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Autore: minestrina3    29/01/2013    2 recensioni
[Skrillex]Eva si sollevò di scatto: aveva detto AMICA? Si erano visti due volte e lei era già un’amica? Non aveva mai avuto veri amici da quando faceva la prostituta, temeva di non ricordarsi più le regole dell’amicizia.
Nell’amicizia non c’è sesso; nella sua vita, invece, era la cosa più importante.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta
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All'aeroporto la stavano aspettando. Se ne era accorta troppo tardi, l'avevano vista. Un uomo basso, grasso, con una spruzzata di capelli grigi unti e l'aria di uno che ha cattivi rapporti con la doccia, e un'altro alto, in forma, con un grande cappello da cowboy.
Eva si diresse a testa bassa verso di loro.
-Seguici.- le ordinarono.
La condussero in un capannone vuoto chissa' dove e la fecero sedere su una sedia.
-Chi e'?!- la intimidi' B. mentre il cliente gli osservava da lontano.
-Chi e' chi?!- lo sfido' la ragazza.
B. Le sferro' uno schiaffo che la fece vacillare; i suoi occhi si riempirono di lacrime. Sapeva che sarebbe finita cosi', era solo questione di tempo.
-Ma chi credi di essere, eh? Credi di poter fare quello che vuoi, puttanella da quattro soldi?!- urlo', afferrandola per i capelli e sollevandole la testa. I suoi occhi si posarono sulla collanina regalatale da Sonny.
-Oh... E' S... S... Skrillex! Quel dj!!- esclamo' trionfante.
Eva non riusciva più a pensare lucidamente; conosceva quel tipo di persone, gli avrebbero fatto del male. Scosse la testa ripetutamente.
-N-no. N-non e' l-lui...- singhiozzo'.
-Ah no? E come e' che Sonja ti ha visto mentre te lo scopavi ieri notte?-
La ragazza sbarro' gli occhi. L'aveva tradita, la sua compagna l'aveva tradita.
-Non e' come... Io...-
Un altro schiaffo raggiunse la sua guancia.
-Non devi vederlo mai più! Sono stato chiaro?!-
Eva annui'.
-Ora soddisfa il tuo cliente...- aggiunse con un sorriso beffardo.
L'uomo basso si avvicino' minaccioso a lei; ''Passera' in fretta...'' Si disse per farsi coraggio e chiuse gli occhi in attesa del suo destino.

***

Eva odiava quella specifica zona di Heatrow: un semplice corridoio diviso in due da una barriera; la parte sinistra conduceva i passeggeri che lasciavano Londra al loro imbarco; quella destra, invece, conduceva i passeggeri che andavano a Londra verso l'uscita. E a meta' del tappeto queste due categorie si incontravano, per pochi istanti, scambiandosi uno sguardo pieno di aspettative per il futuro. Chi arrivava in cerca di un futuro nella City e chi l'abbandonava per un posto più colorato.
Lei percorreva la parte destra a testa bassa, trascinando il suo trolley mollemente. Non andava in cerca di fortuna, tornava alla sua vita schifosa: avrebbe dovuto cambiare numero, casa e anche acconciatura di capelli... Forse anche nome. Magari sarebbe potuta tornare al suo vero nome, Alice Hope.... No, era un'idea stupida: il suo nome doveva rimanere un segreto.
Giunta a meta' sollevo' lo sguardo e ne incontro' uno ben noto. Due occhi neri chi la guardarono con malinconia, capendo che quello era un addio per sempre. Eva torno' a guardare avanti, senza voltarsi quando quegli occhi gridarono disperati il suo nome.
A Londra splendeva il sole, cosa strana in quel periodo dell'anno. La ragazza entro' in casa; Sonja per sua fortuna non c'era. Ando' in bagno a rinfrescarsi, si spoglio, si guardo' allo specchio e sfioro' con le dita il lungo taglio che la percorreva da sotto il seno fino all'ombelico. Si immerse nella vasca e mise la testa sotto l'acqua.
Il telefono comincio' a squillare alle nove di quella sera e non smise fino a mezzogiorno seguente. Eva lo aveva messo in silenzioso, perche' Sonny Moore non doveva più fare parte della sua vita.
In quei giorni la ragazza fece tutto quello che si era ripromessa di fare: cambio' casa, si taglio' i capelli e se li coloro' di nero con riflessi blu; non riusci' pero' a cambiare numero, dopotutto sperava ancora di rivedere quel ragazzo che si era ancorato al suo cuore.
Provo' in tutti i modi a rimuovere quella parentesi di nome Sonny dalla sua vita e ricominciare da capo, come se non l'avesse mai conosciuto, ma e' risaputo che la lontananza non fa che aumentare un amore sincero. Non riusciva più a fare il suo lavoro, pensava sempre e solo a lui, si chiedeva cosa facesse, come stasse, se sentiva la sua mancanza, se con Ellie si era sistemato tutto. I suoi clienti cominciarono a lamentarsi e B. ando' su tutte le furie più volte in quelle settimane.
Quando le dissero che il figlio di un famoso imprenditore americano l'aveva assunta per festeggiare i suoi 21 anni penso' stessero scherzando. Lei non faceva la coniglietta sexy che spunta dalla torta di compleanno, lei era a un livello superiore.
-Tu sei al livello che dico io. E io dico che tu domani parti, vai a Los Angeles e fai lo spettacolino.- la rimprovero' B.
Eva sbuffo' e non pote' trattenere una lacrima; che affioro' con il ricordo di Sonny.
''Non c'e' bisogno di fare lo spettacolino..'' Le diceva; in quell'occasione nessuno glielo avrebbe detto, nessuno.






Note dell'autrice: mi scuso sinceramente per l'attesa che avete dovuto subire a causa della mia disorganizzazione cronica. Purtroppo sono stata subissata da svariati impegni, tuttavia sono riuscita a condurre in porto questa FF che credevo senza speranza. Spero vi piaccia... a breve arriveranno anche gli altri capitoli.
Grazie per il sostegno che mi avete dato :)
  
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