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Autore: anorexic of emotions    27/01/2013    1 recensioni
Questo è un diario, le storie sono vere e i nomi di persone, città ecc sono falsi perché voglio rimanere nell'anonimato.
Probabilmente lo leggerò solo io, ma non importa.
Ho bisogno di sfogarmi e vorrei essere utile per qualcuno che magari si troverà a leggere la mia storia, si ritroverà in quello che racconto e dirà "mi sento allo stesso modo"; leggendo sarà in grado di evitare i miei errori e prendere una scelta migliore e il mio scopo è solo questo. Sto sognando troppo? Forse.
Sono brava a scrivere, giuro, solo che in certi momenti non è facile mettere insieme tutte le idee e farne uscire un concetto concreto.. Soprattutto quando sono tematiche delicate come queste.
Detto ciò, volevo fare l'ultima premessa: se leggi mi farebbe piacere avere un tuo parere, che sia negativo o positivo.. Accetto tutte le critiche, purché siano costruttive!
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Threesome
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Ciao, come stai?

Ti ho distrutto, vero?

Ora sai come ci si sente, stronzo!
Oops... Scusami, Diario: a volte mi lascio prendere dall'emozione. Lascia che ti spieghi.
 
Questa è la storia del mio primo bacio, del mio primo amore, della prima volta che il mio cuore si è frantumato in mille e più pezzettini.
Sono cazzate, quando dicono che il cuore si può spezzare una volta sola, e il resto sono solo graffi. Questa è stata la prima volta di una serie lunghissima, che ancora non si è fermata; continua a fare male allo stesso modo, forse anche di più.
 
Cominciamo dall'inizio...
Avevo 13 anni (esatto, ho dato il mio primo bacio a 13 anni!), era primavera, un sabato pomeriggio ricevo una telefonata da Jess, quella che era la mia migliore amica. "Andiamo a casa di Carl, stasera? Ci divertiamo, inviterà anche Mike così siamo quattro..."
"Chiedo a mia madre e ti faccio sapere"
La risposta fu ovviamente di .
Qualche ora dopo eravamo a casa del ragazzo che aveva rubato il mio cuore due anni prima e continuava a tenerlo in ostaggio, insieme al fidanzato della mia migliore amica. Era la serata perfetta, non solo per i motivi che ho già elencato... Ma anche perché era la prima volta che uscivo il sabato sera.
Andammo a metterci tutti e quattro su una scogliera di fronte al mare e qualche minuto dopo Jess e Mike si stavano già baciando appassionatamente.
Io e Carl rimanemmo soli e inizai a scoraggiarmi... Forse avrebbe preferito stare con Jess.
Venne a sedersi vicino a me e mi squadrò da capo a piedi, poi attaccò a parlare. Non so quanto tempo parlammo; volevamo conoscerci, volevamo sapere qualcosa in più l'uno sull'altra.
Poi arrivò il fatidico momento: mi abbracciò e mi tenne stretta un bel po' di tempo, iniziò a sussurrarmi frasi dolci all'orecchio e ad accarezzarmi i capelli fino a che non prese il mio viso tra le mani e mi baciò.
Andammo ad appartarci, ci stendemmo su uno degli scogli e passammo la serata così, io tra le sue braccia e le sue dolci parole... Niente di fisico, oltre qualche bacio, ma l'emozione fu unica. Qualche tempo dopo sarebbe successo qualcosa di molto simile con Jess, e ne ho già parlato. Queste due storie non sono paragonabili tra loro, forse in me ci sono due persone diverse che camminano fianco a fianco, ma hanno due cervelli diversi e ricordi diversi e agiscono in maniera diversa l'una dall'altra... Non importa. Ciò che importa è che con Jess era sesso, con Carl era amore... Sarei morta per lui.
Il giorno dopo Jess lasciò Mike, non capii perché l'aveva fatto sul momento.
Il giorno dopo ancora trovai una scritta sotto casa sua fatta con la bomboletta (abitava affianco a me) "I'm crazy for you"... Alla mia domanda "Chi te l'ha fatta?" rispose che era stato Carl... Il mio cuore andò in frantumi.
E si ruppe l'ultimo briciolo di speranza quando li vidi baciarsi.
Mi sentii male, volevo solo morire, mi sentivo inutile...
 
Quando dicono che d'amore non si muore non è vero, perché in quel momento sono morta dentro, ho iniziato a marcire. Ormai di quella che ero io non è rimasto più nulla, il dolore ti plagia e ti rende qualcosa di diverso da quello che sei. Mi dispiace che sia finita.
N.
  
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