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Autore: _World_    23/01/2013    0 recensioni
Scorpius x Nuovo personaggio. Questa FF non nasce come una Dramione, ma il loro rapporto iniziale è quello di complici perché entrambi si ritrovano nella stessa situazione.
Dal 2°capitolo:
"Ora fammi vedere la vera te stessa.Ho capito subito che quella li dentro non eri tu, ma un riflesso delle aspettative dei tuoi."
Evelin lo guardò stupida "Tu come?"
"Lo so? Beh, succede anche a me. Insomma, sii educato, non fare scemenze, porta alto il nome dei Malfoy. Non si rendono conto di quanto tutto questo possa essere stressante per noi"
"Finalmente ho trovato qualcuno simile a me"
[...]
"Forse con il tempo imparerai a conoscermi."
"Se ci vedremo ancora"
"Ti scriverò"
[...]
Si avvicinò a lei porgendole la mano. "Ti insegno a ballare"
"Impresa ardua" si concesse di dire
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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CAP 1



Poteva essere un tranquillissimo giorno di metà Aprile in casa Moore, la villa immensa, e immersa nel verde troneggiava come al solito sopra tutta la vasta area. Eppure, no!
La signora Elinor Moore rincorreva sua figlia per i tre piani di casa. Una donna tecnicamente giovane, dal corpo snello e i capelli biondissimi. La gonna a tubo le impediva di correre più veloce di sua figlia, che al contrario poteva gareggiare per le olimpiadi babbane. << Vieni qui! Disgraziata figlia! >>
<< No! Non puoi obbligarmi! Io non ci vengo stasera con te e papà! >>
La bionda arrestò la corsa estraendo la bacchetta. << A mali estremi, estremi rimedi. >> disse più a sé stessa, usando l’incantesimo di evocazione, capace di far comparire oggetti, animali, e anche persone. Infatti in poco quella scalmanata ragazzina apparve davanti a lei.
<< Hai sedici anni per Merlino! Non puoi comportarti come un ragazzina. >>
<< Io non voglio venire sta sera alla vostra stupida festa mondana! >>
<< Serve per introdurti nella società dell’aristocrazia dei purosangue >>
La ragazza sbuffò sonoramente. << No. Io non voglio essere introdotta proprio a niente, non voglio fare finte moine per diventare ricca e potente come voi. E inoltre stasera ero rimasta con la mia amica che ci saremmo viste la partita di Quiddich assieme. >>
<< Disdici. Evelin, sei una purosangue >>
<< Tecnicamente non lo sono considerando che ho per metà sangue Veela >>
<< Tuo padre è un purosangue, e le Veele sono altamente considerate, come delle purosangue, dunque. Inoltre sei bella, e con un nome prestigioso. Io e tuo padre abbiamo lavorato tanto per arrivare a questo punto, e così anche tutti gli altri tuoi avi. Non puoi comportati in questo modo, altrimenti stai sputando a tutti gli sforzi fatti da molti. >>
Evelin sospirò, abbassò lo sguardo. << D’accordo. Verrò. Ma a una condizione. >>
Elinor incrociò le braccia con un mezzo sorriso. Conosceva bene sua figlia, la classica ribelle che quel tipo di genitori avrebbe voluto evitare, era uno spirito bellico e libero, con principi d’uguaglianza e onestà ben radicati in lei, si chiedeva spesso da chi avesse preso quel carattere, fin troppo onesta per riuscire a fingere. Forse era per questo che fino ad allora, Elinor non l’aveva mai portata con se a quelle feste mondane. Temeva anche che potesse dire, o fare qualcosa di compromettente la stessa sera. Ma sapeva bene che prima o poi sarebbe arrivato quel momento.

La portò in camera, dove assieme si sedettero nel letto. << So bene che tu non riusciresti a fingere falsi sorrisi nemmeno se te lo permetto, quindi ti permetto di non rispondere a meno che tu non sia interpellata, ricordati almeno di essere garbata. Dirò che sei timida se vuoi. Cerca di non creare uno dei tuoi soliti pasticci. Per favore. >>
Evelin roteò gli occhi. << Mamma posso sapere almeno perché puntualmente vai a queste feste? >>
<< Sono ricorrenze, tesoro. Vanno fatte per pura formalità. Inoltre questo evento è stato creato per te e altri purosangue appena entrati nel circolo. Non puoi non presentarti come gli scorsi anni. >>
<< Se prometto di essere educata, mi permetterai di essere onesta però? >>
<< Ma certo, non c’era nemmeno bisogno di chiedere. >>
<< Okay, passiamo alla trattativa. >>
La donna rise << Sentiamo se la cosa potesse essere fattibile. >>
<< Che mi togli dalla mia attuale scuola di magia, per iscrivermi ad Hogwarts >>
Elinor aggrottò la fronte contrariata. << Non ce la faccio più a stare li, è assurdo, le divise non mi piacciono, le ragazze che ci sono li non mi piacciono. Anzi, quest’anno hanno introdotto anche Comportamento di corte, e Educazione mondana. Vogliono formare tante piccole zombie. Hogwarts invece non è solo una scuola femminile, ma ci sono tante altre materie incantevoli, mi sono informata. Ti prego! >>
<< Ne discuteremo con tuo padre, a patto che. >>
Evelin rise << Il nostro rapporto è tutto un accordo. A patto che? >>
<< Che verrai stasera e ti comporterai da perfetta sedicenne, e che SE andassi ad Hogwarts, diventerai la migliore. >>
<< PROMESSO! >>
<< Perfetto, e ora vieni che inizio a preparti. >>
<< Tu? >>
<< Certo, se lascio fare a te, spunterai in jeans e maglietta di qualche gruppo strano che ascolti. >>


Dopo un lungo bagno caldo, e dopo essersi asciugata i lunghi capelli rosso fuoco e mossi, Elinor fece indossare alla figlia un abito da sera forse troppo anche per lei.
Comprendeva un corpetto aderente con scollo a fascia, e poco sotto una piccola apertura a goccia, con delle larghe spalline laterali che ricadevano sulle braccia, dal bacino in poi si apriva un’ampia gonna color glicine, come il pezzo di sopra. Come accessori aggiunti invece, ci sono dei guanti lunghi color lilla tendente al blu, e una collana a girocollo con pendente romboidale, che si riallaccia alla spilla gioiello all’altezza del bacino.
I capelli erano lasciati sciolti e indomati, esclusa qualche ciocca all’altezza delle tempie, tirata indietro e legata con un piccolo chignon, e con un ciuffo non troppo lungo.
<< Incantevole >> ammise adorante.
<< Fammi indovinare, dovrò essere sempre in questo modo in tutte le feste? >>
La madre annuì energicamente. << Sei bellissima piccola mia >>
<< Vorrei farti solo notare che sono una mezza Veela, sarei bella anche indossassi degli stracci o una busta della spazzatura sporca e maleodorante. >>
Elinor, - una Veela appunto - la guardò interrogativa << Qualcosa mi fa capire che non sei molto contenta >>
<< No che non sono contenta di essere per metà Veela, non voglio piacere a tutti per la mia bellezza, vorrei piacere a pochi per le mie idee, per il modo di essere, o anche solo per il modo di rapportarmi. Io non voglio essere considerata la solita bella e stupida. >>
<< Ma è ovvio che non lo sei amore. >>
<< Vallo a dire agli altri, quando parlo non mi ascoltano, restano imbambolati a guardare. Almeno potrebbero anche fingere di starmi a sentire. >> disse palesemente delusa.
<< Il tuo carattere spicca più della bellezza, non preoccuparti >> cercò di rassicurarla, prima di congiungersi con il padre Talesin per dirigersi al Malfoy Manor.


Quella villa era se possibile persino più grande della sua. Imponente e molto elaborato, architettonicamente parlando. Evelin aveva studiato così tanto la storia dell’arte da poter dire che quella villa, era praticamente un capolavoro.
Entrando, ad accoglierli furono un uomo alto e biondo, fiancheggiato da una donna dai capelli castani e corti fino alle spalle, sorridevano cordiali, e li invitarono ad entrare nel salotto riccamente imbandito da tavoli e un buffet. Evelin seppur abitava nella sua enorme casa, non era mai stata a questo genere di feste, e quella stanza pareva un ristorante. Le enormi finestre lunghe tutta la parete erano coperte dalle tende semitrasparenti bianche, come le tovaglie dei vari tavoli.
La ragazza rimase immobile al centro della sala osservando quello sfarzo di lussuria, era anche una ribelle, ma era pur sempre una ragazza, come poteva non stupirsi a tanto?.
<< Tesoro? Vieni qui >> la chiamò il padre, Evelin ubbidì, sentiva su di se molti sguardi addosso, e la cosa la fece imbarazzare, preferiva non guardarsi attorno, non per trovare sguardi curiosi o ammaliati. Quel momento sarebbe dovuto cessare, quando i padroni di casa si alzarono, per presentare i nuovi debuttanti della società.
Evelin si alzò, e constatò che oltre lei, solo un’altra persona era “nuova del giro”. Lo osservò da lontano, un ragazzo biondo come il signor Draco Malfoy, probabilmente con i suoi stessi occhi, e la bellezza di entrambi i genitori. Era stupita, sicuramente un ragazzo affascinante.
Una leggera gomitata da parte della madre la riscosse, notando che tutti si aspettavano qualche frase da lei, e secondo il resoconto di quest’ultima, il ragazzo biondo aveva già parlato. << Io… - non era mai stata una ragazza timida, escludendo se non ci sono più di venti paia di occhi puntati addosso – Io sono lieta di essere qui, a presentarmi a voi rispettabili purosangue. Onorata di fare la vostra conoscenza, e di poter presto interagire con voi. >> fece un piccolo inchino, e indietreggiò affiancando la madre. Aveva detto le prime scemenze cordiali che le vennero in mente, e che reputò adeguate alla situazione. Ricordava di averle lette in un libro, o qualcosa di simile. Ma a giudicare dalle facce colme d’ammirazione di chi le stava intorno, probabilmente aveva colto nel segno. Cercò gli occhi di sua madre, che le rivolse un cenno affermativo. Poi osservò i signori Malfoy, parevano soddisfatti.

Dopo quella presentazione Evelin si sentì incredibilmente a suo agio, le danze cominciarono, e le attenzioni non furono più rivolte solo a lei. Poté rilassarsi sedendosi composta su una delle sedie vicino i tavoli, osservando la gente danzare, le donne con i loro pregiati vestiti che volteggiavano elegantemente, facendo svolazzare le gonne come avessero vita propria. Tutto sommato non era male.
<< Evelin Moore, incantato di fare la vostra conoscenza >> una voce alle sue spalle la fece scattare in piedi e voltarsi, era quel ragazzo biondo, le prese la mano e la portò alle labbra donandole un leggero bacio. << Sono Scorpius Hyperion Malfoy. >>
<< Molto lieta >> riuscì a dire con un filo di voce accennando un sorriso, si sentiva tesa e felice allo stesso tempo.
<< Vi andrebbe una passeggiata nel giardino della villa? >>
<< Vi prego, datemi del tu. Comunque, mi farebbe molto piacere. Grazie dell’invito. >>



Note dell’autrice: L’immagine l’ho disegnata io, e questa è la mia idea di Evelin e del suo vestito di gala, spero vi piaccia come la FF ^^
  
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