Untitled
Si passa tra le dita la fotografia che la raffigura durante una scampagnata in estate inoltrata, tastando la piccola macchia di caffè che, in un certo senso, decora l’immagine.
«Non era bello correre insieme tra i girasoli in fiore per poi stendersi sull’erbetta ricoperta di rugiada a ridere e scherzare, fratellone? – Una domanda rivolta al vuoto. Sa che lui non può sentirla, lo sa bene, ma continua a parlare, come se stesse discutendo col suo gemello - ...Era davvero molto bello, e pure un giorno mi hai lasciata sola. Hai preferito aiutare quello stupido colibrì in difficoltà piuttosto che restare con me, e guarda che fine hai fatto... » una lamentela, un’affermazione dannatamente infantile, ma anche triste, sotto certi punti di vista.
Ad un tratto comincia a strappare l’unica foto rimasta raffigurante il suo sorriso, la riduce in pezzettini sempre più piccoli, fin quando le lacrime non iniziano a scendere e le sue mani si bloccano.
« I-io non voglio sorridere più senza di te! » esclama cadendo a carponi sul pavimento, mentre la tristezza le riga il volto. Quella era l’ultima fotografia dove Rin sorrideva, l’ultima.
Ultimo sorriso.
Perché Rin non ha più la forza per sorridere di nuovo come quando correva tra i girasoli.
Bene, ho finito i capitoli che avevo scritto in più, eccellente. Ma - perché il ma non stona mai - siccome sono di buon umore (grazieMiyavigraziegrazie) mi impegnerò e cercherò di scriverne altri quattro tra stasera e domani così da riuscire ad aggiornare ogni settimana senza farvi aspettare troppo ;;
Ah, per chi non lo ha ancora fatto, vi invito calorosamente a recensire, perché io e i lettori anonimi abbiamo un pessimo rapporto. Se non lo fate per me, fatelo per i miei stivaletti/anfibi/quelchesono rosa shocking o almeno per i Kagamine <3
Kila.