Wao! Finalmente sono riuscita ad aggiustare
(si fa per dire) il quarto capitolo. E’ quasi uguale a quello originale
che scrissi anni e anni addietro, e non rispecchia il mio solito stile…
Soprattutto le ultime righe non mi convincono, e mi son chiesta sempre come
avrei potuto cambiarle, accorgendomi troppo tardi che, se le cambiavo, non
avrei saputo cosa metterci e mi sarei incagliata per l’ennesima
volta!...Così ho lasciato perdere.
Ringrazio Liris, Darksana e kura92…
Buona lettura e fatemi sapere cosa ne pensate!!
QUARTOCAPITOLO: INCONTRI.
- E' impossibile! - urlò Keiko. - Questa città fa schifo! Non
vedo nessuna vetrina di Dolce&Gabbana, tantomeno di altre marche più
conosciute! Ma come fanno a vivere qui? Botan, ti prego, andiamo presto a
Firenze! - . Il gruppetto camminava compatto, con un gelato a testa in mano.
Yukina e Kuwabara parlavano dei gusti che avevano scelto (ovviamente il ragazzo
approvava ciò che diceva la sua amata), Hiei guardava di soppiatto la
sorella, lanciando ogni tanto qualche occhiata di fuoco al suo
"nemico" spilungone, gli altri, eccezion fatta per Kurama, si
fermavano ogni tanto a guardare le bancarelle (nella città era giorno di
mercato) e parlavano dell'Italia, del ritardo delle valigie (Kurama e Hiei
ancora non avevano riferito nulla riguardo le due strane ragazze) e di come
sarebbe stato il Torneo... Botan smise per un attimo di gustarsi il gelato e
rispose alla ragazza di Yusuke.
- Keiko, non
parlare così della città, in fondo non è così male,
non trovi? – . Il volto dell’amica sembrava essere convinto del
contrario. Botan riprovò. - Prima di tutto chiamala con il suo nome: San
Benedetto del Tronto. I vestiti che cerchi tanto ci saranno… Magari non
ci sono megastore di una sola marca, ma nei negozi troverai di sicuro qualche
firma prestigiosa!... E poi c'è il mare! Goditi questa piccola vacanza,
questo pomeriggio e stasera andremo in qualche chalet, oppure a fare shopping!
Vedrai, ti divertirai più di quanto pensi, vero Sua Altezza Re Enma
Jr... Ma dov'è? - . Tutti, sorpresi e distolti dalle loro conversazioni
da quella domanda, si girarono. Effettivamente il piccolo Re dell'Inferno era
scomparso. Guardando qua e là Yusuke fu il primo ad avvistarlo, ed
additò agli altri un giovane ragazzo che parlava con un signore
grassoccio e sulla cinquantina. - Eccolo! - gridò, e si diresse verso
quella parte, seguito dai suoi compagni.
- Ah, finalmente
siete venuti! Vede, signor Nicola, mi servirebbe un alloggio per tutti questi
ragazzi e per me. Loro non parlano italiano, però io posso fare da
interprete e... - . Re Enma Jr. si rivolse dapprima ai ragazzi e poi all'uomo
con cui stava parlando. Dopo poche parole in italiano spiegò in breve la
situazione, in giapponese, anche agli altri. - Il signore qui presente, Nicola,
affitta camere nella sua villa, e gli stavo chiedendo se magari avrebbe potuto
ospitarci per i pochi giorni che resteremo qui. Ha anche un vasto giardino,
dove potremmo allenarci! - . “O meglio,potranno allenarsi!” pensò,
terrorizzato alla sola idea di combattere. “Mi sono già offerto
una volta nel Torneo delle Tenebre, e proprio non voglio riprovare!”.
- Ma certo, non
c'è nessun problema! - rispose Nicola, in un giapponese che si capiva a
malapena. Appena vide che Enma lo guardava meravigliato, come per dire
"Perché non mi ha detto prima che sa parlare nella nostra lingua?
Mi poteva risparmiare la fatica di parlare in italiano!", si
spiegò. - Conosco il giapponese perchè mia figlia lo sta
imparando da due sue amiche e così, dato che spesso affitto camere a
vostri conterranei, ho voluto imparare qualche frase! - . Intramezzava le poche
frasi in giapponese che sapeva dire con parole italiane, oppure si esprimeva in
italiano mostrando la sua “cultura” con qualche parola nella lingua
orientale. Il suo sorriso assomigliava ad uno sbuffo appena accennato, e
guardò le persone che aveva davanti compiaciuto. “Undici persone
giapponesi... Come sono fortunato! Pagano bene e sono tanti!”
pensò.
- Signor Nicola, ci
sarebbe un altro favore... Ecco, una delle ragazze cerca qualche negozio dove
ci siano capi firmati e non sappiamo dove trovarlo... Lei può darci
qualche indicazione? Non roba costosissima, ovvio, ma la ragazza cerca un
"vestito-ricordino" dall'Italia, che è, insieme alla Francia,
patria della moda... - accennò Enma, imbarazzato per la richiesta che
aveva fatto, su consiglio di Botan, per soddisfare Keiko, che ancora
brontolava.
- Io non so proprio
come esservi d'aiuto, ma mi son dato appuntamento con mia figlia qui, voleva
comprarsi diverse cose estive e lei conosce tutti i negozi di queste parti... -
rispose Nicola, e non smise di finire la frase che una moto nera arrivò,
ruggendo. - Eccola qui! Vi affido a lei, conosce abbastanza bene il giapponese
e anche i negozi firmati, come il mio portafoglio nota spesso! - . La
motociclista si avvicinò con il casco ancora in testa.
- Chi sono? - .
Appena si tolse il casco, gli occhi grigi della ragazza guardarono in modo
ostile il gruppo giapponese, e non aspettò neppure la risposta del
padre. - Non importa, - riprese - di sicuro persone in cerca di un alloggio.
Pà, pensi sempre ai quattrini! Sono giapponesi? - . Alla risposta
affermativa di Nicola, i suoi occhi grigi si trasformarono e divennero
improvvisamente amichevoli. - Ciao! - disse, rivolgendosi agli undici. - Mi
chiamo Federica, ma dato che vivremo tre giorni insieme potete chiamarmi
Fedechan! - . Le ragazze, convinte da questa familiarità, la salutarono
e sorrisero, e così anche i maschi, che però si scambiarono qualche
sguardo. Questa ragazza non era normale. Prima il casco integrale non la faceva
percepire, ma aveva un'aura immensa, simile a quella delle due ragazze
incontrate in aeroporto (come pensarono Hiei e Kurama), solo un poco più
bassa... Era la stessa aura di Yusuke quando combatteva al massimo della sua
potenza, ma più grande. Inoltre come faceva a sapere che si sarebbero
fermati lì tre giorni? Il padre non le aveva detto nulla in proposito!
Anche Shizuru percepì l'aura, ma era sicura che non doveva preoccuparsi,
perchè la potenza della ragazza era così “gentile”,
amichevole... Anche Botan la pensava nello stesso modo. “Troppe aure
alte!” si disse Kurama. “Appena arrivati nella casa di questa
ragazza e avuta la nostra camera io e Hiei dovremo avvertire Yusuke e Kuwabara
di Kurachan e Hocchan! Sono troppo potenti e forse Moki c'entra qualcosa in
questo..." .
- Questo è
uno dei negozi che cercavate. Qui dentro ci sono diverse marche, tra le quali
Dolce&Gabbana, Fiorucci e Moschino... Ma anche Versace! - . Dopo pochi
passi Federica fece vedere a Keiko uno dei negozi che lei si aspettava di
trovare, e la ragazza giapponese ammirò quell'italiana dagli occhi grigi
e dai capelli rossi, tagliati corti, e vestita con un top e pantaloncini corti,
che lasciavano intravedere le sue forme, un poco grassocce, ma piacenti. - E'
il mio negozio preferito, ci compro tutti i costumi, anche se sono un poco
cari! - continuò Federica, con il suo giapponese un poco impreciso.
Detto questo, entrarono e Yusuke pensò a come sarebbero state ridotte le
sue tasche...
- Com'è
bello questo costume blu con la stella argentata! E guarda quest'altro, con il
sole! E quello con la luna? Non sono stupendi? Yusuke, me li comprerai tutti e
tre, vero? Non sperare di fuggire! - . Keiko era estasiata di fronte a tre
costumi di Fiorucci. - Scusa Federica, potresti chiedere se ci sono varianti
nel colore? - . Detto, fatto. Pochi secondi dopo Federica già riferiva
che il sole, la luna e la stella potevano essere argentati o dorati, che il
costume era disponibile in rosa, blu o rosso e che poteva essere abbinato a dei
completini di Fiorucci, pantaloncini corti e canotta, con gli stessi disegni un
po' in rilievo.
- Sarebbe un
peccato non comprarli! Allora li voglio rosa e dorati, tutti e tre! Me li
comprerai vero Yusuke? E con i completini abbinati! - . Keiko aveva l'aria di
chi non accettava scuse o negazioni. Fedechan la guardò: non pensava che
fosse così quasi “assillante”, non era l'immagine che le
avevano descritto. Possibile che quella fosse la ragazza di Yusuke? Lei pensava
che fosse molto più dolce, almeno da come le avevano detto...
“Mah, sarà l'Italia che dà alla testa! Dopotutto la posso
capire, io avrei già lasciato il mio ragazzo se questo partisse ogni
giorno per un'impresa rischiosa... In fondo capisco il suo attaccamento...
Sì, deve essere così!”, pensò, subito ricomponendosi
per aiutare Kuwabara a scegliere qualcosa per Yukina.
- Che bel costume!
- . Un'altra giapponese entrò nel negozio, e notò subito il
completino rosa che la commessa stava facendo vedere a Keiko. Proprio verso
quest'ultima si voltò la nuova arrivata. - E' inutile che lo provi, non
ti dona per niente! Piuttosto è fatto apposta per me! - . E
guardò con aria di sfida la ragazza di Yusuke.
- Cosa?? Prova a
ripeterlo e ti cambio i connotati!!! - . Keiko si lanciò come una furia
contro la nuova arrivata, che già non l'ascoltava più,
perchè aveva visto qualcuno che le interessava molto. - Shuichi, ci
ritroviamo! Spero che ti ricorderai di me! Ci siamo visti poco fa all'aeroporto
di Falconara! - . Kurama/Shuichi sospirò e alzò gli occhi al
cielo. Diamine, con tutte le città che esistevano al mondo, proprio
lì, lì, doveva venire l'arrogante Mirei, l'odia-Italia che aveva
tanto battibeccato con le due strane ragazze italiane? “Povero
'Shuichi'!” pensò Federica. “Ma non ti preoccupare,
vedrò di richiamare i rinforzi!” .
“Questa richiesta dovete ascoltare, colui che
è in pericolo dovete aiutare!” . La formula s'insinuò
lentamente, poi sempre più netta e veloce nella mente di Kurachan,
accompagnata da un'immagine sfocata. Passava davanti un negozio, e mentre
pensava a cosa volesse la sua amica dai capelli rossi e a chi fosse in
pericolo, gettò un'occhiata distratta dentro. La voce che la chiamava
era inconfondibile... E non appena si rese conto di Keiko e Mirei che litigavano,
e di Kurama che cercava di allontanare da sé le attenzioni di
quest'ultima, che ogni tanto si avvicinava a lui, capì immediatamente la
situazioni, rispondendo mentalmente alla voce che aveva rivolto l'appello.
“I rinforzi al momento sono dimezzati,
ma aiutano sempre chi li ha chiamati!” .
La porta si
spalancò e tutti gli occhi fissarono la nuova entrata, che sorrise,
soddisfatta di vedere gli altri piuttosto sorpresi dalla sua entrata in scena.
“Mi piacciono le entrate ad effetto!” i disse Kurachan, ancora
sorridente e senza sapere che nello stesso momento Fedechan stava commentando
negativamente la venuta in scena della ragazza.
- Buongiorno! -
riprese Claudia poi, verso la commessa. - Buongiorno Shuichi! -
continuò, calcando molto sul "Shuichi" la voce e ancora:-
Buongiorno Mirei! Ti siamo mancate così tanto io e Hocchan che ci hai
seguito fin qui? - e sorrise, ma con un sorriso di sfida, che non prometteva
nulla di buono.