- Ci vediamo oggi? E non dirmi di no, ieri mi hai fatto prendere uno spavento. Te lo sto chiedendo, ma puoi rispondere soltanto di sì!-
Alex sorrise dall'altra parte del telefono. - Come lei comanda, mia signora.- rise.
- Ecco, bravo! Quindi alle sei al parco. Se ritardi e mi fai aspettare sola di truicido, addio Alexandeeer.-
Alex arrivò al parco che erano le sei e dieci, ma Audrey arrivò alle sei e dodici più o meno. Alex le fece manicomio, dicendo che la aspettava lì da più di dieci minuti. Solo per farla gridare un pò.
- Ehh, che vuoi! Dovevo prepararmi, non è che stata colpa mia. C'era pure mia madre che gridava e bla bla bla.-
- Sì, dici sempre così. Tutte cavolate! -
- E tu che ne sai che sono cavolate?? -
Alex non rispose alla domanda e si andò a sedere in una panchina, e Audrey lo segui.
- Perchè ti siedi? Ci sono le altalene e gli scivoli e tu ti siedi? Vienii, solo un giro sull'altalena dai!-
Lui fece cenno di no con la testa ridendo, lei gli prese la mano e cercò di farlo alzare, ma con scarsi risultati.
- Schifoso sei! -
- Grazie, lo so che sono schifoso! -
- Eh dai! Vienii, solo un giro. -
- No davvero, mi fa un pò male la gamba. A proposito, sai.. ieri, quando mi parlavi riuscivo a sentire tutte cose. Cioè, sentivo ma non potevo far nulla. Non potevo muovermi neanche di poco, credo. Cos'era la cosa che volevi dirmi ma non sapevi se dirmi o meno? -
- Quale cosa? -
- Lo sai quale! Non far finta di niente, ora parlii! -
- No, nulla di che. Era una cavolata davvero, ero solo preoccupata e avevo paura. Non era nulla di che. - disse spostandosi il ciuffo dal viso.
- Invece a me sembrava importante. Perchè non vuoi dirmela? Che c'è? Non mi dici più cosa ti succede? -
- Scemo, che c'entra! E' una cosa.. cioè non è qualcosa che mi è successa. Non so neanche se è così o no. Non so neanche cos' è, in realtà. E sai che ti dico tutte cose, sai pure quand è che vado in bagno! E non dovrei dirti qualcosa di importante? -
- E io che ne so, stavi per dirmelo solo perchè non sapevi se mi risvegliavo o meno. Voglio dire che stavi per dirmelo perchè non sapevi se fossi morto, parliamo chiaramente. Quindi era qualcosa che mi volevi dire perchè avevi paura che non avresti potuto farlo dopo. -
- Ale, basta parlare. Mi spingi su quest'altalena? -
- Perchè cambi discorso? -
- Ti prego, chiudiamo il discorso. Lo sai che ti voglio un mondo di bene. -
Alex la guardò male e lei gli fece uno sguardo supplicante e Alex , anche se di malavoglia, si alzò e cominciò a spingerla.
Stettero a giocare lì per quasi un'ora. Audrey prima non voleva scendere dall'altalena, ma dopo un pò sali sugli scivoli iniziando a correre, a fare capriole lì e a saltare dagli scivoli più alti, le sue solite cose insomma. Alex si fece due giri sull'altalena e poi inizio a rincorrere Audrey sugli scivoli, sempre facendo attenzione, visto che non era una scimmia come lei!
Alle 7 e mezza iniziarono a camminare per tornare a casa.
- E' strano farsi tutta questa strada a piedi, eh? -
- Non dirmi così che mi sento il colpa per il tuo scooter poi! -
- E devi sentirti in colpa. Vuoi sapere perchè? Perchè sei così scemo che magari ti senti davvero in colpa. L'importante è che tu stai bene! -
- Adesso sto bene. Non sono cosa da maratona in questo momento, ma posso camminare. Anche se scommetto che proprio non lo avevi notato. -
- No, per niente. Credevo fossi su una sedia a rotelle mentre mi rincorrevi sugli scivoli! - rise.
Arrivarono davanti casa di Alex e quindi Audrey gli diede un bacio. - Ciao Alee. -
- Ehi, vuoi che ti accompagno a casa? -
- Che fa, vieni a casa mia e poi torni qua? Certo che sì! - rise.
- No è che, sai. Sono un ragazzo e sono forte, più forte di un gorilla. Quelli che fanno uhuhuh, sai chi sono, vero? E tu invece sei una piccola
ragazza indifesa che deve farsi un kilometro? Non so, non sono bravo a misurare le cose a mente. Che deve farsi un kilometro in questa città infestata da fantasmi, vampiri, licantropi e tutte le cose che ci sono in quei film che ti vedi tu. E poi ho dell'aglio con me. Potrei proteggerti. Sai com è. Come mi hai detto tu, non voglio che tu muoia, mia bella Audreline. - disse cercando di rimanere serio.
- Sì, so cosa sono i gorilla. Devo fare meno di un kilometro. Non sei bravo a misurare le cose neanche con il metro. Quelli che vedo io sono telefilm, non film. L'aglio non uccide i vampiri, la prossima volta porta un paletto di legno e allora potrai proteggermi e accomagnarmi fino a casa. Ci sentiamo stasera, ciao scemo! -
- Ahh, che sei precisa. Vattene a casa va. - rise.
E allora Audrey si diresse verso casa sua e Alex si chiuse la porta alle spalle.