Capitolo 4:
Ripetizioni
ANGELICA
Esco dalla casa dei Tennyson,arrivo alla fine del vialetto.
-Angelica!- è Ben.
Mi giro. -Che vuoi,eroe?!-
-Forse hai ragione sui risolutori ma non puoi prendertela con noi. Non
lo
sapevamo.-risponde.
-è questo il punto. Nessuno sa.- replico in tono irritato.
Ben abbassa lo sguardo -Comunque sono venuto qui per chiederti di
unirti alla
squadra,ci faresti comodo u...-
-Accetto- dico con tono distaccato e mi dissolvo nel vento.
Arrivo a
casa e inizio a correre verso il frigo:avevo bisogno di sangue.
Prima di trasferirmi in questa casa avevo saccheggiato un ospedale e
avevo
fatto scorta di sangue,si era inquietante ma dovevo pur mangiare.
Mi ero abituata al sapore del sangue,mi ci sono voluti solo un paio di
centinaia di anni per farmelo piacere. Anzi, oggi non so come facevo
prima: il
sangue ha un gusto così dolce ma allo stesso tempo pungente,
era qualcosa di
fantastico in grado di mandarti in estasi.
Era passato così tanto tempo dalla mia vita mortale; non mi
ricordo più com'è
sentire l'aria sul proprio viso,il contatto con qualcuno,provare
freddo,sentire
il proprio cuore battere,il tuo respiro, il respiro di un altro essere
umano
sulla propria pelle o
qualsiasi altra cosa...
Ormai non sentivo più niente sia fisicamente che
emotivamente: ero morta, peggio,
ero solo un involucro vuoto. Io ero il niente.
Mi appoggio al cuscino del mio letto,chiudo gli occhi.
Provo a dormire ma non ci riesco. Faticavo a dormire,non dormivo quasi
mai
tanto ero un vampiro potevo resistere alla stanchezza. Il fatto
è che ogni
volta che chiudo gli occhi nella mia mente comparivano ricordi
indelebili di
guerre,morte, persecuzioni... Basta! Questo è troppo anche
per me.
Arrivo a scuola in leggero ritardo,come ho fatto non lo so. Arrivo in
classe di
corsa,fortunatamente la prof non c'è ancora. Ben
è seduto sopra al banco a
parlare con i suoi amici,credo.
Mi avvicino al gruppetto -Tennyson,oggi pomeriggio vengo a casa tua per
farti
ripetizioni-
-Ma io non pos...-cerca di protestare.
Batto una mano sul suo banco e mi avvicino al suo viso -Tu ci sarai se
no sarò
costretta a fare rapporto alla prof. E tu non vuoi che io lo faccia.-
scandisco
ogni parola.
BEN
Il suo viso è a pochi centimetri dal mio,mi rifletto nei
suoi meravigliosi
occhi glaciali. Quei occhi nascondono un enigma, nascondono
dolore,caspita
nascondono un sacco di cose...
Ma che cavolo sto pensando?! Io sono fidanzato con July: J U L Y!
-Ok- rispondo ad Angelica.
Lei sorride,non un sorriso qualunque,è un sorriso misterioso
ed enigmatico non
di felicità. Ma lei è felice?
Fortunatamente e stranamente la mattinata a scuola è
tranquilla e io la passo
pacifico con la testa sul banco a schiacciare qualche bel sonnellino.
A casa non
c'è nessuno,mi dirigo alla cucina e prendo qualche snack da
mangiare visto che
cucinare non è il mio forte e poi fra pochi venuti
arriverà Angelica. Salgo le
scale e vado in camera mia a prendere tutto l'occorrente per lo studio.
Odio lo studio. Odio la mitologia classica,a
cosa mi serve? Io sono un eroe.
Dalla finestra della mia stanza entra un vento gelido che mi
mette i
brividi,la chiudo e quando mi giro davanti a me c'è Angelica.
-Ecco che cos'era quella sensazione di freddo,morte e disperazione-
Lei mi guarda spazientita -Sbrigati Tennyson io non ho tutto il
pomeriggio-
-O si tu hai tutto il pomeriggio- contraddico .
-No- risponde seria.
-Io ho annullato i miei impegni tu annullerai i tuoi- replico.
Lei alza i suoi occhi di ghiaccio e sbuffa -Prendi i libri,sbrigati-
-Agli ordini-
ANGELICA
Ben,seduto sulla moquette verde della sua camera, alza per l'ennesima
volta gli
occhi verdi gelatina al cielo.
-Non riesco proprio a capire perchè
la
tizia figlia dei fiori rimane con il tizio dei morti- sbuffa.
Me lo sentivo,ora gli mollavo un ceffone in pieno viso! Era da
più di un'ora
che stavo cercando di spiegargli, inutilmente, il mito delle stagioni
quello su
Plutone e Proserpina. Ma niente,a lui non rimaneva in testa e
continuava a
chiedere il perchè di ogni cosa, neanche fosse un bambino!
- ¡ Por
Júpiter!-
impreco. -Per l'ennesima volta! La tizia figlia dei fiori
si chiama Proserpina,mentre il tizio dei
morti si chiama Plutone come il pianeta! Almeno questo ti dovrebbe
rimanere in
testa.- esclamo in preda all'esasperazione. Se osava domandarmi ancora
una
volta perchè Plutone volesse sposare sua nipote e commentava
quanto fosse
disgustoso il fatto.
-Non hai ancora risposto- replica.
- Proserpina ha mangiato il melograno quindi deve rimanere nel mondo
dei morti.
Hai capito?-
-Quindi lei non è tornata da suo zio perchè era
innamorata di lui?- chiede Ben.
Mi alzo in piedi. -Non sono una consulente matrimoniale divina, questo
fatto è
quello che c'è scritto nel mito. Non tutto nel mondo succede
per amore. Stai
sopravvalutando troppo questo sentimento,molti fanno questo fatale
errore- rispondo.
-Come fai a dire una cosa del genere?- chiede Ben alzandosi a sua volta
in
piedi. -Non credi che l'amore sia una cosa fanastica?-
-No- rispondo secca.
-Forse ti sei innamorata delle persone sbagliate-
-Io non mi sono mai innamorata- ribatto scocciata.
-Oh- emette Ben sorpreso.
-Che c'è? Perchè mi guardi così?-
chiedo scontrosa.
-Quindi non hai mai baciato nessuno?- si informa.
-Ma quanto siamo curiosi oggi!-
-Voglio solo socializzare,deduco che la risposta è no visto
che non vuoi
rispondermi- dice prendendosi gioco di me.
-Smettila non sono fatti tuoi!- esclamo.
-Ahahah! Ora ti ho in pugno!- inizia a ridere divertito.
Ora lo stampo sul muro.
-Smettila! Io ho già baciato qualcuno. Ok?- sbotto.
-Certo come no- sbuffa.
-Perchè non mi credi?- chiedo incrociando le braccia al
petto.
-Se non ti sei mai innamorata come fai ad aver baciato qualcuno?-
-Sai,a volte si bacia solo per vedere com'è o per altri
motivi che non centrano
con l'amore- rispondo. Ed era vero! Era
quello che stavo facendo negli ultimi 2000 anni.
Prima che Ben potesse ribattere,perchè lo stava per fare,
una palla di fuoco
incandescente mi passa sopra alla testa e si schianta al muro.
Sia io che Ben siamo sorpresi.
I miei superiori non avevano programmato nessun attacco... chi era?
Mi giro lentamente davanti a me una ragazza dai capelli rosso fuoco, la
pelle
abbronzata, gli occhi scuri, alta,magra e con le orecchie ad elfo era
un'abitante di Dianaee.
-Ben allontanati- ordino. Lui alza la manica della sua maglietta per
usare
l'Omnitrix ma non fa in tempo a trasformarsi che un dardo gli colpisce
la
spalla sinistra e cade a terra.
Mi volto verso la ragazza/elfo davanti a me,stringo i pugni e serro la
mascella.
La ragazza non è molto forte per me, mi bastava poco per
farla fuori anche se viene
dal mio stesso pianeta,perlomeno metà. Mi dissolvo nel vento
con un sorriso
sulle labbra, lei si guarda attorno intimorita ma quando si accorge
dove sono è
troppo tardi per lei. I mie canini penetrano nella sua carotide, il suo
sangue
avevo un leggero retrogusto piccante.
Finito il mio spuntino butto il corpo senza vita dell'aliena da una
parte. Mi
pulisco i vestiti dal suo sangue con un leggero tocco dopotutto
controllavo
l'acqua potevo pulirmi con facilità.
Ben. Lui è ancora disteso a terra con una piccola pozza di
sangue attorno alla
ferita, mi precipito verso di lui.
Metto l'indice e il medio sul suo collo, il cuore batte. Stavo per
tamponargli
la ferita ma poi mi fermo. Perchè
dovrei
salvarlo? La ragazzina aveva già fatto potevo già
finire questo irritante lavoro...
Il mio sguardo cade sulla collana che porto sempre al collo, quella con
il 10,
sento che oggi non è il momento di concludere il lavoro.
Appoggio le mani sulla sua ferita e chiudo gli occhi,cerco di reprimere
il mio
istinto da vampiro ma è difficile.
Il sangue è un fluido. L'acqua è un fluido. Io
controllo l'acqua, io controllo
i fluidi. Senza ricorrere a una trasfusione Ben riapre gli occhi.
CONTINUA
ANGOLO AUTRICE:
Si! Sono in super mega ritardo, non ho scuse! Mi dispiace davvero tanto
ma
negli ultimi mesi ho avuto molti impegni ma sono tornata. Ora
cercherò di
aggiornare il prima possibile, non farò più
così tanto ritardo.
Che nè pensate del capitolo? Si,è un po' corto e
non succede praticamente
niente ma nel prossimo vi assicuro che qualche rivelazione ci
sarà, sono già
all'opera. Consideratolo un capitolo di transito.
Un bacio.
ASTRID