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Autore: catlady    21/08/2007    1 recensioni
Storia sui Diru, scritta più di un anno fa. Yaoi.
L'idea del titolo mi è venuta da una canzone di Giuliano Palma, che si chiama appunto "Girati e Perdonami", infatti la scena finale di tutta la storia è ispirata a questa canzone *-*
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Die, Shinya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: Girati e Perdonami
Pairing: DiexShin, accenno di KaoxMiyavi
Genere: Romantico
Rating: R
Capitoli: 2/6
Disclaimer: I Dir en Grey non mi appartengono e nemmeno Miyavi (purtroppo XD), questa fic non è scritta a scopo di lucro, ma solo per puro diletto personale. Enjoy!
Commento: la mia primissima ficcola sui diru. L’ho scritta più di un anno fa XD quindi…non so come sia rispetto a come scrivo ora. È una mia personale fantasia su come potrebbe iniziare una probabile storia tra Daisuke Andou e Shinya terachi dei Dir en Grey.
Grazie a chi ha letto il primo capitolo ù.u se mi lasciate anche qualche commento la cosa non mi fa schifo eh! XD Ok...basta vaccate e a voi il capitolo...



CAPITOLO 2

“anata wo dakishime nemuritai/ voglio dormire abbracciandoti
Yasashii kioku ni kawatta ima de sae mo/ persino ora che sei diventata solo un dolce ricordo
Kono ude de dakishime nemuritai/ voglio dormire stringendoti tra le mie braccia
Deatta no koro no futari no you ni/ come al tempo in cui ci siamo incontrati”
(“Au revoir” Malice Mizer)

“ehi…Me-Merumo? Non è che stai esagerando??” le domandai alquanto preoccupato ma al contempo sentivo l’adrenalina che aveva raggiunto un livello disumano nel mio corpo. Ero eccitatissimo.
“rilassati Die…dopotutto ti ricordo che questa è una gara. Ti avevo chiesto se preferivi stare giù e guardare. Tu hai voluto salire. E ora non si scende.” L’ultima frase la pronunciò scherzando, facendomi passare un po’ l’ansia.
Credevo scherzasse quel pomeriggio quando mi aveva chiesto se mi piacessero le gare di macchine. Eravamo andati a cena dopo le prove, dopo quel bacio così dolce che mi aveva dato durante la pausa e che mi aveva lasciato completamente spiazzato.
La cena era stata tranquilla, per quanto possa essere tranquilla una cena con Daisuke Andou. Poi dopo siamo saliti sulla sua macchina e lei mi ha chiesto se ero pronto. E mi portò ad una gara di macchine clandestina.

Correndo per strada la osservai per tutta la durata della gara: non aveva detto una parola, la sua espressione era concentratissima mentre fissava la strada e bruciavamo tutti i semafori.
Non avevo mai vissuto un’esperienza simile, quando la gara finì avevo addosso un’eccitazione pazzesca e sentivo ancora tutta l’adrenalina in circolo; di sicuro non mi aiutò a calmarmi il fatto che Merumo, finita e vinta la gara, si sporse verso di me, mi abbracciò e mi baciò di nuovo. Quella volta però non restai immobile, risposi a quel bacio con tutto me stesso e la strinsi a me.
Quando il bacio finì rimanemmo a fissarci negli occhi e nei miei doveva essere evidentissimo il desiderio di lei perché Merumo arrossì e abbassò lo sguardo.
“senti Die…tu…hai fretta di tornare a casa? Perché sennò potresti venire da me e ci facciamo un ultimo bicchiere, tanto abito qui dietro…” mi domandò guardandomi finalmente negli occhi, nei suoi riuscì a leggere lo stesso intenso desiderio che provavo anche io, ovviamente annui e andammo a casa sua.

Il tragitto fu breve e silenzioso. Arrivati davanti al suo palazzo non resistetti più e questa volta fui io a baciarla appena scendemmo dalla macchina.
“io…saliamo va bene?” mi disse lei appena il bacio finì.
“o-ok…” le risposi, mi prese per mano e arrivammo all’ascensore quasi di corsa. Una volta dentro quella stretta cabina persi totalmente il controllo, la desideravo con tutto me stesso e glielo feci capire baciandola sempre con foga maggiore. Lei corrispondeva ogni mio bacio e quando arrivammo al suo piano e di fronte al suo appartamento ci staccammo giusto il tempo di aprire la porta. O meglio, lei si staccò e cercò le chiavi nella borsa mentre io l’avevo abbracciata da dietro e avevo cominciato a baciarle il collo.
Quando entrammo in casa sua, le diedi giusto il tempo di chiudere la porta e ricominciai a baciarla. Intanto lei si era sfilata la giacca di jeans e ora la stava togliendo a me. interruppi il bacio solo per aiutarla a sfilarmi la giacca e poi la presi in braccio portandola verso il divano. Ve l’adagiai sopra e mi prese per la maglia trascinandomi giù con lei.
La guardai negli occhi e le posai un lieve bacio a fior di labbra poi mi alzai in ginocchio e mi sfilai la maglia. Sentivo le sue piccole mani sfiorarmi il petto mentre mi abbassavo di nuovo per darle un bacio, stavolta fu lei a tirarsi su mentre le nostre labbra ancora si cercavano e si sfilò la maglia. Poco dopo tutti i nostri abiti seguirono le nostre maglie buttate sul pavimento e mi fermai a guardarla. Quando la vidi nuda notai un sacco di piccoli tatuaggi sul suo corpo e un altro anellino all’ombelico, oltre al piercing alla lingua che sentivo ogni volta che ci baciavamo o che lei passava la sua lingua su di me. La accarezzai con lo sguardo e poi con le mani, baciai ogni suo singolo tatuaggio mentre le mi teneva le mani tra i capelli, cominciavo a non resistere più. La volevo con tutto me stesso.
Ma lei voleva giocare e ribaltò le posizioni e fu il suo turno di esplorare il mio corpo con le mani e con la bocca. Mi sentivo morire ogni volta che sentivo la pallina di metallo della sua lingua sul mio corpo.
Mi stava portando al limite così ribaltai nuovamente le posizioni, e quando lei fu sotto di me la baciai e entrai in lei. Facemmo l’amore su quel divano in modo quasi violento.
Ogni volta che lo facemmo su quel divano, lei mi piaceva sempre di più.
Ogni volta che la sentivo sospirare sotto di me, la volevo sempre di più.
Ogni volta che mi baciava a fior di labbra, io m’innamoravo piano piano di lei sempre di più.

Quella notte dormimmo abbracciati sul suo divano. Al mattino dopo quando mi alzai lei non c’era. Feci un giro per la casa e quando entri in cucina notai un biglietto sul tavolo

“buondì Andou! Dormito bene? Io sono andata al lavoro, torno verso le 15.00.
Se intanto devi andare a fare le prove ci vediamo dopo.
Ti ho lasciato la colazione e qui sotto il mio numero di cellulare. Se vuoi chiamami
e appena finisco ti raggiungo. ^.- un bacio
Merumo”

Vidi che sul tavolo effettivamente c’erano una tazza di caffé e un croissant. Mangiai e poi telefonai a Kao.
“Moshi-moshi Kao? Die desu.”
-ANDOU!!!!!!!!MA DOVE CAZZO SEI CON LA TESTA???- mi aveva bucato un timpano
“ehi! Ma sei impazzito?? Che hai da urlare tanto!”
-ti sei forse dimenticato che anche stamattina dovevamo provare???- cazzo! È vero! Me l’ero completamente scordato.
“eh?...A-ah si! Mi ricordavo, ti chiamavo appunto per dirti che tardo un po’…” mi giustificai
-non ce n’eravamo accorti Die…sai dopo ieri pensavo che avessimo stabilito di cambiare orario…- disse sarcasticamente
“ahahaha! Molto spiritoso Kao. Oggi non sono molto in ritardo. Dammi il tempo di trovare i vestiti e arrivo..”
-trovare i vestiti? Come mai devi cercarli Die?- il suo tono era diventato malizioso, maledetto Kaoru riusciva sempre a fare centro.
“che domandi a fare se tanto sai già la risposta? Dopo ieri sera sono sparsi un po’ per tutta la casa di Merumo…” lasciai la frase in sospeso apposta.
-E BRAVO DIE!- sentì urlare nell’orecchio una voce che mi ricordò molto quella di Totchi
“Totchi??” domandai
-sisi sono io…bravo Die!! Poi mi devi raccontare tutto!ahahaha! uh! Muoviti che Kaoru sta sclerando. Mancate tu e Kyo, almeno oggi arriva prima di lui! Ciao ciao Andou! Muoviti!- e mi chiuse il telefono in faccia.
Alla fine decisi che era meglio sbrigarmi , così mangiai quello che Merumo mi aveva lasciato, mi vestii di corsa e mi misi a correre per arrivare a prendere il treno in tempo.

Arrivai a casa, presi la chitarra, scesi di corsa per non peggiorare ancora il mio ritardo e andai a riprendere il treno.
Ci misi poco a giungere allo studio e quando arrivai io Kyo non c’era ancora.
“SALVE GENTE!!” urlai spalancando la porta.
“alla buon’ora Die…” mi salutò Kao
“ECCOTI!! Vieni qui e racconta tutto a Toshimasa che ha deciso di farsi un po’ i cazzi tuoi stamattina…allora! Com’è andata ieri sera??” mi domandò immediatamente Toshiya passandomi un braccio intorno al collo. Ma io non avevo voglia di raccontare tutto a lui, così mi limitai a un “tutto bene” mentre volgevo lo sguardo verso Shinya per salutarlo. Come lo guardai negli occhi vidi una strana occhiata che sparì non appena lo salutai.

Poco dopo entrò Kyo e finalmente cominciammo. Per tutte le prove mi sentii addosso lo sguardo di Shinya, ma non ci feci molto caso in quel momento.

“ne! Ma cos’è questo trillo??” domandai quando mi accorsi che qualcosa stonava con le nostre prove.
“è il tuo telefono idiota...” mi fece notare Kao.
“…giusto…” risposi mentre prendevo il cellulare e uscivo fuori dalla sala per rispondere.

“Moshi-moshi?”
-Die? Sono Merumo…ti disturbo?- sentii il cuore il cuore balzarmi in gola riconoscendo la sua voce.
“Merumo! Non mi disturbi dimmi pure!” risposi felicissimo della sua telefonata.
-ecco io volevo scusarmi per stamattina. Sono uscita e ti ho lasciato solo un biglietto, ma dovevo correre al lavoro e…-
“non preoccuparti! Piuttosto, dove sei ora?” la interruppi, non importava nulla di essermi svegliato a casa sua da solo, cioè mi era dispiaciuto non trovarmela affianco, ma ero rimasto molto felice del suo biglietto e della colazione. Almeno non era scappata, non ancora…
-sono in giro per la pausa pranzo, perché?- mi domandò con tono sorpreso.
“hai tempo di passare un attimo? Ho voglia di vederti…”
-cosa c’è Andou? Non riesci già a fare a meno di me?- mi domandò ironicamente, senza sapere quanto avesse ragione.
“certo! Allora passi?”
-va bene. Cinque minuti e arrivo, ok?-
“ok. Ti aspetto all’entrata secondaria…a dopo”
-a dopo…- e chiuse la chiamata.

Cinque minuti dopo e Merumo era arrivata. All’entrata la accolsi con un bacio e la trascinai verso il bagno.
Appena entrati cominciammo a baciarci sempre più freneticamente, poi la presi in braccio e la feci sedere sul ripiano del lavandino mentre cominciavo a levarle la maglia per poter assaporare di nuovo il sapere della sua pelle. Eravamo così presi in quel momento che non ci accorgemmo che in bagno era entrato qualcuno.

“ehm…DIEEEEE!!!!!” urlò in quel momento la persona che ci aveva interrotti.
“oh cazzo! Kao…come mai qui?” che domanda stupida feci, era ovvio che mi stesse cercando.
“mi annoiavo Die, così ho deciso di fare una visita al bagno. Era un po’ che non ci venivo sai? Credo che stesse sentendo la mia mancanza…” la sua ironia mi lasciò come sempre spiazzato.
“Ma davvero Kao? Allora hai fatto bene a venire a trovarlo…”risposi cercando di fare finta di nulla mentre il nostro leader mi lanciava occhiate assassine.
Intanto Merumo era scesa dal ripiano e si era messa a posto la maglia. Si avvicinò a noi
“scusate? Die, io andrei allora ci vediamo quando finisci, fammi uno squillo e ti vengo a prendere, ok?” ci interruppe.
“ok ci vediamo dopo.” Le risposi e lei mi diede un bacio a fior di labbra.
Uscendo passò di fianco a Kao e gli diede un bacio sulla guancia mettendogli una mano sulla spalla.
“non è colpa sua Kaoru. Mi dispiace. Ciao ciao ragazzi” ci disse mentre eravamo tutti e due pietrificati a guardarla: io per la gelosia e Kao non si aspettava quel gesto.
Una volta che ci riprendemmo e che io guardai il nostro leader in cagnesco, tornammo dagli altri.
“ne ma eravate caduti nel buco?” ci domandò ridendo Kyo, facendo ridacchiare Toshiya e Shinya.
“macchè! Die stava dando prova delle sue qualità di latin lover nel cesso…” rispose Kao, ma farsi un pacchetto di cazzi suoi mai?
“ooh! E con chi?” figurarsi se Toshiya non interveniva. Ma nemmeno questa volta feci in tempo a rispondere
“con quella che sembra essere la sua nuova ragazza…erano intenti in una gara di apnea quando sono entrato in bagno a cercarlo.” Mi anticipò Kaoru facendomi arrossire alquanto questa volta. Tutti si voltarono a guardarmi e dopo pochi secondi Kyo e Toshiya stavano ridendo facendo battutine, mentre ancora una volta Shinya mi guardò in modo strano. Chissà perché mi guarda così? Mi domandai, ma non esternai questo dubbio.
Un paio d’ore dopo avevamo finito le prove e io feci lo squillo a Merumo per farmi venire a prendere.
Quando arrivò dovette pensare che eravamo pazzi perché io e Kyo scappavano, correndo attorno a Kaoru, da uno Shinya alquanto incazzato dopo che avevano usato il suo zaino come palla da lanciarci per l’ennesima volta; Toshiya aveva fermato alcune fan e stava cercando di convincerle a uscire con lui tutte e quattro quella sera e Kaoru continuava a fumare la sua sigaretta non facendo minimamente caso a noi.

“ne ragazzi! Ma è sempre così?” domandò avvicinandosi a Kao che perse la sua aria meditativa e la guardò negli occhi.
“oh! Questo non è nulla…di solito Shinya tira le bacchette a Die e Kyo ride come un pazzo, per poi cadere addormentato, mentre Toshiya importuna, non solo le fan, ma qualunque esemplare di donna gli passi davanti.” le rispose il nostro leader, mentre io mi accorgevo solo in quel momento del suo arrivo e interrompevo di colpo la mia fuga facendo sbattere Kyo contro la mia schiena.
“Merumo! Sei arrivata da molto?” le domandai, mentre il nostro piccolo vocalist cercava di ammazzarmi ma veniva trattenuto da Kaoru.
“non preoccuparti Die, non mi sono persa la tua performance di corsa.” Ridacchiò lei assieme all’altro chitarrista.
“umpf! E io che mi preoccupavo di averti fatto aspettare troppo…” le risposi facendo il finto offeso. Ma evidentemente lei non ci cascò perché scoppio a ridere e mi abbracciò
“andiamo…te la sei presa per la mia battuta Andou?” mi domandò dandomi poi un bacio sulle labbra.
“mmmh…no. Però questa me la paghi lo stesso piccola strega.” Le risposi ridendo e prendendola dai fianchi tirandola su fino ad appoggiarmela su una spalla a mo di sacca.
“bene ragazzi. Noi andiamo. Ci vediamo stasera ok?” dissi guardando gli altri, senza badare a Merumo che si lamentava per la posizione in cui la tenevo.
“ok Die…a più tardi ragazzi!” mi risposero in coro gli altri e io mi avviai verso la macchina di Merumo sempre tenendola sulla spalle.

“Andou?? Ti dispiace mettermi giù?” mi domandò quando arrivammo alla sua macchina.
“ma certo mia principessa!” la canzonai io mettendola giù e facendo uno pseudo-inchino al quale lei rispose con una linguaccia e salì in macchina subito seguita da me.
Dopo poco arrivammo a casa mia.
Come entrammo, l’abbracciai da dietro poggiando il mento sulla sua spalla e lei mise le sue mani sulle mie
“che figura della minchia prima, dopo che Kao ci ha beccati mi hanno preso per il culo per un bel po’…” le dissi ridendo.
Lei si staccò da me e si girò guardandomi maliziosamente.
“a proposito Die…cosa voleva dire quell’occhiata assassina che hai rivolto a Kao quando è entrato in bagno?” ma perché non le sfuggiva mai nulla? Semplicemente mi aveva dato fastidio, molto fastidio, quel bacio che lei gli aveva dato. Ma non avrei mai ammesso di essere geloso, o almeno non direttamente.
“quale occhiata? Intendi dopo che l’hai salutato?” le dissi facendo due passi verso di lei, che cercava di sfuggirmi arretrando lentamente.
“oh! Ti ha dato fastidio quel bacino innocente che gli ho dato?” mi domandò fintamente sorpresa, facendo centro di nuovo. Intanto mentre cercava di sfuggirmi era arrivata nella sala. Ma io non sono uno che demorde e riuscii a chiuderla tra me e il tavolo, mi avvicinai ancora fino a che i nostri corpi non si sfioravano.
“si sai…sono geloso del nostro leader…soprattutto se qualcuno lo tocca troppo…” la buttai sulla gelosia per Kaoru mentre le avevo messo le mani sui fianchi e lei si era appoggiata al tavolo.
“mi stai dicendo, Daisuke, che devo essere gelosa del vostro leader?” mi domandò alzando un sopracciglio.
“centro principessa! A Kaoru piacciono gli uomini…”
“ah si? Non mi interessa, ognuno è libero di fare le sue scelte in qualunque campo, e onestamente ora c’è una cosa che m’importa molto di più dei gusti sessuali da Kaoru…” mentre mi parlava aveva portato una sua mano sul mio petto e l’altra tra i miei capelli.
“e quale sarebbe questa cosa più interessante?” le domandai avvicinando il mio viso al suo.
“indovina…” mi disse prima di baciarmi. Risposi al suo bacio e infilai le mani sotto la sua maglia, sempre tenendola dalla vita la sollevai mettendola a sedere sul tavolo. Avevo una voglia pazzesca di continuare da dove eravamo stati interrotti quella mattina, così cominciai a sfilarle la maglia. Ma lei aveva in mente altro e si stacco da me.
“non era proprio questo quello di cui parlavo, comunque Die…”
Ma proprio in quel momento voleva continuare il discorso?
“mmmh…Merumo non possiamo parlarne dopo?” mormorai sul suo collo.
“dopo poi diventa tardi Die…dai! Volevo solo sapere una cosa” parlò sollevandomi la testa e guardandomi negli occhi con un sorriso dolcissimo.
“e va bene dimmi…”le dissi con un sospiro frustrato abbassando la testa.
“dai non fare così, dopo possiamo riprendere da dove siamo stati interrotti…volevo solo sapere cosa intendevi dire oggi quando hai detto agli altri che vi sareste visti stasera…” uh! È vero mi ero scordato di dirglielo
“stasera festeggiamo il compleanno di Totchi, e avevamo pensato di andare a bere qualcosa fuori. Ovviamente tu sei invitata a venire con me, hai voglia?”
“sai che non rifiuto mai da bere. Ok vengo con te, ma a che ora dobbiamo andare?”
Ci pensai su
“uhm…alle 22.00 circa ci troviamo davanti al locale”
“cosaaa?!? Alle 22.00?? Ma lo sai che sono già le 19??” mi domandò balzando giù dal tavolo
“si che lo so…” risposi tranquillamente
“sei incredibile! Ho solo tre ore per prepararmi e devo fare ancora un sacco di cose! Devo andare Die, ci vediamo dopo. Passo a prenderti io appena sono pronta ok?”
“nononono! Hai ancora un sacco di tempo e io è da prima che aspetto, quindi…” lasciai la frase in sospeso e la presi di nuovo in spalla come oggi dirigendomi verso la mia camera.
“dai Andou! Mettimi giù!! O faremo tardi…” provò a convincermi
“aspetteranno e capiranno…” le dissi semplicemente.
In camera la feci scendere sul mio letto e mi misi affianco a lei dopo aver chiuso la porta…
  
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