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Autore: Blacky46    20/01/2013    1 recensioni
UN gruppo di ragazzi delle scuole superiori cerca di scappare dai non morti che ormai hanno completamente invaso la città....e non solo
Genere: Horror, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Partimmo verso le dieci di mattina, l’obiettivo era di riuscire a fare tutto prima del calare del sole.
Il nostro gruppo, circa una ventina di persone, si diresse verso il campo militare. Avremmo dovuto attraversare nuovamente la città, ma questa volta avevamo deciso di fare un giro più lungo, non volevamo rischiare di incontrare gruppi di zombie passando il centro.
Sfortunatamente il tempo non era dei migliori, il cielo si stava lentamente offuscando, coperto da nuvoloni neri, probabilmente entro fine giornata avrebbe piovuto. Il vento, che sembrava essersi placato nel giorno precedenti, soffiava ora più freddo che mai, facendo risuonare l’eco degli zombie per tutta la città. Mentre camminavamo tutti vicini, ci rendemmo, ancora una volta, conto di quello che era successo alla città. Le fiamme si erano ormai completamente spente e, lungo la strada, ma anche nelle case e nei negozi, restavano solo i segni di civiltà. Buona parte della città era infatti bruciata, principalmente la parte più interna, fortunatamente la nostra scuola era abbastanza lontana dal centro, quindi, quando iniziò quell’inferno, non ci furono problemi con il fuoco. Guardandomi attorno però non potevo fare a meno di chiedermi cosa sarebbe successo da lì in poi, una volta entrati al supermercato ci saremmo barricati lì dentro, fino a quando le scorte non sarebbero finite, e poi…. Avremmo dovuto forse spostarci nuovamente in un altro supermercato. Inoltre un altro problema era l’elettricità, l’acqua e ogni altro bene necessario  per vivere. Nessuno di noi era in grado di far andare un sistema elettrico senza un generatore indipendente, ne sicuramente di depurare dell’acqua, cosa avremmo dunque dovuto fare. Mentre cercavo di distrarmi da questi pensieri, passammo davanti ad una scuola elementare. Non riuscimmo a fare a meno di immaginarci quello che fosse accaduto lì dentro, quei poveri bambini probabilmente non avevano neanche avuto la possibilità di scappare. Mentre stavamo osservando dall’esterno la struttura, intravedemmo delle sagome muoversi all’interno; nessuno di noi era nelle condizioni di combattere, tanto mene degli…… così proseguimmo aumentando leggermente il passo. Pochi minuti dopo iniziammo, anche se sottovoce, a parlare; il silenzio ci stava facendo impazzire tutti.
Ad un certo punto, mentre ci stavamo avvicinando a San Bortolo, iniziammo a sentire dei rumori. “Hei, ascoltate, li sentite questi rumori in lontananza?” disse Alessio “Sembrano, sembrano spari.”
Iniziammo a correre fino a raggiungere la fine della via nella quale ci trovavamo. Ci stavamo dirigendo verso la chiesa quando all’improvviso ci trovammo davanti un muro di zombie. Saranno stati un centinaio o forse anche di più. Ci bloccammo tutti di scatto e fortunatamente non attirammo la loro attenzione “Che diavolo!” esclamò un ragazzo, sottovoce. “Guardate” e indicai una sorta di barricata che era stata fatta con delle macchine. “Una barricata, vuol dire che oltre quegli zombie c’è il campo che cerchiamo….ma come diavolo li superiamo tutti quegli zombie. Anche a sparargli riusciremmo a farne fuori più o meno la metà”  “Aspettate, c’è un’altra strada, però dobbiamo tornare indietro per prenderla” disse Alessio “Ma è sicura?”  “Questo non lo posso sapere, però se tutto va bene dovremmo riuscire ad aggirare gli zombie.” “Se siete tutti d’accordo, prendiamo quella” disse Davide.
Tornammo indietro e, tramite una strada secondaria, passando attraverso diverse case, riuscimmo ad aggirare gli zombie e ad arrivare in prossimità della chiesa, da dietro. “E ora, che facciamo, ci sono zombie anche qui” disse un ragazzo vedendo che il giardino era pieno di zombie. Per arrivare alla chiesa, infatti, dovevamo attraversare il giardino della casa di riposo, che, sfortunatamente, sembrava non essere più abitata solo da anziane persone. “Dannazione….in qualche modo dobbiamo passare di qui, vedete quel muro là in fondo?” disse Alessio indicandoci una muretta alta più o meno due metri “Ecco, se riusciamo ad arrivare lì e a saltarla ci troveremo praticamente davanti alla chiesa” “Sentite, se due di noi attirano gli zombie mentre gli altri si avvicinano al muro e poi, una volta passati tutti, i due scavalcano?” “No, assolutamente, è troppo pericoloso….” “Ma è l’unico modo, se non facciamo così non passeremo mai attraverso quegli zombie”
“Sentite, per me va bene, se volete io li posso attirare, basta che poi qualcuno dall’altra parte mi aiuti a salire” disse una ragazza “Hei, sei sicura?” gli chiesi “Non vedo altro modo, se facciamo troppo rumore rischiamo di attirare anche gli zombie qui attorno, e non possiamo perdere tempo ad ammazzare gli zombie uno ad uno." “Qualcun altro che si offre?” tutti distolsero lo sguardo “Faccio da sola, nessun problema” dopo di che diede il suo mitra ad un’altra ragazza, per essere più agile, e iniziò a correre verso gli zombie.
Immediatamente questi si voltarono e si diressero verso di lui. E così, mentre la ragazza scappava, noi uno ad uno scavalcammo il muretto. “Hei, vieni, presto” gridai. La vidi sbucare da dietro ad un albero, inseguita dagli zombie, ormai non riusciva più a correre. Aveva distanziato ormai di qualche metro gli zombie, quando, a pochi metri dalla muretta inciampò “Oh cazzo!”. Vidi che non riusciva più ad alzarsi, forse aveva avuto un crampo alla gamba. Se l’avessimo lasciata lì sarebbe sicuramente morta, ma andarla a salvare era un vero e proprio suicidio. “Aiuto, aiuto, non riesco a muovermi”. “Hei resisti, presto, cerca di avvicinarti” le gridai “ Non ci riesco, aiuto, aiutatemi!” “Cazzo, presto, qualcuno mi dia una mano, dobbiamo aiutarla!”. L’amica della ragazza a terra mi prese e iniziò a tirarmi, in modo da farmi scendere dalla muretta. “Hei, che fai! Lasciami! Dobbiamo aiutarla, mollami! Hei tu, resisti, sto venendo a prenderti! E mollami!”
Quando mi girai, gli zombie erano ormai a pochi centimetri dalla ragazza, non c’era più che potessi fare; ricordo che mi guardo negli occhi, disperata, e poi, mentre veniva mangiata viva, urlò. Io intanto mollai la presa e finii a terra. Le grida durarono pochi secondi, tra le urla però, la ragazza disse:” Mi dispiace, ti prego perdonami.”
“Perché… perché?!” gridai all’altra ragazza. “Se non mi avessi fermato ora sarebbe ancora viva; non era forse tua amica…..dannazione.” “Hei, calmati Pier, saresti morto anche tu se non ti avesse fermato.” “Anche tu ti ci metti Alessio, tu non l’hai  vista, tu…” “L’ho vista anche io sai, e non è stata l’unica volta, purtroppo…. Non saresti riuscito a fare niente.”. “Ma…..” e distolsi lo sguardo. Fissai un momento l’altra ragazza, che nel frattempo non aveva aperto bocca. “Bene, proseguiamo lungo questa stradina e sbucheremo davanti alla chiesa”. Proseguimmo lungo la stradina, altro non era che l’uscita che collegava la chiesa al giardino della casa di riposo. “Ecco, vedo delle tende.” Sbucammo infine davanti alla chiesa, il parcheggio intero era occupato da tende verdi, mancava però il solito via vai di persone. “Dannazione! Ma dove sono tutti, non era sicuro questo posto!?”
Ovviamente, il morale di tutti crollò. Pensavamo di trovare finalmente un luogo sicuro e protetto, per non parlare di altri sopravvissuti. “Non è ancora detta l’ultima, cerchiamo tra le tende, magari riusciamo a trovare qualcosa di utile per capire la situazione.” Disse Alessio. Anche se di poco la speranza si rianimò di nuovo. Iniziammo così a cercare per le tende, trovammo viveri, coperte e ogni altro bene necessario per la sopravvivenza. Arrivato per primo alla fine delle tende, mi diressi verso la porta della chiesa. “…..Ma che….”. Proprio davanti alla chiesa c’era una lago di sangue, bossoli sparsi ovunque e corpi lungo tutta la parete. “Hei,, venite subito a vedere!” dissi.
Accorsero tutti. “Non può essere vero, anche qui…..” “Se neanche i militari sono riusciti a fermare quelle cose cosa possiamo fare noi.” “Dannazione! Se solo fossimo venuti prima” disse Davide colpendo una tenda “Probabilmente è stato un bene che non siamo partiti subito dopo aver sentito il messaggio… a quest’ora saremmo anche noi…” “Sentite, c’è poco da fare, l’unico posto che ci resta da guardare è l’interno della chiesa. Muoviamoci ad entrare ed andiamocene da qui, l’atmosfera non mi piace affatto.” disse Davide. Alcuni ragazzi si avvicinarono alle porte della chiesa e provarono ad aprirle. “Non si aprono, probabilmente sono bloccate dall’interno.” “forse quindi qualcuno si è salvato, presto provate a sentire se sentite qualche umore dall’interno.”
Provammo a bussare, ma nessuna risposta. “Aspettate, dovrebbe esserci un altro ingresso sul lato destro…. “disse Alessio, facendo il giro della chiesa “Eccolo qui, venite”. Ci trovammo tutti davanti ad una porticciola che dava su di un corridoio laterale della chiesa. “Bene, questa è aperta… la usavano per portare oggetti direttamente vicino all’altare” ci spiegò Alessio. Iniziammo, uno per volta, ad entrare. Quando toccò a me esitai un attimo “Che c’è Pier?” chiese Davide “Non lo so, ma ho come l’impressione che qui qualcosa non quadri. Le porte chiuse dall’interno…e poi non so se hai notato ma c’erano dei segni di sgommata nel parcheggio, come se qualcuno se ne fosse andato di corsa.- sospirai- Mah, forse mi sbaglio.” Ed entrai richiudendo la porta alle mie spalle.
  
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