La
landa dei morti lividi, contrariamente a ciò che potesse
sembrare, era un luogo
tranquillo e sereno, con alberi verdi, erbetta che cresceva attorno a
vari menir
con strani simboli e Teens fantasmi innocui. I Teens morti erano poco
socievoli
e spesso tendevano a scappare alla vista degli estranei, proprio come
successe
quel giorno con Rayman. A nulla servirono i suoi sforzi di rincorrere
vari
fantasmi e di convincerli a parlargli; loro volavano via, lontano ed
urlavano
come se il fantasma fosse lui. Si sedette ed abbassò la
testa, scoraggiato:
cosa poteva fare per convincerli che non voleva fargli del male? Anche
se il
ragionamento non si reggeva in piedi, visto che erano già
deceduti. Sta di
fatto che uno dei Teens morti si avvicinò a lui.
<<
Rayman? >>.
Rayman
sobbalzò e lo guardò stupito: << Mi
conosci? >>.
<<
Ma certo, tu mi salvasti quando gli Hoodlum mi catturarono qualche anno
fa e
per questo ti sono molto grato. Come mai di nuovo da queste parti?
>>.
<<
Devo raggiungere la pianura silenziosa. E’ di vitale
importanza: devo chiedere
ai Teens custodi di affidarmi i poteri della terra. Ti prego, aiutami
>>.
Il
Teen rimase immobile, pensando a ciò che fosse giusto fare o
meno: i poteri
della terra avrebbero donato una forza sovrumana a chi li avesse
posseduti, ma
essi non erano mai stati affidati a nessuno, proprio perché
colui che li avesse
acquisiti avrebbe potuto utilizzarli per scopi malvagi. Decise infine
di
aiutarlo e di condurlo nella pianura silenziosa: avrebbe dato una buona
parola
ai Teens custodi per convincerli della bontà di Rayman.
Superarono delle valli
tanto silenziose che il rumore del vento sembrava assordante.
Raggiunsero una
montagna alta duemila metri. Rayman si rimboccò le maniche:
doveva scalarla
tutta per poterla poi superare. Ci mise due ore sofferte, saltando da
burrone a
burrone ed arrampicandosi sulla roccia. Alla fine si ritrovò
in cima e fu così
che la vide: la pianura silenziosa. Era verde scura, circondata dalla
nebbia e
piena di menir. Scese utilizzando i suoi capelli come un elicottero e
raggiunse
la zona. Il tempio era fatto interamente di menir che costituivano sia
la base,
sia il tetto della struttura. Al suo interno si respirava
un’aria solenne.
Restò in silenzio, mentre il Teen chiamò a
sé i custodi.
<<
Oh Teens custodi fateci onore della vostra presenza. Chiediamo il
vostro aiuto!
>>.
Dai
tre menir centrali di tutta la struttura uscirono tre Teens. Rayman li
guardava
con curiosità e loro fecero altrettanto.
<<
Chi diavolo sei? >>. Disse uno dei tre.
<<
Mi chiamo Rayman ed è stata Betilla a mandarmi qui da voi.
Gli Hoodlums e gli
Knaaren hanno invaso il palazzo dei Teens. Vogliono il cuore del mondo.
Ho bisogno
dei poteri della terra per fermarli. Vi prego, donatemeli
>>.
Un
altro
Teen custode gli rispose con sguardo severo: << I poteri
della terra
vanno custoditi per evitare il caos più totale. Chi ci dice
che tu non voglia
usarli per scopi malvagi? >>.
Il
Teen si intromise, agitando le braccia per attirare tutta
l’attenzione su di
lui: << Vi prego, Rayman non farebbe mai una cosa del
genere! Ha fatto
tanta strada solo per aiutare i suoi amici! >>.
<<
E tu saresti? >>. Chiese il terzo Teen custode.
<<
Sono un semplice fantasma, che però deve la sua
libertà a lui, che mi salvò
quando gli Hoodlums attaccarono la landa dei morti lividi
>>.
I
tre compresero che la melanzana di fronte a loro era di cuore buono, ma
la
decisione era davvero difficile. Decisero di riunirsi in una seduta per
mettersi d’accordo. Passò un quarto
d’ora e alla fine uscirono nuovamente fuori
dai menir.
<<
Ok >>. Dissero all’unisono <<
Accettiamo di concederti questo
potere per un tempo pari a cinque ore, dopo di ché esso
svanirà dal tuo corpo
per ritornare nuovamente qui >>.
Rayman
annuì con la testa: << Vi ringrazio
>>.
I
Teens iniziarono a volteggiare attorno a Rayman veloci, veloci, sempre
più
veloci, fino a coprirlo con una strana luce gialla. Il suo corpo era
tutto
elettrizzato. I Teens tornarono al loro posto, osservandolo con
stupore. La luce
si dissolse, scoprendo il suo nuovo abito fatto interamente in oro, con
la sola
O in petto colorata di rosso. Rayman si guardò i pugni e
sorrise.
<<
Ora vai >>. Disse uno dei tre << Hai solo
cinque ore >>.