Anime & Manga > Lupin III
Segui la storia  |       
Autore: MadAme_MadNess    26/01/2013    2 recensioni
"Questa è la mia banda, ora però, dicci chi sei tu!''. La ragazza era in piedi, davanti ad un tavolo di legno massello rotondo e davanti a lei aveva tre emeriti sconosciuti (...) La giovane deglutì e poi parlò:" Io... io... mi chiamo Maria... Maria Bienbella.''
Maria Bienbella, un nome che risuonerà spesso nella mia storia, un nome che incrocerà più destini e che si legherà profondamente con la banda del giovane ladro Lupin terzo, travolgendolo in una nuova avventura in compagnia dei suoi fidati amici (e nemici) di sempre.
Una fanfic incentrata sull'azione, l'umorismo ed i sentimenti, spero vi intrattenga piacevolmente (e dato che è la mia prima fanfic critiche e commenti sono ben accetti!). Buona lettura!
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Goemon Ishikawa XIII, Jigen Daisuke, Lupin III, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao a Tutti! :D In questo capitolo si esaminerà meglio la figura della sconosciuta ragazza dai capelli ricci, che aveva salvato Lupin nella puntata precedente! xD
... e ci saranno degli spunti che spingeranno il ladro gentiluomo ad attuare un incipit di un piano di "revenge", costringendo tutta la banda a seguirlo. xD
Ah, basta parlare! Buona Lettura a Tutti! :D


-------------------------------------------------------------

 

Quando Lupin si destò da uno dei suoi sogni più agitati e confusi il suo primo pensiero fu "Oh no, mi sono ubriacato di nuovo! Il mio povero fegato mi grida vendetta".
 
Subito dopo si sentì l'intero braccio destro tutto intorpidito e dolorante.
Provò a muoversi ma inspiegabilmente delle fitte di dolore si propagarono in ogni millimetro del suo corpo.
Udì delle voci rimbombare nella sua sconquassata testa, tra le quali riconobbe quella roca di Jigen e femminile di Mary.
 
Si sforzò di ricordare cosa avesse fatto prima di finire combinato in quel modo “Mi sa tanto che mi sono drogato… E sono andato giù pesante stavolta...".
 
A fatica riuscì ad aprire gli occhi e dopo un po’ mise a fuoco; vide inizialmente un piccolo lampadario giallo con delle campanelle tintinnanti appese, il quale emanava una luce stranamente soffusa.
 
Girò il capo dolorante e vide che sia a destra che a sinistra del luogo dove si era ritrovato erano affisse delle mensole con sopra vasi di fiori e una miriade di boccette, ampolle, barattoli, scatole di mille forme diverse.
 -"Ma dove sono?" si chiese preoccupato.
 
-"Oh, si è svegliato!" esclamò Mary che, con un panno bagnato gli tamponava la fronte -"..ti sei fatto un bel pisolino" aggiunse ridacchiando.
 
Aiutato dalla giovane si mise a sedere e realizzò che era su un divano di stoffa rossa, in una piccola stanza quasi spoglia, se non per una grossa porta-finestra e quella quantità inesorabile di piante, mobili e mensole, stracolme di roba, collocate in ogni angolo.
Mary era seduta vicino a lui, Jigen cavalcioni su una sedia e Goemon su un'altra vicino ad un tavolo rotondo al centro della stanza.
 
Si tastò il petto e si accorse di avere il braccio destro ed la spalla bendata.
 
Mary gli spiegò brevemente che era stato colpito da un proiettile velenifero, sparato da un certo Corvonero.
Lupin improvvisamente rivide nella sua mente la scena: quel maledetto Corvonero che, inspiegabilmente lo aveva colpito alle spalle quando il secondo prima era davanti a lui!
Il ladro non aveva idea di come ci fosse riuscito ma scosse la testa e rivolgendosi ai ragazzi ebbe altre domande: “Ma... cos'è questo posto? Come ci siamo finiti qui?" chiese ansioso.


-"Memoria corta il vostro amico, eh?" esclamò una vocetta.


Lupin girò la testa e vide sulla soglia di una porta, una ragazza di bassa statura con dei ricci capelli neri raccolti dietro una fascia colorata sulla fronte, le sottili braccia conserte sotto un prosperoso seno, coperto da una canottiera verde.
 
Lupin si soffermò su questo, urlando senza ritegno:" Uao! Che mercanzia!!".
 
Mary gli allentò un coppino che lo fece guaire:" Maleducato! E' forse modo di parlare ad una ragazza?!".
Jigen si abbassò il cappello e Goemon si coprì il volto con la mano sinistra:" E' senza speranze!" commentarono in coro.
 
La giovane sconosciuta però si mise a ridere di gusto per quella specie di complimento:" Ahahah! Che gentile che sei. Sai, in molti me lo dicono ma...., il mio motto rimane sempre lo stesso: ‘guardare, ma non toccare!' Hehe!".
 
Si avvicinò a Lupin, si sedette di fianco a lui, tastandogli il petto, la gola e la schiena in punti precisi e nel mentre il giovane ladro osservò che la ragazza teneva gli occhi semi chiusi.
 

Per un secondo la giovane li aprì del tutto e Lupin vide due meravigliose iridi ambrate offuscate come da un velo di nebbia: "E' cieca!" intuì.

 
-"Allora non noterà mai che..." pensò il furbetto, inclinando la testa verso la scollatura della canottiera con un sorrisetto da idiota allupato stampato su quella faccia da scimmia.
 
Ad un tratto gli arrivò un ceffone dritto sulla guancia destra:" Mio Dio! Sei proprio disperato se fai questi pensieri su di me!" esclamò disgustata la ragazza, alzandosi di scatto dal divano.
 
-"Eh?! Come diavolo ha fatto a capirlo?" si chiese scombussolato.
Mary pensò:" Gli sta bene!", Jigen e Goemon ridacchiarono compiaciuti.
 
-" Ma-ma-ma-ma... Come puoi affermare questo?! Mi hai per caso letto nel pensiero una cosa simile?!" disse massaggiandosi la guancia rossa.
 
-" Certo, che domande!" rispose con tutta tranquillità la ragazza.
 
I suoi ospiti la fissarono con occhi sbarrati.
Lupin era sbalordito: quella ragazza stava parlando sul serio? Chi era? Perché l'aveva salvato?
Mary, Jigen e Goemon si scambiarono sguardi perplessi, Lupin intuì subito che i suoi amici si fossero posti i suoi stessi dubbi.
 
-" Potresti dirci almeno il tuo nome?" chiese cortesemente.
 La ragazza si voltò verso di lui con un sorrisetto strano:" Non vuoi solo sapere il mio nome..." sentenziò con un tono profondo " ... siete talmente curiosi e spaventati al tempo stesso che i vostri pensieri sono così incasinati, assordanti e udibili anche a metri di distanza! E non potete immaginare che fastidio sia!" concluse indicando con le piccole mani le tempie, facendo tintinnare i braccialetti d'oro e perline colorate ai suoi polsi.
 
Ad un tratto allargò le braccia e smise di parlare. Un micio dal pelo arancione le si stava strusciando affettuosamente ai suoi piedi, miagolando languidamente. -"Ah! Ecco dov'eri finito! Comodo lui, torna sempre quando ha fame, eh, palla di pelo?" si rivolse direttamente al gatto che agitò la coda quasi spazientito.
I ragazzi e Mary non potevano non osservarla, mentre camminava sui suoi sandali coi tacchetti che ritmicamente cadenzavano i suoi piccoli passi verso una delle tante mensole. Prese una busta e versò dei croccantini in una ciotolina di alluminio, posizionandola poi su una cassapanca di legno scura -"Eccoti servito, Mesh-Mesh, vedi di non strozzarti come l'altra volta!". Il gatto non le badò più di tanto e vista la ciotola piena cominciò a sgranocchiare il suo agoniato cibo.

La ragazza si voltò di nuovo verso i suoi ospiti e, appoggiata alla cassapanca esclamò:"Gatti, sono le creature più altezzose, indipendenti ed egoiste della Terra... ma lui è con me dal primo giorno che sono venuta ad abitare qui e nonostante anche gli altri vicini gli diano cibi migliori, lui torna sempre da me... Lo so che non vi interessa, ma volevo dirvelo comunque! Quello che vi preme sapere è il mio nome, no? Bene, Io sono Jasmine la Divinatrice, ma tutti mi conoscono semplicemente come J.D.".

Lupin era l'unico che sorrideva, rispetto agli altri, più imbarazzati che mai.
Al ragazzo non importava se quella sconosciuta avesse letto nella sua mente, mentre immaginava benissimo che Jigen e Goemon, riservati com'erano, erano un pò a disagio perchè non sapevano come comportarsi e soprattutto a cosa pensare o non pensare!! Notava che però Jigen faceva scorrere velocemente i suoi occhi su ogni oggetto nella stanza, la sua espressione non tradiva nessuna emozione.

In ogni caso, cercò di far si che la ragazza rivolgesse la gran parte delle attenzioni su di lui:" JD... Ti ringrazio per avermi salvato la vita".
-" Oh, guarda, sei stato molto fortunato ad avermi trovata nelle vicinanze, se no a quest'ora eri già morto." Esclamò lei agitando una mano.
 
-" Mi sa tanto che tu non sia solo una divinatrice" si interpose ad un tratto Jigen "... non vedo sfere di cristallo in giro e poi, tutte queste piante e quei liquidi strani sugli scaffali non credo ti aiutino a predire il futuro... ".
-" Non capisco cosa vuoi dire… Cosa c'è di strano nell'avere piante in casa? " esclamò attonita e scocciata la ragazza.
 
-"... È strano che una divinatrice si intenda di veleni e sostanze tossiche, che abbia conoscenze mediche abbastanza approfondite... E che conosca un malvivente pericoloso come quel Corvonero" concluse Goemon.
-" Ottimo osservatore..." applaudì lentamente la misteriosa giovane.
 
Lupin si appoggiò con la schiena al divano, avendo già capito dove i suoi amici volessero arrivare con quelle affermazioni:" Perdona la schiettezza dei miei amici JD ma... Potresti spiegaci meglio chi sei, e perché ci hai aiutato? ".
 
La ragazza piegò la testa di lato, scostando la massa di ricci neri:" Si... In fondo avete ragione, è meglio esser schietti in situazioni come queste. Avete tutto il diritto di farmi delle domande” il suo tono ciondolava tra l’ironico ed il divertito, nessuno dei presenti era ancora riuscito a capire se stesse scherzando o se facesse sul serio.

Si sedette gambe crociate su una sedia di legno vicino alla cassapanca, con due teste di serpenti intagliate all’estremità dei braccioli” … Comunque, non per vantarmi, ma io sono uno dei più bravi medici ancora vivi che utilizzano i veleni delle piante e degli animali per curare qualsiasi problema il corpo umano abbia. Le mie tecniche sono antiche quanto il tempo, si tramandano da generazioni nel mio paese e solo pochi eletti hanno l'onore di venire a conoscenza di questi mistici segreti ma... Io ho sfidato un po’ troppo la pazienza dei saggi maestri e... Puff! Mi sono ritrovata esiliata... per sempre!" commentò con una vena di ironia nella sua voce.
 
-" Sei telepatica" esclamò Mary "... Non è una cosa comune".
-" Si chiama “essere dotati”, tesoro... e poi questo cosa c’entra?", ribatté pronta JD.
-" Sei stata esiliata perché i tuoi compaesani credevano tu fossi una strega; si sa che le streghe portino sfortuna e, probabilmente, nell'animo degli abitanti del tuo paese vige ancora un acuto senso di superstizione. " finì decisa Mary.
 
JD, punta nell'orgoglio, alzò la voce:" Quegli stupidi vecchi mi hanno boicottata: io ero la migliore in tutti i corsi di medicina, io sarei dovuta divenire il primo medico del mio villaggio ma, come al solito, quel caprone del figlio del  capoclan è stato scelto al posto mio. Quando mi ribellai non si fecero scrupoli a dire che le donne non potevano competere in materie così complesse, che data la mia cecità ero più un pericolo che una salvezza... E una volta scoperti i miei poteri… mi considerarono solo un demonio da cacciare".
 
Mary si sentì come in colpa per averla fatta arrabbiare.
JD scosse la testa:" Accontentatevi di questa parte di storia, il resto è roba privata" disse con voce bassa.
 
Goemon la fissava in continuazione, cercando di capire se quel racconto fosse stato vero o no.
Lupin, come un perfetto galantuomo, cominciò col presentarsi, descrivendo i componenti della sua banda, includendo anche Mary:" Sebbene è un nuovo acquisto devo dire che se l'è cavata bene fino ad ora. Però a differenza di Jigen e Goemon non ha doti particolari... Oh, no, non intendo nulla di male, sia chiaro... Eheheh".
Mary alzò un sopracciglio, guardando in cagnesco Lupin.
 
JD esclamò:" Al contrario, caro Lupin... Lei ha una potenzialità abbastanza particolare".
 
Mary, come tutti gli altri, sgranò gli occhi, incredula delle parole sentite.
La piccola ragazza si avvicinò al ladro e gli puntò il sottile indice destro contro:" Non ti sei accorto che hai una fasciatura alla spalla? Bè, sappi che quella non è merito mio! Io ti ho dato l'antidoto contro il veleno ma lei e il ragazzo col vocione ti hanno estratto il proiettile dalla spalla e bloccato la perdita di sangue". Lupin, a bocca aperta, rimase abbastanza scioccato.
Sapeva benissimo che Jigen si intendeva di "interventi rapidi" come l'estrazione di proiettili dal corpo, ma non avrebbe mai pensato che Mary avesse caratteristiche da "crocerossina".
 
JD si girò verso Mary "... Hai ottime conoscenze anatomiche... Hai detto al tuo amico esattamente dove operare, riuscivo a leggere nella mente ogni tua singola azione...Sicuramente avrai intrapreso anche tu studi medici...".
 
Mary era imbarazzatissima;
Lupin pendeva dalle sue labbra e si aspettava una risposta:" Ecco... Veramente no... Non ho mai studiato a fondo medicina...".
 
-" COSA?! Stai scherzando! Sembrava stessi leggendo il mio manuale di interventi!!!",
-" Ho studiato anatomia da autodidatta e una volta sono riuscita a togliere delle schegge di ferro che avevano perforato la gamba di mio fratello ma niente più! Lo giuro!".
 
Un silenzio irreale calò nella stanza. -" Incredibile..." sussurrò la divinatrice.
Lupin si intromise:" Ma è magnifico! Tutto ciò volge a nostro vantaggio! Mary ha delle ottime capacità, tu, JD sei un medico, quindi, sempre se sei d'accordo potresti insegnar...".
 

Fu bloccato subito da un vaso con una piantina di selce che gli colpì dritto il muso.

 
JD divenne furibonda prima che il ladro finisse la frase, nessuno capì il suo gesto.
-" Questa è tutta matta!" pensò Jigen mettendo la mano destra sulla fondina della Magnum, mentre Goemon e Mary si alzarono di scatto dalle sedie.
 
-" Non provare a ripetere più una cosa simile! Non dirlo nemmeno per scherzo!" esclamò con tono lugubre la ragazza, aprendo i profondi occhi scuri.
 Lupin, dopo un momento di confusione, realizzò perfettamente la causa di quella reazione.
 
-"Ma certo... come non pensarci.." esclamò il ladro, abbagliato dalla sua intuizione e dall'energia della giovane"... è naturale che tu sia sconvolta, ma non dovresti reagire così, ti fai solo del male..."
-" Non m'importa e di questo non t'impicciare!"
-"Oh, avanti, sei una ragazza così carina e intelligente, dopotutto..."
-" Non cercare il perdono: io non insegno niente a nessuno, d'accordo?" finì brusca la ragazza.
 
Jigen e Goemon  riposero le armi, avendo già intuito a cosa Lupin si stesse riferendo.
 
Questo si alzò in piedi e si rimise la camicia e la cravatta:" Suppongo che sia successo un po’ di tempo fa, forse tre anni... da quando io l'ho rivisto l'ultima volta. Sai, mi stanno affiorando dei ricordi che credevo di aver perduto... memorie di un giovane ragazzo scappato di casa, abilissimo ladro col quale una volta lavorai insieme... e col quale ebbi un acceso diverbio. Al tempo si faceva già chiamare con quello stupido nome ma... non ricordavo fosse così spietato come adesso...".
 
JD teneva i pugni stretti e gli occhi chiusi, una smorfia di odio era dipinta sul suo volto.
Lupin indossò lentamente la giacca, per evitare di far riaprire la ferita alla schiena:"... ma è sbagliato pensare che la colpa degli allievi ricada sempre sui maestri" esclamò infine accigliato e senza esitazione.
 
JD scosse la testa, sicura che il giovane ladro aveva capito tutto e gli rispose, ridacchiando sommessamente:" No, ti sbagli... la colpa è stata mia dal principio... Se non gli avessi insegnato nulla, se tutto il mio sapere fosse rimasto chiuso dentro di me... ora non esisterebbe uno degli assassini più pericolosi di Las Vegas. Ricordo ancora quando bussò alla mia porta, chiedendo di diventare mio allievo... fui giustamente riluttante, ma... qualcosa mi fece cambiare idea... forse fu il mio orgoglio a tradirmi. Essere io il maestro, e non più l'allieva snobbata...".
 
Il ladro dalla giacca rossa ripose la sua pistola nella fondina sotto la giacca:" Non voglio farti affiorare vecchi rancori, sia ben chiaro, quindi ti ringrazio ancora per l'aiuto e se permetti togliamo il disturbo... Avrei un conticino in sospeso con quel bastardo..." sibilò facendosi scrocchiare le nocche.

-"Oh, no no, bello, prima lo sistemo io" esclamò Jigen, lucidando la canna della sua pistola "a te lascio i brandelli."
-" Cosa?! No, mi dispiace Jigen, ma devo essere io a fermarlo...”
-" Non dire scemenze, a momenti ci rimanevi secco...”
-" E' stata solo una svista, mi ha colto alle spalle..."
-" Hai un braccio fuori uso, non riusciresti mai a batterlo!
-"Tu hai il cervello fuori uso, ma da anni, ormai!"
-"Come osi, stupida faccia da scimmia?!".
 
JD, tra il trambusto causato dai due, si girò verso Mary e Goemon:" Hanno qualche particolare problema di connettività celebrale o è lo stress a renderli nervosi?"
-"No, sono così di natura..." rispose sconsolato Goemon.
 
E nonostante il samurai cercasse di calmare la situazione i due continuarono imperterriti a litigare.
Mary, dopo dieci minuti non ce la fece più a tollerare tutti quegli insulti e quelle urla, ne aveva la testa piena.
 

Pestò un pugno sul tavolo di legno con tale forza che fece rovesciare il vaso sopra di esso :"Ora basta! Finitela!" esclamò adirata.

 
I due subito smisero di bisticciare, spaventati da quella voce così alta e potente:" Credete di risolvere qualcosa litigando per scegliere chi ammazzerà Corvonero quando in quattro l’altra sera non siamo riusciti a fermarlo?!".
 
Il suo sguardo era severo e puntato sui due che, imbarazzati, abbassarono la testa.
Goemon era affascinato dalla forza del carattere della giovane, JD invece pensò che quella era veramente una banda di pazzi.
 
Mary si girò verso la piccola donna:" Senti JD, non vorrei chiederti tanto ma...ti porgo le mie scuse se prima sono stata scortese nel giudicarti come strega e... ti domando solo di dirci come possiamo aiutarti ad eliminare Corvonero, che cosa possiamo fare per sdebitarci del tuo prezioso aiuto?".
 
JD sorrise:" L'arte della retorica non ti manca, ma io ho sempre odiato queste frasi altolocate e piene di principi di buona educazione..." disse mentre passeggiava attorno al tavolo, rimettendo a posto il vaso rovesciato:"...Inoltre, non avete la benché minima idea dei mille modi di cui dispone Corvonero per farvi morire avvelenati... 1400 per la precisione..."
-" Ma sei stata la sua insegnante, conoscerai i suoi punti deboli!"
-" Non ha più difetti da quando si è fatto modificare geneticamente il DNA...".
 
I quattro restarono sbalorditi da quella frase:" CHE COSA?!".
 
JD si piantò il palmo della mano sulla faccia, sospirando:" Ah, giusto, non ve l'avevo detto: Corvonero è un assassino stipendiato da un'organizzazione mafiosa di Las Vegas, chiamata 'New Genesis', organizzata secondo una gerarchia dove ognuno dei membri componenti è il risultato di crudeli esperimenti scientifici sui geni umani. Più è alto il livello della loro pericolosità, più acquistano una posizione prestigiosa. Corvonero è il secondo della lista, il primo è il capo della NG, si fa chiamare Tiger..."
 
-"A me sembra più uno zoo che un'associazione mafiosa, dai nomi che hanno..." commentò sarcastico Jigen.
-"Oh, ti passerà la voglia di ridere appena vedrai i loro laboratori con le cavie umane..." sentenziò JD "... Corvonero ha ricevuto un'abilità che gli permette di spostarsi rapidamente in meno di due secondi, tipo un teletrasporto. La sua nuova condizione lo rende imprevedibile ed impercettibile nell’attacco e contando anche il fatto che spari con una pistola caricata a proiettili di veleni letali si arriva alla conclusione che è impossibile batterlo".
 
Jigen al solo ricordo di come quel bastardo schivasse ogni suo colpo sentì ribollire il sangue nelle vene.
Goemon non si perse d’animo:” Non è possibile che non ci sia un modo per fermare l’organizzazione.”
JD scosse la testa:” Mi dispiace ma dall’esterno non possiamo fare nulla…Se solo riuscissi a capire che macchinari o tecniche utilizzino per modificare l'intera struttura genetica e renderla funzionale in così poco tempo avrei una possibilità su un miliardo di fermare l'organizzazione... E rimediare al mio errore.”
 
Lupin a quel punto domandò:” Un momento… tu come fai a sapere con esattezza tutto questo? Insomma… o eri il suo confessore di fiducia, oppure …’’.
 
JD si mise a sedere, sospirando sentenziò lentamente:” Si Lupin… Io ero un medico del reparto genetico. Avevo il compito di modificare il DNA, riscriverlo in una nuova composizione: dato che la procedura è abbastanza complessa solo pochi medici sono capaci di elaborare correttamente ed in sequenza le basi del nuovo DNA ed io ero uno di quelli. Quando poi ci rendemmo conto dei mostri che stavamo creando io e altri tre collaboratori ci ribellammo… ma Tiger ordinò a Corvonero di ucciderci. Lo supplicai, in nome della nostra amicizia… ma lui ci tradì. Venimmo avvelenati tutti e quattro ma mi salvai grazie a uno dei miei antidoti… per i miei amici non potei fare nulla…”.
 
 Lupin non poté più resistere alla tentazione di ammazzare quel maledetto Corvonero e contemporaneamente aiutare quella povera ragazza; si avvicinò a lei, le scostò i capelli dal viso, cercando di sdrammatizzare:" Sai che ti dico, JD...Dovrei fare un giretto nei laboratori. È da un po’ che non mi faccio visitare, forse è bene farmi vedere da questi 'allegri chirurghi'..ihihih! Chissà se al posto di farmi diventare veloce come un ghepardo… mi dessero un cervello nuovo! Ahahah!",
 
-"Questa è l’unica affermazione intelligente che sei riuscito a dire oggi!" esclamò ironico Goemon.
  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lupin III / Vai alla pagina dell'autore: MadAme_MadNess