Si trovava nel mezzo del nulla, anzi, nel mezzo del caos più totale. Un cielo così nero da non distinguere nessuna profondità, quasi fosse una massa omogenea e piatta. Il terreno fin troppo arido era rosso, con strane strisce irregolari più scure. Rumori distorti fendevano l’aria, creando come dei fischi sinistri, e urla lontane completavano il quadro. Tutto era desolato, non vi era nulla. Le uniche vegetazioni erano morte e incendiate da fiamme verdi che, a occhio, non avrebbero mai smesso di bruciare. L’agonia più totale aveva assediato quel luogo maledetto, ma sembrava non sortire effetto a quella ragazza che guardava disinteressata ciò che la circondava.