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Autore: Eliyss    18/01/2013    2 recensioni
"Devi sfogarti? Fallo."
"No. Io non piango. I deboli piangono, e io non sono una debole."
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cercavo disperatamente di aprire gli occhi ma invano, a causa della luce.
O forse cercavo semplicemente il suo grazioso viso in quell’orrido posto fra le pareti bianche.
Cosa stavo pensando?! Considerazioni idiote da una mente ancora rincoglionita dal sonno, e con qualche residuo di alcool.
Stupida.
Non volevo nemmeno immaginare che faccia avrei dovuto avere in quel momento.
Sentii i suoi passi, o ciò che avevo presupposto fossero i suoi passi, avvicinarsi verso di me.
“Dormito bene?”- mi chiese abbassandosi alla mia altezza. Proprio di fronte a me appoggiando le sue delicate mani sulle mie ginocchia.
Feci uno scatto con la testa, con un’espressione alquanto scazzata.
“Spero tu stia scherzando!”- mi stava forse prendendo per il culo?!
Non sentivo più la schiena, il mio carissimo fondoschiena era congelato, dopo aver passato una notte a dormire sul pavimento di uno squallido bagno di un locale, ed ancora aveva il coraggio di chiedermi se avevo dormito bene?!
Questo ragazzo aveva seri, serissimi problemi!
“Se ti aspettavi la colazione a letto hai completamente sbagliato situazione mia cara!”- ed aveva pure le palle di fare il simpaticone?!
Se come dicono, il buon giorno si vede dal mattino, bè credo che quella si sarebbe presentata come tipica giornata di merda!
Quanto tempo ancora avrei dovuto rimanere là dentro?
Una domanda che mi girava continuamente a vuoto in testa da ore.
Greg guardò lo schermo del telefono, e poi annunciò che essendo le sei e trenta della mattina, avrebbero dovuto riaprire il locale, e di conseguenza anche i bagni, circa una mezz’ora dopo.
Mi aveva forse letta nella mente?
Il biondo, ancora una volta si avvicino, questa volta però accanto a me, sedendosi per terra.
“In fondo non è stato così male, non credi?- cominciò, fissando la parete che stava a qualche metro a noi –Ci siamo conosciuti un po’ meglio”
Ed ora cosa avrei dovuto dire?
Non potevo certamente rispondere un gioioso dopo tutti i tentativi di evadere, dopo tutti gli insulti che gli avevo sbraitato contro.
Ma in fondo, non me la sentivo nemmeno di rispondere negativamente. Dopo tutto era ciò che desideravo, non mi era affatto dispiaciuto, cosa che sicuramente non avevo lasciato trasparire.
In quei minuti che ci rimasero da passare assieme, dato che appena sarei uscita da quel posto, non lo avrei voluto vedere per almeno una settimana, continuammo a raccontarci di noi stessi. O più che altro, lui mi prese per un prete durante le confessioni, una sorta di diario segreto, io mi limitavo ad annuire regolarmente e gli dissi solamente alcune cose di me. Non mi fidavo di nessuno se non lo conoscevo a fondo, non riuscivo ad aprirmi totalmente come avrei voluto.
Ovviamente, con mio grande piacere, uscì anche l’argomento della sua amica bionda. Mentre parlavamo di lei, -brutta puttana *tossisce* stronza *tossisce ancora*- il mio entusiasmo era gentilmente andato a farsi fottere.
Avrei scommesso oro che fosse tinta!
Però ci tenne a precisare che fosse solo una delle tante, da una botta e via, e insisteva nel sottolinearlo, ma confessò pure che era una macchina da sesso.
Posso sapere cosa caspita me ne importava a me?!
No seriamente, non lo capivo.
Invece confermai ciò che mi aveva rimproverato il mio migliore amico. ‘Non innamorarti mai di uno come Greg’.
L’unico problema era, e se per caso provassi già qualcosa per lui?
Ero dannatamente fottuta.
“Greg..- si girò lentamente con la testa verso me appena udì pronunciare il suo nome –devi farmi una promessa.. Per favore non..”
Ed ecco aprirsi finalmente quella porta.
Via libera!
Purtroppo però, il controllore appena ci vide non ebbe la migliore delle reazioni.
 
“No, lei non ha capito..”
Sentivo Greg provare in tutti i modi a convincere il gestore del locale a non chiamare la polizia.
Io intanto ero impegnata a girare per i vari piani intenta a ritrovare il cappotto, la borsa e il mio bellissimo beauty che speravo solo non fosse finito in un cassonetto dell’immondizia.
Tenevo costantemente le dita incrociate, chiedendo perdono di tutti i peccati che avevo commesso fino a quel momento, sperando in una grazia divina.
Ci mancava solo che finissi dietro alle sbarre per colpa sua!
Mi fermai un secondo e mi massaggiai le tempie, cercando di rilassarmi il più possibile, per quanto fosse fattibile, allontanando per qualche istante ogni minimo pensiero che riguardasse lo scimmione.
Per fare questo, avevo bisogno di qualcos’altro di più piacevole a cui pensare.
Ecco che risentii dentro me i brividi allo stomaco, che mi ripercorrevano completamente, proprio come la sera precedente, con Micky.
Avevo detto che avevo bisogno di pensieri migliori, e questo fatto sicuramente non mi faceva sentire meglio. Non riuscivo a comprendermi, ero più complicata di quanto immaginassi.
Cercai di autoconvincermi trovando spiegazioni idiote, come per esempio era la fame, dopo tutto non avevo ancora fatto colazione. Oppure l’alcool che ancora circolava per il mio corpo.
Era mai possibile che non riuscissi a trovare un argomento che mi facesse temporaneamente stare bene?!
Poi scorsi in lontananza, steso su uno dei divanetti colorati all’ultimo piano, una giacca che sembrava essere proprio il mio cappotto.
Tombola! Grazie al cielo c’era ancora.
Mamma non mi avrebbe mai perdonato la sua perdita, me lo aveva ancora una volta regalato lei, questa volta però me lo portò dalla Grande Mela, New York City babies, un anno prima.
Anche la borsa era fortunatamente sotto di esso.
Bene, ero al completamento di ben due terzi della mia disperata ricerca.
Era il momento di tornare da basso, e sentire la tanto attesa sentenza.
Scendendo le scale, feci il segno della croce più volte, guardando verso l’alto. Non ero mai stata tanto credente quanto in quel momento.
Spostai lo sguardo verso il basso e vidi il proprietario ed altri uomini, probabilmente dipendenti o comunque gente che lavorava proprio là, vicino al bancone con le braccia incrociate, e Greg vicino alla porta, sicuramente in attesa del mio arrivo.
Non mi ero mai sentita così osservata, ed in più mi esaminavano con lo sguardo davvero con cattiveria.
“Andatevene, ed è meglio che non vi facciate più vedere!”- ringhiò uno di essi.
Mamma mia quanta arroganza.
Personalmente non avevo nemmeno afferrato bene il perché di tutta questa rabbia, in fondo non avevamo fatto nulla di male anzi, in questa situazione le vittime eravamo soltanto noi!
O più che altro, IO.
Abbassai la testa cercando di non lanciargli addosso qualcosa, ne sarei anche stata capace.
Poi alzai per qualche secondo lo sguardo per lanciargli un’occhiata di sfida, e scorsi sul bancone il mio tanto cercato beauty.
Livello superato! No, a parte gli scherzi, avevo ritrovato anche l’ultimo tassello del mio puzzle. Il problema era, come avrei fatto a riprendermelo?! Stava a qualche centimetro da quei bull-dog ringhiosi, ed io me la stavo facendo sotto.
Feci un sorriso talmente falso che avrebbe potuto tranquillamente avere scritto made in China, e con molta cautela compii piccoli passi verso il mio tesoro cercando di non farmi notare.
Quando il beauty era parallelo a me, eseguii uno scatto da medaglia d’oro e riuscii ad afferrarlo in tempo prima che qualcuno mi bloccasse.
Feci segno a Greg di correre, ed uscimmo il più in fretta possibile dal locale che non avrei mai più potuto vedere nemmeno con il binocolo, se volevo rimanere in vita.
La triste storia della mia adolescenza.
Quando fummo alla distanza minima di precauzione, abbassai leggermente il busto mettendomi le mani sulle ginocchia per la fatica. Volevo tornarmene a casa, e fare una bella dormita nel mio letto, non chiedevo nulla in più.
“Vieni a bere qualcosa?”- mi chiese il biondo poggiandomi una mano sulla schiena.
Era appiccicoso quanto la colla questo ragazzo caspita!
Dovevo solo trovare le parole giuste per rifiutare l’invito senza cercare di offenderlo. Ovviamente, io ero un’esperta a sbagliare sempre termini ed a ferire le persone, ed ero sicura che per quanto mi ci impegnassi, sarei riuscita a combinare una situazione sgradevole per entrambi anche in quel caso.
“Senti Greg- mi alzai nuovamente in posizione eretta, spostandomi con una mano i capelli dal viso –non è il momento, mi dispiace!- gli spiegai con un tono basso di voce.
“Scusa”- sussurrai infine.
Ok, quella non ero io.
Non era l’Alice che conoscevo fino a quel momento.
Chiedere perdono?! Di cosa mi dovevo scusare?!
Luimi aveva cacciata in quella situazione, ma non dimostrò nemmeno un minimo di dispiacere.
Dovevo ancora ringraziare Micky per avermi aperto gli occhi nei confronti di Greg, altrimenti probabilmente sarei già caduta nella tentazione alla vista del suo sguardo.
Scossi la testa e mi ripresi.
Appoggiai la borsa ed il cofanetto dei trucchi su una panchina per infilarmi il cappotto, era troppo ingombrante da tenere in mano. Tutto sotto lo sguardo fisso di Greg, detto anche colla, scimmione, o grandissimo stronzo!
Mi sentivo alquanto messa in soggezione, non staccava un momento gli occhi verso di me, cosa che mi irritava parecchio in quel momento.
Lo salutai con un minimo gesto della mano, e presi la direzione di casa, senza nemmeno voltarmi per curiosare se fosse rimasto lì, ancora immobile, o avrebbe preso anche lui la sua strada.
 
Finalmente la destinazione era vicina, o in poche parole, mancavano poche centinaia di metri per arrivare davanti casa.
Ero stremata, stanca e dolorante ovunque, per di più sembravo un elefante che camminava con ancora i tacchi. Grazie al cielo era mattina presto e le uniche povere anime che avrei incontrato per strada sarebbero state solo vecchiette che andavano a prendere il pane(?)
Mi sbagliavo, tanto per cambiare.
Infatti scrutai un ragazzo venirmi in contro, nella direzione opposta alla mia. Man mano che si avvicinava, mi accorsi che era proprio il mio migliore amico, Micky, bello come sempre, e con il suo sorriso inconfondibile stampato in faccia.
Merda!
Passai in pochi millesimi di secondo dalla gioia di incontrarlo, al panico più totale.
Non ero più riuscita a dire a Greg ciò che avrebbe dovuto promettermi, e cioè di non dire nulla a Michael di quella serata movimentata, anche se di movimentato non aveva niente ma vebbè, era un piccolo dettaglio irrilevante che in quel contesto non centrava nulla.
Mente contorta.
Appena ci scontrammo lo abbracciai subito, e lui mi guardò molto incerto, indietreggiando leggermente la testa in confronto al resto del corpo, probabilmente vedendomi ancora con i vestiti della sera prima.
E ora, cosa gli avrei detto?
Io sorrisi semplicemente, cercando di cominciare un discorso che non riguardasse me stessa.
“Dove vai sweetie?”- chiesi cercando di rimanere tranquilla, non avrebbe dovuto sospettare niente.
“Io.. devo.. andare da Dan”- rispose molto lentamente.
Annuii, e cercai una scusa per congedarmi al più presto, così lo salutai e il nostro cammino si separò.
Giunta finalmente davanti a quel tanto atteso cancello che mi separava dalla porta di casa, mi accorsi di non avere con me il beauty.
Cominciai a bestemmiare in arabo. Non era possibile!
Evidentemente mi odiava, e non poco.
Feci velocemente mente locale, e realizzai che molto probabilmente lo avevo dimenticato sulla panchina dove aveva lasciato anche Greg.
Dovevo andare a recuperarlo, nuovamente.
Ora però i problemi erano due: cercare di non incontrare Micky prima che mi fossi cambiata, e sperare di non trovare ancora là Greg, così il più inosservato possibile, rifeci ancora una volta la medesima strada, sperando vivamente che quella fosse l’ultima.
Presi una scorciatoia che tagliava buona parte del tragitto, passando per il parchetto, dove però ci trovai il mio migliore amico seduto vicino ad un tavolo di legno piuttosto rovinato.
Non c’era Dan con lui, ma una ragazza!
In quel momento, non posso negarlo, mi crollò il mondo addosso.

 
  -Look at me
Tesori miei! SCUSATE, SCUSATE, SCUSATE, per l'immenso ritardo, di ben una settimana!
Ma capitemi, questa scuola mi sta facendo impazzire :c
Comunque eccoci con il sesto capitolo che, devo ammetterlo, è stato peggio di un parto!
Fra impegni e mancanza di ispirazione, spero sia venuto comunque, let's hope! *occhi dolci*
WOWOWOOO finalmente liberi! Ahah
Ally è particolarmente e perennemente scazzata, non credete? :o
E vi lascio con un piccolo colpo di scena ;)
vedremo come va a finire nel prossimo capitolo, sperando di riuscirlo a scrivere per questo venerdì!

Sappiate che vi adoro, tutte voi che seguite questa fanfic, davvero 
ps: se volete recensire, non mi offendo mica eh ;)

@alikee1D

 

Pssst, volevo solo dirvelo ancora una volta:
grazie, siete meravigliose 

  
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