni a casa mia e poi torni qua? Certo che sì! - rise.
- No è che, sai. Sono un ragazzo e sono forte, più forte di un gorilla. Quelli che fanno uhuhuh, sai chi sono, vero? E tu invece sei una piccola 
ragazza indifesa che deve farsi un kilometro? Non so, non sono bravo a misurare le cose a mente. Che deve farsi un kilometro in questa città infestata da fantasmi, vampiri, licantropi e tutte le cose che ci sono in quei film che ti vedi tu. E poi ho dell'aglio con me. Potrei proteggerti. Sai com è. Come mi hai detto tu, non voglio che tu muoia, mia bella Audreline. - disse cercando di rimanere serio.
- Sì, so cosa sono i gorilla. Devo fare meno di un kilometro. Non sei bravo a misurare le cose neanche con il metro. Quelli che vedo io sono telefilm, non film. L'aglio non uccide i vampiri, la prossima volta porta un paletto di legno e allora potrai proteggermi e accomagnarmi fino a casa. Ci sentiamo stasera, ciao scemo! -
- Ahh, che sei precisa. Vattene a casa va. - rise.
E allora Audrey si diresse verso casa sua e Alex si chiuse la porta alle spalle.
  
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