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Autore: Hachi91    06/08/2007    4 recensioni
Silver Millenium, XXX secolo. Una nuova oscura minaccia si abbatte sull'intero universo: orde di demoni attaccano innumerevoli pianeti sotto la guida di un carismatico capo. Ma chi sarà mai a comandarli? E perché certi demoni si assomigliano tanto fra loro? Nuove avventure e nuove amicizie per Sailor Moon ed i suoi amici, uniti nella lotta contro un nemico nuovo ma anche già incontrato. Questa è la mia prima fanfic su Sailor Moon, quindi siate clementi ma non troppo!! Leggete e magari recensitemi... Grazie!!! ^__^
Genere: Romantico, Commedia, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Inner Senshi, Outer Senshi, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Usagi4 - Benvenuto, Chronos.
La Regina accolse il nuovo venuto con la sua solita invidiabile gentilezza ed amabilità, senza risultare né sorpresa né fredda.
- A quale onore dobbiamo la tua visita? Immagino che tu non sia venuto a trovarci per pura cortesia.
Il dio del tempo la fissò con occhi impenetrabili e freddi per qualche istante, prima di lasciarsi scappare un sorrisino e rispondere con il suo usuale tono distaccato, notando che il suo intento di turbarla non aveva effetto.
- E difatti immagini bene, come al solito, mia cara Serenity. Ormai a te non ti si può più ingannare, né tantomeno impressionare, sei diventata una regina perfetta, il che in parte mi duole. Mi mancheranno la tua credulità ed ingenuità dei primi anni, ma purtroppo tutti sono destinati a crescere e maturare. Se non fosse così, il tuo Regno non sarebbe tanto perfetto. Tuttavia, il motivo che mi ha spinto a recarmi sin qui è molto grave e, per una volta, non riguarda te, Serenity. Ti prego di restarne fuori.
Il sorriso cordiale della Regina, se possibile, si fece ancora più aperto, quasi che l'altro le avesse raccontato una simpatica barzelletta; ma la faccenda di cui stavano discutendo era tutt'altro che una barzelletta.
- Invece tu, Chronos, non sei cambiato per niente, ti comporti tale e quale che come la prima volta che ci incontrammo: anche tu sai bene quanto me che la tua richiesta è assurda, è un mio diritto e dovere interessarmi della questione. Lei si trova qui su mio esplicito ordine, comando alla quale non può sottrarsi, poiché deve tanto rispetto a te quanto ne deve a me. Ed in una situazione grave quale la seguente, intendo avvalermi di tutto l'aiuto possibile allo scopo di ristabilire la pace e la giustizia nell'universo. Questo è il mio dovere, e ho intenzione di portarlo a termine che tu sia d'accordo o meno su come intendo compierlo: non costringermi a rivolgermi al Consiglio Divino per una futile ripicca. Non ti si addice, Chronos.
Chronos, ora, si stava decisamente irritando: sebbene il suo sguardo celasse bene le sue emozioni, la voce ne tradiva il disappunto.
- Non sfidarmi, Serenity: i tuoi genitori, Thoth, il Dio della Luna, signore del tempo e dell'ordine, giudice degli dei e dei defunti, e Selene, la appena divinizzata Dea della Luna, non potranno sempre difenderti per il resto dell'eternità ed assecondare ogni tuo desiderio. Non abusare del loro potere, un giorno ti si potrebbe ritorcere contro: la mia non è una minaccia, è solo un consiglio da amico. In ogni caso, per il momento il tuo potere e la tua posizione non sono abbastanza elevati per opporti al mio volere: se io decido che Sailor Pluto torni al suo precedente incarico a tempo pieno di guardiana della Porta del Tempo e che non si muova da lì, tu non puoi fare niente per impedirlo, Serenity. Proprio niente.
Nella vasta sala regnava ora il silenzio totale, tutti i presenti non si arrischiavano nemmeno a fiatare pur di non perdersi nemmeno una battuta dei due contendenti. Il sorriso della Regina, altrettanto veloce di come era comparso, era sparito, lasciando al suo posto un'espressione seria e pensierosa, meditabonda.
- Avrei dovuto immaginarmi che non avresti aspettato fino ad un concilio del Consiglio Divino. Ciò nonostante, non posso permetterti di portarmi via una valida alleata e sostenitrice quale Sailor Pluto: per quando tu la lasciassi nuovamente libera di agire per conto suo, potrebbe essere troppo tardi per l'intero universo. Ti rendi conto delle conseguenze che implicano le tue azioni, vero?
L'unica reazione di Chronos, dio dei cieli e del tempo, signore dei Titani, fu un semplice ghigno beffardo e perfido.
- Non farlo, Chronos, te ne prego: so che tu sai predire il futuro, quindi sicuramente saprai che se io ora abbandono il mio pianeta, per quando ritornerò non ne sarà rimasto nulla, né degli abitanti né del resto. Non riuscirei a sopravvivere con un simile peso nel mio cuore, cerca di capirlo. Al momento non è indispensabile la mia presenza alla Porta del Tempo come qua, e tu lo sai meglio di me.
A prendere parola, questa volta, era stata la tenace combattente di Plutone, la favorita del dio Chronos, che ora sembrava aver assunto un'aria disgustata e sorpresa.
- Da quando hai preso l'abitudine di supplicare, Sailor Pluto? Dove sono finiti il tuo orgoglio, il tuo spirito guerriero ed indomabile, la tua caparbietà? Ho sempre asserito che restare accanto agli esseri umani ti rendeva debole, ti faceva perdere le tue doti. E questa ne è una conferma: non intendo permettere che rovinino ulteriormente la mia guardiana, quindi trasformati e che questa faccenda sia rimandata al più tardi possibile alla decisione del Consiglio Divino. Serenity, non serve aggiungere che quel giorno io voterò contro qualsiasi tua proposta. Per quanto riguarda te, Sailor Pluto, il tuo posto è alla Porta del Tempo, sperando che tu sia ancora capace e degna di esserne la guardiana. Prima accetterai la realtà per come sta, meglio sarà per tutti, ed in particolare te.
Ma Setsuna non si era mossa di un millimetro e non sembrava avesse intenzione di farlo. Anzi, con le più esasperanti della calma e della lentezza, si sedette nuovamente e fissò il dio con tranquillità.
- Hai ragione, Chronos, non è nel mio carattere supplicare, quindi seguirò ciò che mi dice il cuore e che ritengo più giusto, ed al momento significa che intendo restare al fianco della mia Regina ed aiutarla a ristabilire l'ordine nell'universo, che a te piaccia o no. Io sono la guardiana della Porta del Tempo, è vero, ma prima ancora di ciò io sono la guerriera di Plutone, Sailor Pluto, ed il mio compito è preservare la pace e la giustizia. Ora, prima lo accetterai, meglio sarà per tutti, ed in particolare te.
Chronos parve ingigantirsi ulteriormente, la sua pelle sbiancare, arrossarsi, tornare alla usuale carnagione olivastra dai riflessi ambrati,  pronto a far esplodere la sua collera, finché...
Scoppiò a ridere.
Sbigottiti dall'inaspettata reazione del dio, i presenti si guardarono in faccia ammutoliti: le cinque ragazzine stavano fissando Chronos confuse e stupefatte, come se si fosse tramutato in un cucciolotto che distribuisce giocattoli; Hotaru rideva coprendosi la bocca con una mano e sostenendosi al tavolo con l'altra; Michiru e Haruka sorridevano all'indirizzo di Sailor Pluto, che ricambiava la loro ilarità; i quattro generali terrestri si scambiavano spallucce e sguardi del tipo "questo tizio deve essersi un poco ammattito"; le guerriere Sailor continuavano ad occhieggiare prima Chronos, poi la guerriera di Plutone, di seguito le compagne, per poi ripetere il ciclo; infine la coppia reale, Serenity ed Endimion, stava sorridendo divertita della scena, lei ridendo coprendosi la bocca con le mani, lui osservando con affetto la sua sposa e la figlia imbambolata dall'altra parte del tavolo.
Lentamente la risata del dio dei cieli e del tempo iniziò a spegnersi, fino ad esaurirsi del tutto, consentendogli di parlare.
- Lo ammetto, non mi aspettavo che mi ritorcessi contro la mia stessa espressione in così poco tempo. Anche nelle situazioni migliori ci impieghi più tempo, quindi dopotutto restare accanto agli esseri umani non ha atrofizzato del tutto il tuo carattere e la tua indole, ne sono contento. Ciò nonostante, per quanto capisca che questo universo ti stia molto a cuore, non posso permettere che ciò interferisca con le tue mansioni. Volente o nolente, mi aspetto che tu mi segua, chiaro?
Comunque, non credere che io sia senza cuore come sia tu che gli altri mi ritenete. Serenity, come avrai ormai intuito non intendo privarmi di Sailor Pluto, ma per compensare al danno che ti arreco ti concederò un grande favore, che io considero un privilegio: farò in modo che i pianeti che avete provveduto a difendere accanitamente con grande fatica ed impiego di poteri non rimangano sprovvisti delle loro rispettive barriere, anche in assenza delle loro mantenitrici. In questo modo, non solo Plutone, ma anche tutti gli altri pianeti del sistema solare continueranno a godere delle loro fondamentali difese.
Ma ti avverto, le regole non cambiano: la barriera consumerà lo stesso energia dalla sua creatrice, in questo caso maggiormente per la lontananza, e se una guerriera morisse, essa cederebbe con lei. Ricordatelo.
La Regina eseguì un leggero cenno di assenso, per confermare che accettava riconoscente il suo privilegio e ne concordava le norme poste dal dio, prima di concedergli un luminoso sorriso di ringraziamento, prima a lui e poi a Setsuna. Aveva già avuto a che fare con l'intrattabile e scontroso Chronos, e sapeva che per lui questo gesto di generosità era qualcosa di raro e prezioso: per quanto di carattere burbero ed irascibile, spesso insensibile ed egoista, in verità non era cattivo, e soprattutto aveva a cuore la salute e la felicità della sua guerriera prediletta, Sailor Pluto. E, se di buonumore, molto buonumore, del loro universo.
- Bene, lo scopo che mi aveva spinto fin qui è stato raggiunto, quindi non ho motivo di restare, e nemmeno tu, Sailor Pluto. Ora spero che sarai abbastanza appagata da come ho risolto la situazione da non pormi problemi per ritornare ad assolvere al tuo compito.
- Certo, Chronos. Ti sono riconoscente della tua generosità, ti assicuro che tornerò immediatamente a svolgere il mio ruolo non appena avrò salutato le mie compagne. - garantì con fermezza la combattente dell'ultimo pianeta del sistema solare.
Il dio annuì soddisfatto della risposta, prima di prepararsi a tornare dall'universo differente da cui era provenuto. Ma prima che potesse sparire per chissà quanto altro tempo, il Re intervenne prontamente con una domanda che gli era balzata da poco in mente, una domanda vitale.
- Un ultimo particolare, Chronos. Fra i pianeti, comprendi anche la Luna?
Il dio dei cieli e del tempo parve rifletterci per un momento interminabile prima di rispondere indifferente:
- A dir la verità, non mi era venuta in mente... In fondo, la Luna non è un pianeta, ma un satellite di un pianeta, tutt'altra cosa. Comunque non mi costa niente comprenderla nel nostro "patto". Naturalmente valgono le stesse regole che per gli altri pianeti, se non che, essendo un tipo di barriera più potente rispetto alle altre, consumerà un po' più di energia. E con questo mio regalo, vi porgo i miei più cordiali saluti, Reali. Serenity, Endimion, generali e guerriere sailors, buona fortuna per la vostra missione; un nuovo pericolo vi attende, e questa volta il nemico sarà piuttosto insidioso, ma confido che riuscirete a cavarvela per il rotto della cuffia come al vostro solito. Quanto a te, Sailor Pluto, ci rivedremo presto. Non tardare.
Detto questo, Chronos scomparve senza lasciare alcuna traccia: non un segno, un rumore, una qualsiasi testimonianza che fino a pochi attimi prima in quello spazio ora occupato dall'aria vi fosse stato sospeso maestosamente un dio.
- Perfetto, no? Era proprio quello che ci occorreva. Adesso ci basta solamente organizzarci ed investigare sui vari pianeti, nella speranza di scovare il nascondiglio della demone. - interloquì sprizzando contentezza da tutti i pori Minako, eccitata dell'idea di un po' di tranquillità sul suo amato pianeta; e magari di un po' più di tempo da trascorrere con qualcuno di sua conoscenza. - Magari ci potremmo dividere in coppie, in modo da poter indagare in più posti.
- Io sono d'accordo, la trovo un'ottima idea. - la appoggiò Nephrite, incoraggiato anche dagli accenni di approvazione degli altri adulti presenti.
Serenity ed Endimion si studiarono attentamente un istante negli occhi, per essere sicuri che anche il partner stesse pensando lo stesso ragionamento, prima che il Re prendesse parola.
- L'idea non è sbagliata, ma dobbiamo ricordarci che i pianeti in pericolo non sono solamente quelli appartenenti al sistema solare e dotati di barriera, non scordatevelo. In ogni caso, riguardo al da farsi, per prima cosa le più giovani potranno tornare dai rispettivi genitori, che sono sicuro saranno ansiosi di rivedervi sane e salve dopo tanto tempo di preoccupazione ed ansia per voi. Per il resto, visto che ora disponiamo di una quantità di tempo infinitamente superiore alle due ore, ci riuniremo qui stasera per organizzarci, in modo da avere la giornata per recuperare le forze e riflettere. Ami, mi aspetto da te tutte le informazioni possibili riguardanti il probabile luogo di...residenza della demone. Rei, tenta di scoprire qualcosa di più sulla nostra attuale nemica consultando il fuoco sacro. Setsuna, spero di rivederti presto in un contesto migliore di quello che ora ci sta opprimendo, e penso che questo sia anche l'augurio degli altri. Detto questo, dichiaro conclusa la riunione. - i Reali si permisero uno splendente sorriso prima di augurare loro un gioioso "Andate e divertitevi! Ci rivediamo qui, stasera, puntuali."
I presenti non se lo fecero ripetere due volte, e velocemente, ma comunque compostamente, uscirono dalla Sala del Consiglio, lasciando il Re e la Regina da soli nella vasta e ricca stanza dagli innumerevoli colori metallici, in un pacifico silenzio.
La prima a parlare fu Serenity, con un tono di voce leggero, quasi sussurrando.
- Ho uno strano presentimento, che non so spiegarti, come se la bomba stesse per scoppiarci tra le mani da un momento all'altro.
- Hai ragione, mi hai tolto le parole di bocca. Ma non possiamo permetterci di attendere oltre restando in questa posizione di stallo in attesa di una mossa falsa, che non è detto commettano. Certo è rischioso mandare in missione le ragazze su pianeti sconosciuti alla ricerca di nemici altrettanto sconosciuti, ma almeno staremo facendo qualcosa di più utile che aspettare logorando noi stessi e gli altri, no?
La Regina gli sorrise di rimando, trasmettendogli tutta la sua riconoscenza e fiducia per sostenerla in quelle difficili scelte che le gravavano sulle spalle, scelte da cui dipendeva il destino del suo regno e dell'intero universo.
- Ti ho mai detto che ti amo e che non saprei cosa fare senza di te?
Il Re rise affettuosamente, prima di porle un casto bacio sulla punta del naso.
- Di me o dei miei preziosi consigli e del mio appoggio?
La Regina finse di ragionare seriamente sulla domanda, beccandosi uno sguardo altrettanto falsamente offeso dall'amato, che per punirla la prese tra le braccia impedendole di scendere.
- Eh dai, che scherzavo!!! Sai bene che io amo te e tutto il pacchetto che ti comprende.
Endimion però non la liberò dalla presa ferrea, pronto a ribattere.
- Ok, ora va meglio, ma comunque mi merito delle scuse...
Serenity gli sorrise divertita, gli circondò il collo con le sottili e candide braccia e si avvicinò pericolosamente al viso dell'altro, osservandolo con espressione maliziosa.
- E fammi indovinare: di che tipo sarebbero le scuse?
- Visto come te la cavi sempre, ti concedo la possibilità di sceglierle.
- Che galantuomo!
Ma non fece in tempo a finire la frase, che l'altro si impossessò vorace delle sue labbra, non riuscendo più a trattenersi: inizialmente un bacio casto e superficiale, poi sempre più profondo ed appassionato, infuocato. Si separarono dopo diverso tempo a malincuore, lentamente, restii a farlo. I loro visi rimasero però vicini, le due pozze celesti degli occhi, così simili tra loro per il colore e l'illimitato amore che vi si leggeva, che si fissavano da breve distanza.
- Ma non dovevo scegliere io?
- Bè, ho pensato che con tutte le scelte che devi prendere, fosse in mio dovere alleggerirti il carico...
Serenity rise di cuore: le era mancato quasi come l'aria suo marito, ogni giorno le sembrava di soffocare per la sua assenza. Quando non era al suo fianco, le pareva che tutto ciò che lei facesse non avesse scopo, che fosse inutile, e l'appetito, di solito sempre impossibile da appagare, le spariva, e nutrirsi le pareva necessario solamente perché altrimenti non avrebbe avuto abbastanza energie per mantenere la barriera.
Ed entrambi erano a conoscenza che anche il partner provava le medesime sensazioni al riguardo.
- Ma che altruista! Allora ti meriti un premio...
- Non mi interessa nessun premio: io voglio solo te.
I due si baciarono nuovamente, lentamente, assaporandosi l'un l'altro. Poi, di tacito accordo, come se avessero avuto contemporaneamente la stessa idea, si staccarono e, mano nella mano, si avviarono alle stanze reali.

                                                                    * * *

Nel frattempo, nell'immenso giardino rigoglioso, le sei ragazzine si erano raggruppate per chiacchierare prima di doversi separare nuovamente, visto che ognuna sarebbe ritornata a casa, a riabbracciare i propri genitori. Gli sguardi avviliti, non riuscivano a guardarsi in faccia, e preferivano mantenere gli occhi puntati sui fiori colorati sotto di loro, che spuntavano ovunque fra l'erba smeraldo. Non che non fossero contente dell'ordine dei Reali, anzi, erano esaltatissime all'idea di rivedere i propri cari e poter assaporare quell'intimità familiare che mancava loro, anche se erano restie ad ammetterlo, decise a mostrarsi forti di fronte alle amiche.
La prima a prendere coraggiosamente parola fu Chibiusa.
- Bè, a questo punto mi sembra ovvio che dobbiamo salutarci.
Le altre annuirono mestamente, tristi della separazione, ma decise a non dimostrarsi vulnerabili. La prima a cedere fu Pala Pala, che scoppiò a piangere.
- Mi mancherete cosìììììììì tanto!!!
- Su, coraggio, Pala Pala, - la consolò affettuosamente Cere Cere - non è mica che non ci rivedremo più. E poi, noi due siamo praticamente vicine di pianeta. Ti pare che tuo papà o il mio non decidano magari di dare una festicciola tutti insieme in occasione del nostro ritorno?
Le due si sorrisero rincuorate.
- Certo che voi Quartetto delle Amazzoni siete veramente fortunate: essendo tutte cugine di primo grado riuscite a vedervi spessissimo. - dichiarò Hotaru, sorridendo commossa della scenetta svoltasi di fronte a lei.
- Già, siamo state decisamente fortunate! - asserì con vigore Jun Jun - Tutte le nostri madri sono sorelle, e non comuni sorelle! Sono le Ayakashi Sisters, le Quattro Sorelle Persecutrici. E poi abbiamo un sacco di altri legami tra di noi: ad esempio, io e Ves Ves viviamo entrambe sullo stesso pianeta, la Luna Nera.
- Bè, mi sembra ovvio visto che i nostri genitori sono al servizio dei Reali della Luna Nera, il Re Diamond e la Regina Esmeralda, no? - ribatté soddisfatta Ves Ves - Anzi, tu hai addirittura legami di sangue con il Re, visto che tua mamma Pezzite si è sposata con il principe Zaffiro.
- Già, che sogno sarebbe essere una principessa... - sospirò ammaliata dalla sua immaginazione Cere Cere - Ma non scambierei in ogni caso i miei genitori con nessun altro.
- Neanch'io! - esclamarono in coro le altre, per poi scoppiare a ridere per la medesima reazione.
Poi si sedettero in circolo sull'erba soffice.
- Viva di fare una specie di presentazione come le principesse? - propose improvvisamente Pala Pala.
Le altre scrutarono l'espressione gioiosa della ragazzina confuse, non capendo cosa intendesse l'amica azzurra.
- In che senso? - Hotaru espresse i pensieri delle compagne.
- Cioè, come quando le principesse di famiglia reale si presentano ai balli per entrare in società, compiendo un'elegante riverenza e pronunciando i nomi dei genitori.
Le altre sorrisero di quel gioco un po' infantile, ma rincuorate della gaiezza con cui Pala Pala richiedeva loro di farle vivere un momento magico.
- D'accordo! - la rassicurò Chibiusa - Per me sarà un onore.
Detto questo, la ragazzina si alzò ed eseguì una perfetta riverenza, elegente e raffinata, degna della regina dell'universo.
- Principessa Chibiusa, figlia del Re Endimion e della Regina Serenity.
A quel punto si alzò Jun Jun.
- Principessa Jun Jun, figlia del Re Zaffiro e della Regina Pezzite.
Anche la sua riverenza fu perfetta quasi quanto quella della giovane dai codini rosa.
Poi fu il turno di Ves Ves.
- Principessa Ves Ves, figlia del Re Rubens e della Regina Kermesite.
E le rimanenti ragazzine continuarono il gioco.
- Principessa Pala Pala, figlia del Re Yaten e della Regina Bertierite.
- Principessa Cere Cere, figlia del Re Taiki e della Regina Kalaverite.
L'unica che ora mancava era ora Hotaru, che però non accennava ad alzarsi, né tantomeno ad eseguire alcuna riverenza.
- Dai, Hotaru! - Pala Pala cercò senza successo di incitare la guerriera di Saturno.
- Mi spiace, ma sinceramente mi sento un po' goffa riguardo alla riverenza...
- Non dirmi che non hai mai dovuto eseguire alcuna riverenza in vita tua! - esclamò stupefatta Chibiusa.
Al cenno di diniego della ragazza, le altre la afferrarono per le ascelle e la alzarono di peso, con gran sorpresa della poveretta.
- Tranquilla, Hotaru, ti insegneremo noi!
- Vedrai che alla fine diventerai addirittura più brava di Chibiusa che è già tanto se non inciampa...
- Ves Ves!!!
- Dai, che stavo scherzando...
- Sì, ma solo sull'ultima parte.
- Già, Hotaru, fidati di noi: ti renderemo un'esperta di riverenze.
Fu così che si cimentarono in estenuanti allenamenti di addominali, in complesse posizioni delle gambe, in precari equilibri della testa e così via, passando tutto il resto della mattinata istruendo la divertita Hotaru su come fare una riverenza perfetta, mentre gli adulti passeggiavano a coppie per i dintorni.









Vi ho sorprese almeno un pochino??? Esatto, il Quartetto delle Amazzoni è costituito dalle figlie delle Quattro Sorelle Persecutrici!!! Ve lo aspettavate??? E non è tutto... non so se avete riconosciuto i nomi dei papà, ma nemmeno loro sono personaggi totalmente nuovi, per niente. So che per presentarveli ho dovuto ricorrere ad un gioco da bambini, ma mi ricordo che io e le mie amiche da piccole ci divertivamo a fingere di essere delle principesse... quando si è bambine è facile sognare!!!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!!! Ed ora, signori e signori, possiamo dire che le nostre guerriere sono finalmente libere di agire più liberamente...e per giunta insieme!!!

In questo capitolo ho deciso di "sbloccare" la situazione, mentre nei prossimi pensavo di dedicare più tempo alle varie coppiette, lasciare loro un po' di spazio per stare tranquilli e passare insieme il tempo prima di rituffarsi in qualche missione.
Voi che ne dite di un pizzico di romanticismo?
Come al solito ringrazio chi legge anche senza lasciare nemmeno un breve commentino, ed ancora di più chi mi ha recensito; ed in particolare mi rivolgo a:
dinny: grazie mille!!! Sono contenta che la scenetta di Uranus e Neptune ti abbia divertito!!! Sinceramente io le ho sempre trovate divertenti: ogni volta riuscivano a farmi ridere con qualche battuta. Chibiusa e le sue guardiane in effetti sono molto unite ed affiatate come la sua mamma con le altre Sailors, anche se come avrai letto in questo chappy non riescono a vedersi tanto spesso quanto facevano Usagi e le sue amiche, ma questo non sminuisce per niente l'affetto che ciascuna nutre per le altre. Per il nemico, mi dispiace, ma dovrai aspettare ancora un po', perché sinceramente nemmeno io so con chi hanno a che fare... ^^ Fammi sapere come ti è parso questo chappy!!!
xena: tranquilla, ciascuna delle Sailors ha una parte nella storia!!! E poi, Uranus e Neptune stanno simpaticissime anche a me, sono sempre divertenti e si trovano sulla stessa linea d'onda, si capiscono al volo, e scherzano sempre, sia fra loro che con le altre... certo non posso dar loro la parte da protagoniste, ma come potrebbero fare solo da sfondo?? Riguardo al nemico non posso anticiparti niente, ho qualche idea ma sto ancora lavorandoci su... vale a dire che ne so poco più di te!!! Continua a seguirmi!!!
Usagi_84: chi è il ragazzo misterioso?? Non pensavo che avrebbe attirato interesse in sole due righe... ma ne sono contenta naturalmente!!! Vedrai che a tempo debito scoprirai la sua identità. ^-^ Il suo ruolo è fondamentale per la storia: non tanto ora, ma più avanti sì, solo che bisognerà aspettare un po'... ma la pazienza è la virtù dei forti, no? Dimmi cosa ne pensi di quest'ultimo capitolo!!!
 
  
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