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Autore: Ria_27    18/01/2013    1 recensioni
Non ero ancora nata quando la scoperta del Dr Gregory l’H273 rivelò le sue drammatiche conseguenze.
Ma nel mondo in cui vivo chiunque conosce questa storia.
Sono passati ormai trent’anni da quando tutto questo ebbe inizio ma ancora oggi l’unica cura che si conosce contro gli Affetti è sterminarli .
Questo però non impedisce loro di fare sempre più vittime tra le quali mia madre .
Era all’ottavo mese di gravidanza quando venne contaminata .
Le indussero il parto portandomi alla luce, donandomi la vita prima che quella di mia madre le venisse sottratta.
Non so quand’è stato il momento preciso in cui me ne resi conto.
Quando un bambino riesce a rendersi conto di essere diverso?
Non saprei rispondere.
Di sicuro però ricordo il momento in cui due agenti dell’FBI arrivarono all’Istituto .
Erano venuti a cercare me, erano li per me ,questo era tutto ciò che seppi-
Avevo solo tredici anni ero una ragazzina arrabbiata con il mondo se pur non capendolo eppure ero ormai consapevole di essere fuori dal comune.
Così non ebbi altra scelta .
Scappai.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Porto un leggero ritardo dovuto esclusivamente ai libri che hanno intasato la mia scrivania ricordandomi che studiare non è sempre facoltativo se si vogliono passare gli esami, dopo di ciò ho cercato di riprendermi un pò della vita sociale che lo studio mi aveva sottratta quindi vi chiedo di giustificare questo piccolo ritardo >.<
Per farmi perdonare ho corretto il capitolo con una velocità paragonabile a Superman!!!
Ed ora bando alle ciance e godetevi il frutto del mio ''duro'' lavoro ;)
Grazie a tutti quelli che mi seguono,a chi ha inserito la storia fra le preferite e le seguite,ma soprattutto grazie alle splendide ragazze che hanno commentato!
Non vi rubo altro tempo ecco a voi


Capitolo 17- Sopravvivere

_Rachel_ gli occhi di Christopher continuano a fissare il corpo riverso davanti a se prima che con uno scatto vi si gettò sopra.
Le mani del ragazzo corrono sul petto della ragazza dove una larga macchia rossa inizia ad estendersi implacabile.
_Andiamo ,andiamo ,apri gli occhi_ le mani di Christopher corrono sul polso della ragazza le cui gote solitamente rosee vanno impallidendo a vista d’occhio.
Il battito c’era, era ancora viva.
Un piccolo rantolo sollevato emerge dalle labbra contratte del ragazzo,un piccolo barlume di speranza riesce a farsi spazio fra la nera cortina di disperazione.
_Non volevo colpire lei,si è messa in mezzo _ l’uomo all’altro capo della stanza balbetta con voce quasi strozzata .
_Stupido idiota_ un colpo a mano manca fa volare l’arma ancora fumante dalle sue mani, Greg storce ulteriormente le labbra con rabbia continuando a fulminare il compagno _Ormai quel che è fatto è fatto, non perdiamo altro tempo_
Gli altri due uomini tornano a lanciare un’occhiata verso il punto in cui il giovane ragazzo è ancora ricurvo sul corpo inerme della ragazza.
_Andiamo_ ringhia nuovamente Greg .
I due sembrano destarsi sotto il tono minaccioso del loro capo e con occhi ancora sbarrati si limitano ad annuire.
Riescono a fare appena pochi passi poi tutto precipita.
La porta,unica via d’entrata o d’uscita da quella stanza,viene spalancata con un colpo secco permettendo ad un plotone d’agenti di riemergerne d’entro.
Christopher presta appena attenzione a ciò che lo circonda, il corpo di Rachel sembra essere l’unica immagine a fuoco nel suo campo visivo.
La ferita continua a far emergere un fiotto di inarrestabile sangue.
_Fate un solo passo e giuro che vi faccio saltare le cervella_ qualcuno urla alle sue spalle.
Ma Christopher non se ne preoccupa,in quel momento il mondo potrebbe anche crollare lui non si sarebbe staccato da Rachel.
Aveva bisogno di aiutarla,doveva farlo!
_Vi avverto non fate un passo_ l’agente torna a imbracciare maggiormente l’arma intimando una silenziosa minaccia ai tre bastardi traditori.
_Ammanettateli_ Samantha Green si fa l’argo fra i vari agenti lanciando un’occhiata sprezzante alle figure improvvisamente tese dei tre ex agenti.
Lo sguardo della donna si sposta lentamente come richiamata da qualcosa al margine del suo campo visivo e in un secondo la sua espressione vacilla visibilmente fino a trasformarsi in amaro stupore.
_Oddio_ balbetta scossa da un tremito.
_Samantha,il proiettile…_ Christopher le cui mani sono interamente imbrattate di sangue,sangue non suo, alza lo sguardo vitreo sul volto sconcertato del suo supervisore.
_Il proiettile è ancora dentro_ conclude il ragazzo con voce piatta come se fosse svuotato di ogni sentimento.
Samantha inspira a fondo mentre i suoi occhi tornano ad osservare il volto cinereo di Rachel.
_SEBASTIAN, DAVID _ colta da un improvviso momento di lucidità volta il capo verso l’uscio ormai sprovvisto di porta ,dove sapeva starla addendo i due ragazzi.
I due ragazzi si precipitano nella stanza richiamati dal tono allarmato della donna .
I loro occhi corrono nella stanza non appena messo piede all’interno,alla ricerca dell’emergenza che avesse colorato di panico il timbro solitamente calmo e gioviale del loro superiore.
_Santo cielo_ David è il primo a vederla ,ancora ricurva sulle gambe di Christopher.
_Rachel_ Sebastian riesce ad emettere un boccheggio sconvolto mentre i suoi occhi continuano a lampeggiare carichi di incredulità.
_Va portata al primo piano e bisogna avvisare l’equipe medica,non c’è un minuto da perdere_ Samantha torna a ricalcarsi addosso un barlume di autorità.
I volti dei suoi ragazzi non le lasciano dubbi, sono sconvolti e impauriti ,quello non è il momento per condividere il loro stato d’animo.
_David,corri ad avvisare l’equipe medica_ ripete nuovamente adottando un tono fermo.
Il ragazzo sbatte un paio di volte le palpebre scosso prima di riaversi _Si_ fu tutto ciò che dice prima di correre all’esterno di quel luogo diretto dritto al piano superiore.
Samantha torna a volgere lo sguardo verso Sebastian _Bisogna che qualcuno la trasporti fino a sopra _
_Ci penso io_ del tutto inaspettatamente Christopher torna a parlare senza distogliere lo sguardo dalla macchia rossa sul petto di Rachel.
Samantha scuote leggermente la testa _Non trovo che sia una buona idea,sei sconvolto non riusciresti a…_
_Ho detto che ci penso io_ il tono di Christopher si fa più tagliente mentre la testa scatta in direzione della donna.
I suoi occhi sembrano racchiudere dentro una piccola fiammella di rabbia,l’ultimo scorcio di vitalità presente nei suoi tratti.
_Lascia che la porti lui_ Sebastian posa una mano sulla spalla di Samantha annuendo con eloquenza.
Samantha continua ad osservare il ragazzo ancora ricurvo al suolo,il suo sguardo è tornato a scrutare l’espressione incosciente che delinea i fini tratti del volto di Rachel.
_D’accordo_ cede semplicemente comprendendo che non vi era altra scelta.
Christopher non prestò comunque attenzione alla piccola conversazione avvenuta fra i due.
Non riusciva a vedere o sentire altro che non fosse il tiepido corpo di Rachel fra le sue braccia e il sempre più lento martellare del cuore all’interno del suo petto.
_Andrà tutto bene_ sussurrò,non sapeva se lo stesse dicendo a lei o a se stesso ma decise di non pensarci.
Si issò appena sulle gambe prima di intensificare la presa sul corpo della ragazza sollevandola con se.
I suoi occhi non abbandonarono il volto inespressivo curvato mollemente sul suo braccio proteso a reggere il corpo.
_Non provare neanche a giocarmi brutti scherzi Rachel_ le intimò ,ciò sarebbe bastato a tenerla in vita.
Lo sapeva,lei era un tipo combattivo,amava le sfide e quella era sicuramente la sfida più grande che stava affrontando.
La strinse ulteriormente fra le braccia iniziando a muoversi verso l’uscita di quell’inferno
_Lotta_ .

 ***
 
La testa ,la mia testa,ah…
_Che cosa abbiamo qui signori?_ una voce ,così lontana,da dove arriva?
_Ferita d’arma da fuoco,il proiettile è ancora dentro e temo che si sia stabilizzato troppo vicino alla valvola mitrale_
_Questa non è proprio la notizia che speravo di sentire…_
Di cosa stavano parlando?
Chi erano?
Dove mi trovavo?
Perché non riuscivo a percepire il mio corpo,nessun arto,nessun muscolo,solo…i miei pensieri.
Una luce abbagliante mi inondò facendo aumentare la pulsione nella mia testa.
_Sembra si stia risvegliando_
Una serie di immagini sfocate affiorarono circondandomi.
Non ero sicura di aver realmente aperto gli occhi,non riuscivo a percepire nemmeno quelli.
Forse era solo un sogno.
Uno di quegli stupidi sogni in cui sei impotente perfino nei confronti del tuo corpo.
Una seconda luce più piccola e sicuramente più fastidiosa mi sfarfallò davanti.
_Niente da fare ,è in uno stato confusionale! Ma ad ogni modo procediamo con la morfina non vorrei che il dolore la rendesse di colpo cosciente_
Avevo la netta sensazione che avrei dovuto applicarmi a quella conversazione.
Sembrava importante.
Importante per me.
Ma non potevo ,il mondo continuava ad apparire privo di contorni.
Inconsistente.
Sospeso ,quasi ultraterreno.
Semplicemente ad un certo punto smisi di percepire anche le sue sfumature sfocate e tutto tornò a confondersi con l’oscurità.
_Oh merda,la stiamo perdendo _
_PORTATE QUI LE SACCHIE DI SANGUE,ADESSO_
Rieccolo,il buio.

 ***
 
Due mani sbatterono con rabbia sulla parete in plexiglass che divideva il corridoio dalla Sala Operatoria.
_Perchè diavolo non la stanno aiutando_ il ringhio di Christopher fuoriuscì minaccioso nonostante una vena di frustrazione lo incrinasse ulteriormente.
_Faranno il possibile Chris_ Samantha cercò di tranquillizzare il ragazzo davanti a se.
Aveva cercato di convincerlo ad allontanarsi da li,avrebbe dovuto farsi controllare,sedersi da qualche parte lontano da tutto quello,ma lui non aveva voluto saperne.
_A quanto pare il ‘’possibile ‘’ non basta_ con uno scattò irato gli occhi di Christopher corsero con stizza sulla donna al suo lato.
Samantha sospirò appena _Cerca di avere un po’ di fiducia,perfavore…_
L’impotenza,quella era una brutta bestia.
Christopher aveva imparato a comprenderlo a sue spese molti anni prima ma aveva ripromesso a se stesso che non avrebbe più riprovato quella sensazione,avrebbe agito su qualunque evento .
Questo lo aveva creduto possibile sin dal suo ingresso alla DS,fino a poche ore prima,fino a quando Rachel non gli aveva fatto scudo con il suo corpo e lui non aveva potuto impedire che succedesse.
Aveva osservato il suo volto distorcersi dal dolore mentre quegli  occhi cercavano i suoi,poi il corpo si era afflosciato come una canna di bambù sospinta dal vento.
E lui era tornato a provarla quella sensazione.
Impotenza.
Tornò a sbattere i pugni nella finestra in plexiglass.
Il monitor che rivelava i segni vitali di Rachel emetteva appena dei piccoli sobbalzi.
L’attività era scarsa,non aveva bisogno di essere un dottore per intuirlo.
_Maledizione,se non fanno qualcosa subito la perderanno_
Io la perderò
Quel pensiero si impossessò della sua mente come un ospite inatteso e lui non potè che tacere davanti alla sua presenza.
_Chris ti prego…tu non potresti neanche stare qui ,dovresti attendere di fuori insieme a tutti gli altri_ Samantha provò a convincerlo per l’ennesima volta.
Il volto di Christopher si contrasse ulteriormente _Non mi muovo di qui_ asserì asciutto .
_Cosa ci fa lui qui_ il tagliente tono di voce di Vanya Vanderbilt fece sussultare leggermente Samantha .
Ormai ad un passo da loro la donna si soffermò lanciando un’occhiata dura al punto in cui Christopher continuava ad osservare la scena oltre il plexiglass.
_Non dovrebbe stare qui_ ripetè asciutta regalando un’occhiata di rimprovero al volto colpevole di Samantha.
_Erano insieme quando è successo…credo sia giusto dargli la possibilità di assistere_ sentenziò quest’ultima imponendosi un timbro di voce sicuro come sempre.
_A meno che non voglia schiodarmi con la forza non vedo come lei possa allontanarmi di qui_ Christopher volse appena lo sguardo per mostrare un’espressione di marcata sfida nei confronti di una non troppo contenta Vanya.
_Attento Christopher,non lascerò passare tanta insolenza solo perché la tua amichetta si è beccata una pallottola in pieno petto e ora lotta per aggrapparsi alla vita_ il tono di Vanya fuoriuscì affilato e freddo come una lama.
Gli occhi di Christopher si accesero nuovamente ma prima che potesse anche solo tirar fuori una replica contro quella donna,un sonoro bip dall’altra parte della parete riattirò la sua attenzione.
Tre paia di occhi tornarono a volgersi verso l’orrendo scenario che si stava svolgendo a pochi metri da loro.
Christopher percepì il terreno perdere quasi consistenza mentre la linea che avrebbe dovuto rappresentare i segni di vita di Rachel era ormai divenuta piatta .
_No_ sillabò avvicinandosi ulteriormente contro il plexiglass.
Quell’interminabile BIP non dava segno di voler cessare.
_Non hanno ancora estratto il proiettile,stupidi idioti_ Vanya digrignò appena i denti con palese fastidio prima di aprire la porta con un gesto brusco.
Gli occhi dell’intera Sala scattarono sulla figura furente di Vanya Vanderbilt che avanzò con passo deciso fino al lettino contenente il corpo di Rachel.
_Estraete immediatamente il proiettile_ intimò scoccando un’occhiata al chirurgo.
_Ma ,cerchi di capire Vanya, la ragazza ha già perso troppo sangue se lo facciamo rischia di…_
_Non ho chiesto il vostro parere medico Dottor Strauss, le sto dando un ordine! Levi immediatamente quel proiettile dal suo corpo_
_Ma è uscita di senno?_ Christopher rischiò quasi un colpo davanti alle parole di quella donna.
Non aveva bisogno di una laurea in medicina per comprendere le implicazioni di una determinata azione.
Il sangue non era ancora arrivato e Rachel ne aveva perso talmente tanto che era praticamente impossibile che riuscisse a sopravvivere all’estrazione del proiettile che avrebbe causato una nuova emorragia.
L’intera equipe tentennò per un momento .
_Bisturi_ Il Dr Strauss non staccò gli occhi da Vanya Vanderbilt mentre allungava una mano verso un’infermiera.
_Cosa credono di fare dannazione?_ Christopher si scaraventò contro il plexiglass che traballò leggermente.
Samantha al suo lato boccheggiò palesemente sconvolta a sua volta.
_La uccideranno_ gli occhi di Christopher continuavano a lampeggiare con un misto di rabbia e incredulità.
Doveva fermarli,doveva farlo.
Afferrò la fredda maniglia della porta con forza preparandosi a precipitarsi dentro per fermare quella pazzia.
_Chris NO_ cercò di richiamarlo Samantha .
Troppo tardi.
Con uno strattone deciso il ragazzo spalancò la porta introducendosi al suo interno.
La testa di Vanya Vanderbilt scattò all’istante verso di lui _Esci subito fuori_ ringhiò a denti stretti.
Christopher ignorò le sue protesta avanzando con decisione verso il lettino.
Il medico armeggiò con un paio di attrezzi e con orrore Christopher si rese conto che era già troppo tardi.
La ferita sul petto di Rachel era stata ingrandita ulteriormente per permettere di perlustrarvi l’interno.
La mano del Dr Strauss si piegò leggermente stringendo un paio di pinze e in un secondo tornò a riemergere portando con se qualcosa di scintillante,il proiettile.
_VA FUORI DI QUI_ Vanya alzò ulteriormente il proprio tono di voce ma ancora una volta Christopher non diede segno di averla sentita.
I suoi occhi corsero terrorizzati sulla linea ancora piatta nel monitor.
In quello stesso momento il petto di Rachel tornò a ricoprirsi del vischioso liquido scarlatto che emerse dalla ferita ormai ingrandita.
­_Che cosa avete fatto_ sussurrò con tono carico d’incredulità.
_I battiti calano_ l’infermiera osservò a sua volta il monitor con trepidazione.
_Dove sono le sacche di sangue_ il Dr Strauss si guardò in giro con impazienza .
_Non vi servirà a niente il sangue,il suo corpo lo rigetterebbe come quello di ogni altro Epigono! _ Vanya emise un’amara risata di scherno .
_Ma così la perderemo ugualmente,vale la pena tentare_ Strauss sembrava essersi intestardito.
Con ogni probabilità si era pentito di aver seguito le istruzioni di quella donna.
Ancora una volta Vanya Vanderbilt disegnò un ghigno sulle sue labbra _ Non la perderemo,basta solo aspettare e …_ si voltò verso Christopher lanciandogli un’occhiata compiaciuta _aver fiducia_ concluse.
Christopher si trovò a storcere i lati delle labbra preparandosi a esplodere in una sequela di insulti.
Le avrebbe volentieri detto dove ficcarsela la fiducia.
_ I BATTITI SONO IN AUMENTO_ l’infermiera esalò stupefatta .
Gli occhi dell’intera stanza tornarono a concentrarsi sul piccolo monitor il quale aveva ricominciato a segnalare un’attività.
_Incredibile_ Strauss boccheggiò con evidente sorpresa.
Quello era un miracolo.
Come altro sarebbe potuto accadere?
_Ricucitela _ Vanya tornò a girare i tacchi avviandosi con grazia verso la porta non prima di abbagliare Christopher con un sorriso furbo.
Un sorriso di chi la sapeva lunga.
Tutto ad un tratto una serie di considerazioni si andarono delineando nella mente di Christopher.
I suoi occhi tornarono ad osservare le linee ormai in costante e frequente impennata nel monitor.
Un miracolo o più probabilmente qualcosa di più…
 
Vanya Vanderbilt si accomodò con estrema eleganza sulla costosa poltrona in pelle al di là della sua scrivania.
Decisa più che mai a godersi i benefici della solitudine si inclinò ulteriormente per posare il capo sulla morbida spalliera.
Quando ad un tratto la porta del suo studio venne spalancata con un gesto secco.
Il volto della donna scattò a sollevarsi per incontrare la figura accalorata di Christopher.
_E adesso cosa ci fai qua?_ le perfette sopracciglia della donna si incurvarono.
_Non è un normale Epigono_ non era una domanda,Vanya lo intuì dalla durezza che lesse negli occhi di quel ragazzo.
_Nessuno degli Epigoni che ho incontrato fino ad ora sarebbe stato in grado di sopravvivere a questo! Ho visto con i miei occhi la profondità della ferita,il sangue che ne sgorgava fuori e con questi stessi occhi ho visto Epigoni morire per molto meno,la loro rigenerazione non è abbastanza veloce da compensare una ferita del genere_
Vanya rimase in silenzio per qualche secondo soppesando attentamente le parole del ragazzo.
Un sorriso soddisfattò le incurvò le labbra.
Aveva sempre saputo che quel ragazzo era intelligente oltre che superbo.
La cosa la divertiva.
_E’ vero_ concluse semplicemente senza darsi il peso di cercare di smentire.
Gli occhi di Christopher si indurirono ulteriormente _ Lei lo sa?_
_Certo che no mio caro e non dovrà mai saperlo_ un sorrisetto si fece spazio sulle labbra della donna.
Una piccola risata di scherno proruppe dalle labbra del ragazzo _Credi davvero che non le dirò nulla?_ la sfidò apertamente .
Era saturo di tutti quei segreti.
Ma l’espressione di perfetta tranquillità dipinta sul volto di Vanya non cedette _Esattamente Christopher,tu non le dirai nulla per lo stesso motivo per cui oggi hai atteso dietro uno stupidissimo vetro: tieni alla sua vita,mi sembra ovvio no?!_ il sorriso di Vanya si intensificò mentre Christopher tornava a contrarre il volto _Se dovessi anche solo avere il dubbio che Rachel venga a conoscenza della nostra piccola chiacchierata non mi farei alcuna remora a risolvere il problema in modo definitivo! Lei è ancora in vita perché è utile per la nostra causa,se dovesse diventare un problema smetterebbe di essere un vantaggio divenendo un inutile ingombro! E tu sai come trattiamo gli ingombri_Vanya inarcò le sopracciglia allusivamente.
Christopher continuò a sostenere il proprio sguardo in quello freddo e calcolatore della donna.
Aveva erroneamente creduto di poter mettere fine al predominio di Vanya Vanderbilt ed invece era stato incastrato.
Osservò un piccolo ghigno delinearsi sulle labbra della donna,era in suo possesso




  
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