-allora ragazzi, voi dovrete andare nei quartieri della Germania, voi nel sud America, voi altri invece in Russia e…-

si mise a riflettere poi puntò l’indice verso un piccolo gruppo di fiammelle fluttuanti

-Si, la Grecia è piccola ,voi bastate-

Davanti a se la nuova guardiana aveva un enorme distesa di piccoli fuocherelli che volteggiavano in aria, si inseguivano e saltellavano qua e la, non avevano orecchie ne bocca ma inspiegabilmente quegli esserini la capivano, eseguivano i suoi ordini e comunicavano con lei in una lingua che nessun altro riusciva a comprendere.

-hey  no, non arrampicatevi sulle tende!-

Esclamò ad un gruppetto che stava tirando le preziose tende color porpora che Nord aveva fatto mettere nella sua stanza.

-forza, hop hop! Dirigetevi verso i luoghi che vi ho indicato e mi raccomando, uscite solo quando il sole sarà calato, una famiglia per ciascuno di voi,ho fatto bene i calcoli dovreste bastare –

All’udire di queste parole tutte le fiammelle si unirono in un unico grande sciame di fuoco e si precipitarono verso la finestra aperta, dividendosi poi in tantissimi gruppi ogni uno diretto in un luogo diverso.

Esausta Claire si buttò sul letto,senza badare alle pergamene e ai libri che c’erano sopra.

-hey piccolo, tu non sei andato con i tuoi compagni?- disse con tono dolce ad un piccolo fuocherello adagiato accanto al suo cuscino, come tutti gli altri non aveva gli occhi, nonostante ciò lei riusciva a percepire che c’era qualcosa di strano in lui, era diverso da tutti gli altri, non era caldo e non emanava nemmeno il solito colore rosso e arancione del fuoco, era pallido di un colore azzurrino e non emanava alcun calore. Era stato Nord ad assegnarle quel gruppo di aiutanti , prima che lo diventassero erano comuni fuochi utilizzati per alimentare le caldaie e le fornaci del palazzo, ma non aveva mai capito da dove venisse quel piccolo e bizzarro fuoco fatuo.

-Mmm, ti chiamerò Fluffy, ti piace come nome?-

In segno di approvazione lui le si avvicinò all’orecchio sussurrandole qualcosa simile ad un cinguettio che lei aveva interpretato come un “si mi piace tantissimo”.

-dici che sia ora di entrare in azione?-

Si alzò dal letto, con Fluffy sopra la spalla destra e uscì anche lei dalla stessa finestra dalla quale era uscito poco prima lo sciame di fuoco. In alcune città il sole stava per tramontare e lei avrebbe dovuto essere li a controllare che i suoi aiutanti facessero il loro dovere e se le catastrofiche previsioni di Nord erano vere, proteggere gli uomini e i bambini da Pitch.

Le ore passavano lente e man mano che il tramonto si spostava verso altre città anche lei le raggiungeva volando, non c’era nessun segno di sabbia nera e nemmeno di qualcuno che festeggiava, un po’ la rattristava ma non poteva prendersela con loro, il fuoco di mezza estate era una tradizione andata persa, Nord le aveva raccontato che nell’antichità la guardiana che prima di lei si era occupata di proteggere le persone dai “demoni” del 23 giugno  era ben conosciuta da tutti, i bambini lanciavano petali di rosa in onore dei suoi fuochi aiutanti e gli adulti appiccavano grandi falò bruciando dei pupazzi di paglia in suo onore, ora gli unici falò che vedeva accesi erano quelli di qualche gruppo di piccoli scout in gita.

-oh la Svizzera, quanto mi piacerebbe poter scendere e ordinare un bel boccale di birra-

Disse malinconica sdraiata su uno dei lati di un tetto spiovente di una piccola baracca di legno, mentre con le mani si teneva ben salda all’antenna della TV per non cadere giù.

-cosa c’è?- domandò alla fiammella blu che squittì preoccupata

-no no tranquillo non cado- disse lei immaginando fosse quello il motivo di tanta agitazione, ma Fluffy continuava a strillare , poi veloce come un fulmine si levò dall’asse di legno sul quale era appoggiato e fluttuò velocemente verso una fitta boscaglia a pochi metri da li

-hey aspettami!- esclamò mollando la presa , scivolando giù dal tetto

-torna qui!- gridò ancora correndo verso la foresta.
Li non si vedeva a un palmo dal naso, era talmente fitta che nemmeno le luci dei lampioni ai lati della strada che passava li vicino riuscivano a penetrare.
Non aveva la minima idea di dove si stava dirigendo, ogni tanto sentiva lo squittio del fuoco fatuo e si limitava a seguirlo.
Schioccò le dita dalle quali si materializzò una piccola fiamma che utilizzava come torcia per guardare dove metteva i piedi, avrebbe potuto inciampare in una trappola per orsi o in una buca.
Rallentò quando vide provenire da un punto poco distante da lei un bagliore azzurro, troppo piccolo per essere il suo fuoco fatuo fifone

-c’è nessuno?!-

Gridò, senza avere alcuna risposta. si avvicinò sempre di più alla luce fredda fino a quando non si ritrovò dinanzi ad un piccolo stagno nero come un abisso,completamente ghiacciato accanto al quale sorgeva un trono di ghiaccio. A quella vista le si mozzò il fiato,era una situazione alquanto strana, Jack il guardiano che era stato dato per disperso da giorni se ne stava li seduto tutto tranquillo su quel trono bisbigliando qualcosa a Fluffy  che se ne stava appollaiato sul palmo della sua mano.

-era da un po’ che ti stavo aspettando-

Disse lui accennando un piccolo ghigno

-tu-  non riuscì a dire altro, si sentiva impotente come se all’improvviso tutte le forze l’avessero abbandonata , era immensamente felice di rivederlo ma allo stesso tempo aveva paura, ma di cosa? Quel Jack aveva qualcosa di strano che non la convinceva, il suo sesto senso le diceva di stare allerta, ma il suo animo sarebbe scoppiato se non fosse subito corsa ad abbracciarlo, e così fece, mise da parte le preoccupazione e andò a sedersi sulle sue ginocchia soffocandolo in un abbraccio, poi le venne un dubbio

-aspettando? Per cosa?-  lui fece una piccola risata che le gelò il sangue

-ma come cara non lo sai? è da un po’ che il mio nuovo collega ti sta cercando-  questa volta fu lui ad abbracciarla forte ma in un indissolubile morsa di gelo, il fuoco fatuo rimaneva li silente a guardarla mentre si dimenava cercando di liberarsi dal ghiaccio che la avvolgeva 

“maledetto traditore” pensò, all’improvviso si sentì mancare le forze e l’ultima immagine che riuscì a vedere era Jack, quel magnifico e candido ragazzo che le versava sul volto una manciata di sabbia nera.

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