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Autore: SaraBondi_    21/01/2013    1 recensioni
Alice ha una storia difficile alle spalle, vive in una città dove tutti osannano un gruppo musicale a cui lei sembra non interessarsi ma un incontro inaspettato potrebbe sconvolgerla.
Ecco una Fan Fiction che potrete quasi leggere o quasi ignorare, potrebbe quasi piacervi o potrete quasi odiarla. Forse perchè io l'ho solo quasi scritta?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 13





Dovrò chiedere scusa a tua madre- bofonchiai .
-Le ho sbattuto la porta in faccia dicendole che suo figlio era uno stronzo in poche parole- Mi affrettai a dire cercando di togliermi il peso che gravava sul mio petto dal momento in cui si era risolto tutto.
-Deve essere proprio un figlio cattivo se ti ha fatto dire una cosa del genere!-
-Già, non so come potrei frequentarlo e non capisco come quelle sue quattro meravigliose sorelline riescono a sopportarlo. Proprio non lo capisco!-
-Mmm .. non ha proprio niente di buono questo ragazzo?-
Eravamo stesi uno di fianco all’altro sul pavimento del mio rifugia immersi nel profumo di vecchi bicchieri di caffè e cioccolato, rotolò su un fianco e avvicinò il suo volto al mio finche i nostri nasi non si toccarono.
-Beh..-
Avvicinò la sua bocca alla mia in modo che potessi sentire il suo respiro caldo accarezzarmi le labbra.
-Forse qualcosa di buono ..-
La frase finì sulle sue labbra sfociando in uno di quei baci che solo lui sapeva dare, uno di quei baci che facevano dissolvere tutto ciò che avevamo intorno, uno di quei baci che sarebbe potuto durare ore ma sarebbe sempre stato troppo corto. Uno di quei baci che poi finiscono per attaccarsi sul cuore e rimanere lì per sempre.
-Vorrei poter rimanere qui per sempre a riempirti di baci e a parlare con te- Disse senza allontanarsi da me.
-Lo vorrei anche io, non sai quanto-
Aprii gli occhi ancora chiusi dopo il bacio e incontrai i suoi occhi blu che sembravano aver ingoiato il cielo, l’oceano e tutto ciò che di bello c’era al mondo.
I suoi occhi.
 Ci vorrebbero mille pagine solo per descriverne il colore, là dentro vedevo il mio futuro e la mia ancora, là dentro vedevo una ragazza con i capelli lunghi, la pelle chiara e gli occhi sereni, senza tutte quelle inquietudini e quelle ombre che l’avevano caratterizzata per toppo tempo.
Avrei voluto fermare il tempo e rimanere lì a fissarlo finche non fosse caduto il cielo e gli oceani avessero ricoperto la Terra ma, come sempre, la voce di una delle mie sorelle mi riportò bruscamente alla realtà.
-ALICE! DOVRAI SCENDERE PRIMA O POI-
Mi alzai di scatto e Louis fece le stesso, uscii dal mio rifugio e andai alla porta.
-Aspetta un secondo prima di entrare in cucina, tu in questa casa sei ancora il cantante famoso che mi ha presa in giro e che ha detto di non conoscermi in TV- Abbassai lo sguardo e arrossii ancora imbarazza per aver dubitato di lui a tal punto da sbattere la porta in faccia sua madre. Non me lo sarei mai perdonato.
Entrai in cucina dove tutte le mie sorelle, Jess, mia madre e (a sorpresa) mio padre mi stavano aspettando.
-Buong..-
Non potei neanche finire la frase che fui sommersa da un milione di frasi del tipo “come stai?” “mamma ci ha spiegato tutto” o “gliela faremo pagare, stai tranquilla”.
-CALMI!- strillai.
-Dobbiamo parlare appunto di questo. Ieri sera dopo averti accompagnata- Indicai Jess – Ho trovato Louis che tornava dal concerto-
-Ha anche il coraggio di farsi vedere qui?- Disse stizzita Katy.
Sperando che da dietro la porta il protagonista dei nostri discorsi non sentisse niente continuai.
-Quello era inevitabile Katy, abita qui. Comunque abbiamo parlato e alla fine mi ha spiegato che ha detto tutto quello solo per non portare troppa attenzione su di me, per tenermi lontana dai riflettori in poche parole. Non prendetevela ..-
-Io lo sapevo- Disse fiera mia madre con gli occhi lucidi e il sorriso che le illuminava la faccia, sembrava così lontana dalla donna, dalla madre, che era stata.
-Lo sapevamo tutti infondo. Alice sa scegliere le persone di cui innamorarsi. La mia migliore amica non si sbaglia mai con le persone- Jess si alzò e venne ad abbracciarmi.
-Scusatemi-
Era Louis, che da dietro la porta stava entrando lentamente in cucina.
-Ero qua e non ho potuto non sentire quello che dicevate e mi sembra giusto dirvi che non farei mai del male ad Alice e quello che ho fatto l’ho fatto soprattutto per proteggerla. Non mi sognerei mai di farle del male e se l’ho fatto sappiate che me ne pento e che non me lo perdonerò mai-
Dopo l’ ammutolimento generale riuscii a muovere i muscoli e a far cenno a quello che speravo sarebbe diventato un giorno il nonno dei miei nipoti di sedersi vicino a me, si sedette e io andai a prendere due tazze di caffè.
A poco a poco tutti ricominciarono a parlare, notai mia sorella Katy che mimava un “Mammamia quanto è bello!” con le labbra e vidi Jess scherzare con la mia sorellina, la scena era resa ancora più comica dagli sguardi furtivi che ognuno lanciava a Louis ogni dieci secondi. Credevano forse di non essere visti?
-Quasi dimenticavo. Papà perché sei qui?-
-Ricordi che due anni fa avevi voluto che facessi la richiesta per farti avere anche il mio cognome oltre a quello della mamma?-
Per cause legali alla mia nascita mi era stato dato il cognome di mia madre e io mi ero battuta con tutta me stessa per anni a finche potessi avere anche quello di mio padre, mi ero completamente dimenticata da tempo di aver cominciato le varie pratiche necessarie all’aggiunta di quel cognome alla mia, già considerevolmente lunga, firma.
-Ecco, la richiesta è stata accettata. Mary Alice Eleanor Tatcher Calder.  Suona bene, vero?-
Sorrisi e ripetei il mio nuovo nome ad alta voce per ricordarmelo, da bambina credevo che i nomi lunghi fossero solo per coloro che facevano qualcosa di importante nella vita come i re e le regine.
-Potrei farmi chiamare solo Eleanor Calder, per un po’ magari .. Almeno finche tutte le directioners di Doncaster non si saranno scordate di “Alice-L’assalitrice di idoli”-
Fra le risate generali pensai che quel nuovo nome avrebbe segnato una volta per tutte il cambiamento che ormai si era fatto spazio nella mia vita.
Ovviamente tutto il mio passato è inciso nella mia anima insieme alle immagini tristi di lacrime e bottiglie vuote ma da quel momento, da quando si era alzata una sonora risata nella cucina di una casa di Doncaster, potevo finalmente decretarmi Felice.
E, proprio con questa risata si chiude la mia storia.
 

Con affetto,
Eleanor,una ragazza felice.



 

E, ancora una volta, con Sweet Home Alabama nelle orecchie
ho spuntato il quadratino accanto alla voce "completa?".
Prima di tutto volevo dirvi perchè ho scelto di scrivere proprio su Eleanor.
Non perchè io abbia una particolare simpatia per lei o voglia andare contro le "Larry Shipper", assolutamente no.
Tra l'altro, questa storia è stata scritta molto prima della "Tempesta Larry".
Anyway, tornando a noi, ho voluto scrivere su di lei perchè sulla nascita di Eleanour non si sa quasi nulla
e così ho voluto inventare una mia versione dei fatti, tutto qui :)

Questo è l'ultimo capitolo e so già per certo che correggere vecchie bozze e aggiungere nuove parti a quei
fogli di Word mi mancherà da morire come mi mancheranno tutti coloro che mi hanno letta.
Mi mancherà chi ha letto solo i primi due capitoli, 
mi mancherà chi ha letto tutta la storia,
chi l'ha recensita e chi ha letto solo il titolo.
Grazie mille a tutti voi,
a presto ♥

 
  
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