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Autore: Hyarsav    29/01/2013    1 recensioni
Si? Devo dirvi come va la mia vita?
Bene io sono Roxas Lost , sono una ragazza stronza ed acida , i capelli corti tinti di nero , gli occhi di un verde spento. Genitori? Naaah non ne voglio sentir parlare! Mia madre una prostituta drogata e mio padre non è da meno , sono stata picchiata da loro fin da quando ero una bambina , ora grazie ad una borsa di studio mi ritrovo ad andare ad un college , questo è il terzo anno che ci vado...divertente...
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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7° Sever

Dieci giorni che non andavo a lezione.
Dieci giorni che soffrivo nella mia solitudine
Dieci lunghi ed infiniti giorni che mi laceravano l'anima , avevo bisogno di rivederlo , era mai possibile che non riuscivo a stare senza di lui?
Mi sentivo davvero sola. . .lo amavo? Impossibile.
Mi svegliai e diedi inizio al mio solito rituale mattutino , doccia gelida eccetera eccetera. . .
Camminai per i corridoi guardando le porte una ad una , ero lì da tre anni ma non avevo mai guardato ciò che mi circondava , una porta era diversa da un'altra , oltre ai numeri erano di colori diversi , la mia probabilmente era l'unica normale , uhm si intendiamo normale quel legno rosso , iniziai a scendere le scale , una mano sul corrimano , nell'altra i libri per le lezioni , oggi non picchierò nessuno.
 
Chi nasce con la violenza farà violenza agli altri , io non voglio fare del male.

Era il mio nuovo motto , un modo per rimanere calma e cercare di non deviare , stavo male mentalmente , me ne ero accorta quando non mi ero voluta alzare dal letto neanche per zittire la mia compagna di stanza , non mi ero alzata e non avevo nemmeno cercato di prenderla per un braccio , non gli avevo lanciato nemmeno qualche oggetto , ero davvero io? Ero fragile , ero debole e malinconica , si ero io. Uscii dal dormitorio e mi strinsi nelle spalle al contatto con il vento gelido di quell'inverno , mi avviai verso le aule , il palazzo dei documenti , per come lo chiamavo io , entrai dentro quell'edificio ed un altro sbalzo di temperatura mi colpì , il riscaldamento era acceso , sicuramente se avrei messo delle uova su un bancone si sarebbero vaporizzate.
Mi avviai verso le aule , lì vicino ci dovevano essere gli armadietti , avevo bisogno di mettere qualche libro là dentro , camminai ascoltando il ticchettio delle mie scarpe basse , aprii il mio armadietto e riposi due libri. Chiusi l'armadietto e qualcuno mi spintonò , arrivai contro il metallo come se fossi una piuma , beh in effetti ero dimagrita , quanto? Qualche chilo ma per la mia corporatura ora sarei potuta crollare a terra.
<< Ahahahah ! Lost che sbatte contro un armadietto come una bambola rotta ! Si ! Non vedevo l'ora di vederti in queste condizioni >> gridò una voce ben conosciuta , cosa gli avevo fatto?
" Non voglio fare del male "  ricordai al mio corpo ed alla mia ragione.
Mi voltai e lo scrutai , aveva ancora il viso pieno di lividi , era colpa mia. Le lacrime mi salirono agli occhi ed abbassai lo sguardo appoggiando la schiena contro quella schiera di ferro arrugginito.
" Non lo toccherò. . . " ripetei a me stessa cercando di convincermi.
Mi fece cadere i libri a terra ed i fogli del mio blocco schizzi si sparsero a terra , rimasi immobile.
<< Cos'è ?!! Non fai niente ! Ti hanno proibito di difenderti ? >>
" No ma non voglio. . . " pensai e fissai i miei fogli sparsi a terra. Disegni e disegni di quello che vedeva la mia mente , avevo fatto anche un ritratto di Aleksander , avrei voluto tenerlo nascosto , era venuto così bene.
Una mano guantata afferrò il giovane che continuava a strillare minacce , strinse il collo come se fosse quello di un cigno di carta , un cigno marcio dentro , tutta quell'arroganza andò in fumo , il volatile venne accartocciato , subito dopo bruciato con le parole.
<< Credi che Roxas sia una bambola rotta?!! Ebbene lo è ma è qualcosa che pur se rotto vale qualcosa , una bambola di porcellana con i dettagli in oro diversamente da te che sei fatto di catrame , dentro e fuori! >> gridò un angelo
<< Mi stai minacciando?! >>  il cigno di catrame aveva paura
<< No ! Ti sto solo avvisando , prova a toccarla e non sarà lei ad alzarti mani ma sarò io a costringerti a scavarti una tomba con le tue stesse mani ! Ora cerca di muoverti a raccogliere quello che gli hai fatto cadere o ti faccio mangiare quei fogli  >>
Lo spinse di nuovo contro gli armadietti tenendolo per il collo e poi lo spinse violentemente verso il pavimento facendolo arrivare in ginocchio , il marcio iniziò a raccogliere i fogli ed i libri , li porse all'angelo e subito dopo scappò via.
Aleksander mi guardò ma non vide i miei occhi , soltanto un viso cupo , incavato , pallido , stanco e rigato di lacrime.
<< Ehi. . .tutto ok , piccola? >> domandò mettendomi una mano fra i capelli
Accennai un si con il capo.
<< Vieni qui , da quanti giorni non vieni a lezione? >>  Aprì le braccia incitandomi a nascondermi fra le sue braccia calde e confortanti
<< Dieci. . . >>  non mi mossi e quindi lui mi strinse contro gli armadietti circondandomi con i suoi arti superiori.
<< Non ti sei persa niente tranne due test di verifica >> scherzò dandomi un bacio sui capelli
<< Ti sono mancato ? >>  mi sussurrò ad un orecchio , morse il lobo ed io arrossii perché sapevo che qualcuno ci stava guardando anche se non sapevo chi.
Diedi la mia risposta con il silenzio e gli circondai il collo con le braccia intrecciando le mie dita tra i suoi folti capelli.
<< A quanto pare si. . .piccola >>  mi strinse ancora di più a se facendo aderire i nostri corpi. 
<< Cosa state facendo voi due? >> ci interruppe Frankie ed Alex mi lasciò svogliatamente diversamente da me che per l'imbarazzo l'avevo mollato quasi subito
<< Ssstavamo andando a lezione >> dissi con la voce incrinata dal pianto , presi un fazzoletto dalla felpa e mi asciugai la matita nera ch'era sbavata sulle guance
<< Si. . .ceeerto , perché lui ha i tuoi libri? Ma soprattutto perché balbetti come una deficiente !? >> gridò
<< Balbetto perché mi fa male la gola e sono raffreddata , lui ha i miei libri perché mi sono caduti e si è preso l'impegno di prenderli al posto mio gentilmente >> mentii
<< Siiii certo , la tua abilità nel mentire sta diventando piuttosto uhm. . .una merda >>
Sospirai ed afferrando i miei libri dalle mani di Alex iniziai a camminare lasciandoli lì.
Entrai in classe e mi sedetti al posto che mi capitava prima , al mio fianco si aggiunse subito un ragazzo nuovo , capelli rosso porpora , occhi azzurro ghiaccio , si girò verso di me e si presentò porgendomi una mano
<< Piacere , Sever Lovrean >> che nome strano , non lo guardai ma ripensai alla sua voce , aveva un che di strano , come un accento russo , sembrava si sforzasse di parlare la nostra lingua.
<< Ok piacere. . . >> risposi brusca , somigliava a qualcuno ma non ricordavo chi. . .
<< Il tuo. . .ehm. . .nome? >>  chiese quasi timido mentre cercava le parole giuste
<< Roxas!!!? >> gridò Frankie dall'altra parte dell'aula
<< Uhm ecco il mio nome , Roxas Lost , piacere >> guardai il ragazzo al mio fianco e vidi la sua espressione triste
<< Qualcosa non va? >>
<< No no , tutto. . .ok >> rispose ed io seguii il suo sguardo , stava guardando Alex
<< Lo conosci ? >> domandò guardandomi 
<< Si perché? >>
<< Niente , lo conosco anche io ,  Roxas , tu ti ricordi di me? >> chiese carezzandomi con lo sguardo
<< Ehm. . .no >> 
<< Verso i quattro anni ricordi che avevi un fratello più grande di te di soli due anni? >>
<< Si qualcosa del genere. . . tu cosa ne sai di tutto questo?! >>
<< Tutto >>
<< Mia madre aveva avuto una scappatella con un altro ed era rimasta incinta e così aveva avuto un altro figlio di cui non si era occupata ma non mi ricordo niente , dopo qualche anno non l'ho visto più >> spiegai
<< Sono io. . . >> disse serio mentre mi squadrava
<< Chi tu? >> stentavo a credere
<< Tuo fratello , sono scappato per ritrovare il mio vero padre ma dopo che l'ho trovato è stata tutta una delusione >>  mi abbracciò e mi strinse , ecco cosa mi ricordava.
<< Stai lontano da lei. . . >> una voce lugubre distrusse quel dolce momento. Aleksander.
Il mio presunto fratello mi lasciò e si girò << Beh. . . cerchi di fotterti mia sorella ? >>
<< Cosa ? Come ? Tua sorella? Sever , smettila di sparare minchiate >>
<< No , hai capito bene , lei è mia sorella anzi sorellastra >>
<< Allontanati da lei immediatamente , brutto bastardo! >>
Sever alzò le mani come in segno di pace e scoppiò a ridere malignamente mentre si alzava ed andava via.
 
SEVER LOVREAN.

Ci mancava solo lui ora e mi ritroverò in uno scontro fra cani 
Un lupo
 bianco contro un dobermann uhm tifo per il lupo. . .
 
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